Krapfen ai semi di papavero e altri dolci sappadini
Durante il Carnevale nel Sappadino si preparano i classici dolci di questa festa, proposti nella variante locale. I crostoli (kriskilan) prevedono nell’impasto l’aggiunta di albumi montati a neve ben ferma e anche le frittelle (muttn) differiscono per forma e ingredienti da altre consuetudini. I più tipici, che pescano nella tradizione d’oltralpe, sono i krapfen al papavero (mogen kropfn).
Per realizzarli si stende lo stesso foglio di pasta che serve per i crostoli. A parte si prepara una farcitura con i semi di papavero, la farina di carrube, il miele e la marmellata, il tutto amalgamato con un po’ di latte.
Dopo aver ritagliato dei dischi di impasto di circa 10 centimetri di diametro, se ne ricopre la metà con il ripieno.
Chiusi bene i dischi, si friggono le mezzelune in abbondante olio bollente.
Davero originali sono le orecchie di lepre o di coniglio (hosenearlan) che alla farina di grano chiedono l’aggiunta di quella di mais da polenta, tante manciate quante sono le uova che si usano.
Tirata sulla spianatoia la sfoglia sottile, si eseguono dei tagli in diagonale, ottenendo così dei rombi che, fritti e un po’ gonfiati grazie al lievito, danno un senso al nome che li connota.
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I festeggiamenti del carnevale sappadino prevedono diversi appuntamenti. Oltre alla classica sfilata del martedì grasso, le tre domeniche che precedono la Quaresima sono riservate ognuna a una diversa categoria sociale: i poveri, i contadini, i signori. I travestimenti rispettano il tema proposto. Lungo le strade si può essere coinvolti in simpatiche scenette e i “mendicanti” che bussano alle porte delle case si aspettano di ricevere in dono una piccola ricotta (schotte knelle).
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