Eletto il nuovo direttivo dell'associazione Ville Venete

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Eletto il nuovo direttivo dell'associazione Ville Venete. Il giorno 25 marzo 2023 si è svolta l’ Assemblea della Associazione Ville Venete nella splendida Villa Rechsteiner di proprietà di Florian Von Stepsky-Doliwa. 

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Le donne della Benečija propongono le loro tradizioni pasquali

casa delle rondini angolo esterno

Le donne della Benečija propongono le loro tradizioni pasquali. 25 marzo 2023. Appuntamento alle 14.30 alla Casa delle Rondini, frazione dughe, Stregna (UD) con le donne della  Benečija (cioè della Slavia Friulana).

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Le falesie fra mare e Carso. Escursioni guidate

falesie di duino sentiero rilke

LE FALESIE TRA MARE E CARSO. Al via il 25 marzo 2023 un calendario di escursioni gratuite lungo il sentiero Rilke - organizzate dal Comune di Duino Aurisina - per scoprire le valenze naturalistiche, storiche e geologiche della Riserva delle Falesie di Duino.

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111 luoghi della Carinzia che devi proprio scoprire

locandina della presentazione

111 luoghi della Carinzia che devi proprio scoprire. Presentazione del volume - guida il 24 marzo 2023 nella sala consiliare del Comune di Varmo. Gli autori di questo volume sono Gisela Hopfmüller e Franz Hlavac. E molti di noi in Friuli li conoscono bene, poiché vivono nella nostra regione per molti mesi l’anno. Del resto hanno anche pubblicato un volume che si intitola 111 luoghi del Friuli Venezia Giulia che devi proprio scoprire.

111 luoghi della Carinzia che devi proprio scoprire

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Frontiera est, dai bunker alla divulgazione online

bunker frontiera est

FRONTIERA EST, DAI BUNKER ALLA DIVULGAZIONE. L’impatto della Guerra fredda sulle zone di confine è durato ben oltre il crollo del muro di Berlino: in Friuli Venezia Giulia le ‘cicatrici’ della storia sono tuttora evidenti e sparse sul territorio.

Si stima infatti che sul territorio regionale FVG siano sparse oltre 1300 strutture difensive, fra quelle realizzate negli anni Quaranta (Vallo alpino del Littorio) e quelle approntate dalla NATO in previsione di una possibile invasione da parte dei paesi del patto di Varsavia.

 

 

 

Passo Monte Croce Frontiera EstProgetto Frontiera est

Per valorizzare questo straordinario patrimonio storico è nato il progetto Frontiera Est, focalizzato sulle strutture difensive del Friuli Venezia Giulia, realizzato in collaborazione tra l’Università degli Studi di Udine e l’Associazione culturale Friuli Storia, direzione scientifica dello storico Tommaso Piffer, sostenuto dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia con Fondazione Friuli e Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.

Frontiera Est Sbarramento di Ugovizza ph Lorenzo Zoppolato«Alcune di queste strutture – spiega il curatore di Frontiera est Tommaso Piffer - hanno talvolta un’estensione che si misura in chilometri, furono ricavate sotto le montagne dell’arco alpino. Altre, di dimensioni più ridotte, sono mimetizzate nei centri urbani, soprattutto nella piana di Gorizia e nelle Valli del Natisone.

Frontiera est  Border Fence Cizov Czech Rep

Il Friuli-Venezia Giulia è d’altra parte l’unica regione in Italia ad avere un rilevante patrimonio riconducibile a questo periodo ed è anche l’unica regione in Europa dove sono presenti manufatti  riconducibili ai tre grandi conflitti del Novecento: la Prima guerra mondiale, la Seconda guerra mondiale e la Guerra fredda».

Recupero a uso turismo storico

 

Di queste strutture, solo 4 sono state finora recuperate e valorizzate a uso turistico: una nel Vallo alpino del Littorio (le opere 2 e 3 dello sbarramento Invillino Ovest nel Comune di Villa Santina, gestite dall’Associazione Friuli Storia e Territorio), e due strutture del Vallo alpino riadattate dalla NATO negli anni Cinquanta (opera 4 dello sbarramento di Ugovizza-Nebria nel Comune di Malborghetto-Valbruna e opere 1 e 2 dello sbarramento di Passo Monte Croce Carnico nel Comune di Paluzza, rispettivamente gestite da Associazione Landscapes e ASSFN-E).

