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Piccole grandi scoperte a Vinitaly 2023

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Piccole grandi scoperte a Vinitaly 2023, Vinitaly si è chiuso con 93 mila presenze complessive, di cui quasi 30 mila straniere. La crescita rispetto all’ultima edizione è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi, che in questa edizione hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati.

colli di poianis

Quasi impossibile raccontare tutte le esperienze gustative della visita. Mi limito a condensare quelle più interessanti. Negli stand del Friuli Venezia Giulia ho assaggiato alcuni pregevoli vini dell’azienda Colli di Poianis di Prepotto; presenti il titolare Gabriele Marinig e il figlio, ormai lanciato nel comparto delle vendite). 

verjago domini veneti verjago domini veneti Per il Veneto mi sono soffermato con la Cantina Valpolicella Negrar che si prepara a festeggiare i suoi primi 90 anni di attività. Se l’“invenzione” dell’Amarone è patrimonio di un intero territorio, alla Cantina Valpolicella Negrar spetta il primato l’aver prodotto e commercializzato nel 1936 la prima bottiglia di Amarone a denominazione “Amarone della Valpolicella Extra”. or jagoor jago

L’unico esemplare esistente è conservato nel caveau della cantina – visitabile su prenotazione. Una preziosa testimonianza di un primato che l’azienda concepisce come un simbolo e un bene dedicato a tutta la Valpolicella. La Cantina è stata anche tra le prime cooperative italiane a imbottigliare il proprio vino e dal 1989 parte della produzione viene imbottigliata come Domìni Veneti. Lo stesso nome dei possedimenti che la Serenissima vantava in Valpolicella. Tutto ciò, ben prima che altre cantine iniziassero a tentare di posizionarsi in fascia premium. 

La degustazione è cominciata da un classico della Valpolicella, per passare ad alcuni uvaggi e un Ripasso memorabile, chiudendo poi con l’amarone. Pregevole anche il Recioto. che nulla ha da invidiare a tanti vini da fine pasto.

di meodi meo

Altra degustazione molto interessante nel padiglione della Campania con i vini prodotti da Di Meo di Salza Irpina. Merita sicuramente una menzione il “Vittorio” un Greco di tufo che viene affinato in acciaio per 12 anni e poi in bottiglia per almeno altri 24 mesi. Il risultato è difficile da raccontare tanto sono particolari le note che sprigiona nel bicchiere. fratelli Di meofratelli Di meo

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