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Metti un goal a tavola

Ho scoperto che alcune partite di calcio si giocheranno la domenica alle 12:30. Che cosa significa? Che anche la domenica milioni di italiani mangeranno in fretta e furia o, peggio ancora, trasferiranno il campo di calcio a tavola a discapito dell’unico momento tranquillo per la famiglia. Ma questo vale anche per gli altri sport: mi è capitato di condividere il desco con persone che dovevano vedere la partenza

del Gran Premio di Formula 1. Il risultato è stato ordinare il dolce mentre si mangiava ancora il secondo. Ormai tutta la vita è diventata una corsa: rendere frenetico anche il pranzo della domenica è un vero atto di crudeltà contro noi stessi.

Non sono nostalgico delle belle tavolate di una volta, ma credo che sia ingiusto sacrificare i pochi momenti di relax per rotolare via come un pallone verso la rete con ancora i maccheroni in bocca. Non so voi, ma io preferisco, soprattutto la domenica, pranzare con calma, godermi la quiete del riposo e non lasciare che altre grandi passioni, se non un sano ozio creativo, s’impossessino della mia mente e del mio corpo. Del resto, anche il buon Dio, l’ultimo giorno si è riposato: diamo un calcio al pallone per allontanarlo e dedichiamoci a chi ci sta vicino, almeno la domenica a pranzo. Paolo G. Bianchi è antropologo e consulente in formazione esperienziale.

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