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Nuove sfide nel mondo del vino a Nord Est

Venerdì 28 ottobre in Sala Aiace a Udine Civibank presenta un'indagine di Mediobanca sul comparto vinicolo italiano nel 2018. Sono presente per qbquantobasta e vi racconterò in un report la sintesi dei contenuti. Intanto una breve sintesi foto-telegrafica degli interventi. La Presidente Michela Del Piero esordisce dopo i saluti, dichiarando che "l'iniziativa nasce dalla consapevolezza del rilevante ruolo che Civibank svolge nel comparto primario e vitivinicolo in particolare. Banca di Cividale, infatti, è storicamente leader nel credito agrario in Friuli VG e da qualche anno lo sta divenendo anche nel Veneto orientale. Numericamente oggi le imprese agricole clienti superano le 1.200 unità, per una massa di impieghi di circa 250 mln di Euro".

L'assessore regionale all'Agricoltura Stefano Zannier porta all'incontro il suo contributo in relazione alla significativa funzione di regia che l'amministrazione regionale esercita nel comparto primario.

Segue l'intervento di Gabriele Barbaresco, amministratore delegato dell'area Ricerche e Studi di Mediobanca. L'indagine ha l'obiettivo di fare emergere gli elementi di pregio dell'industria italiana del vino, ma rappresenta anche una lettura seria e problematica sugli assetti organizzativi e di governance che possono essere un limite alla realizzazione di performance economiche ancora migliori. 

Vitinicoltura FVG settore trainante, +50% fatturato dal 2013 al 2017. Indagine Mediobanca, export +100% nello stesso periodo. Nel periodo 2013-2017 il fatturato del comparto vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia è aumentato complessivamente del 50% e l'export, in particolare, ha registrato una crescita del 100%, mentre il mercato nazionale ha visto un incremento del 40% nel periodo considerato. E' quanto risulta, a livello regionale, dall'indagine sul comparto vitivinicolo italiano relativa al 2018 condotta dall'area Ricerche e studi di Mediobanca e presentata a Udine nel corso del convegno promosso da CiviBank. Progressiva è anche la crescita dimensionale delle aziende friulane – secondo i dati di Mediobanca - grazie all'incremento delle superfici vitate e agli investimenti strutturali. Il segmento spumanti (Prosecco) è trainante in questo contesto di espansione.

Confortanti anche i dati resi noti per il comparto a livello nazionale. Con un fatturato in crescita del 6,5% nel 2017 sul 2016, il vino italiano – secondo i dati dell'indagine di Mediobanca – ha visto l'anno scorso aumentare l'export del 7,7%. Aumentano del 9,9% gli spumanti e crescono del 5,6% gli altri vini. Quanto ai mercati esteri, il 53.4% dell'export è diretto verso l'Unione europea (+8,3% sul 2016), il 31,9% verso il Nord America (+5,7% sul 2016). A seguire, il resto del mondo con il 9,1% (+5,8% sul 2016), l'area dell'Asia con il 4,2% (+21,1% sul 2016) e il Sud America con il 1,4% (+20,1% sul 2016). I dieci 'top seller' a livello nazionale sono Cantine Riunite-Giv (Gruppo Italiano Vini) con 594 mln, Caviro (315 mln), Antinori (221 mln), Zonin (201 mln), F.lli Martini (194 mln), Mezzacorona (185 mln), Cavit (183 mln), Botter(180mln), Enoitalia (169 mln) e S. Margherita (169 mln). Botter ha realizzato con l'export il 96% del fatturato, mentre i record di crescita nel 2017 sul 2016 si sono registrati per La Marca-Vini Spumanti (+30,7%) e Farnese (+28%). Mediobanca ha fatto sapere anche che la crescita dell'indice di borsa mondiale del settore vinicolo italiano dal gennaio 2001 è stata del +719,6%. Quanto al 'sentiment' delle aziende, il 93% non prevede cali di vendite per il 2018. (ANSA).

 

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