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Cultura gastronomica del FriuliVG nel volume dell'AIC

Riceviamo e volentieri pubblichiamo: La cultura gastronomica del Friuli Venezia Giulia nel volume dell'Accademia Italiana della Cucina che verrà presentato mercoledì 6 dicembre 2017 alle 11.30 a Udine (Fondazione Friuli).  “Luoghi e storie di gusto nel cuore dell'Europa”: è questo il titolo del volume, di recentissima pubblicazione, con il quale l'Accademia Italiana della Cucina (più precisamente, il coordinamento delle cinque Delegazioni operanti nel Friuli Venezia Giulia: Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine e Muggia-Capodistria) intende dare un significativo contributo alla valorizzazione della gastronomia e delle tradizioni alimentari e culinarie dela regione Friuli Venezia Giulia, tradizioni che fanno parte a pieno titolo del patrimonio culturale di un popolo e di un territorio. E l'Accademia (fondata nel 1953 da un gruppo di benemeriti tra i quali vi era lo scrittore Orio Vergani, friulano per parte di madre) dal 2003 è “Istituzione Culturale della Repubblica Italiana”. Una vocazione culturale, quella dell'Accademia, sottolineata sin dai primissimi articoli dello Statuto, nel quale si legge che “L'Accademia ha lo scopo di tutelare le tradizioni della cucina italiana.... Studia i problemi della gastronomia e della tavola italiana... Promuove e favorisce tutte quelle iniziative che, dirette alla ricerca storica e alla sua divulgazione, possono contribuire a valorizzare la cucina nazionale in Italia e all’estero anche come espressione di costume, di civiltà, di cultura e di scienza”. 

In perfetta aderenza a questo dettato statutario, da sempre numerosi accademici del Friuli Venezia Giulia esplorano e studiano le tradizioni gastronomiche del territorio, scrivendone poi nelle pubblicazioni dell'Accademia (la rivista Civiltà della Tavola, gli Atti stampati in occasione dei convegni organizzati con regolarità) e attraverso i periodici specializzati di enogastronomia.

Si è così formato, negli anni, un “corpus” notevole di testi di alto livello scientifico, che racconta non la cucina del Friuli Venezia Giulia, ma “LE” cucine di quel crocevia di popoli, di usanze, di costumi e di lingue che è la regione: un vero “giacimento” di studi, ricerche, testi e documentazione iconografica, di alto livello scientifico e culturale. Dalla presa di coscienza dell'esistenza di questo vero e proprio “tesoro”, è nata l'idea progettuale: raccogliere e organizzare questo materiale in un volume, un “viaggio” attraverso l'intero territorio regionale. Un itinerario – meglio, una serie di itinerari – dove la gastronomia è protagonista, dando però spazio anche agli aspetti geografici-turistici e a quelli storico-culturali.

Dall'idea di partenza, il giornalista (e accademico della cucina) Bepi Pucciarelli ha sviluppato la “scaletta” del volume, per la realizzazione del quale è stato fondamentale l'apporto del direttore del Centro Studi Territoriale FVG dell'Accademia della Cucina, Giorgio Viel, e del delegato di Gorizia, Roberto Zottar. Il territorio regionale è stato suddiviso in 15 itinerari, per ciascuno dei quali sono stati individuati “I prodotti del cuore” ed “I piatti simbolo”. Per la parte turistica (per meglio dire, quella legata alla storia e alla cultura del territorio regionale) è stata preziosa la collaborazione di tre laureate in storia dell'arte, Anna Turchet, Carlotta Kovatsch e Cristina De Zorzi, autrici di un blog dal titolo “Vienichetiporto” nel quale raccontano l'arte, la storia, le tradizioni e i tesori del Friuli Venezia Giulia. A loro è stato affidato il compito di trovare, per ogni itinerario, luoghi e storie meno conosciuti, presentati sotto il titolo “Alla scoperta di”.

Dall'assemblaggio di questo materiale è nato il volume (192 pagine oltre alla copertina), nel formato di 25x28, affidato per la stampa da Aviani&Aviani editore alle Poligrafiche San Marco di Cormons. In copertina è stato riprodotto un particolare del mosaico de “il Buon Pastore” tratto dalla pavimentazione della Basilica di Aquileia. Una scelta inusuale per un volume dedicato in modo prevalente alla gastronomia, ma che ha tre motivazioni: la prima, che Aquileia è un simbolo riconosciuto e condiviso da tutte le componenti della popolazione regionale. La seconda: nel mosaico, oltre al Buon Pastore sono raffigurati elementi che appartengono al mondo dell’alimentazione: pesci, anatre, pavoni, una coppa con chicchi d’uva... Terza e ultima motivazione: la gastronomia del Friuli Venezia Giulia è, anch’essa, un mosaico. Come le innumerevoli pietruzze che gli artigiani aquileiesi usavano per comporre le loro raffigurazioni – un’arte che in Friuli, a Spilimbergo, viene ancora oggi insegnata ad apprendisti provenienti da tutto il mondo – anche la cultura alimentare di questa Regione è composta da una miriade di tasselli multicolori. Una diversità̀ affascinante che è un patrimonio culturale oltre che gastronomico.

È questo anche, in estrema sintesi, il senso del messaggio che l'Accademia Italiana della Cucina ha inteso lanciare con questo volume, per la realizzazione del quale è stato determinante il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli. Ed è proprio nella sede udinese della Fondazione (Palazzo Contarini, via Manin 15) che il volume verrà presentato mercoledì 6 dicembre prossimo alle 11.30 dallo scrittore e storico Alessandro Marzo Magno. Interverranno il Vice Presidente della Giunta Regionale, Sergio Bolzonello, ed il Presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini. Coordinerà l'incontro Alfonso Di Leva, responsabile della sede ANSA per il Friuli Venezia Giulia.

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