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Le fave in Friuli? In montagna? Certo che sì!

Sauris foto Elena ValentSauris foto Elena ValentRiprendiamo un articolo già pubblicato nel 2014 (!) sul nostro mensile qubì a firma dell'amico esperissimo di cose friulane Enos Costantini sulla presenza storica delle fave in Friuli. Lucia Protto dell’Etnomuseo di Sauris ci raccontava affascinanti episodi storici sulle fave, con risvolti che riguardano anche le parole e la loro storia. Assolutamente da leggere! Pubblichiamo qui alcuni stralci dell’interessante descrizione-resoconto di Elena Valent sulle ricerche effettuate in proposito dall’ERSA FVG nell’ambito di un progetto speciale con tre anni di prove in campo che hanno consentito di individuare le tecniche agronomiche migliori sviluppate in passato. 

piante di fave a Saurispiante di fave a Sauris

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Conoscete il coniglietto mannaro?

logo qubi editore vconiglietto spicca il voloconiglietto spicca il volo

Conoscete il coniglietto mannaro? Un piccolo logo che racchiude e racconta il senso della attività editoriale di QUBI' editore. È il momento di riparlarne visto che a breve sarà pubblicato un nuovo libro dal fantasmagorico e semplice titolo We love sardoni. In sardoni we trust Non parliamo del coniglio mannaro affamato di verdure, che - nel film di animazione - Wallace e Gromit devono affrontare per salvare l'annuale Concorso della Verdura Gigante organizzato dalla esplosiva Lady Campanula Tottington.


Ci riferiamo al coniglietto che abbiamo scelto come simbolo della nostra casa editrice. Trattasi di uno dei tanti coniglietti assassini dei manoscritti medievali. Animali innocenti e indifesi che, a fondo testo, o nel margine delle pagine dei monaci amanuensi, si tramutano in killer spietati.

coniglietto bellicosoconiglietto bellicoso

Coniglietti innocui che si trasformano in cacciatore o guerriero, impugnando lance, asce e spade con la destrezza di un cavaliere.

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Olive ascolane: le conosci veramente?

olive all ascolana courtesy of Alimentipediaolive all ascolana courtesy of Alimentipedia

Almeno il 90% delle olive all'ascolana che si gustano nei bar, nei ristoranti, sulle mense apparecchiate dai vari catering non hanno mai veduto Ascoli, né il Piceno. Sono olive fritte ripiene. Gustose fin che si vuole, ma solo e soltanto generiche olive fritte ripiene. Sono copie dell'originale. L'«oliva tenera ascolana» è tutta un'altra cosa. È perentorio l'amico Moreno Pecchioli che dedica a questa squisitezza un lungo articolo su la Verità (nostra fonte per questo pezzullo). 

 Gli studiosi di gastronomia fanno risalire la loro origine alla cucina delle famiglie borghesi dell'800: un modo per riutilizzare la carne (come ripieno) in un'oliva come sapido contenitore. Un'idea che divenne tradizione.

"Ancora adesso, garantiscono nella città delle cento torri, ogni donna capace di preparare la specialità del territorio, nasconde quel segreto nella pancia dell'oliva".

Un Consorzio tutela l'oliva ascolana del Piceno, cultivar già conosciuta in epoca romana. "Grazie alla Dop nessuna azienda italiana o estera può produrre e vendere olive non picene definendole «ascolane». Rischia l'accusa di truffa alimentare e il sequestro del corpo del reato da parte del Nucleo repressione frodi e dal Corpo forestale che già in passato si è distinto nel debellare maxi truffe alimentari. Il disciplinare di produzione dell'oliva ascolana del Piceno, nel paragrafo relativo alle notizie storiche, dice che i latini conoscevano le olive provenienti dai territori originari di Ascoli e di Teramo come ulivae picenae".

"Catone sottolinea la loro bontà nel De Rustica e consiglia il modo migliore per conservarle: 'Prima che diventino nere (Antequam nigrae fiant...) si pestino e si mettano a bagno nell'acqua. L'acqua va cambiata spesso. Poi, quando saranno macerate bastantemente (Deinde, ubi satis maceratae erunt), si scolino, si premano e si mettano in aceto, aggiungendo olio e sale. Si conservino in aceto, finocchio e lentisco. Quando se ne desidera si prendano con le mani pulite».

Furono i monaci benedettini a salvare la coltivazione varietale picena e anche i segreti della concia in salamoia.  

