Su Google oltre 13.370 ricerche mensili (in giugno) per i piatti a base di ortaggi. 6.060 queries mensili per ricette a base di proteine animali (pollo e pesce sul podio). Infine 4.580 ricerche di proposte con cereali, farro e orzo in primis.
Questo è un piatto che racconta il patrimonio gastronomico della cucina di mare siciliana e che insieme alla comunità Slow Food vuole segnalare la fragilità della filiera del pescato e il delicato ecosistema marino dello Stretto. Lo stoccafisso, che in alcune zone dell'Italia centrale e meridionale, in particolare in Calabria e nel Messinese, viene chiamato pesce stocco o semplicemente stocco, è il merluzzo nordico bianco conservato per essiccazione naturale senza l'uso del sale.
Il ristorante messinese Casa e Putia è stato scelto per rappresentare la Sicilia alla manifestazione Roma Baccalà e portare il simbolo della cucina dello Stretto nella capitale. Nel menù di Casa e Putia lo stocco è sempre stato presente nella sua versione tradizionale, in occasione di Roma Baccalà la ricetta originale è stata alleggerita per creare un'inedita versione da passeggio da mangiare in piedi, rendendo U piscistoccu ‘a gghiotta un morbido condimento per un delizioso sandwich, dove le fette di pane sono state sostituite da una morbidissima Brioscia cu tuppu, che tradizionalmente si accompagna alla granita siciliana.
Ci piace condividere con i lettori qbisti questa bella intervista di Annalina Grasso a Nicola Santini sulle buone maniere, considerate una forma superiore di intelligenza sociale. La buona educazione di un uomo è la miglior difesa contro le cattive maniere altrui, diceva Lord Chesterfield e senza dubbio l’esperto italiano di bon ton Nicola Santini incarna meglio di molti suoi suoi colleghi questa massima che dovrebbe andare a braccetto con quella di Sartre nella quale senza dubbio si rispecchia la concezione che Nicola Santini ha del galateo: Le buone maniere sono una forma superiore di intelligenza.
Quella del peposo è una ricetta molto antica; risale indubitabilmente al XV secolo, quando venne edificata la cupola del Brunelleschi in Firenze. Ma per chi ha stomachi delicati, come direbbe l'Artusi, ci sono anche le ricette moderne del peposo del Chianti o peposo fornacino.
Peposo il cibo della ceramica. È una ricetta a base di manzo fatto cuocere per molte ore nel coccio con olio, aglio e pepe, tanto pepe, visto che il piatto è giustappunto peposo, irrorato con vino e aromatizzato con erbe. La ricetta sarebbe nata all’Impruneta, sulle colline fiorentine, nella zona nota da secoli per l’argilla - contenente sabbia, carbonato di calcio e ossido di ferro - che dà alla terracotta il caratteristico colore rossiccio (cotto d’Impruneta). Quando? Durante la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore del Brunelleschi. Furono gli addetti alla cottura dei mattoni nelle fornaci - i fornacini - a creare questa preparazione. In un angolo della fornace ponevano ampi tegami di coccio con tutti gli ingredienti affogati nel vino. Dopo circa 5 ore il piatto era pronto. Siamo di fronte a un gustoso piatto dietetico, perchè privo di grassi e di soffritti.
COMINCIAMO CON LE FAJITAS: piccoli bocconi di carne speziati spadellati con peperoni e cipolle. Per farcire sei tortillas vi servono 600 g di carne a vostra scelta (petto di pollo, scamone di manzo o filetto di maiale) da tagliare a striscioline non troppo piccole.
L’estate ungherese è all’insegna di sapori e tradizioni. Vi presento in particolare alcuni eventi gastronomici, in modo che possiate metterli in agenda per quando sarete là. Dal nostro piccolo bacino di utenza sappiamo che nelle prossime settimane Ungheria e Boemia saranno fra le mete prefertite per chi sceglie la Mitteleuropa per le sue vacanze.
Oggi ricetta per due persone, non necessariamente in modalità romantica. Ricetta tipica della cucina romana. Zuppa di arzilla (termine romanesco per la razza chiodata) e cavolo romanesco. Si ispira alla proposta di Giorgio Locatelli, primo chef italiano ad avere ottenuto la stella Michelin all'estero e ambasciatore della sostenibilità alimentare. Lo Chef collabora con Finish per il progetto “Acqua nelle nostre mani”, giunto alla quarta edizione.
