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Chef e Ristoranti. Piatti e Sala.

Ristorante Hanswirth autentica locanda tirolese

Hanswirth esterniHanswirth esterniEsiste da 400 anni e dal XVI secolo è di proprietà della famiglia Laimer, che ne ha custodito fino a oggi ricette e segreti. In passato, i viandanti vi si fermavano per il cambio dei cavalli prima di proseguire alla volta di Merano per le loro attività.

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Pokèmania: +700% di ordinazioni

poke bowlpoke bowlPokèmania. Il 28 settembre si celebra l’International Pokè Day, il piatto hawaiano, amatissimo in tutto il mondo. Con pesce, verdure grani e salse esotiche, le pokè bowl sono entrate a tutti gli effetti tra le pause pranzo e cene healthy più apprezzate nelle città italiane. La pokè bowl rientra tra i cibi più ordinati sull’app di Uber Eats che ha monitorato l’andamento degli ordini negli ultimi 12 mesi: un incremento di circa il 700% rispetto ai 12 mesi precedenti.

Piatto unico composto da riso, salmone, avocado, gamberetti, edamane, salse varie, con infinite varianti.

poke bowlpoke bowl

Milano è in vetta alle classifiche dei consumi, secondo i dati Uber Eats, seguita da Roma, Napoli e Bari.

 

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Mini plum cake al cioccolato semi di chia e mirtilli neri

Mini Plumcake al cioccolatoMini Plumcake al cioccolato

Giornata Nazionale della Merenda. 17 settembre. Dalla Scuola del Cioccolato Perugina arrivano i Mini Plumcake al cioccolato con semi di chia e mirtilli neri. La merenda, il cui nome deriva dal latino merere e sottintendeva un pasto che si otteneva come ricompensa di merito, è una tradizione legata al nostro paese e, nel tempo, si è trasformata da pasto salato a base di pane a pasto dolce.

I Mini Plumcake al cioccolato, semi di chia e mirtilli neri sono una ricetta pensata dal Maestro Cioccolatiere Alberto Farinelli per omaggiare questa giornata- 

 

INGREDIENTI 


• 250 g Perugina® GranBlocco Fondente Extra 50%
• 150 g zucchero
• 120 g (90+30) olio di semi di mais
• 300 g farina (tipo 1)
• 3 uova
• 250 g yogurt ai mirtilli neri
• 250 g mirtilli neri freschi
• 50 g semi di chia
• 1 bustina di lievito per dolci
• 2 g sale (un pizzico)
• buccia di ½ limone

 

PREPARAZIONE 

 

  1. Tagliate il cioccolato Perugina® GranBlocco Fondente Extra 50% in piccoli pezzi, lasciatene da parte 100 g che serviranno per la decorazione.
  2. Tutto il resto del cioccolato mettetelo in una ciotola insieme a 30 g di olio e fate sciogliere a bagnomaria o nel microonde, lasciate quindi intiepidire.
  3. Versate in una ciotola capiente le uova e lo zucchero; con la frusta elettrica montate fino a ottenere un composto chiaro e spumoso, continuate a montare aggiungendo un pizzico di sale, la buccia di ½ limone, 90 g di olio, lo yogurt.
  4. Mescolando delicatamente con una spatola, aggiungete la farina e il lievito setacciati insieme, i mirtilli freschi e i semi di chia.
  5. Dividete la massa in due parti, in una aggiungete il cioccolato tiepido e mescolate di nuovo molto bene fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.
  6. Prendete 12 stampini da mini plum-cake, con un cucchiaio versate alternando le due masse (la chiara e la scura) per creare un effetto marmorizzato-
  7. Cospargete quindi la superficie con i pezzi di cioccolato lasciati da parte e con qualche mirtillo. 8
  8. Cuocete nel forno in modalità statico già caldo a 175 °C per 25-30 minuti.

CONSIGLI


Prima di sfornare i plumcake, fate la prova stecchino perché i tempi possono cambiare in base al forno che state utilizzando.
Potete sostituire i mirtilli con altri frutti di bosco come le more.