Il segreto dell'impasto per la farcitura? "Come ingredienti si usano: manzo, maiale, pollo, carota, sedano, cipolla, vino bianco e altre varianti. Quali? Dipende dal gusto e dalla tradizione famigliare. C'è chi mette il salame, chi la mortadella, chi aggiunge un cucchiaino di pomodoro. 

 

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Conosci l'assaggio geosensoriale?

 

Master Vini NaturaliMaster Vini NaturaliLa seconda edizione del Master sui vini naturali e non convenzionali porta in Italia l’assaggio geosensoriale. Appuntamento nei giorni 11 e12 giugno 2022 a Modena. Vini naturali, biodinamici, ancestrali saranno al centro del Master “Vini Naturali e non Convenzionali” organizzato da ONAV. Il tema, di grande attualità e di grande interesse da parte del trade e del consumatore, tratterà la comprensione socio culturale del successo di tali tipologie, con incontro con i produttori che hanno scelto questa strada fino allo studio dell’approccio all’assaggio geosensoriale.

master modena master modena

Un metodo rivoluzionario che verrà spiegato direttamente dal suo riabilitatore, Jacques Rigaux, docente dell’Université de Bourgogne e autore del libro Il Vino Capovolto (Porthos edizioni).

La degustazione geosensoriale veniva utilizzata dai gourmet già nel XII secolo e fino alla Rivoluzione Francese ma fu poi progressivamente abbandonata: si basa più sulla bocca che sul naso per risalire al luogo di provenienza del vino. La consistenza che ci si aspetta, la vivacità, la viscosità si riconoscono in bocca, non al naso, in base allo stimolo alla salivazione che determinano. Obiettivo è quindi rivalutare “il gusto del luogo”. Un approccio affascinante, che sarà spiegato durante le lezioni.

"I vini naturali rappresentano un’anarchia intesa nella migliore accezione, il rispetto dell’individualità delle scelte e delle decisioni del produttore. Sono una realtà importante che non può essere ignorata dal mondo della degustazione", sottolinea il direttore ONAV Francesco Iacono.

 

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Conosci il Ruchè? Scoprilo quando è in festa!

"Il Ruchè è un vino eccellente, è un prodotto non solo di qualità ma che si lega fortemente a un territorio che gli dona l’unicità. La Regione crede in queste eccellenze e le sosterrà anche nel nuovo PSR". Con queste parole il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha aperto la 13° edizione della Festa del Ruchè di Castagnole Monferrato, che si svolge nei giorni 7 e 8 maggio 2022 nelle sale de la Mercantile di Castagnole Monferrato.inaugurazione ruchè 2022inaugurazione ruchè 2022

Un vino, il Ruchè, che, come ricordato dal presidente dell’Associazione Produttori del Ruchè Luca Ferraris, si dimostra in piena salute, la produzione in costante crescita ha sfiorato 1.010.000 bottiglie nel 2021. 

Un prodotto che entusiasma anche il consumatore straniero. La propensione internazionale che è stata confermata dal premio Vindivino, consegnato da Sergio Bruno quest’anno alla giornalista americana Marisa Finetti, autrice di un articolo uscito su Wine Enthusiast.

Per saperne di più potrebbe interessarti https://qbquantobasta.it/nonsolovino/ruche-di-castagnole-piccolo-barolo-del-monferrato

ruche del parrocoruche del parroco

La Festa del Ruchè, organizzata in collaborazione con GoWine e in collaborazione con il Consorzio Tutela Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, è aperta al pubblico dalle 11 alle 23. Sarà un’ottima occasione per conoscere questo straordinario esempio di successo italiano, grazie alla partecipazione in presenza di 15 produttori, ospitati nelle splendide sale affrescate la Mercantile, e alle specialità delle ProLoco dei Comuni della denominazione. 

Leggi anche https://qbquantobasta.it/notizie-flash/ruche-e-marketing-territorialeRuchèRuchè

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Nizza Monferrato: Appuntamento con Nizza è Barbera

NIZZA è BARBERANIZZA è BARBERA

Ma Nizza è Barbera? Certo che sì! IL 7 E 8 MAGGIO 2022 a Nizza Monferrato (Asti) torna il Barbera Forum con 64 produttori e 300 etichette in degustazione. Tour dei vigneti in bici, notte bianca e masterclass di sei macroaree del Nizza docg. Ospiti il formaggio Roccaverano dop e il Salame Cotto Monferrato.