È presente inoltre una struttura originale NATO, il Bunker San Michele nel Comune di Savogna d'Isonzo, curato dall’Associazione Nazionale Fanti d'Arresto.

Le altre strutture sono in stato di totale abbandono e possono rappresentare un rischio per la sicurezza dei cittadini, ma sono anche un immenso potenziale turistico, didattico e divulgativo, finora trascurato.

Nuovo portale online

Sabato 4 marzo 2923 è stato inaugurato ed è nella disponibilità di tutti il portale frontieraest.it accessibile online, per una possibile immersione, in un click, nella rete di strutture difensive attualmente visitabili nell’estremo nord-est d’Italia. Ricco di materiale documentale e fotografico sulle strutture aperte al pubblico, frontieraest.it coniuga alla ricerca la promozione del turismo storico sui siti regionali, attraverso i suoi contenuti multimediali, video e fotografici e allo storytelling dei percorsi e degli insediamenti.

L’inaugurazione del portale frontieraest.it scandisce il conto alla rovescia per la prima edizione del Forum internazionale “Terre di confine. Dalla Guerra fredda ai conflitti del nostro tempo”, in programma dal 9 all’11 marzo a Udine e Gorizia. 

 

 

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Gorizia, le due capitali: in onda su Rai 5

credit Thomas Lenardi

“Gorizia, le due capitali” la puntata che ripercorre la storia mitteleuropea attraverso un viaggio nei luoghi di confine in onda domenica 5 marzo 2023 dalle 22.10 su Rai5.   Otto giorni di riprese, interviste e approfondimenti girati fra il 3 e l’11 novembre 2022 a Gorizia e Nova Gorica per raccontare “l’estremo lembo nord orientale d’Italia”, com’è stata definita nella sinossi della puntata del programma “Di là dal fiume e tra gli alberi”.

Il documentario dal titolo “Gorizia, le due capitali”, realizzato in collaborazione con PromoTurismoFVG, ripercorre la storia mitteleuropea della località attraverso un viaggio nei luoghi di confine, come piazza Transalpina, dove le due città, Gorizia e Nova Gorica transfrontaliere s’incontrano, l’ex ospedale psichiatrico in cui lavorò Franco Basaglia, via Rastello, il Carso e il Collio, l’Isonzo, il parco Coronini Cronberg, il centro cittadino e molti altri scorci della città.

credit thomas lenardiLe testimonianze e le interviste 

La vita di questo luogo di frontiera è narrata attraverso le testimonianze che la regista e giornalista Monica Ghezzi ha voluto raccogliere per ricostruire i punti di vista di generazioni differenti, offrendo allo spettatore un quadro complesso e affascinante.

Tra le persone incontrate lungo il percorso ci sono gli psichiatri Paolo Maria Bertagni e Angelo Righetti, lo storico Alessandro Cattunar, il giornalista Roberto Covaz, la bartender Lucrezia Farolfi, Ilaria Felluga imprenditrice vitivinicola, Francesca Giglione operatrice sociale, la storyteller Renata Lapanja e ancora Thomas Lenardi, operaio e fotografo, le registe Anja Medved e Nadja Velušček, Paolo Nadaja, tecnico dello spettacolo, il musicista Andrea Pandolfo, gli insegnanti Aldo Rupel e Francesco Tomada, lo scenografo e illustratore Anton Špacapan Vončina, Paolo Vidoz, ex pugile e oste, l’ex portiere Dino Zoff.

