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Sappada e il suo Carnevale

 

il rollatedi Sappada il rollatedi Sappada

Le origini di Sappada sfumano nelle lontane tradizioni orali che raccontano dei primi abitanti della valle provenienti dal Tirolo e fuggiti alla prepotenza dei loro regnanti. Anche se non esistono documenti che ne comprovino la nascita intorno all’anno Mille, la data può essere ritenuta attendibile.

Ancora oggi la parlata della zona si esprime in un dialetto germanofono simile a quello degli avi che hanno popolato il territorio attratti dalla presenza di giacimenti minerari. L’isolamento  e il forte spirito identitario hanno lasciato traccia anche nell’impostazione nordica delle case, costruite con l’antica tecnica del blockbau a travi sovrapposte orizzontalmente e incastrate agli angoli.

Nella borgata di Cima Sappada, la prima per chi arriva dalla Carnia, si incontrano le abitazioni più vecchie del paese scurite dal trascorrere delle stagioni, ricche di fascino e di storia. La forza delle usanze regala non solo continuità ma anche senso di appartenenza. E se oggi molto si perde del passato, pure qualcosa rimane, testimone nel tempo.


Il Carnevale di Sappada è una di queste realtà che hanno la passione e l’entusiasmo di riproporsi ogni anno, preziose eredità della piccola comunità insediatasi nel medioevo.
Le  maschere che si indossano nei giorni del divertimento spensierato sono realizzate in legno dai maestri intagliatori che sbozzano il più leggero cirmolo in figure dai tratti caricaturali. Le grosse sopracciglia vengono dipinte di scuro come i folti baffi che definiscono il volto, le guance tinte di rosso regalano un po’ di bonarietà che stempera un’espressione severa e forse inquietante.

La sfilata lungo le vie dei borghi diventa rappresentazione, con un rituale codificato e  formule fisse affidate soprattutto al Rollate, il costume simbolo di Sappada. Una specie di grosso orso incappucciato in un giaccone di folto pelo nero. I pantaloni a righe orizzontali bianche e marroni sono idealmente confezionati con le tele con cui all’epoca si coprivano gli armenti. Il nome deriva dai sonagli (rolln) legati alla cintura, che scampanellano ad ogni suo passo. Dietro la maschera che lo nasconde completamente e restituisce la sua voce irriconoscibile, è libero di inseguire i bambini con una grossa scopa di saggina minacciandoli e spaventandoli.
Durante il Carnevale si preparano i classici dolci di questa festa, proposti nella variante locale.

 

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