La novità dell’edizione 2022: il Barbera Forum, al Foro Boario, apre sabato mattina e si entra esclusivamente per fasce orarie e su prenotazione

NIZZA è BARBERANIZZA è BARBERA

Pranzo e cena con banco d'assaggio dei vini dei produttori di Nizza è Barbera all’Osteria Vineria La Signora in Rosso. Notte bianca con negozi aperti e proposte gastronomiche nel centro cittadino, dove saranno allestiti tre Wine Point – in piazza Garibaldi, in via Pio Corsi e in piazza XX Settembre - con una selezione di etichette di Barbera d’Asti docg e Nizza docg in degustazione. In collaborazione con i sommelier AIS. Domenica in bici nelle vigne del Nizza, raduno automobilistico di Ferrari e arrivo del treno storico, che viaggia per i paesaggi di Langhe, Monferrato e Roero con carrozze degli anni '30 “centoporte”. Alle 17, nell’ex chiesa Santissima Trinità, ci sarà una Masterclass di sei macroaree della zona di produzione del Nizza docg con sei diversi produttori. La degustazione è guidata dall’Associazione Produttori del Nizza, con l’intervento del presidente Stefano Chiarlo e dei produttori.

Nizza è Barbera è organizzata dal Comune di Nizza Monferrato e dall’Enoteca Regionale di Nizza con il supporto di Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Associazione Produttori del Nizza e Astesana Strada del Vino. La manifestazione ha il patrocinio della Regione Piemonte, Provincia di Asti e Camera di Commercio di Asti.


 

SABATO 7 MAGGIO. Inizio alle 9,30 con il brindisi d’apertura al Foro Boario di piazza Garibaldi. Dalle 10 alle 20,30 sarà Barbera Forum con ingresso a turni: 64 produttori presentano le etichette di Nizza docg e Barbera d’Asti docg. Si entra per fasce orarie: 10 – 13 / 14 – 17 / 17,30 – 20,30. Assaggi a cura del Consorzio di tutela della Robiola di Roccaverano Dop e dell’Associazione produttori Salame Cotto Monferrato. Costo d'ingresso al Barbera Forum: 20 euro. Dalle 12 alle 20 pranzo e cena al ristorante vineria La Signora in Rosso con banco assaggio di Barbera d’Asti: si potranno degustare le etichette presenti al Barbera Forum in abbinamento ai piatti proposti dalla vineria. Prenotazione necessaria - posti limitati: 0141 793350, 329 7137204. Dalle 19 nelle vie e piazze del centro storico di Nizza, gastronomia, musica e negozi aperti. Dalle 20 WinePoint sotto il Campanon, la bella torre del municipio: in assaggio Barbera d’Asti docg e Nizz docg a cura dei sommelier Ais. In piazza XX Settembre, street food: cibi e cucine di strada e proposte gastronomiche del territorio dei locali nicesi; animazione musicale di Menericorderox, gruppo di ballo hip hop di Nizza Monferrato e musiche di Consolato Marateia. Il tutto a cura dell’Associazione Commercianti Nicesi “Nizza con il Cuore”.

DOMENICA 8 MAGGIO. Dalle 10 alle 20,30 prosegue il Barbera Forum nel Foro Boario con ingresso a turni: si entra per fasce orarie: 10 – 13 / 14 – 17 / 17,30 – 20,30. Partenza da piazza Garibaldi di “In bici nelle vigne del Nizza”, tour guidato in bicicletta alla scoperta dei cru del Nizza docg a cura dell’Associazione Produttori del Nizza, in collaborazione con E-Biking, Mon Bike Tour ed Experience 4U. Sono tre i tour: 10-12,30, 13-15,30 e 16-18,30. Info e prenotazioni: cell.3357199927 email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Costo: 5 euro solo escursione + 20 euro affitto e-bike. Dalle 11 prosegue il WinePoint con i sommelier Ais. Dalle 10 Mercatino del Gusto nel centro storico. Alle 10,30 la Barbera d’Asti incontra le Ferrari, raduno automobilistico di Ferrari a cura del Red Passion Owner’s di Torino. Alle 11,30 arrivo del treno storico, che viaggia per i paesaggi di Langhe, Monferrato e Roero con carrozze degli anni 30 “centoporte”. Info su: www.trenolmr.com. Si pranza e si cena alla Vineria La Signora in Rosso con il banco assaggio della Barbera. Prenotazione necessaria - posti limitati: 0141 793350, 329 7137204. Dalle 11 alle 20 pranzo e cena anche nel centro storico e in piazza XX Settembre con street food. Al mattino animazione a cura di Orange Gym; nel pomeriggio spettacoli circensi e alla sera animazione musicale di scuola di ballo Universal Dance. Il tutto a cura dell’Associazione Commercianti Nicesi “Nizza con il Cuore”. Alle 17 nell’ex chiesa Santissima Trinità, Masterclass di sei macroaree della zona di produzione del Nizza docg con sei diversi produttori. A cura dell’Associazione Produttori del Nizza, con l’intervento del presidente Stefano Chiarlo e dei produttori. Prenotazione necessaria - euro 25 - posti limitati. Orario: dalle 17 alle 19. Info: 320.1414335 mail. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Giornate altoatesine del Pinot nero. Quali sono i migliori?