 

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Storia e Posta. Sfizi di posta. Mostra al Museo postale di Trieste

locandina sfizi di posta

Storia e posta, più precisamente "la storia attraverso la posta. La posta attraverso la storia" in una mostra al Museo Postale di Trieste. Dal 3 marzo 2023 nel palazzo delle Poste centrali in piazza Vittorio Veneto ospita la mostra Sfizi di posta, un'esposizione curata dal filatelista Marco Occhipinti, ideatore e animatore di Sfizi.Di.Posta, spazio sul web e su Facebook nel quale racconta storie che si nascondono dietro a lettere, telegrammi, annulli, cartoline, francobolli e altri documenti postali.

da sx: Marco Occhipinti, filatelista; Chiara Simon, curatrice del Museo postale; Ermes Scatigna, direttore della filiale di Trieste di Poste Italiane 

Attraverso un percorso composto da 156 schede, distribuite in 13 bacheche, l'esposizione ospitata nel Museo Postale di Trieste porta alla luce una sessantina di storie ambientate nell’arco temporale che va dall’Ottocento fino al secondo dopoguerra rifacendosi allo spirito che anima il blog di Occhipinti, in cui dal 2018, ogni lunedì mattina, viene pubblicato uno “sfizio”, ossia un contributo caratterizzato da storie curiose, aneddoti su persone note o anonime, che nasce dal ritrovamento di un documento postale: lettera, cartolina, telegramma, francobollo, annullo.

Cultura della storia postale 

«L’obiettivo di “Sfizi.Di.Posta” – spiega Occhipinti – è diffondere la cultura della filatelia e della storia postale, riportando alla luce vicende del passato che altrimenti finirebbero nell’oblio o celebrando determinati eventi, commemorandone altri, rendendo merito e onore ai protagonisti per preservare e tramandare la memoria di fatti e persone filtrata attraverso la lente del documento postale che così diventa davvero protagonista della storia».

lettera fronte

lettera retro

Nella lunga carrellata di “Sfizi.Di.Posta” si potranno quindi “leggere” attraverso i reperti postali alcune testimonianze che riguardano il territorio di Trieste; le vicende della saga familiare dei fratelli Florio, Ignazio e Vincenzo; di Donna Costanza Garibaldi, nuora dell’eroe dei due mondi, alla quale è indirizzata una raccomandata inviata nel 1924 da Beatrice Salvi, direttrice dell’Ospedale Giuseppe Garibaldi de La Maddalena; le tristissime testimonianze degli ebrei rinchiusi nel campo di concentramento di Mauthausen e delle vittime sfollate dell’alluvione del Polesine.

L’esposizione sarà visitabile fino a venerdì 31 marzo, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13, su appuntamento (0406764264).

 

 

 

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I Confini dell’Europa Centrale e del Litorale Adriatico. Mostra

locandina della mostra

I Confini dell’Europa Centrale e del Litorale Adriatico. Mostra a Gorizia. Verrà inaugurata mercoledì 1 marzo 2023 alle 11.00 nell'atrio del Comune di Gorizia la prima parte della mostra, divisa in due periodi temporali: la prima è Storie di pietre e di confini in tempo di Pace che focalizza l’attenzione sull’evoluzione costante e impetuosa dei confini, in una terra contesa come quella del Friuli Venezia Giuli. La seconda è òa tappa finale del progetto promosso dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis con il partenariato del Comune di Gorizia e il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia sul bando Etnografico.

La mostra, realizzata grazie a una ricerca storica del dott. Lorenzo Salimbeni, rimarrà aperta fino al 16 marzo 2023 e sarà visitabile durante gli orari di apertura del Palazzo comunale

 

Le Sezioni della Mostra

 

Geografia e geopolitica hanno influenzato e limitato i domini, hanno contribuito al formarsi di culture eterogenee e delle comunità nazionali nella definizione di un paradigma che assegna un diverso valore di separazione a seconda dei periodi. Il Confine virtuale, viaggio tra geografia e ideologie che separano i popoli. L’evoluzione del concetto di territorio, dalla proprietà al limes romano, dal confine convenzionale e artificiale alla linea ideale che separa i popoli.
Il confine come separazione di lingue, culture lingue e domini. Il convivere di confini ideologici, la loro imposizione e il loro superamento in due casi studio: l’idea socialista e la fratellanza cristiana.

