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Centenario della nascita di padre Davide Maria Turoldo qbquantobasta lo ricorda così

Padre Turoldo, macchina da presa sui binari, set de Gli Ultimi a CraorettoPadre Turoldo, macchina da presa sui binari, set de Gli Ultimi a Craoretto

 Sul numero di novembre del mensile qbquantobasta Mària Croatto ha scritto un articolo molto apprezzato, che ci ha dato anche lo spunto per decidere subito che quel luogo di cui si parla sarebbe stato perfetto per presentare il numero del mese ai lettori che ci seguono: un luogo carico di memorie, ma ancora vivo, piacevole da visitare e tale da suscitare ricordi e riflessioni utili anche per il presente e forse per il futuro. All'insegna dell'identità. Quindi il 21 novembre 2016 ci troveremo a Craoretto all'osteria al Copari alle 18.30 (l'ingresso è libero). Maggiori informazioni su FB con l'evento in dettaglio

Di seguito l'articolo:

Arrivare a Craoretto (Prepotto) in un pomeriggio d'autunno per incontrare Anna Maria, Mario e Giampietro è stato come ripercorrere il filo dei ricordi, ritrovando un angolo del Friuli che identifica e sintetizza la nostra identità di “salt, onest e lavoradôr”. L’occasione è particolare: il prossimo 22 novembre ricorre il centenario della nascita di Padre David Maria Turoldo. Quando rientrava in Friuli, il padre-poeta non mancava di passare alla trattoria Al Copari, apprezzando la cucina di nonna Bruna, madre di Anna Maria, attuale titolare. Minestrone di verdure, radicchio coi fagioli, frittate alte almeno tre centimetri e pollo al forno, piatti della tradizione ancora viva grazie all’instancabile Anna Maria Lesizza che continua a cucinare per i clienti all’età di 85 anni.

 Il legame con l’osteria e la struttura della costruzione spiegano il motivo per cui sono state girate proprio a Craoretto alcune scene de Gli ultimi, il film di Turoldo sulla vita dei contadini friulani degli anni Trenta, raccontata attraverso gli occhi di Checo, un ragazzo di dieci anni. Il cortile dell’osteria si trasformò per qualche giorno in un set cinematografico, come testimoniano le immagini di Elio Ciol, fotografo di scena, di cui alcuni fotogrammi incorniciati sono ancora oggi sulla parete della cucina con il grande fogolâr.  La troupe con i camion telonati dal muso arrotondato, monopolizzò la loro casa per alcuni giorni-ricorda Gianpietro, allora giovanissimo. Le scene girate riproponevano il bambino protagonista Checo che, assieme ai coetanei, frequentava la scuola elementare che esisteva anche nella realtà proprio a casa Lesizza.

Anna Maria ci spiega infatti che dal 1937 al 1967 i bambini della zona, al piano superiore della casa e con un accesso indipendente tramite la scala in legno, frequentavano, tutti assieme, le classi dalla 1° alla 4° elementare con una maestra unica. Sua madre Bruna preparava a mezzogiorno per loro la refezione, poiché inizialmente era previsto anche il doposcuola, che in seguito fu abolito.

Il coinvolgimento della famiglia alle riprese cinematografiche proseguì con la recitazione di nonna Bruna nella scena del pranzo –girata a Coderno di Sedegliano– in cui Checo viene invitato ad andarsene con un secco e sprezzante: “vai via spaventapasseri!”. Una partecipazione breve che implicò però diverse ripetizioni poiché non le fu semplice calarsi in un ruolo cinico che non dava spazio a sentimenti.

Anna Maria racconta anche la bottega fornita di beni di prima necessità per le famiglie che abitavano nei dintorni di Craoretto e la cassetta delle lettere da dove venivano spedite le lettere dei militari che svolgevano il servizio di leva nelle caserme della zona; dal 1968 c’era anche il posto telefonico pubblico. In sintesi, la casa rappresentò un punto di riferimento tra le colline di Prepotto, troppo distante per l’epoca dai centri abitati e vicinissimo a quel confine –dove un tempo finiva l’Italia– lungo il fiume Judrio che scorre proprio sotto casa.

Concludiamo questa chiacchierata con un caffè rigorosamente preparato con la classica moka come da loro tradizione e con una fantastica fetta di gubana di Prepotto. La cucina e i piatti tradizionali di Anna Maria – apprezzati da una clientela di lunga data– parlano ancora delle nostra storia locale, ricordando una testimonianza cinematografica unica, prezioso documento della civiltà contadina del passato. Grazie a padre David Maria Turoldo.

Un ringraziamento alla biblioteca Civica di San Giovanni al Natisone che ha prestato il dvd con il film Gli Ultimi.

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