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Mirabilia, tesori nascosti del Friuli Collinare

Il Castello di CaporiaccoIl Castello di Caporiacco

Sabato 20 e domenica 21 maggio 2017 nell'ambito del progetto Mirabilia, si potranno scoprire piccoli grandi tesori del Friuli Collinare in quel di Caporiacco. Il Castello sarà visitabile sabto dalle 15.30 con la presenza dei proprietari; la chiesetta di San Martino si potrà visitare domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. Di seguito vi raccontiamo un po' di interessante storia locale. Buona lettura!

Il Castello di Caporiacco si erge sull’omonimo borgo rurale. Il nome del luogo, in friulano Cjaurià, deriva da un toponimo prediale, dal nome di un colono romano Cavorius. Nel 1219 i signori di Caporiacco hanno giurisdizione su vari feudi, tra cui Villalta, Invillino, Tarcento e Castelporpetto. Lo spirito indipendente di questa famiglia mal sopportava le ingerenze da parte del Patriarcato, e molte furono le lotte tra le due parti tra il 1219 e il 1278, anno in cui si estinse l’antico ceppo dei Caporiacco, con la morte dei due fratelli Federico IV e Detalmo II. Nel 1300 il patriarca Pietro Gera concesse il feudo ai fratelli Lodovico e Randolfino di Villalta, che ripristinarono il castello e presero il nome di Caporiacco. Nel 1310 il conte Enrico II di Gorizia, Capitano generale della Chiesa aquileiese, attaccò Lodovico di Villalta, che simpatizzava per la Repubblica Veneziana. Il maniero venne incendiato e Lodovico fu imprigionato. Ristrutturato con le sue antiche difese, il castello subì ancora distruzioni nel 1351 da parte delle milizie del patriarca Nicolò di Lussemburgo. Nel 1419 il feudo venne occupato dalle truppe della Repubblica di Venezia. Nel 1511 nel corso di sommosse popolari subì pesanti saccheggi e danni e il terremoto dello stesso anno ne completò la distruzione. Dell’antica struttura è rimasto ben poco: soltanto alcuni contrafforti testimoniano la robustezza delle sue originarie cinte protettive. Il progetto di recupero del maniero, ulteriormente danneggiato dagli eventi sismici del 1976, è stato avviato per essere in parte destinato a residenza privata. I lavori sono iniziati nel 1999 e il Castello è tuttora interessato da un grande lavoro di restauro voluto dai proprietari Sergio e Marina Gelmi di Caporiacco.

Chiesetta di S. Martino a Caporiacco
La chiesa votiva di San Martino, di proprietà dei signori di Caporiacco di Villalta fino al 1933, fu ultimata nel 1642 e benedetta nel 1653. Non fu possibile costruirla all’interno del castello, come era volontà dei Signori. Fu dedicata a San Martino, vescovo di Tours, come già un’altra chiesetta, probabilmente del XIV secolo, demolita all’inizio del 1600 in località detta “la mote”.
L’antico altare fu sostituito nel 1774 da uno in marmo bianco, con due archi pure in marmo. Sugli stessi furono collocati due busti marmorei raffi guranti Adalgerio di Villalta, Vescovo di Feltre e Belluno (sec. XIII) e Gillo di Villalta, Patriarca eletto dal Capitolo di Aquileia ma non confermato dal Papa (sec. XIV). La chiesetta conobbe momenti di abbandono; il terremoto del 1976 provocò all’edificio danni gravi ma non irreparabili: crollarono il tetto del presbiterio, che travolse il sottostante altare e il piccolo campanile a vela. La chiesa fu sottoposta a un primo intervento di restauro nel 1988 a cura della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Friuli Venezia Giulia e via via ricondotta all’antico splendore, anche con l’intervento
del volontariato degli abitanti del luogo nel 1995. Nel 1989 è stata donata alla parrocchia di Caporiacco. La pala settecentesca che ornava l’altare, andata perduta, è ora sostituita da un mosaico policromo realizzato nel 1995 da Gianni Borta.

credit photo: Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Friuli Venezia Giulia

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