Le pesche nel piatto, primo concorso regionale per food blogger del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il comune di Fiumicello.

Ringraziamo il comune di Fiumicello che ha creduto subito e con entusiasmo nella proposta di organizzare il primo concorso regionale per food blogger “Le pesche nel piatto” e che ci ospiterà per le premiazioni durante la tradizionale e seguitissima Mostra regionale delle pesche giunta alla sua 54esima edizione.

Possono partecipare al concorso tutti/e i/le food blogger che vivono nella regione FVG, con una ricetta a base di pesche (non necessariamente dolce ma anche salata, di primo piatto o contorno). La ricetta deve essere spiegata passaggio per passaggio e fotografata (basta la foto finale, ma le foto dei passaggi sono apprezzate).

Non deve essere necessariamente una ricetta originale ma può essere già stata pubblicata sul blog.

Il tutto andrà inviato a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Le ricette saranno pubblicate immediatamente sul sito e potranno essere votate registrandosi al sito stesso.

Poiché le pesche si consumano anche con il vino e a Fiumicello uno degli appuntamenti clou e quello con la piarsolada (pesche con il vino) abbiamo deciso di ammettere al concorso anche i wine blogger, sempre della regione.

Della giuria faranno parte, oltre al direttore di q.b. quantobasta, Fabiana Romanutti, il vicesindaco di Fiumicello Claudio Pizzin, la funzionaria comunale Ornella Rigonat e due pasticceri di Fiumicello.

In palio per i tre vincitori (primo secondo e terzo classificato) tre abbonamenti al mensile q.b. quantobasta, una cena per due al ristorante Matiz da Otto a Timau, un piatto di Mafu creazioni e naturalmente una cassetta di pesche di Fiumicello!

Termine di scadenza del contest domenica 7 luglio.

Crema di riso basmati alle pesche

Ricetta fuori concorso della friulana Rossella Di Bidino, ora trasferita a Roma. Del blog machetiseimangiato. Un bel racconto di come nasce l'idea di un dolce.

Scrive:

Appisolata sul tempo salivo le scale di casa. D’abitudine lanciai la borsetta gialla nel suo angolo così che potesse farmi dimenticare gli impegni che l’agenda imponeva per il giorno dopo. Uno sguardo dalla finestra al cortile interno, piccolo, raccolto e ambito dai turisti. Il semplice gesto capace di ricordarmi che ora il lavoro doveva stare lontano. Cambiata d’abito, libera negli shorts, presi in mano la lettera inviata da La Cucina Italiana dove mi invitava a pensare a una ricetta di stagione a base di riso. Minuti si susseguirono. Dosai gola, necessità, stagione e virtù. Alcune idee finaliste giunsero.

Mi spostai in cucina. Questione di pochi metri per verità. Ma la scena per muoversi necessita di gesti, seppur piccoli, seppure contenuti nella nostra dolce scatoletta di trentacinque metri quadri. Come dicevo, approdata in cucina dopo aver superato attimi di scelte epocali :) e di estate torrida, mi lasciai andare. Guidata dalla mano invisibile del tardo e sonnolento pomeriggio nacque un dolce per la cena.

Bianca come il latte.
Profumata d’Oriente.
Morbida come un frutto.

Ecco la Crema di riso basmati alle pesche.

Ingredienti per 4 persone

  • 350 + 150 gr gr latte scremato
  • 120 g di riso basmati
  • 1 cucchiaio di zucchero semolato
  • 2 pesche nettarine

Per decorare:

  • 1 pesca nettarina

Procedimento:

Ho messo in una pentola 350 g di latte e portato il latte a bollore.
Ho unito il riso e lo zucchero. Una bella mescolata e via.
Con una fiamma medio-bassa ho fatto cuocere il riso. La cottura va fatta fino a completo assorbimento del latte. I tempi possono cambiare da riso basmati a riso basmati. Col riso del contest de La Cucina Italiana, da cui nasce questa ricetta, fai attenzione presto alla cottura.