 

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Restaurant 1908 salotto fine-dining al Parkhotel Holzner

restaurant 1908restaurant 1908

Restaurant 1908 nel Parkhotel Holzner di Soprabolzano (1200 mt di altitudine) sostiene l’economia locale, grazie alle scelte degli ingredienti dello chef Stephan Zippl. Nel suo RE:VIER (in lingua tedesca “revier” significa regno, territorio, e “vier” quattro) il cuoco di Renon vuole fare vivere agli ospiti un’esperienza gastronomica nel segno della dolcezza, dell’acidità, della piccantezza e della croccantezza. 

25 coperti nel fine-dining inaugurato nel 2016 in una struttura alberghiera in stile Liberty alpino, gestito da oltre 120 anni dalla famiglia Holzner.
restaurant 1908 internirestaurant 1908 interni
Tra gli ingredienti del Restaurant 1908 non mancano mai le uova dal maso Buchhütterhof a 2 km dal locale; il manzo, vitello e maiale dei contadini e allevatori del Renon a 10 km, tacchino e pollo biologici dal maso Migler a 5 km, frutta e verdura dal maso Aspingerhof a Barbiano, non oltre 20 km di distanza, il pesce dall’allevamento Schiefer in Passiria e le erbe dell’orto del Parkhotel Holzner.
Gnocchi con letto di crema di spinaci schiuma di salsa bolzanina foglie di spinaci e formaggio alpinoGnocchi con letto di crema di spinaci schiuma di salsa bolzanina foglie di spinaci e formaggio alpino

Ogni menu di tre, cinque o sette portate è un elegante viaggio sensoriale tra i sapori dell’Alto Adige, una magia che si crea anche grazie agli abbinamenti dei piatti con vini locali proposti da Markus Schnitzer, succhi di frutta alle mele altoatesine, al mirtillo rosso o a intriganti cocktail a base di ingredienti naturali.
Accanto alle creazioni di Stephan Zippl, sono da segnalare i dessert di Dominik Rier Markus Schnitzer. restaurant 1908restaurant 1908

#restaurant1908 #stephanzippl #parkhotelholzner

 

 

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Terrancaffè: il Carso e la città di Trieste uniti in un dessert

QB aprile 2020 pag 38QB aprile 2020 pag 38

Terrancaffè. Il teràn è un vino refosco nato e cresciuto sulla terra rossa del Carso. Il sapore è pieno, il retrogusto sa di frutti di bosco. I vignaioli sanno anche farne un liquore molto amabile.
A pochi chilometri di distanza, a Trieste, numerose torrefazioni artigianali e industrie internazionali difendono il baluardo della città come capitale del caffè.
Con lo scopo di promuovere il prodotto enogastronomico locale, Tanja Tuta de Il Dolce Carso ha ideato un dessert al cucchiaio che abbina il gusto fruttato di questo liquore con l’aroma inconfondibile di caffè, unendo laltipiano e città di Trieste.

Il dessert è composto da una mousse al vino accompagnata da una glassa al Terrano e caffè.

 

 

La glassa si prepara facendo bollire del caffè Arabica in grani e un baccello di vaniglia nel Liquore di Terrano, che perde così buona parte del tenore alcolico mentre si arricchisce di nuovi aromi. Il Terrancaffé viene servito in un calice di vino: un filo di glassa sul fondo e sopra la mousse al liquore. La finitura viene completata al tavolo, dove all’ospite viene versata sul dolce la stessa glassa da una bottiglia di vino. Sul piatto, una pennellata dà colore e stabilità alla composizione, mentre il mezzo tappo inclina scherzosamente il calice. Una posizione inusuale per un accostamento inconsueto. Ma di certo divertente.

Ne abbiamo scritto sul numero di qbquantobasta di aprile 2020. 

