“And Just Like That”: l’arte di invecchiare male. Visto da Nicola Santini
“And Just Like That”: l’arte di invecchiare male. Visto da Nicola Santini." È come se l’autore preferisse il melodramma piuttosto che una vena di comicità che avrebbe potuto rendere la serie più divertente e coinvolgente".
Mi sono preso tutto il tempo necessario per esprimermi su “And Just like that” che non è proprio la novità di stagione, ma proprio perché “stagionato”, ho atteso il refrigerio del condizionatore per giudicare a mente fredda quella che secondo me è stata un’occasione mancata di glitterata brillantezza televisiva.
Da fan sfegatato di Sex and the City quale sono sempre stato e sono tutt’ora, mi aspettavo un sequel che mantenesse la stessa freschezza e spirito irriverente della serie originale. Purtroppo, quello che ho visto è stato un insipido tentativo di riportare in vita le protagoniste, soltanto per lasciarle confinate nelle trappole della menopausa più triste e sconsolata, intrisa come accade dappertutto, di tematiche da stronzetta attivista che non su tutte si possono cucire su misura.
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