La storia del Confine Orientale.

Il limes romano, il Patriarcato di Aquileia, La Serenissima e gli Asburgo, il Trattato di Campoformido, Napoleone e la Restaurazione del Congresso di Vienna. La Pace di Villafranca, il Regno d’Italia, la Pace di Vienna del 1866. Dal Confine Imperiale ai trattati di Saint-Germain e di Rapallo. La seconda Guerra Mondiale, il Trattato di Parigi e il Memorandum di Londra. La guerra fredda, la Cortina di Ferro, la caduta del muro. Il Trattato di Osimo. Il Valico: il presidio militare e di polizia nell’era delle Dogane.

La storia e la mappa dei valichi di confine tra Friuli Venezia Giulia, Austria e Jugoslavia.

Schengen: superare i confini L’Europa Unita dopo Maastricht e Schengen, la moneta europea e l'abbattimento dei Confini con l’Austria e la Slovenia. La geopolitica e i suoi effetti reali sulla vita delle genti di confine. Il territorio condiviso: l’alba di un futuro presente. Il nuovo concetto di confine, il suo superamento in un mondo ideale di pace e convivenza, il suo ritorno ai tempi della pandemia globale, il suo futuro nel contesto europeo che ha assegnato a Gorizia e Nova Gorica il ruolo di Capitale Europea della Cultura 2025.

 

 

 

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Architettura e gastronomia di Teruel in Aragona

Teruel. Piazza del Seminario durante la rievocazione storica

Arcchitettura e gastronomia di Teruel in Aragona. Abbiamo dedicato qui sul sito un ampio racconto della rievocazione storica Las Bodas de Isabel de Segura (Le nozze di Isabella de Segura) che si svolge a Teruel in Aragona, una storia molto simile all'amore infelice di Romeo e Giulietta. Cliccate qui per conoscere storia e momenti della rievocazione storica. 

Qui approfondiamo la parte golosa della festa con i prodotti tipici in vendita nel mercato, ma vi diamo anche alcuni cenn su un'architettura molto particolare per la quale la città è famosa. 

TERUEL MIGLIOR ESEMPIO DI ARTE MUDEJAR IN EUROPA 

Un'ulteriore attrazione di questa festa è la cornice in cui si svolge, l'imponente città di Teruel, dove si trova il miglior esempio di arte mudéjar in Europa. La torre della cattedrale, così come le torri di San Salvador, San Martín e San Pedro sono i gioielli di un insieme monumentale mudéjar che è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità. Dal belvedere della Torre del Salvador, risalente al XIII secolo, si può contemplare la bellezza e la maestosità dei paesaggi che circondano la città. Degni di nota l'Escalinata e Plaza del Torico, luogo emblematico della città, dove si svolgono alcuni atti della cerimonia nuziale, ma anche  l'Acquedotto di Los Arcos o il popolare Paseo del Óvalo. 

Lo stile mudéjar costituisce la prosecuzione dello stile cosiddetto mozarabo ed è rappresentato esemplarmente dall'Alcázar di Siviglia, ricostruito tra il 1353 e il 1364 da Pietro I il Crudele (1334-1369), re di Castiglia e León dal 1350.
In architettura i mudéjar utilizzarono tecniche loro proprie: archi a ferro di cavallo, arcate cieche, campanili a forma di minareti e ornamenti lori propri (arabeschi, soffitti a cassettone (artesonados) con intarsi. Applicati agli edifici romanici, ma soprattutto gotici e anche rinascimentali, questi elementi crearono uno stile ibrido di grande interesse. Le sue caratteristiche principali sono l'arco a ferro di cavallo, l'utilizzo di mattoni, la decorazione a stucco cesellata policroma (yeserias) e in ceramica (azulejos). Fu l'utilizzo delle tecniche apportate dai musulmani per edifici costruiti dai cristiani.