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Nel wafer dolce di Enrico Crippa la nocciola è protagonista

wafer di nocciola Ph L Cigliuttiwafer di nocciola Ph L CigliuttiNocciola protagonista. La storia del nocciolo nell’area di produzione della Nocciola del Piemonte IGP si intreccia con l’evoluzione dell’industria dolciaria e la scoperta del gianduja, il caratteristico impasto tra cioccolato e nocciole nato a Torino nel 1806. A causa dell’embargo ordinato da Napoleone nei confronti dei prodotti britannici, anche quelli di provenienza coloniale, un gruppo di pasticceri torinesi iniziò, nei primi anni dell’Ottocento, a mixare il cacao con la più economica Nocciola Tonda Gentile Trilobata. Nel 1852 a perfezionare l’impasto, tostando le nocciole e tritandole fino a polverizzarle, fu il cioccolatiere Michele Prochet, padre del gianduiotto, mitico cioccolatino a forma di barca rovesciata. Il resto è storia. 

Nel mese di agosto, dedicato alla raccolta delle nocciole, Enrico Crippa, chef tristellato di Piazza Duomo di Alba, racconta la nocciola nella sua interpretazione del wafer, utilizzata in tutte le sue parti: nocciole tostate intere, olio e pasta.  

L’involucro sottile, preparato con del riso aromatizzato al tè nero, si presenta leggero, croccante e allo stesso tempo friabile con sentori tostati e dal gusto balsamico e affumicato.

Gli strati del wafer sono farciti con crema pasticcera alla nocciola a cui si aggiunge una crema all’olio di nocciole e infine una croccante granella di nocciole caramellate.

Il piatto è completato da gelato di nocciole con salsa mou e nocciole tritate grossolanamente, torta di nocciole sbriciolata e crema di nocciole Relanghe, preparata secondo la ricetta ideata dello chef Crippa per la casa dolciaria della famiglia Ceretto.

 

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Bollito d'estate

bollito d'estatebollito d'estate

La ricetta ci arriva da Proloco Trastevere, una bottega con cucina dedicata alle produzioni locali e sui piatti tipici della tradizione romana e laziale (via Goffredo Mameli, 23, Roma).

Bollito d’estate

 

Ingredienti per il bollito


1 kg biancostato 
4 carote
2 cipolle bianche
3 coste sedano 
bacche di ginepro q. b.giardinieragiardiniera


Ingredienti per la giardiniera 


2 zucchine
3 carote
3 gambi di sedano
3 peperoni
1/2 cavolfiore bianco
1/2 cavolfiore viola
10 asparagi
15 fagiolini
1/2 sedano rapa
5 cipolline 
1 l di acqua
500 ml di aceto bianco
250 g di zucchero
50 g di sale grosso
5 foglie di senape
15 grani di pepe  
10 bacche di ginepro

finocchietto selvatico 

 

Procedimento


Scaldare la pentola, inserire il biancostato e farlo rosolare per  chiudere le fibre, aggiungere le verdure mondate a pezzi e l’acqua fino a coprirlo.

Dal momento del bollore cuocere per due-tre ore (o tempo equivalente in pentola a pressione).  A piacere unire le bacche di ginepro.

Scolare il biancostato ormai stracotto e sfilacciarlo. Fare ridurre il brodo in modo che diventi un fondo. 

 

Per la giardiniera 


Preparare lo sciroppo con acqua portata a bollore a cui viene poi aggiunto zucchero e sale. Fare raffreddare.

Nel frattempo pulire e mondare le verdure tagliandole a dadoni. Unire allo sciroppo a temperatura ambiente l’aceto.

Inserire nei vasi di vetro sterilizzati e unire lo sciroppo a coprire tutte le verdure, aggiungere le spezie. Chiudete i vasetti con il tappo a chiusura ermetica.

Mettere i vasetti all’interno di una pentola capiente e riempirla con acqua a filo dei vasetti. Porre la pentola sul fuoco e portare ad ebollizione.

Calcolare due minuti dal momento in cui l’acqua bolle, poi spegnere e lasciare raffreddare i vasetti all’interno del liquido caldo.

Quando l’acqua si sarà raffreddata, estrarre i vasetti, asciugarli ed etichettarli. Conservarli in dispensa per almeno due settimane prima di consumarli.

Comporre il piatto con al centro gli sfilacci di biancostato conditi con olio evo, sale, pepe e il fondo. Adagiare attorno la giardiniera e finire con finocchietto selvatico e le foglie di senape.


