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Grande serata al Cason di Lignano

Cronaca di un successo annunciato: si potrebbe sinteticamente riassumere così la serata Sapori d’autunno al Cason 2013. Tutto lo lasciava presagire, a partire dalla cura dell’organizzazione fin nel minimo dettaglio e con molto anticipo da parte di Vittorio Tomaso Azzano, che ha voluto  valorizzare un luogo, delle persone, i prodotti del mare che tanto ama. Il luogo: il Cason di Lignano, località Riviera, affacciato sul Tagliamento. Una location elegantemente informale, un edificio semplice che all’interno rivelava un arredo sobrio e di classe. Complice una serata magica, la terrazza sul fiume è stata per tutti  una piccola oasi di paradiso dove l’incontro con gli altri invitati era gioioso e invitava al dialogo. ph: D.Paciarelli/C.Bardusph: D.Paciarelli/C.Bardus

Le persone: Marinella Pines e Alessandro Zanello, i titolari del ristorante che è stato un luogo cult per tutti gli appassionati di pesce nell’ultima stagione estiva, il pittore Francesco Borzani che al Cason ha una sua galleria d’arte permanente e che ha creato un’opera ad hoc per la serata, opera che è stata il logo dell’evento e che è stata riprodotta su tutti i menu, che “facevano la differenza”. E i pescatori, che Vittorio ha voluto presenti a raccontare le loro storie e a descrivere i loro prodotti. Così come hanno fatto i produttori coinvolti che hanno proposto grandi vini da abbinare a grandi piatti. Tutto esaurito nelle due sale, un pubblico eterogeneo e trasversale che ha saputo cogliere consapevolmente il valore della proposta. Gioiosa e golosa. Già l’antipasto servito in terrazza è stato travolgente. Gli amici che avevamo invitato ci hanno scritto il giorno seguente: “Grazie per la bellissima serata. Ci sono modi diversi per gustare le ostriche, senza dubbio le regine dei molluschi, quello provato Al Cason di Lignano è stato senza dubbio il modo giusto. Arrivati in tavola i grandi vassoi con i magnifici molluschi - osgtriche selavegge dell'Alto Adriatico - tra le conchiglie spalancate con tutto il liquido interno, limone e pepe. Le ostriche non si masticano, si ingoiano. E così ho fatto! Le ho schiacciate sul palato e via. Un sorso di brut, ho chiuso gli occhi e ho provato molto piacere. Mi son sentito come Napoleone, che riempiva un vassoio con ghiaccio tritato, sopra le foglie di lattuga e poi le ostriche aperte. Lui ci metteva pure il cognac. Magnifiche!”. Noi ci siamo tuffate sul fritto abbondante e con cottura perfetta. Ecco, ci ha colpito la cura nel servizio e la tempestività: servire un risotto al dente a oltre cento persone richiede una pratica di cucina e un affiatamento dello staff non comuni. ph: D. Paciarelli/ C. Bardusph: D. Paciarelli/ C. BardusQuando ci siamo interrogati sul tempo necessario a spinare tutte quelle triglie che insaporivano la crespella ai porcini e spugnole (piatto da standing ovation!) Vittorio ci ha spiegato che basta sapere come fare, dove tagliare e non ci sono problemi. Molto intrigante la versione di gran boreto proposta dal Cason, con un fondo di baccalà che allargava idealmente la laguna fino al mare d’Istria. Grandi riconoscimenti per tutti, vignaioli, pescatori, il “maggiordomo delle api” Giuliano Marini e i titolari dell’azienda olivicola Olistella, food blogger. Il ricordo di una serata speciale che è diventata notte fonda (all’una eravamo ancora in terrazza a godere il sapore e il profumo dell’estate), per me si è concretizzata in una tela. Quella de “la luna e la vongola” donatami dal pittore Francesco Borzani, una che sembra trasmettere la sensazione del sommesso sciabordio delle onde.   nella foto di Cristina Rojaz: Vittorio Tomaso Azzano, Marinella Pines, Alessandro Zanellonella foto di Cristina Rojaz: Vittorio Tomaso Azzano, Marinella Pines, Alessandro Zanello

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