Escalinata di Teruel

 

 La gastronomia della regione

 

formaggi della regione di TeruelLa ricca gastronomia di questa regione ha la sua principale fonte di ispirazione nel maiale, con salsicce di vari tipi e ottimi prosciutti. 

salumi in preparazione e cottura durante la rievocazione storica  Il Prosciutto di Teruel è protetto dalla Denominazione di Origine come primo Jamón di Spagna, dal 1983.
https://sede.teruel.es/portal

prosciutto di teruel

Tipiche sono anche le migas a base di pane e maiale, le zuppe all'aglio e l'agnello (ternasco), anch'esso con Denominazione d’Origine

Le migas de Teruel sono un piatto che nasce nei secoli passati per recuperare le briciole degli avanzi di pane ormai indurito che veniva schiacciato creando il cuscurro de pan (un altro esempio di quanto scriviamo da sempre: la cucina non ha confini). Successivamente lo si inumidisce in salamoia durante la notte. Mezz'ora o un'ora prima di servire si mettono tutte le briciole in una padella e si soffriggere con aglio e olio che lasciano un colore dorato. Ai nostri tempi si unisce carme di maiale in particolare chorizo.

 Altri piatti sostanziosi sono il tradizionale Gazpacho de Pastor e le popolari Madejas (involtini, spesso anche a base di trippa)

Infine, la pasticceria di Teruel comprende i deliziosi suspiros de amante dolce a base di formaggio e uova. sospiri di amante credit ph cocina facilisimo

Ternasco de Aragòn focus

ternasco

L’agnello Ternasco de Aragón Igp ha riunito in Aragona le tre culture culinarie che hanno attraversato la storia culinaria di Aragona, quella cristiana, quella musulmana (alimento halal ) e quella ebraica (cibo kosher ).

Gli ebrei spagnoli, nella loro cucina sefardita, preparavano l’agnello con uvetta per poi essere servito come salume.

I musulmani, nella loro cucina andalusa, arrostivano i pezzi aggiungendo erbe come la menta.

I cristiani erano soliti mangiare  cervello, budella e altri oggetti di frattaglie (generalmente mangiavano ciò che arabi ed ebrei rifiutavano a causa delle norme religiose ). Questo modo di cucinare l’agnello, sfruttando gli avanzi, è rimasto oggi come un punto di riferimento della cucina aragonese dell’agnello, leggiamo su euroricette.it Numerose le razze ovine autoctone: Aragonese Rasa, Ojinegra de Teruel , Roya bilbilitana, Ansotana e Maellana.

Tra i piatti più apprezzati oggi ci sonol ‘agnello arrosto e lardellato, marinato nel vino durante la notte preparato alla griglia con patate e pancetta, l’agnello al forno cotto nel forno a legna, le costine, la coscia tartufata.  Ricercato dai gourmet il ternasco a la caldereta, tipico piatto dei pastori.  

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Las bodas de Isabel de Segura

Il bacio degli amanti Las bodas de Isabel de Segura è un evento che ricrea la storia tragica degli Amanti di Teruel trasforma in una gioiosa festa popolare Il matrimonio di Isabel de Segura rievoca una vicenda simile a quella di Romeo e Giulietta in Italia. 

Gli amanti di Teruel il tragico epilogo: le loro mani si intrecciano tra i sarcofaghiQuesta storia romantica e tragica ha dato origine anche a una vera e propria celebrazione che mobilita l'intera città aragonese e richiama decine di migliaia di visitatori in date sempre vicine a San Valentino. I momenti salienti della storia vengono rappresentati da centinaia di attori e attrici in diversi luoghi di Teruel, dai suoi abitanti e da spettatori che indossano costumi medievali e partecipano alla rappresentazione dell'amore e del dramma.

Gli amanti di Teruel un momento della rievocazione storica

La celebrazione è stata dichiarata Festival di interesse turistico nazionale e aspira a diventare di interesse internazionale.

Teruel fa parte della rete “Europe in Love”, che riunisce una serie di città con storie d'amore che hanno segnato il loro territorio.