Nel frattempo, si possono già spellare 2 pesche nettarine e frullarne la polpa.
Finita la cottura del riso, ho preso il frullatore ad immersione e l’ho usato sul riso.
Il riso risulterà piuttosto compatto. Don’t worry, abbi pazienza e fiducia. Più a lungo frullerai il riso, più omogenea risulterà la crema finale.

Ho unito la polpa delle pesche al riso e ho mescolato. Il riso rimarrà compatto. Ma non temere.
Ho unito gradatamente i restanti 150 gr di latte scremato e ho mescolato. Ecco che compare la crema.

Ho versato il composto ottenuto in 4 cocotte e le ho decorate con mezza pesca (con buccia) tagliata a spicchi.
Il colore della buccia della pesca darà colore alla bianca crema.

Il dessert va servito freddo. Consiglio di servirlo comunque entro un paio d’ore se hai già messo la pesca come decorazione.

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Bianca o gialla? Ma chi le decolora?

Una notizia scientifica di sicuro interesse per noi peach lovers: scoperto il gene che decolora la polpa delle pesche. La ricerca è stata pubblicata dalla rivista scientifica internazionale The Plant Journal. I risultati dello studio aiuteranno il miglioramento genetico e a ottenere frutti di elevata qualità.  A fare luce su una delle più importanti caratteristiche di qualità di questi frutti è stato un gruppo di ricercatori dell’Università e dell’Istituto di Genomica applicata di Udine e del Centro di ricerca per la frutticoltura di Roma. La scoperta fornirà informazioni utili per il miglioramento genetico e per ottenere frutti di pesco di elevata qualità che possano combinare le caratteristiche migliori sia delle varietà bianche che di quelle gialle. I risultati della ricerca rappresentano anche un esempio di spiegazione degli effetti della selezione artificiale compiuta dall’uomo per migliorare le piante coltivate. Il team impegnato nello studio, lo stesso che ha decodificato il genoma del pesco, è guidato da Giannina Vizzotto e Michele Morgante del Dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’ateneo friulano.  Il gene decolorante, il gene che controlla il colore delle pesche (CCD4) codifica l’enzima (Carotenoide diossigenasi) responsabile della degradazione dei pigmenti carotenoidi, cioè i precursori della vitamina A, responsabili della colorazione gialla o rossa di molti frutti e semi largamente consumati, come pomodori e mais.
Nelle pesche originarie, che erano bianche, così come in tutte le varietà a polpa bianca attualmente coltivate, il gene produce una proteina completa e attiva che, degradando i pigmenti, li trasforma da gialli a bianchi. «Nel corso del tempo – spiegano Vizzotto e Morgante – sullo stesso gene sono intervenute tre mutazioni genetiche diverse e indipendenti, ciascuna delle quali ha indotto una perdita di funzionalità della proteina e, di conseguenza, la comparsa del colore giallo nella polpa dei frutti a seguito della mancata degradazione dei pigmenti». Negli ultimi secoli, le varianti genetiche prodotte da tali mutazioni sono state soggette a selezione artificiale da parte dell’uomo per conferire diversità di aspetto e di qualità alle pesche che oggi consumiamo. «Mentre le pesche bianche, grazie alla presenza dei prodotti di degradazione dei carotenoidi – specificano Vizzotto e Morgante –, sono più profumate e gradevoli, carattere questo che in realtà si è evoluto per rendere i fiori più attrattivi per gli insetti, le pesche gialle, in cui tali prodotti mancano, risultano di più facile conservazione».

 

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Cocktail analcolico con zenzero e peschenoci

Continuiamo a implementare il nostro ricettario, per ora virtuale, delle pesche nel piatto, con una fresca proposta di Chiara Selenati. Ricetta fuori concorso perchè il concorso è ormai chiuso e Chiara di That's amore fra l'altro è arrivata seconda con le gustose tartellette, ma è ricetta attualissima vista la stagione! Un cocktail fruttato da bere senza moderazione! 

