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Parovel: l'essenziale è naturale

I fratelli Euro ed Elena Parovel, ph:Massimo PetrossiI fratelli Euro ed Elena Parovel, ph:Massimo PetrossiL'immagine di Elena ed Euro Parovel è di Massimo Petrossi, fa parte della collezione "Occhio al gusto". Quando copiate citate la fotne per favore! "Al confine con la Val Rosandra, l’azienda Parovel nasce sulle colline del Rio Ospo dove la produzione di vino ha origini molto antiche, già dal lontano 1300. Ed è proprio la passione per la terra e i suoi frutti, l’uva e l’oliva, che contraddistingue da generazione in generazione la famiglia
che creò l’azienda omonima. Nel 1976, grazie a papà Zoran, l'azienda Parovel fu la prima azienda del territorio carsico a proporre i suoi vini autoctoni in bottiglia, oltre all'olio extravergine
d'oliva dalla varietà autoctona Bianchera, unica per le sue proprietà organolettiche. Tra gli oli si distingue il Tergeste Dop con il monovarietale di Bianchera denominato UL'KA. La freschezza,
la franchezza e la genuinità di ogni varietà, che si esprime sia nel vino che nell'extravergine, caratterizzano lo stile Parovel costruito secondo i ritmi e le evoluzioni della natura e dell'uomo.
Peraltro, sempre grazie alla passione di papà Zoran per la Malvasia istriana, coltivazione iniziata dal nonno Pietro nel 1898, l’azienda Parovel è uno dei custodi storici delle sue interpretazioni ed espressioni territoriali. Negli anni ‘60, papà Zoran preferì non estirpare la vigna di Malvasia istriana, all’epoca spesso abbandonata perché fragile e poco resistente a certe malattie come l’oidio e volle continuare a produrre un vino bianco molto profumato, pieno e persistente. Come dice Zoran: “Il vino è amore ed è il risultato di un lavoro onesto e fatto con una squadra che lavora con serenità nel rispetto di ciascuna delle parti”. Oggi i due discendenti, Elena ed Euro, condividono la stessa passione. Sono i due titolari dell’azienda che hanno come importante incarico quello di prolungare la tradizione e proporre dei prodotti che siano espressione rigorosa della loro terra. Elena, responsabile dello sviluppo commerciale dell’azienda e mamma di Evita, è un’appassionata della vita e ama andare nel mondo e incontrare persone nuove. La si può incontrare fra l’aeroporto di San Francisco e quello di Shanghai e non nasconde che i due pilastri della sua vita sono l’amore e la volontà di condividere la sua passione con gli altri. Mentre Euro, papà di Sara e Martina, lo trovate più spesso nelle vigne e negli oliveti: si occupa della produzione dei vini e degli extravergini. Karmen, sua moglie, è potatrice e degustatrice qualificata di olio oltre che guida delle degustazioni dedicate. Certo che le decisioni in famiglia non raccolgono sempre il consenso immediato di tutti e talvolta il cammino può sembrare lungo. Elena racconta che: “Nel 2003, quando
il progetto della nuova cantina venne confermato, mio fratello e io sentivamo la necessità di un nome nuovo per i vini, che determinasse un cambiamento. Anche perché dal 1997 abbiamo iniziato a dare più voce alle nostre idee all'interno della famiglia, con la coltivazione prevalente
delle varietà autoctone.” E fu mamma Rosa ad aiutare tutti a prendere una decisione condivisa e soddisfacente. Da qui è partita la ricerca dei nomi e all'unisono con i genitori è nata la linea dedicata ai vini di alta fascia BARDE, come origine della passione centenaria di una famiglia. Elena spiega “Barde è il nome locale-toponimo della nostra vigna più antica, del 1893, ubicata proprio sotto la casa natale di mio padre, a Caresana. Dove nacque la nostra storia e dove
tuttora viviamo”. Ed è lì che i Parovel portano gli amici e gli appassionati delle loro creazioni.
Quello che colpisce nei vini Parovel è lo stile rigoroso e espressivo dei vini bianchi come  Vitovska e della Malvasia Istriana entrambi 2011 della linea Barde, mentre i vini rossi sono tipici e di facile approccio. Nei bianchi, il palato è pulito e dimostra una grande bevibilità. Vini versatili e abbinabili a un’ampia varietà di piatti italiani ed etnici. Il Refosco linea Barde 2009 svela un naso speziato centrato sulla frutta nera selvatica e dimostra una vena tannica ben integrata che si chiude su un piacevole finale fruttato".

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