 

 

Gli amanti di Teruel un momento del corteo Una leggenda millenaria

La leggenda, o la storia, vuole che Isabel e Diego siano cresciuti e abbiano giocato insieme nella Teruel del XIII secolo. Entrambi provenivano da famiglie nobili, lei era la figlia del ricco mercante Don Pedro de Segura, lui della famiglia Marcilla, di nobile stirpe ma in fase di declino. Il loro amore adolescenziale si rafforzò e pensarono persino di sposarsi, un'idea che però non piacque al padre di Isabel, che non avrebbe permesso alla figlia di sposare qualcuno di un ceto inferiore al suo.

Su insistenza di quest'ultimo si giunse a un accordo in base al quale Isabel avrebbe aspettato almeno cinque anni in modo che Diego ottenesse denaro e onori. Diego partecipò alle crociate contro i Mori e prese parte alla famosa battaglia di Las Navas de Tolosa nel 1212, una delle più importanti della Reconquista, vinta dai cristiani sui musulmani.

Mentre Diego combatteva e conquistava onori e ricchezze, Isabel rimase sola per cinque lunghi anni, aspettandolo e non sapendo quale sarebbe stato il suo destino. I soldati di ritorno dalla battaglia di Muret, a cui aveva partecipato anche Diego, riferirono che erano morti quasi tutti e uno di loro disse di aver visto Diego con i suoi occhi cadere in battaglia combattendo al fronte.

La giovane donna accettò allora la proposta di Don Pedro de Azagra, il potente signore di Albarracín. Il matrimonio fu celebrato con grandi feseteggiamenti. 

Amanti di Teruel il compianto per DiegoIl ritorno di Diego

Proprio quel giorno però Diego riuscì a tornare a Teruel. Il suono delle campane e la musica annunciavano no che la città stava celebrando il matrimonio di Isabel de Segura con Don Pedro de Azagra. Diego pdecise di andare a cercarla e di chiederle il bacio che aveva desiderato durante i lunghi e duri anni di battaglie. Si arrampicò sul balcone della neo-sposa e la svegliò per implorarla di dargli quest'ultima prova d'amore. Isabel si rifiutò perché non voleva offendere il marito appena sposato. Quel rifiuto spezzò il cuore di Diego, che cadde morto accanto a lei.

La morte di Isabella Secondo la storia, la sua strana morte sconvolse tutta la città, che accorse alle funzioni per l'anima di Diego. Isabel, addolorata per aver perso il suo vero amore, si intrufolò al funerale per potergli dare il bacio che gli aveva negato in vita. Si avvicinò al corpo del suo amato e lo baciò intensamente, ma il suo cuore cedette e cadde morta sul cadavere di Diego.

Le famiglie di entrambi e il marito di Isabel Pedro de Azagra, riconciliati dal dramma e dalla storia d'amore, decisero di seppellirli insieme perché non si separassero mai più. E in questo modo riposano vicini ancora oggi.

Gli amanti di Teruel, i sarcofaghi

Una rievocazione storica

In piazza del Seminartio si raccoglie la folla per assistere alla rievocazione storicaAnche se la festa è conosciuta come "Gli Amanti di Teruel", in realtà il suo nome è Las bodas de Isabel (II matrimonio di Isabel de Segura) e fa parte dell'Associazione Spagnola di Festival e Rievocazioni Storiche che conta più di 40 componenti in tutta la Spagna. Questa celebrazione dell'amore sarà festeggiata nel 2023, e sarà un quarto di secolo da quando è stata rappresentata a Teruel per iniziativa di Raquel Esteban, che ha ricercato e documentato le usanze dell'epoca medievale. Nel corso degli anni, Las Bodas de Isabel de Segura è cresciuto e propone un programma con mercati medievali, teatro, musica, danze, mostre e altre attività ricreative, oltre a dare la possibilità di assistere a passaggi caratteristici come l'ingresso delle truppe aragonesi nel cuore del centro storico. 