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Terza con lode, dove osano le pesche

Terza con lode, Dove osano le Pesche by accantoalcamino. Un  rescoconto della premiazione del concorso Le pesche nel piatto. Amo vincere, tutti amano vincere, chi lo nega mente;  ma ci sono situazioni e momenti nella vita  in cui la partecipazione è appagante più di una vittoria, infatti, il mio terzo posto , per me, equivale a una laurea con bacio accademico. Impossibile competere con un tiramisu ma, il fatto che  per il secondo e terzo posto, siano state scelte due ricette salate è il segnale che qualcosa sta cambiando nella mentalità dei Friulani. Certo che l'abbinamento trota pesche non è gradito a tutti, sono sapori ai quali avvicinarsi un po' alla volta e mi ha fatto estremamente piacere scoprire che, anche per la degustazione dell'evento con i cuochi hanno presentato il carpaccio di trota e pesche e Giancarlo Foscarini dello Stringher un risotto con pesche e Ribolla (io l'avrei mantecato con del Montasio come ha fatto Stefania in una delle ricette in concorso); per la cronaca ha vinto il risotto. Vedete  invece la reinterpretazione che della mia ricetta ha fatto il giovane pasticcere della pasticceria Glacé di Fiumicello (le tre ricette vincitrici sono state reinterpretate e servite ai presenti da tre pasticcerie locali).

Dopo aver partecipato al concorso ho voluto presenziare anche alla premiazione, accompagnata dalla mia compagna di merende Tiziana, nonché mia mentore e pusher di autostima.

Sto parlando de Le pesche nel piatto, il concorso voluto fortemente da Fabiana Romanutti, direttrice della rivista mensile qbquantobasta che dà visibilità alle eccellenze regionali, anche quelle più nascoste, scova giovani ristoratori che meritano di essere conosciuti e incentivati a continuare sulla strada che hanno scelto. 

È una rivista che ho conosciuto per caso, ne ho parlato qui sul blog ed è in quella rivista che ho conosciuto lo splendido riso Vialone nano friulano di Domenico Fraccaroli e ho replicato il suo risotto. Nella botte piccola ci sta il vino buono, sembra coniato apposta per il Friuli Venezia Giulia, regione piccola, posizione strategica, accarezzata dal mare e dal vento, resa sinuosa ed elegante da colline e campagne, rinfrescata dalle montagne, bagnata da fiumi.

Abbiamo tutto, pesce, carne, formaggi, vini di eccellenza, abbiamo una storia, una storia affascinante che racconta di pescatori e di taglialegna, ma si decolla con difficoltà perché qui la gente bada più all'essere che all'apparire.

Ègente che ha sempre lavorato, questa è terra di emigranti, gente che si è costruita pezzo per pezzo tutto ciò che ha lavorando duramente lontani da casa, dalla famiglia e dagli affetti e, si sa, la fatica toglie la voglia di sorridere e di parlare, rende diffidenti e guardinghi ma oggi se possiedi prodotti di eccellenza, garantiti e unici devi fare lo sforzo di farli conoscere e per farli conoscere devi imparare a parlare e a sorridere, devi aprire la porta alle novità e berci assieme un tai.
I prodotti devono diventare attori, capaci di interpretare tutti i copioni in tutti i teatri, bisogna osare, affrontare il cambiamento, fare esperimenti, proporre, incuriosire.

Io non lo sapevo e come me molte altre persone, che a Fiumicello producono anche la pesca saturnina o tabacchiera che ha origini siciliane, è coltivata sulle pendici dell'Etna e ora anche qui per onorare il chilometro zero che garantisce freschezza e costi contenuti.

Io non conosco le regole di mercato però, lo ripeto, non sono felice, quando vedo in negozio frutta arrivata dalla Spagna quando abbiamo i campi pieni di tutto, è evidente che qualcosa non funziona come dovrebbe.

