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GELATEO. Il Galateo del gelato. Di Nicola Santini

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GELATEO. Il Galateo del Gelato. Di Nicola Santini. La stagione è quella giusta. L’iniziativa, all’apparenza, quella più facile e scontata. Invitare gli amici per un gelato. A casa, come a spasso. Meno impegnativo di una cena, meno alcolico di un drink, difficilmente fatto con le proprie mani, quindi la problematica di base sembrerebbe unicamente quella di scegliere la gelateria giusta.

Eppure anche il gelato ha un suo Galateo, con accorgimenti, più che regole, su cui tutti possiamo dire di essere scivolati almeno una volta.
Iniziamo con il gelato da passeggio. In generale il bon ton storce un po’ il naso quando si mangia in giro per strada. Si dice da passeggio, si dovrebbe leggere che a un certo punto ci si ferma e si mangia il gelato. E si mangia con la paletta, non slinguazzandolo direttamente dal cono. Questo per gustarlo meglio, rimanere più composti ma anche per evitare di sporcarsi.

il furgoncino dei gelati nella baia di Sistianail furgoncino dei gelati nella baia di Sistiana

Se la scelta versa sulla coppetta, il problema è risolto in partenza.

COME SERVIRE IL GELATO IN CASA

Più dilemmi quando si riceve a casa. Problema numero uno, che attanaglia un po’ tutti. Quanti gusti e quali? Parlo anche a chi decide di
portare il gelato a casa degli altri e mette insieme limone, pistacchio, fragola, cioccolato, crema, menta, zabaione e così via.

Non avendo la sfera di cristallo (ma le coppette sì) per comprendere i gusti degli ospiti, né la presunzione che i nostri siano i gusti amati anche dagli altri, come prima regola dividerei i poli: le creme da una parte, i frutti dall’altra. E punterei sui classici.

Le “liste civiche” sono apparentemente stuzzicanti ma impegnative, da voto segreto: gusti come passion fruit, biscotto al vattelappesca, macedonia e incroci vari solo nell’intimità e quando si vuole sperimentare; si fa solo con chi si è in confidenza o potendo offrire un'alternativa a botta sicura.

.La berlina di Zampega indiscusso mito triestino dei gelatiLa berlina di Zampega indiscusso mito triestino dei gelati

Altra dritta: vaschette separate. Se no son problemi a servirlo. Il gelato va tolto un paio di minuti prima dal freezer, altrimenti è una lastra di marmo e, fate lo sforzo, travasatelo in un contenitore di metallo, che regge la temperatura: ho visto anche nelle migliori famiglie arrivare su tovaglie di fiandra, vaschette in polistirolo.

Investire sulle palette apposite ‒ che non sono i cucchiaini da dessert o da caffè ‒ non richiede un mutuo e valorizza il gelato.

Infine, una bottiglia di acqua e dei bicchieri. Corredo completato.

@nicolasantini8

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