Skip to main content

Vinarius: alla scoperta del Collio e dei suoi protagonisti


Roberto Princic e Alberto TerraneoRoberto Princic e Alberto Terraneo

L’ambito "Premio al territorio" 2016 è stato consegnato da Vinarius durante una cena di gala presso La Subida, all’interno del programma dedicato ai soci enotecari in occasione della visita sul territorio. Come di consueto, Vinarius ha individuato tre personalità emblematiche del territorio che impersonano degnamente il Territorio premiato, diventandone le “mani” che ricevono ufficialmente il premio.

Carlo Rubbia: L’Italia ha avuto un solo premio Nobel per la pace, uno per l’economia e uno per la chimica, mentre sono ben 6 quelli per la letteratura, 6 quelli per la fisiologia e per la medicina e 5 quelli per la fisica. Il Friuli Venezia Giulia, e in particolare il Collio, ha dato i natali proprio ad uno dei 5 premi Nobel per la Fisica italiani, Carlo Rubbia, Premio Nobel nel 1984 “Per il suo contributo decisivo ad un grande progetto che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazioni deboli”. Motivazione del Premio: Per il fondamentale contributo dato alla ricerca italiana, nel continuo tentativo di arricchire la preparazione e la produzione scientifica come ricercatore dedito, attento, curioso ed entusiasta di una carriera oggigiorno sempre più difficile da intraprendere, e per aver reso importante, non solo con il Premio Nobel, il nome del nostro Paese e di questo territorio.

Matteo Oleotto: Ha diretto e prodotto come opera prima un delicatissimo film molto vero, “Zoran, il mio nipote scemo” che si svolge proprio nelle frasche del Collio, a cavallo fra Italia e Slovenia. Il film ha vinto numerosi premi fra cui il premio del pubblico al Festival di Venezia. Fra tutti gli artisti e personaggi estranei al vino che la zona possa esibire, solo lui, forse, lega il lancio della sua carriera al vino del Collio. Motivazione del Premio Per aver raccontato con ironia dissacrante, ma anche tanto affetto, le bellezze segrete di questa terra di confine, con le sue imprecazioni in dialetto, le colline a vigneto che dominano il paesaggio, le bettole alticce e il vino locale che fa parte così integrante della vita del Collio.

Paolo Antoniazzi: Agronomo, enologo, fitopatologo, ha speso la sua vita al servizio della vite e del vino. Persona di grande cultura viticola, dal 1985 si occupa di lotta integrata e produzione biologica, dedicandosi al tema da precursore, in tempi dove solo una sparuta minoranza conosceva questi argomenti ed era consapevole della loro importanza. Motivazione del Premio: Per aver avuto la meritoria intuizione di realizzare in seno al Consorzio Collio per primo in Italia il servizio di lotta guidata, dimostrando una squisita e anticipatrice sensibilità riguardo ai temi del rispetto della natura e dell’ambiente.

Al termine delle premiazioni ufficiali è stato consegnato anche il Premio Vinarius alla carriera, che non ha cadenza fissa, con il quale si intende riconoscere il valore ed il lavoro profuso da un soggetto che ha svolto un’attività legata al mondo del vino. Tra i premiati: Antonino Trimboli, una vita a far conoscere agli italiani le eccellenze enologiche francesi, Burton Anderson giornalista americano che per primo ha dedicato libri in inglese dedicati esclusivamente ai vini italiani, Giorgio Grai leggendario enologo bolzanino. Quest’anno Vinarius ha assegnato il riconoscimento a Josko Sirk con la seguente motivazione: Ristoratore che ha  sempre valorizzato e promosso le eccellenze del Collio, divenendo vero e proprio appassionato  divulgatore della qualità del suo territorio.

Nel corso del viaggio si sono rinnovate le cariche del direttivo Vinarius. Alla presidenza è stato riconfermato Andrea Terraneo che, affiancato dal nuovo Consiglio, manterrà l’incarico per i prossimi tre anni.

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .
Privacy Policy