Fiumicello ha un sindaco giovane, preparato, circondato da collaboratori altrettanto giovani e preparati e ha la fortuna di avere alle spalle persone di esperienza,  che hanno infilato le mani nella terra e la conoscono bene, le sanno parlare e la sanno ascoltare, uno di questi è questo simpaticissimo signore del quale scoprirò il nome q.p. )

L'ho tormentato a vonde affinché spinga a che venga fatto un ricettario e a mettere i cartellini col nome e qualche accenno sulle cassette di quelle splendide pesche con tante sfumature rosa-arancio-rosse.

Un compito che poterebbe venire affidato ai Boy scout che, nel loro chiosco personale disegnano e creano pesche origami, a loro piacerebbe contribuire con il loro senso artistico alla prossima mostra del 2014 vero?

Insegniamo alle persone a chiamare ciò che mangiano col loro nome, trovo sia un arricchimento culturale, è come se tutte le donne si chiamassero Donna e tutti gli uomini si chiamassero Uomo, le pesche hanno dei nomi bellissimi, nomi di principesse, di regine ed allora facciamoli conoscere a tutti...

P.S.: nel sito troverete tutte le ricette e nei blog delle partecipanti i loro resoconti personali. Alla prossima.

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Ecco le vincitrici (ricette e foodblogger)

Finalmente svelati i nomi delle ricette vincitrici del primo concorso regionale per foodblogger e wineblogger del FriuliVG "Le pesche nel piatto" promosso e organizzato dal mensile qb quantobasta in collaborazione con il comune di Fiumicello.  Un  successo oltre ogni previsione: in poco più di due settimane, solo grazie alla comunicazione sui social network, sono arrivate 35 ricette dolci e salate a base di pesche. Gli organizzatori hanno deciso che sarà a breve pubblicato un vero ricettario contenente tutte le ricette.  Intanto le potete liberamente consultare sul sito www.qbfvg.it alla sezione I contest di qb per realizzare un menù estivo tutto a base di frutti a km zero!

La giuria, presieduta dal direttore del mensile qbquantobasta Fabiana Romanutti, composta dal vicesindaco del comune di Fiumicello Claudio Pizzin, dalle funzionarie Ornella Rigonat e Ornella Donat, da tre rappresentati delle pasticcerie Andrian, Marchesan e Glacè di Fiumicello, hanno decretato i vincitori:
1) Tiramisu alle pesche (senza caffè) di Tiziana Mesaglio e Alessia Stano di Cividale del Friuli, blog Staffetta in cucina
2) Tartelletta alle pesche crema di carciofi e San Daniele di Chiara Selenati di Sutrio, blog Chiara That's Amore
3) Carpaccio di pesche nettarine e trota salmonata affumicata di Libera Pincin di Pasian di Prato del blog Accanto al camino's.

Premio speciale qb alla ricetta Persighi col vin di Libera Pincin (Accantoalcamino's blog) per la passione e la memoria della narrazione della ricetta, elegante e raffinata rielaborazione del dessert classico della nostra terra.

Premio speciale del comune fra le ricette fuori concorso alla Bavarese di yogurt con gellè di pesche dei Margherita Malaman di Cervignano.

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Confettura di pesche, rum, peperoni

Per chiudere il ricettario delle pesche che è emerso da questo concorso (un'esperienza davvero strordinaria) eccovi la Confettura di pesche e albicocche, con rum peperoni vaniglia e chiodi di garofano. La ricetta fuori concorso è di Anna Maria Pellegrino del blog la cucina di qb ed è

