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Turoldo e Pasolini: due figure scomode di friulani

Pasolini e TuroldoPasolini e Turoldo

TUROLDO E PASOLINI, due figure scomode di friulani. Martedì 26 settembre 2023 alle 20.30 con Cinemazero - Pordenone- si potrà vedere un documentario sul particolare legame tra il religioso e l'intellettuale dalle comuni radici friulane. Un  punto di vista che, da friulana, mi piace molto. Intervengono il giornalista Marco Roncalli e il compositore e pianista Domenico Clapasson - dedito da trentacinque anni al corpus innologico turoldiano- con i saluti di Loris Basso, presidente dell'Ente Friuli nel Mondo e di Raffaella Beano, direttrice del comitato scientifico del "Centro Studi Turoldo". Introduzione di Piero Colussi.

David Maria Turoldo, un religioso scomodo dentro una Chiesa bisognosa di rinnovamento. Pier Paolo Pasolini, un intellettuale controcorrente dentro una società impregnata di criteri omologanti e ossessioni consumistiche. Due figure di riferimento, accomunate dalle radici in Friuli e dall’aver conosciuto vie di esilio e ritorni a casa.

A raccontare il loro legame è il documentario "Stare al mondo. Turoldo e Pasolini", promosso dall’Ente Friuli nel Mondo e prodotto dalla bergamasca Officina della Comunicazione, per la regia di Omar Pesenti, con la parte autoriale a cura di Elisa e Marco Roncalli.

A ricostruire questa trama complessa sono le voci di Raffaella Beano, padre Ermes Ronchi dei Servi di Maria, docente, scrittore, tra gli “eredi” di padre Turoldo; Roberto Carnero, italianista, docente all’Università di Bologna e studioso di Pasolini. Accanto a loro si affacciano, attraverso spezzoni di repertorio, Camillo De Piaz, che evoca il confratello con lui impegnato a Milano nella Resistenza partigiana e Loris Capovilla, ex segretario di Giovanni XXIII, cardinale, che condivide i ricordi pasoliniani ascoltati da don Giovanni Rossi circa "Il Vangelo secondo Matteo".

Il documentario lascia molto spazio alla “friulanità”: dall’inizio, con le scene sulle rive del Tagliamento, alla fine, con i funerali religiosi di Pasolini a Casarsa celebrati proprio da Turoldo. Ma non mancano rimandi all’esperienza turoldiana nell’abbazia di Fontanella a Sotto il Monte, grande laboratorio liturgico negli anni del post Concilio.

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