 

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Sciuè Il Panino Vesuviano miglior Street Food della Campania

sciue panino vesuvianosciue panino vesuviano

Sciuè Il Panino Vesuviano, la paninoteca di Pomigliano d'Arco, miglior Street Food della Campania per la Guida del Gambero Rosso. Il format è nato nel 2015 da un progetto di Mauro De Luca, cuoco ristoratore con oltre trent’anni di esperienza nel settore, che insieme ai figli Giuseppe (panificatore) e Marco (sommelier), ha dato vita non alla classica paninoteca, ma a un vero e proprio ristorante che serve panini ricercati, in grado di raccontare la terra vesuviana rispettando la stagionalità dei prodotti. Un locale di nuova concezione, con stilemi di urban design omaggio ai loft newyorkesi, ribattezzata Loft Burger, tra i 500 locali più belli al mondo per Archilovers, vincendo il premio Best Projectsciue paninosciue panino

Sciuè, primo loft burger in Italia, che si caratterizza per la produzione propria di panini e buns e hamburger in abbinamento a birre artigianali, vino e cocktail,  rappresenta la Campania nell’Accademia del Panino Italiano, collabora con diversi chef stellati italiani ed è prima hamburgheria in Campania a entrare nell’Alleanza dei cuochi e pizzaioli Slow Food.

Sciue Giuseppe e MarcoSciue Giuseppe e MarcoIl premio come Miglior Street Food della Campania per il Gambero Rosso rappresenta per Giuseppe e Marco un traguardo di grandissima importanza. Che non poteva che essere dedicato al papà Mauro De Luca, per tutti “Mauro Sciuè”.

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Ferragosto sotto le stelle dello chef Pino Cuttaia

Uno scorcio del ristorante Uovo di seppia di mare Uno scorcio del ristorante Uovo di seppia di mare Sulla spiaggia di San Leone (Agrigento) nel nuovo locale #Uovodiseppiamare, Pino Cuttaia e Alessandro Ravanà hanno ideato per gli ospiti un percorso di sei portate ispirate alla tradizione della cucina siciliana. Il nuovo concept #Uovodiseppiamare, sarà ispirato ai grandi classici della cucina siciliana: per la cena del 14 agosto e per il pranzo del 15 è possibile prenotare un menu di sei portate, brindando alla vita, con la gioia dei sapori che ci ricordano momenti felici della nostra storia, spiega lo chef (due stelle Michelin a La Madia di Licata. "Tra i classici ho voluto inserire un mio classico, aggiunge Cuttaia, il merluzzo all’affumicatura di pigna, perché molti miei clienti lo considerano tra i più gioiosi per l’allegria della croccantezza e la golosità della spuma di patate".
Cuttaia e RavanàCuttaia e Ravanà
Riaperto il 12 luglio scorso dopo un anno dalla prima apertura, #Uovodiseppiamare è un progetto nato dopo il  lockdown del 2020 per ripartire dalla semplicità e dal rispetto per la natura e la convivialità; la cucina è stata affidata ad Alessandro Ravanà, cuoco di terra e di mare, anch’egli di origini agrigentine e già presente con lo chef Cuttaia all’evento ‘nnumari 2019.
#Uovodiseppiamare è una terrazza di 200 mq in un’esclusiva posizione sul mare, aperto tutti i giorni con orario continuato dalle 7.30 alle 02:00 è il luogo ideale dove condividere momenti felici dalla colazione al pranzo, dall’aperitivo alla cena. Uovo di seppiaUovo di seppia

sembra un uovo sodo ma il bianco è in realtà una seppia. «È come una scultura. Riduci la seppia in pomata, poi la metti pian piano dentro un guscio d’uovo svuotato modellandola con le dita, come la terracotta. In realtà tutti i molluschi, che sono molto ricchi di albumina, sono modellabili. Al ristorante adesso stiamo lavorando su un piatto per il quale, con la pelle del polipo..." Dalle dichiarazioni di Cuttaia a Masterchef 

Menu cena 14 agosto/pranzo 15 agosto:

il nostro Pani cunzatu  che si mangiava “quando non c’era altro che formaggio, pomodoro, spesso fatti in casa, e, se andava bene, con due acciughine o due sarde sott’olio che serviva anche per impregnarlo, con l’aggiunta dell’origano messo a seccare ai muri del giardino” 