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Le pesche nel piatto

Chi l’avrebbe mai detto? Eppure la creatività e la fantasia delle foodblogger (e di una wineblogger) ci hanno fatto scoprire mondi culinari davvero impensabili e perlopiù sconosciuti. Tutti a base di un frutto: la pesca. L’idea del primo concorso regionale per foodblogger fvg, dal titolo “Le pesche nel piatto” promosso dal mensile qbquantobasta insieme al comune di Fiumicello, il paese delle pesche, ha ottenuto un grande successo e le ricette sono tutte visibili qui sul sito e replicabili a casa vostra. 35 ricette arrivate in un tempo brevissimo. Se in qualche modo erano prevedibili le torte con le pesche (4 varianti pervenute, ma nessuna crostata), numerose sono state anche le proposte di muffin o piccole cake, tortine da pirottini nell’attuale tendenza monodose. Ben rappresentati anche i cheese cake con ricotta o con mirtilli. Non mancano i cupcake, ultima tendenza della pasticceria, in concorso nella versione con ricotta e gelatina di pesche. Anche la cucina vegana è presente con crepes ripiene di pesche caramellate con sciroppo d’agave. E la cucina per intolleranti propone sia una fantastica persicata (da conservare a cubetti) sia le pesche sciroppate alla menta. Sempre nel settore dolci ci sono un classico come la torta fredda di yogurt e pesche, ma anche due innovazioni come il tiramisu alle pesche (rigorosamente senza caffè) e la zuppa inglese alle pesche. Senza dimenticare il crumble, la bavarese con gelèe di pesche, la crema di riso basmati, le pesche grigliate nel millefoglie o le pesche al miele con gelato al timo.

Ma i pasticceri in giuria sicuramente non pensavano di trovarsi di fronte a tante ricette salate. Tartare di trota con chutney di pesche, carpaccio di pesche nettarine e trota salmonata affumicata. Scaloppine di lonza alle pesche e triple sec, spiedini di tacchino e pesche ubriache, ma anche spiedini di pesche e mazzancolle, insalata di pollo con pesche nettarine e noci. E anche due risotti, uno alle pesche ubriache e uno con pesche e Montasio! Il pane alle pesche non l’avevamo ancora mai visto, ma sembra un’intuizione geniale. Tiriamoci su con una bella coppa di piarsolade, anche nell’elegante versione “persighi e Picolit” e mettiamo da parte per l’inverno la confettura di pesche e peperoni al rum. Insomma pesche superstar! Ne sarebbe stato felice il cavalier Martini, artefice dello sviluppo frutticolo della zona. Premiazioni a Fiumicello sabato 13 luglio alle 20, nel corso della storica Mostra regionale delle pesche. In  premio ai primi tre classificati un abbonamento ciascuno al mensile qbquantobasta, una cena per due persone al ristorante Matiz da Otto (primo) un piatto delle ceramiche Mafu (secondo) e una cassetta di pesche (terzo premio).

 

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Pungenti dal cuore dolce

Anna Maria Martinis http://tuttositrasforma.blogspot.it ci invita a rendere più gustose le ortiche con un cuore dolce di pesche!  Questo concorso si sta rivelando più intrigante del previsto! Ingredienti: Per la pasta dei pungenti: 1kg di patate lesse 100g di punte d’ortica (peso cotto) tritate a

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Piarsolade, dessert estivo

Per la piarsolade non c'è una vera ricetta, o meglio una ricetta ufficiale, ci scrive Valentina Cipriani. "In genere io calcolo una pesca e un bicchiere di vino (bianco o rosso) a testa. Taglio la pesca a pezzetti, aggiungo una spruzzata di zucchero e faccio macerare nel vino per qualche ora".

Valentina  ci  suggerisce anche una versione con la lavanda: si aggiunge uno stelo ogni due bicchieri, stelo che si elimina al momento di servire.

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Crumble di pesche nettarine e lavanda

Ricetta fuori concorso inviataci da Valentina Cipriani, fotografa di food. Eccovi gli ingredienti: Pesche nettarine 2, Lavanda biologica 1 stelo, Zucchero 2 cucchiai, Farina 00 100 g, Burro 60 g.
Zucchero di canna 60 g. Ed ecco le istruzioni per realizzarlo:  Lava le pesche e tagliale a dadini. Mescola

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