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Report breve da Autochtona 2017

Si svolge a Bolzano a metà ottobre la fiera “HOTEL”, specializzata in ristorazione e hotellerie. Una manifestazione che da oltre quarant’anni è un punto di incontro tra albergatori e ristorazione con tutto ciò che  gravita attorno a questo mondo in contnua evoluzione anche dal punto di vista tecnico e tecnologico. Nell'ambito di Hotel si svolge  “AUTOCHTONA” giunta nel 2017 alla sua 14a edizione con oltre 100 espositori provenienti da 16 regioni italiane. Una vetrina ampia composta perlopiù da piccole aziende che vogliono fare conoscere e risaltare le tipicità dei loro vini ottenuti da vitigni unici e rari. Nel mondo, è noto, l’Italia rimane il paese con la più ampia tipologia di vitigni autoctoni. Un plauso quindi all’impegno e alla costanza di questi vignaioli nel  mantenere la tradizione e nel salvaguardare e difendere questa peculiarità che ci contraddistingue. Una vetrina in grado di esaltare le tipicità dei vini provenienti da vitigni unici o rari della ricca tradizione italiana, dove i vignaioli coltivano e lavorano direttamente le loro uve e seguono di persona l’intero processo produttivo, dalla vite al bicchiere. Questo è un presupposto essenziale per produrre vini bianchi e rossi di altissima qualità. Nel cuore dell’Alto Adige, dove la cultura enologica è tra le più antiche d’Europa, Autochtona accende i riflettori sulle denominazioni più note così come su quelle meno conosciute del grande patrimonio vitivinicolo italiano.Eventi, degustazioni, banchi di assaggio, premiazioni dei migliori vini. Potrebbe interessarti anche https://www.qbquantobasta.it/59-notizie-flash/6474-tasting-lagrein-i-vincitori

Fra i vini del Friuli VG presenti ad Autochtona, c'erano anche quelli dell'azienda Emilio Bulfon, che a mio parere, è un esempio fulgido di  questa realtà con ben 7 vitigni autoctoni antichi. A bacca bianca lo Sciaglìn, il Cividin, l’Ucelùt; a bacca nera la Cordenossa, la Cjanòrie, il Forgiarin e il Piculit Neri. Questa è stata da sempre la filosofia dell'azienda: recuperare vitigni rari  e riuscire poi a farli riconoscere dagli organi preposti, cosa non sempre facile. Il premio “AUTOCTONI CHE PASSIONE!” è stato assegnato a 6 vini tra gli 80 finalisti, esaminati da una giuria composta da esperti e giornalisti del settore. Tra i  premiati della regione troviamo anche il PICOLIT 2013 DOCG Colli Orientali dell'azienda Aquila del Torre nella categoria “Miglior Vino Dolce".

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Un vino che particolarmente mi ha colpito? Il Malbo Gentile dell’Emilia, dell’azienda TerraQuilia di Guiglia (MO) in etichetta con il nome “Re Malbone” (con un’aggiunta di Cabernet Sauvignon). In questo vino troviamo un frutto intenso di prugna e frutti di bosco, tabacco e spezie nero, in bocca un equilibrio tra la spiccata freschezza e un importante tannino che lo rende complesso e longevo.

In una specifica giornata sono stati protagonisti nella cornice di “VINEA TIROLENSIS”, giunta alla sua 18a edizione, i vini di 73 vignaioli indipendenti sudtirolesi, quasi tutte piccole realtà vitivinicole tra i 2 e 4 ettari vitati. In degustazione per i bianchi Pinot grigio, Gewürztraminer, Chardonnay, Pinot bianco, Sauvignon, Müller-Thurgau, Sylvaner, Kerner, Riesling e Veltliner.  Fra irossi, oltre alle due varietà autoctone Schiava e Lagrein, i classici come: il Pinot nero, il Merlot e il Cabernet Sauvignon. Notevole il Gewürztraminer dell’azienda Englar di Appiano (BZ): colore intenso dovuto a un maggior contatto sulle le bucce che lo rende intenso all’olfatto. Aroma tipico di miele e noce moscata, aromi complessi di spezie e frutti esotici, in bocca una grande freschezza e armonia. Un vino complesso che affascina. 

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