Mr. Pignolo e verticale all'Osteria di Ramandolo

Un Mr. Pignolo e sei veri “Signor” Pignolo sono stati protagonisti alla cena all’Osteria dl Ramandolo, dove Ilenia Vidoni ha proposto una verticale di questo importante  vitigno friulano, in abbinamento ai piatti eseguiti dal marito chef Pietro Greco.

Sei i vignaioli dei Colli Orientali del Friuli a presentare e raccontare questo grande vino, il più austero e longevo della nostra regione, un vino rosso difficile da domare, che solo con il lungo affinamento può svelare la sua piacevolezza. Una prima donna che si ama o si odia! Una varietà questa riscoperta negli anni ‘70 del secolo scorso da Vincenzo Casasola, individuandone due cloni nei vigneti sottostanti all’abbazia di Rosazzo; con l’aiuto al figlio “Menut” ha fatto sì che questo patrimonio enologico non andasse perso. Solamente negli anni ‘80 il Pignolo, assieme allo Schiopettino e al Tazzelenghe, furono riconosciuti dalla comunità europea e inclusi nella DOC dei Colli Orientali. Merito di questo traguardo raggiunto va dato alla famiglia Nonino  che istituì il premio “Risit d’Aur” al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica al recupero di queste antiche varietà. 

Tutto questo ci viene raccontato durante la serata da Ben, irlandese di nascita e friulano d’adozione, innamorato di questo vitigno e che da tre anni conduce una intensa ricerca sul campo, visitando i vigneti e intervistando i vignaioli, ricostruendone la storia. A oggi sono 61 quelli censiti sa lui, tutti in possesso di piccoli appezzamenti, da pochi filari a un paio di ettari per un totale di 60 circa. Lo scopo di Ben, ormai conosciuto come Mr.Pignolo, è quello di raccontare la storia di questo vitigno e dei suoi vignaioli (o produttori) in un libro che uscirà tra un anno ( ammirevole questo grande sforzo di ricerca).

1° Vino Pignolo 2014 az. Dario Coos. Coerente con la sua gioventù e il vitigno stesso. Sensazioni vinose e fruttate; presenti i sentori della maturazione in legno per il poco tempo di affinamento in bottiglia. 

La sua freschezza ha trovato un ottimo abbinamento con la tartare di manzo con caprino fresco, composta di lamponi e sfere di aceto balsamico. A seguire carpaccio marinato di cervo con composta di castagne e mirtilli rossi.


2° Vino Pignolo 2013 az. Vie d’Alt: l’anno in più ha giovato in equilibrio, con una promettente evoluzione data dalla favorevole annata.

E’ stato abbinato a una insalatina tiepida di nervetti di manzo, fagioli nostrani e cipolla rossa di Cavasso; lingua salmistrata di manzo con mostarda di zucca fatta in casa. Presenti Giulia e Nadia Venica.

3° Vino Pignolo 2011 Tenuta Angoris: un Pignolo molto elegante, con un’ottima corrispondenza gusto-olfattiva.

L'equilibrata acidità e i tannini domati lo rendono un vino morbido al palato.  Molto apprezzato assieme alla vellutata di castagne con julienne di speck croccante e muffin di patate con funghi porcini. 

Presente l’enologo Alessandro del Zovo e la P.r. Corinna Sabbadini.


4° Vino Pignolo 2010 az. Rodaro: tra i vini  in degustazione è quello che ha rivelatoil carattere più forte. La surmaturazione delle uve in piccole cassette riposte in fruttaio dona una alcolicità ben integrata con i tannini e che abbinata al giusto piatto -in questo caso chicche di rape rosse  con ragù di lepre- regala piacevolezza al palato. 

 Un abbinamento perfetto! Presente Il produttore Paolo Rodaro. 


5° Vino Pignolo 2009 az. Benincasa: colpisce la sensazione abboccata che alla cieca potrebbe farlo confondere con un amarone, risultato di una filosofia aziendale che opta per una vendemmia tardiva. 

Ottimo abbinamento con un scrigno di patate e farina di canapa con ripieno di ricotta e tartufo nero invernale.


6°Vino Pignolo 2004 Dorigo: il più longevo e austero dei presenti, risulta di grande eleganza, come un Pignolo deve essere dopo un lungo affinamento legno/bottiglia. Un vino di pregio che può competere senza dubbio con grandi vini piemontesi. Superfluo dire che l’abbinamento con le guancette di cinghiale, brasate al Pignolo accompagnate con polenta di farina integrale, era super. Presente per il vignaiolo Alessio Dorigo la sorella Alessandra.

 Dulcis in fundo: gelato alla crema con elisir di aronia. 

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