Merluzzo all’affumicatura di pigna, spuma di patate e condimento alla pizzaiola

Involtino di pesce spada con caponata di verdure croccante

Carbonara o Timballo alla norma

Pescato locale all’acqua pazza ricetta “creata a causa di una tassa sul sale all’inizio dell’Ottocento e che deriva dall’uso dell’acqua di mare mescolata con un poco di vino bianco, come facevano i pescatori a bordo dei loro pescherecci”

Babà con crema pasticcera

Prezzo Euro 90,00
Menu bambini Euro 30,00


Prenotazioni aperte per la cena del 14 agosto e il pranzo del 15.
Info e prenotazioni QUI  oppure tel 0922 1554130.

 

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La pizzeria Mangiafuoco di Trieste raddoppia

mangiafuoco logo pizzeriamangiafuoco logo pizzeriaPizzeria Mangiafuoco. Nuova apertura il 2 agosto 2021 in via Manzoni 1, angolo via Pascoli per la pizzeria attiva da 12 anni a Trieste.  La filiale servirà anche la zona est della città, garantendo assieme alla sede di via Rismondo 9A un servizio a domicilio 365 giorni l'anno. 

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Cucina campana contemporanea ad Aquapetra Resort&spa

Aquapetra Locanda del BorgoAquapetra Locanda del Borgo

VIAGGIO IN CAMPANIA. Luciano Villani, del ristorante La Locanda del borgo (1* Michelin) e Rocco De Santis, del ristorante Santa Elisabetta del Brunelleschi Hotel di Firenze (2** Michelin), si incontrano per una cena a quattro mani ad  Aquapetra Resort & Spa, a Telese Terme (BN).

Un viaggio in Campania ma anche un viaggio verso la Campania: perché Rocco De Santis si è trasferito a Firenze e dalla cucina toscana è stato contaminato, pur non perdendo mai la dimensione del ricordo e della memoria di alcuni ingredienti chiave nella sua concezione gastronomica.

 Aquapetra La bruschetta ph Beatrice PilottoAquapetra La bruschetta ph Beatrice Pilotto

Luciano Villani, che ha assorbito, della cucina francese che per qualche anno ha frequentato, l’eleganza; della pasticceria, che ha praticato agli albori, l’equilibrio, della Campania ha conservato il gusto rotondo e confortevole di piatti classici che rilegge con sguardo contemporaneo, alleggeriti, semplificati.

Aquapetra oro e fagioliAquapetra oro e fagioli

La cena si svolgerà il 1° agosto 2021 negli spazi di Aquapetra Resort & Spa, in un formato “dinamico”: placée le portate principali, tra gli ulivi al tramonto e poi di nuovo all’aperto sotto le stelle per amuse-bouche e dolci.

Aquapetra diversamente sfogliatellaAquapetra diversamente sfogliatella

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Aquapetra Resort & Spa è un albergo diffuso 4 Stelle lusso nato dalla ristrutturazione di un borgo del 1858 sulle pendici del Monte Pugliano, in Campania. 42 camere - di cui 3 suite – il ristorante 1* Michelin La Locanda del Borgo affiancato da La Loggia, il ristorante dell’Hotel, e la Spa olistica Aquaspa fanno di Aquapetra un luogo dove rigenerarsi ritrovando il contatto con la natura e con se stessi, regalandosi un’esperienza di piacere, gusto e bellezza in una destinazione turistica tutta da scoprire.

La Locanda del Borgo

La Locanda del Borgo è il ristorante 1* Michelin di Aquapetra guidato dallo chef Luciano Villani. I locali che un tempo costituivano i cellai e la cantina del borgo ospitano oggi il ristorante con il grande camino, il legno e la pietra a vista.

Il Santa Elisabetta

Il Ristorante Santa Elisabetta è il ristorante gourmet del Brunelleschi Hotel di Firenze e si pone come uno degli indirizzi gastronomici più interessanti della città. Situato in una sala intima con solo sette tavoli al primo piano della torre bizantina dell’hotel. 

 

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