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Non perdete questa mostra

Da Persepoli ad Aquileia: leoni e tori attraversano la storia. Un leone alato ruggisce alla base di un rhyton, il contenitore per le libagioni rituali. Si dirige verso destra o verso sinistra su due lamine sottili. E’ bicipite sull’impugnatura di un pugnale d’oro. E’ il leone di Persia, del tempo degli Arii (gli Uomini Nobili) nell’ampiezza sconfinata idello spazio iranico, che comprendeva l’attuale Persia, l’Afghanistan, il Belucistan, il Tagikistan, l’Uzbekistan e il Turkmenistan. “L’Iran è contemporaneamente un ponte fra il Mediterraneo e l’Asia ulteriore e una barriera fra questi due mondi” scrive Pio Filippani Ronconi in “Zarathustra e il Mazdeismo”. Il leone iranico è giunto in Italia, ad Aquileia (Udine), accompagnato dal suo calco negativo, il toro: provengono entrambi dal Museo Archeologico di Teheran e da quello di Persepoli per una mostra straordinaria– “Leoni e tori. Dall’antica Persia ad Aquileia”, a cura di Cristiano Tiussi, Marta Novello, Margherita Belgiojoso, organizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con il Polo museale del Friuli-Venezia Giulia, il National Museum of Iran e l’Iranian Cultural Heritage Handcraft and Tourism Organization. L’iniziativa fa parte del progetto “Archeologia ferita”, avviato un anno fa ad Aquileia con l’esposizione dei reperti stanziati al Museo del Bardo di Tunisi. E' la prima volta che giungono in Europa reperti provenienti da Persepoli e dal Museo Nazionale di Teheran dopo la firma dell’Accordo sul Nucleare iraniano.  Avete tempo di visitare la mostra fino al 30 settembre 2016.

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