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C’era una volta una Principessa di nome Isabella

“C’era una volta, tra le dolci colline del coneglianese, una Principessa di nome Isabella... E c'è ancora". A Susegana, nell’area più a sud dell’ormai ben noto territorio del prosecco, è situata una delle più antiche cantine della zona. Una realtà vitivinicola che lega indissolubilmente il proprio nome a quello della famiglia Collalto, da oltre mille anni presente nel territorio, precisamente dal 958 con Rambaldo I della contea Lovadina. L’erede di questa importante dinastia è la principessa Isabella Collalto de Croÿ, che da poco più di dieci guida l’azienda con l’intenzione e il desiderio di rinnovare la secolare tradizione familiare.


La cantina Conte Collalto, così come la conosciamo oggi, è stata costruita nel 1904 e, nonostante i bombardamenti subiti durante la Prima Guerra Mondiale, mantiene ancora oggi le caratteristiche di allora. Simbolo dell’azienda è il castello di San Salvatore, alle cui pendici crescono alcuni vigneti della cantina. Conte Collalto vanta  complessivamente 160 ettari di vigneti di cui 100 destinati alla produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG. 
Si intuisce quindi  la filosofia aziendale che prevede una produzione sostenibile, senza ricorso di conferitori esterni e con un’attenzione maniacale all’ambiente e ai microclimi. In tal senso, negli ultimi anni e sulla base delle caratteristiche degli ettari di proprietà, la produzione è stata diversificata sulle tre rive principali: Susegana, Colfosco e appunto, Collalto.


Espressione perfetta di quest’ultima è la nuova creazione Brut “Isabella” Rive di Collalto, che esordisce con il millesimo 2017. Con i suoi 5,5gr/l e poco più di 4 atmosfere, “Isabella” risulta un elegante spumante dalla delicata e sottile bollicina, che ha alle sue spalle 9 mesi di affinamento sui lieviti, periodo di certo non comune per la tipologia degli spumanti metodo Charmat. L’attenzione, la ricerca e la lungimiranza della famiglia Collalto hanno permesso però di osare e di ottenere un grande prodotto con un’inaspettata profondità. Alla vista si presenta di colore giallo paglierino tenue con leggeri riflessi verdognoli. Il perlage finissimo e persistente esplode in bocca, avvolgendola di una morbida, cremosa e vivace bollicina. I sentori fruttati e floreali ben si sublimano con gli aromi terziari di crosta di pane e lievito. Potremmo definirlo… un prosecco emancipato. Anche l’occhio però vuole la sua parte: bottiglia satinata, etichetta scudata come vuole la tradizione e bianca per il candido colore che veste la principessa. Il bollino a completa il raffinato quadro d'insieme garantendone l'autenticità.


La presentazione Brut “Isabella” Rive di Collalto si è svolta nello scenario seducente del Castello di San Salvatore, luogo incantevole che merita necessariamente una visita. Insolito il luogo scelto per il brindisi di benvenuto: la “Sala delle Torture”, aperta per la prima volta al pubblico. Io ero presente per qbquantobasta.

Entrati al piano terra della fortezza, in una semplice quanto elegante sala denominata Favorita (dalla Principessa), siamo stati accolti in una conviviale “tavola quadrata” in cui la Principessa Isabella, da perfetta padrona di casa, ha tenuto le redini della serata, concedendosi ad allegri e simpatici aneddoti.


Accompagnati dalle creazioni dello chef Renzo Dal Farra della Locanda San Lorenzo di Puos d'Alpago (BL), una stella Michelin, abbiamo potuto apprezzare gli accostamenti, particolarmente azzeccati, tra cibo e vino, come anche tra ingredienti del medesimo piatto. Un’esplosione di gusto fra incontri inconsueto: senza dubbio una notevole scoperta. 

 

 

 


Una serata intensa e piacevole, in un luogo straordinario.

Una cantina con una grande storia da raccontare, vini mai banali, persone competenti e appassionate.

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