Coffee Spritz: la ricetta dell’estate del campione italiano di Cocktail al Caffè. Marco Poidomani è uno SCA Trainer e coffee lover, con una carriera di oltre 25 anni nel mondo del caffè e 3 titoli di Campione Italiano di Coffee in Good Spirits, che unisce il mondo del caffè con quello della mixology. "Non solo a fine pasto o per iniziare la giornata insieme alla brioche: il caffè può essere la base perfetta per un perfetto cocktail estivo", sostiene.
C'era una volta il tempo del contest. Quanti ne abbiamo fatti qui a qb! Di questi mesi era il contest Le pesche nel piatto in collaborazione con il comune di Fiumicello, celebre proprio per la sagra dedicata a questi frutti. Abbiamo ripescato dall'archivio 2013 (!) una deliziosa ricetta di Rossella Di Bidino del blog machetiseimangiato.com
Abbazia di Rosazzo. Badie di Rosacis. seconda parte. L'incanto continua. Le tavole apparecchiate. I vini eleganti. Le persone in atteggiamento conviviale, amicale, talvolta perfino effervescente. Comincia a far buio e questa sarebbe magia aggiuntiva. Comincia dopo un po' anche a piovere e questo è seccante. Ma consente di apprezzare l'efficienza del servizio. In pochi minuti siamo tutti dentro, all'asciutto avvolti dalle pareti affrescate o intenti a chiacchierare nel chiostro.
Abbazia di Rosazzo. Badie di Rosacis (qui la marilenghe ci sta proprio, considerando la storicità del luogo e la sua forte valenza simbolica). Brindiamo con Paolo Valle, presidente del Consorzio Collio Friuli Orientali e Ramandolo che ha voluto organizzare una cena evento per festeggiare il traguardo dei 50 anni +1. "Come Presidente del Consorzio il mio orgoglio è enorme, perché rappresento il territorio dove mio padre ha fatto la storia del vino in regione, insieme ai tanti grandi produttori che ci hanno preceduto. Abbiamo una squadra che lavora in maniera splendida portando grandi risultati, una squadra che voglio ringraziare dal profondo del cuore. Il 50° del Consorzio rappresenta per noi un nuovo inizio e una rinnovata carica di energia per fare crescere il nome dei Colli Orientali del Friuli. Un territorio che merita il riconoscimento del suo enorme prestigio qualitativo".
Era già l'ora che volge al disio e 'ntenerisce il core (semicit.)
Nel numero di luglio di qbquantobasta, il mensile di gusto e buon gusto, potete trovare tre ricette della tradizione pasticcera triestina. Per la prima volta con l'immagine del loro creatore: Franz Sacher, Joseph Carlo Dobos e Jancsi Rigo. Sono ricette spiegate passo passo tratte dal libro Com'è dolce Trieste di Qubi editore. Le ha realizzate e fotografate Giulia Godeassi.
#parolegolose. Anzi #sublimiparolegolose. Il Ricettario mitteleuropeo di Suor Antonija, Orsolina, raccoglie 801 ricette che intrecciano tradizioni e culture dell'area centro-europea. L'uovo fritto di Carlo Cracco, ricetta che impazza in rete ha in realtà un antenato nell'uovo fritto che suor Antonija preparava già cent'anni fa, senza la tecnologia attuale. Disponeva però di una Sorbettiera a manovella. La sua ricetta si chiama "Uova Regali" e la trovate al numero 71 del libro. Ma anche qui sotto.
La deliziosa ricetta di Macedonia che ho condiviso su Facebook dalla rubrica Senza zuccheri aggiunti di Nicola Santini doveva essere comunque confrontata con l'Artusi, mio punto di riferimento per capire l'evoluzione della storia del gusto. Ed eccola! Anche l'Artusi ha una ricetta di Macedonia. È la ricetta n. 772 de La Scienza in cucina e l'Arte di mangiare bene. Si chiama Macedonia ma in realtà è piuttosto un gelato di frutta o Miscellanea di frutta in gelo. Però viene inserita anche la frutta fresca. Ed è una novità per l'epoca.
Tuorlo fritto alla Cracco. La ricetta è tratta dal libro Manca il sale? Manuale di cucina per indecisi della nostra casa editrice. L'autrice del libro e della ricetta è Annalisa Sandri, che scrive: "Sì, hai letto bene: sono riuscita a replicare una ricetta stellata. Per chi come me non riusciva a indovinare la giusta salatura né il tempo di cottura della pasta, è una soddisfazione. Ma il bello è che potrai riuscirci anche tu! La preparazione richiede solo attenzione nel maneggiare il tuorlo e un po’ di pazienza, perché c’è un tempo di riposo di almeno due ore. Ma si-può-fa-re.