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Rilancio della filiera della canapa in FVG

Réclame del 1926Réclame del 1926

Una cinquantina di persone, tra agricoltori, tecnici, appassionati di alimentazione naturale e semplici curiosi hanno preso parte qualche giorno fa a un incontro sulle potenzialità della coltura della canapa, organizzato dal circolo Legambiente di Udine al ristorante Ai Nove Castelli di Faedis. Obiettivo della serata fare il punto sulle varie esperienze di coltivazione di questa pianta nel territorio regionale e individuare persone interessate a vari livelli a sostenere il rilancio dell’intera filiera. Si tratta, infatti, di una coltura che era estremamente diffusa nel nostro territorio fino agli anni ’40 del secolo scorso (all’epoca l’Italia era leader nella produzione di corde e tessuti in canapa) e successivamente abbandonata, con conseguente perdita delle sementi adattate al nostro clima. Un vero peccato, visto che della canapa non si butta via proprio niente, caratteristica che le è valsa la definizione di “maiale vegetale”. I suoi utilizzi sono infatti innumerevoli e vanno dall’industria alimentare all’edilizia, dalla farmaceutica alla produzione di biocombustibili.  I suoi punti di forza sono stati illustrati da alcuni soci dell’associazione Hemp (R)evolution, impegnati da circa un anno e mezzo nella promozione (anche in collaborazione con l’Università di Udine e l’ERSA). Si tratta di una coltura che arricchisce il suolo e non necessita dell’utilizzo di fitofarmaci e concimi chimici, contribuendo anche all’arieggiamento del terreno, grazie al suo apparato radicale. Può essere inoltre utilizzata per bonificare suoli inquinati e rappresenta un’ottima alternativa ai seminativi classici per la rotazione nel caso di aziende bio.
Quali sono, quindi, gli ostacoli alla diffusione della canapa su larga scala in Friuli Venezia Giulia? Attualmente il punto critico rimane la raccolta, sia perché l’epoca di maturazione coincide con quella di altre colture, sia per la necessità di usare macchinari specifici. Per rendere sostenibile il prezzo finale dei prodotti, sarebbe inoltre necessario rimodernare o riavviare gli impianti di trasformazione esistenti e ancora presenti nel territorio, come per esempio il canapificio di Udine, situato nell’omonima via e rimasto in attività fino alla metà del secolo scorso.  Per sperimentare il lato gustoso di questa pianta, alla fine dell’incontro è stata proposta una cena con menu completamente a base di farina e infiorescenze di canapa, ingredienti versatili e dalle spiccate proprietà nutrizionali, valorizzati dalla cucina di Rita (nella foto) e Matteo. 

Il menu? Tortino di canapa con radicchio e castagne-Lasagne alla canapa con zucca-Gnocchi alla canapa con funghi barboni-Frico con fiori di canapa e polenta-Torta alla canapa con uva fragola-Biscottini alla canapa-Digestivo alla canapa.

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