pinot nero 3 vincitoripinot nero 3 vincitoriSono stati proclamati i 10 migliori Pinot Nero annata 2019, dal Consorzio nazionale del Pinot nero. Tutto pronto per l’evento che si terrà dal 29 aprile al 2 maggio 2022 in Alto Adige. La classifica, frutto di un’attenza selezione che si è tenuta a metà marzo, premia Anrar della Cantina Andriano, Baltasius della Tenuta Schloss Englar e Sanct Valentin della Cantina San Michele Appiano come i tre migliori Pinot Neri italiani 2019. 
“Già solo la varietà di vini iscritti al concorso mostra quanto, con il tempo, le Giornate del Pinot Nero dell’Alto Adige siano diventate importanti quale palcoscenico per questo particolare vitigno”, spiega Ines Giovanett, presidente del comitato organizzativo. A impressionare è stato anche il livello qualitativo dei vini presenti al concorso. “Soprattutto nella TOP10 la qualità dei vini è eccezionale. Ciò conferma il fatto che il 2019, per il Pinot Nero, sia stata un’annata assolutamente straordinaria”, afferma Marc Pfitscher, vicepresidente del comitato organizzativo e responsabile del concorso nazionale. Sono riusciti a raggiungere la finale i Pinot Neri di quattro regioni italiane, mentre nella TOP10 figurano vini prodotti in tre diverse regioni.

pinot neropinot nero
Nelle quattro giornate gli ospiti potranno prendere parte a una ricercata degustazione tecnica su prenotazione, potranno degustare al tavolo i migliori Pinot Nero di oltre 85 produttori di vino provenienti da 9 aree vinicole, tra cui Trentino, Alto Adige, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Abruzzo.

 

classifica pinot neroclassifica pinot nero
A raggiungere la finale sono stati anche i Pinot Neri dei seguenti produttori (in ordine alfabetico):
Alto Adige: Gottardi, von Blumen, Erste + Neue, Klosterhof, Sallegg, Colterenzio, Stroblhof, Tiefenbrunner – Schloßkellerei Turmhof
Friuli: Jermann
Trentino: Cantina Sociale di Avio, Nosio

Programma, informazioni e prenotazioni QUI
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Manuale di cucina per indecisi. Vi presentiamo l'autrice

annalisa sandriannalisa sandri

Manca poco. Manca poco. Sta per uscire un nuovo libro di qubì editore, che pubblica anche il mensile cartaceo qbquantobasta. 

Il titolo del libro è Manca il sale? Manuale di cucina per indecisi e inaugura la nuova collana qubETTI 100e + grammi di cultura.

PREORDINA SUBITO LA TUA COPIA AUTOGRAFATA! 

 

manca il sale ultima di copertina manca il sale ultima di copertina

CHI È ANNALISA SANDRI. Udinese per nascita, avvocato per professione, food blogger per passione. Annalisa Sandri gestisce dal 2014 Manca il Sale – blog di cucina per indecisi ed è un volto noto delle emittenti regionali FVG, dove ha anche condotto per alcuni anni uno spazio settimanale dedicato alla cucina. L'autrice è Annalisa Sandri. Ve la presentiamo con le parole tratte dal volume, un imperdibile compendio di ricette facili veloci e sperimentate. 

Ha partecipato in qualità di giudice e coach alle ultime quattro edizioni di The best sandwich in onda su Telefriuli. Ha tenuto corsi di cucina e vinto alcuni contest dedicati. È consultore della delegazione di Udine dell’Accademia Italiana della Cucina. È stata ambasciatrice della città di Udine nella trasmissione di RaiUno Linea Verde va in città e scrive sul mensile  qb quanto basta.
Manca il sale?  Manuale di cucina per indecisi è il suo primo libro.