Più di 120 gruppi di attori e attrici partecipano alle scene principali: Sandra Grijalba sarà Isabel ed Elías Hernández interpreterà Diego. Marian Pueo è incaricato di dirigere le scene della storia degli amanti, come Il Consiglio di Teruel, Il matrimonio di Isabel, L'arrivo di Diego, Il funerale e la morte di Isabel, mentre Alfonso Pablo si occuperà delle scene "parallele", che si svolgono intorno alle rappresentazioni della leggenda e inquadrano il contesto storico e sociale, oltre a consentire registri e temi diversi, come La Disputa de Dueñas, Juicios de Amor, Huérfanos de la Madre Frontonia o El Conciliábulo. Anche i più piccoli parteciperanno con scene e attività di animazione guidate da Sixto Abril, che coordina anche i laboratori di danza medievale. In totale ci saranno più di 60 spettacoli di attori dilettanti.

Las Bodas de Isabel “è stata tra le ultime grandi feste che si sono tenute nel 2020, prima della pandemia di coronavirus - ha commentato Emma Buj, sindaca di Teruel, durante la presentazione di questa edizione - quest'anno torniamo a come erano le feste un tempo, eventi che coinvolgono tutti i sensi pcon il colore nelle nostre strade, l’atmosfera festosa, gli spettacoli teatrali, un mercato medievale. La nostra città si trasforma in una città del XIII secolo”.

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Conosci l'Amerino tipico?

paesaggio umbro Lugnano in Teverina

Conosci il territorio e i prodotti di “Amerino Tipico”? Terra, Sapori, Comunità del  territorio Amerino, prodotti identitari del territorio, su tutti l’olio Rajo.

L’educational tour della seconda giornata dell’iniziativa Anteprima olio Dop Umbria organizzata con l’intento di celebrare la qualità di un prodotto certificato quale l’olio Dop, ma anche la qualità del territorio da cui questo proviene e del paesaggio umbro disegnato dalla coltivazione degli olivi, ha portato il gruppo di partecipanti alla scoperta del territorio dei Colli Amerini, una delle sottozone Dop Umbria, terra d’origine della varietà di olivo Rajo, antico cultivar autoctono. 

paesaggio dell'Amerino

Il racconto del paesaggio Amerino è promosso dai Comuni di Amelia, Alviano, Attigliano, Avigliano Umbro, Baschi, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montecchio, Penna in Teverina. Lugnano in Teverina (Tr) è uno dei Borghi più belli d’Italia e straordinaria è a collezione mondiale di ulivi Olea Mundi. 

Olea Mundi è un campo collezione dove sono presenti circa 1200 ulivi, che comprendono oltre 400 accessioni di olivo provenienti da ben 23 Paesi olivicoli del Mediterraneo, del Medio Oriente e delle nuove aree di coltivazione. La collezione comprende ben 263 varietà italiane di quasi tutte le regioni d’Italia, 128 varietà provenienti da vari paesi del mondo e 60 varietà minori della regione Umbria. 

olio evo Umbria Dop La visita ha poi interessato la città di Amelia (Tr), alla scoperta del centro storico e del Museo Archeologico che conserva le testimonianze archeologiche dell’antichissimo centro di Ameria dalle sue origini fino all’altomedioevo, per concludersi presso il Frantoio Suatoni di Amelia, custode dell’Oliveto storico secolare di Rajo.

Il momento di degustazione a base dei prodotti dei produttori partner del Progetto Amerino Tipico, è stato l’occasione per presentare agli addetti ai lavori il progetto stesso, finanziato con la misura 16.7 del PSR per l’Umbria, e le aziende che al momento ne fanno parte: la Cantina Sandonna di Giove (Tr), Cantine Zanchi di Amelia (Tr), il Frantoio Suatoni di Amelia (Tr), l’Associazione dei Produttori della Fava Cottora Presidio Slow Food e la Società Agricola F.lli Tamburini di Montecastrilli (Tr).
Presentazione Amerino tipico
Presenti Elide Rossi e Alberto Rini Assessori del Comune di Amelia capofila del progetto “Amerino Tipico”, Alessandro Dimiziani, Vicesindaco del Comune di Lugnano in Teverina, Federico Varazzi, Vicepresidente di Slow Food Italia, e la neo Comunità Slow Food dei produttori di Olio Rajo di Amelia.

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