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"MUSETO" D’ORO 2019 A THE KINGS OF MACHA

Alla Caneva dei Biasio di Riese Pio X si è celebrato il raduno della Confraternita del Musetto. Centinaia di presenti nel giorno di Sant’Antonio Abate. Presentati i paludamenti, il gran norcino Matteo Guidolin annuncia: “Il prossimo 7 marzo andremo a Norcia a portare i soldi raccolti in beneficenza”. Centinaia di musetti, chili di purè e cren. Una cena a buffet che alla seconda edizione è già diventata tappa imperdibile per gli appassionati di enogastronomia. I confratelli hanno dovuto infatti bloccare le iscrizioni una settimana prima dell’evento. In gara c’erano trenta produttori “de casada”, la maggioranza del Trevigiano, ma alcuni, come Sandro Stefanuto di Villotta di Chions, provenivano anche da fuori Veneto. Una serataospitata in una cantina tra le botti antiche e che ogni anno propone anche in abbinamento i migliori vini della Caneva dei Biasio: in questo caso, è stato scelto un Raboso Spumante Rosato, che sarà anche la bottiglia ufficiale della Confraternita per il 2019.

Tra tutti, ha portato a casa l’ambito “Musetto d’Oro” un gruppo di sei amici che si sono dati il nome di “The Kings of the Macha”. Sono di Montebelluna, da 16 anni ogni 8 dicembre – luna permettendo – uccidono il maiale che deve pesare tra i 250 e i 260 chili e deve avere un anno. Nella vita loro fanno altro: direzione commerciale, bonifiche dall’amianto, rappresentanti di dolciumi, panettieri ed essiccatori del legno. Il loro portavoce è Roberto Durante. “La nostra ricetta è semplice: carne, pepe, sale e tradizione”, dice. “Farne di meno ma farli buoni, poi due ore e quarantacinque di cottura nell’acqua dopo aver fatto i tre buchi con lo stuzzicadenti”. A premiarli, l’assessore regionale Federico Caner, che peraltro era in giuria e nella finalissima ha potuto degustare più volte i musetti. “Molto buono come gusto, equilibrato”, ha commentato. “Da caldo e da freddo non variava la bontà e anche visivamente era perfetto”. Si sono poi classificati l’azienda agricola Rossi, Roberto Daminato, Costa del Sol, i Bagolari e aGuizzo. Guidati dalle schede di degustazione tecniche appositamente predisposte da Mariano Alberton, c’erano il compositore Mario Brunello, il sindaco di Riese Matteo Guidolin e il suo vice Mario Zonta, l’ex assessore di Castelfranco Giancarlo Saran, i giornalisti Luigi Agostino Mariani, Mimmo Vita e Cristiana Sparvoli, il presidente della Confraternita del Formaggio Asiago Piave Fabio Bona e quello della soppressa, Bruno Valle; senza dimenticare lo chef Nino Baggio, Vittorio Scapinello, esperto veterinario, Alessandro Bragagnolo noto norcino e Adriano Cavarzan tecnico dell’Usl. Il resto è il racconto di una notte un po' goliardica, dalla quale gli organizzatori hanno pregato di astenersi “vegani, tristi, magri e pori grami”, e perfettamente allietata dall’esibizione del duo Do'Storieski, celebri per le loro canzoni in lingua veneta. Grande interesse ha ottenuto anche la presentazione dei paludamenti della Confraternita, cuciti a mano e impreziositi dal logo di colore oro.

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