Report semiserio da Isola d'Istria

Le qbiste in trasferta approdano nella soleggiata Izola di Capodistria per l'Orange Wine Festival, rassegna di produttori sloveni, italiani, croati ed austriaci dedicati ai vini macerati. La grande affluenza conferma il successo della manifestazione. I vini “orange” non sono molto facili da capire e amare, in effetti dalle varie degustazioni che abbiamo fatto in questa giornata abbiamo costatato che una buona parte non colpisce piacevolmente i sensi, ma quando si assaggia quello “giusto”, avviene il Big Bang!
Possiamo comunque spezzare una lancia campanilista a favore dei nostri produttori, quelli presenti possono essere fieri dell’eleganza inconfondibile dei loro vini orange. Bravi! Girando con qualche difficoltà tra i banchetti, abbiamo udito una “chicca”, di quelle che fanno infuriare ogni qbista degna del nome: Wvenga, assaggi questo vino che piace alle donne!" Ecco, abbiamo colto al volo la provocazione per smontare vino dopo vino questo incauto produttore. Gli abbiamo rivolto domande estremamente tecniche con lo scopo (riuscito) di metterlo in difficoltà. Alla fine si è arreso e si è scusato dietro la giustificazione che lui era soltanto l’amico del produttore e non ne capiva sull’argomento. Touché.
Al piano di sopra dove gli animi concitati riuscivano a creare una condizione atmosferica poco invitante, vi erano anche i produttori bio. Lode ai puristi e quelli che si impegnano nella viticultura biologica ma l’assaggio di un orange che aveva un’etichetta poco invitante (quasi a ricordare una croce sulla tomba) ci ha costrette a fare dietro front e a cercare un vino più entusiasmante.
Infine, il percorso gastronomico goloso offerto dall’evento ci ha estasiate: formaggi eccellenti, le mitiche gelatine di Domacjia Butul e le verdurine condite di Hisa Torkla hanno reso l'Orange Wine Festival davvero completo. Non è mancato nemmeno il banchetto di ortaggi freschi dove ci siamo rifornite per l’occasione di un primaverile bouquet di cipollotti.
PS: Per galanteria non abbiamo divulgato i nomi dei due produttori malcapitati, su richiesta e davanti a un buon bicchiere potremmo anche rivelarli.