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Cartoline qubiste da Vinitaly 2024

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Cartoline qubiste da Vinitaly 2024. La 56esima edizione di Vinitaly ha chiuso  i battenti con 97mila presenze. I numeri forniti al termine della rassegna registrano un incremento degli operatori esteri provenienti da 140 paesi a quota 30.070 (31% sul totale), di cui 1200 top buyer (+20% sul 2023) da 65 nazioni selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. Sul fronte delle presenze estere a Vinitaly 2024, gli Stati Uniti si confermano in pole position con  3700 operatori presenti in fiera (+8% sul 2023), ma il mercato degli Usa sembra segnare leggermente il passo, a detta di alcuni espositori da noi interpellati, forse per la situazione economica mondiale e per le guerre in atto. Seguono Germania, Uk, Cina e Canada (+6%). In aumento  i buyer giapponesi (+15%).

Era impossibile per noi di qubì essere presenti ai numerosissimi vari eventi ai quali la nostra rivista era stata invitata, anche se è stato un autentico motivo di orgoglio e un riconoscimento per il lavoro svolto dal team, guidato da Fabiana Romanutti.

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60 anni per Livon

Molti i festeggiamenti per i vari traguardi, come i 60 anni di attività delle aziende agricole fondate nel 1964 da Dorino Livon e ora portate avanti da Valneo e Matteo Livon. Valneo ha ricordato  con affetto la prima cantina della famiglia: “Cantina Vencò sita in Dolegna del Collio, lì abbiamo piantato le nostre prime radici da vignaioli. È lì che sono iniziati i nostri sogni. È sempre un’emozione delicata e profonda ripensare alle prime bottiglie uscite da quella cantina, alle prime sperimentazioni, sempre fedeli e attenti a non tradire mai il terroir unico del Collio.  A oggi i  vini di Livon sono distribuiti e conosciuti in più di 50 paesi del mondo però mi piace mantenere sempre vivo il ricordo del nostro primo locale dove concentravamo produzione e vendita di vino.”

Matteo Livon ha illustrato gli obiettivi e le idee ambiziose in corso d’opera: “La vera novità del 2024 che coincide con il nostro 60° anniversario, è il completamento entro fine anno della nuova cantina con cui abbiamo voluto omaggiare la nostra terra natia, Dolegnano. Sarà uno spazio firmato Livon con una zona dedicata all’affinamento in botti di rovere selezionato e anfore, con gli uffici commerciali e con enoteca aziendale e locali adibiti alle degustazioni". Come si conviene in queste occasioni si è brindato con alcune preziose bottiglie di grandi formati e di vecchie annate di Braide Alte.

100 anni per l'etichetta Carpenè Malvolti 

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C’è chi ha presentato una bottiglia davvero particolare, come quella per i 100 anni dell’etichetta con la prima dicitura Prosecco. Si tratta della Carpenè Malvolti che per l’occasione ha creato un Prosecco riserva speciale imbottigliato in soli 1924 esemplari. Abbiamo avuto l’onore e il piacere di assaggiare questo prezioso nettare: un’autentica chicca. Non si poteva celebrare in modo migliore Etile Carpenè, figlio di Antonio, il fondatore dell’impresa che ha dato i natali al Prosecco, già nel 1868, mettendo a punto il sistema di spumantizzazione ideale (costato 12 mila lire dell’epoca, un investimento davvero significativo).

sommelier sommelier Antonio Carpenè e anche gli attuali discendenti non hanno mai voluto acquistare vigneti o terreni ma hanno preferito acquistare dai contadini della zona le uve migliori. La bottiglia celebrativa presenta ancora il tappo di sughero legato con lo spago così come si faceva all’epoca.

Canevel 

CanevelCanevel

Per restare in tema di Prosecco cito  il San Biagio (un brut nature Valdobbiadene Docg) prodotto da Canevel. Ci racconta Carlo Caramel, figlio del fondatore, che per poterlo assaggiare si dovrà attendere l’estate, in quanto sarà commercializzato dal prossimo mese di giugno per stappare in luglio. In attesa abbiamo assaggiato un ottimo Campofalco, prezioso cru proveniente dal vigneto Monfalcon a conduzione biologica da un’altitudine del vigneto di  300-400 metri, con estrema pendenza collinare e perfetta esposizione. Alla fine si beve uno spumante con una forza floreale esplosiva, elegante e naturalmente morbido grazie all’utilizzo di un metodo charmat.

Valpolicella di Negrar

la vicepresidente Alessia Ceschi, il presidente Gianpaolo Brunelli e l’enologo Daniele Accordini della Cantina Negrar Valpolicellala vicepresidente Alessia Ceschi, il presidente Gianpaolo Brunelli e l’enologo Daniele Accordini della Cantina Negrar Valpolicella

Alla postazione della Cantina Valpolicella di Negrar l’addetta stampa Marina Meneguzzi ci ha guidati in una degustazione speciale: per primo ci è stato servito un rosè, denominato MaDamigella Blu, con l’etichetta ispirata a una specie particolare di libellula dal colore blu. Per i 90 anni della cantina che conta ben 244 soci conferitori, con 878 ettari di vigneto, di cui il 30% è condotto a regime biologico, è stata presentata una preziosa riserva di Amarone 90°, dal sapore corposo e morbidamente elegante, con una nota di frutto passito.

la bottglia del 90esimo la bottglia del 90esimo Abbiamo poi degustato un “classico” Recioto della Valpolicella Docg spumante, che viene prodotto fin dagli anni Trenta del secolo scorso: autentico fiore all’occhiello. Per l’occasione si presenta con una nuova etichetta di design. Sentate, cioè siediti in dialetto veneto. Un invito a sedersi e degustare il vino che conquista per il gusto, la freschezza e per l’inconfondibile spuma violacea. Molto accattivante.

 La 57^ edizione di Vinitaly si svolgerà sempre nel quartiere fieristico veronese dal 6 al 9 aprile 2025.

 

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