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Assoenelogi compie 120 anni

L'Assoenologi compie 120 anni. Il 7 maggio del 1891 ad Asti, in occasione del primo convegno della categoria, ha visto la luce la Societa' degli enotecnici italiani, progenitrice dell'attuale Associazione enologi enotecnici italiani - Assoenologi.

L'enologo è figura cruciale del settore vitivinicolo italiano, con 4400 tecnici, di cui il 40% inquadrato con responsabilita' direttive in aziende cooperative o private, il 50% costituito da impiegati e il 10% che svolge la libera professione. "Non esistono altre organizzazioni di categoria di tecnici vitivinicoli al mondo - speiga il direttore generale Giuseppe Martelli - che possano vantare una data di fondazione antecedente al 1891, basti pensare che la francese Union Francaise des Oenologue e' stata costituita solo nel 1959".

Il lavoro dell'enologo si e' modellato nel corso degli anni sul mutato panorama del patrimonio viticolo italiano, passato dagli 1,2 milioni di ettari degli anni '80 ai 640mila attuali, mentre la produzione di vino e' passata da una media di 63,6 milioni di ettolitri nel periodo 1986-95, ai circa 45,5 milioni di ettolitri dell'ultimo triennio. In Italia operano circa un milione di aziende vitivinicole ma quelle che raggiungono tale standard sono meno di 5mila.

"E' indubbio che si tratta di requisiti che incidono sulla professione, alla quale si arriva dopo aver compiuto un percorso di studi universitari - ha proseguito il direttore generale - Secondo le nostre stime, continua Martelli, si iscrivono ai corsi di laurea circa 600 studenti l'anno ma solo 200 circa giungono alla laurea" D'altro canto, il settore e' in grado di assorbire, ogni anno, in media 200 professionisti che trovano un'occupazione nel giro di tre anni dal conseguimento della Laurea in viticoltura ed enologia, con una retribuzione variabile, nei primi anni di attivita', dai 25mila euro all'anno, per arrivare a oltre 200mila euro/anno, ai piu' alti livelli della carriera e secondo i contratti collettivi di lavoro.

"Con la riforma dell'Universita' voluta dal ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, il numero delle universita' che prevede il corso di Laurea in viticoltura ed enologia, si ridurra' di circa il 50% - ha concluso Martelli - Il nostro auspicio e' che si arrivi alla definizione di pochi e qualificati centri universitari, capaci di mettere sul mercato giovani all'altezza della sfida che gli viene richiesta e che nel momento in cui entrano in un'azienda, fin dal primo momento, 'sappiano dove mettere le mani'". fonte Agi.

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