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Trasformare una passione in risorsa

Da marzo 2010 commercializzato con etichetta unica l’olio dell’Associazione Volontaria di Produttori di Olio Extra-vergine del Parco Agro-alimentare di San Daniele.

La zona collinare nei dintorni di San Daniele del Friuli è terra di olivi sin dai tempi dell’Impero romano e fino a un recente passato l’olio presente al mercato settimanale di San Daniele proveniva da produzioni locali, fortemente ridotte e praticamente interrotte dopo la terribile gelata del 1929 e le vicissitudini susseguenti. Oggi una rinascita della coltivazione degli ulivi, inserita in un apposito piano di rilancio avviato dalla Regione FriuliVG negli anni Novanta, è sostenuta anche dagli interventi del Parco di San Daniele. Primo risultato concreto è stata la nascita dell’Associazione Volontaria di

 

Produttori di Olio Extra-vergine del Parco Agro-alimentare il 30 ottobre 2009.  Sedici i produttori associati, realtà di dimensioni diversificate che in alcuni casi riescono a trasformare una passione in una fonte di reddito alternativa o aggiuntiva.

La realizzazione del piano di fattibilità da parte dei professionisti del Parco Agro-alimentare e dei ricercatori della Facoltà di Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Udine, coordinati dal professor Lanfranco Conte, aveva già messo in rilievo come la produzione dell’olio riunito sotto un’unica etichetta, con caratteristiche standardizzate e ripetibili, consenta innanzitutto la condivisione di macchinari, mezzi di trasporto e squadre di lavoro per la raccolta e la spremitura.

In aggiunta ci sono le economie di scala, gli ammortamenti più veloci, la condivisione dei costi delle analisi chimico-fisiche e del territorio, di utilizzo del frantoio, imbottigliamento, amministrazione, gestione, promozione. E’ stata avviata inoltre una fase più tecnica per la raccolta e lo studio di campioni di olio della spremitura 2008, ripetuta per quelli del 2009.

Gli interventi formativi promossi dal Parco Agro-alimentare di San Daniele a favore delle imprese agro-alimentari del distretto e del loro personale sono finalizzati da un lato al miglioramento della sicurezza delle lavorazioni e dall’altro a far crescere tra i consumatori la percezione del livello qualitativo delle produzioni provenienti dal distretto. Al momento l’attenzione è puntata su una formazione mirata per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro e le norme igieniche che devono essere adottate nelle aziende primarie e di trasformazione affinché chiunque entri in contatto con il cibo, in qualsiasi forma, sia puntualmente e precisamente informato sulle norme di pulizia degli ambienti, manipolazione, etichettatura, trasformazione, conservazione e vendita.

 

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