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Conosci il Timorasso? Scoprilo con Derthona Due. Zero

 Vigna di Timorasso a Sarezzano ph PiemontecucinaVigna di Timorasso a Sarezzano ph Piemontecucina

Derthona Due.Zero. Il Timorasso, storico vitigno autoctono dei Colli Tortonesi, si presenta. Un grande banco di assaggio con l’anteprima delle annate 2020 di Timorasso, due Masterclass e un convegno dedicato alla sostenibilità. Appuntamento a Tortona l’1 e 2 aprile 2022 nella storica sede del Museo Orsi.  “Siamo entusiasti di poter tornare ad incontrare appassionati, operatori del settore ed esponenti della stampa, finalmente dal vivo – commenta Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi.

Quasi scomparso dalla mappa della viticoltura italiana, il Timorasso, vitigno autoctono a bacca bianca coltivato sin dal Medioevo nel comprensorio del tortonese, al crocevia di quattro regioni Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna, a fine anni ’80 viene riscoperto grazie all'impegno e alla tenacia di un gruppo di giovani vignaioli locali, a partire dai primi pionieri come Walter Massa, Andrea Mutti e Paolo Poggio, che ne riscoprono l’antica tradizione e intraprendono la strada del rilancio. Se nel 2009 la superficie vitata a Timorasso all’interno della denominazione era di soli 25 ettari, oggi questo prezioso vitigno ne occupa più di 200.

 “Nel 2020 è stata presentata la nuova futura sottozona Derthona, antico appellativo della città di Tortona – conclude Gian Paolo Repetto –. Un solo nome, per identificare tutti i vini prodotti con il Timorasso, con l’obiettivo di unire il territorio, il vino e il vitigno che è diventato il simbolo del Rinascimento dei Colli Tortonesi. Contemplerà tre tipologie e consentirà di valorizzare la grande capacità che si porta in dote il Timorasso, vale a dire quella di donare il meglio di sé con il trascorrere del tempo. Si tratta di un progetto molto importante per tutta la denominazione, in attesa di completare il suo iter per poter essere inserita definitivamente all’interno del disciplinare di produzione”.

Ingresso banco d’assaggio 2 aprile: 15,00 euro appassionati, 10 euro soci di associazioni di sommellerie

Convegno: accesso gratuito ma su prenotazione al seguente link: https://collitortonesi.com/registrazioni

Masterclass: 25,00 euro su prenotazione  

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Chapati di primavera

Chapati di primavera con pecorinoChapati di primavera con pecorino

Il chapati è un tipo di pane basso tipico della cucina indiana. Costituisce un cibo di base per molte regioni dell'Asia meridionale e non solo. L'impasto viene schiacciato e poi cotto su una piastra asciutta e molto calda. Si può usare anche la farina di miglio o di mais al posto di quella di grano. Viene servito in genere con zuppa di lenticchie, con vedure speziate e curry, e viene usato per ripulire il piatto di ogni avanzo di cibo. Le dimensioni del chapati variano a seconda della regione,  un chapati indiano è di 15 cm di diametro, mentre quello pakistano è più piccolo, circa 5–10 cm di diametro.

Chapati di primavera

 

Ingredienti per 4 persone

400 g Farina 00; 200 g Acqua; 10 g Sale; 300 g Pomodori rossi maturi; 1 Melanzana media violetta; 200 g Pecorino Romano DOP; 6 foglie di Basilico; 60g Olio evo; Sale q.b.

Procedimento

In una planetaria unire farina, acqua e sale; impastare fino a ottenere una massa omogenea. Coprire con pellicola e lasciare riposare per 10 minuti.

In abbondante acqua salata, sbollentare per 30 secondi i pomodori. Raffreddare in acqua e ghiaccio, spellare togliere i semi e tagliare a pezzetti.

In un tegame cuocere i pomodori a fuoco basso per 20 minuti con un cucchiaio di olio.

Tagliare la melanzana a tocchetti, passarla nella farina e cuocerla in padella con olio evo a fuoco alto, metterla quindi su carta assorbente e salarla.

Per il chapati di circa 80-100 grammi: Formare un disco molto sottile prima con mani, poi stenderlo con un matterello.

Cuocere il chapati in padella antiaderente calda 30 secondi per lato a fuoco molto alto, appena tolto dal fuoco cospargerlo di Pecorino Romano DOP.

Finitura e presentazione: Posizionare il chapati ancora caldo su un tagliere e tagliarlo in spicchi un piatto da portata.

Condire ogni spicchio con la crema di pomodori, le melanzane, i fiocchi di Pecorino Romano DOP e il basilico

 Ricetta ideata da Michela Starita chef APCI (Associazione professionale chef italiani),

 

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