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Vecchie vigne con le DDV a Vinitaly

foto Ennevifoto Ennevi

Domenica 15 aprile 2018 degustazione di vini da vigneti di oltre 80 anni guidata da Ian D’Agata. Alle 15 nella Sala Tulipano (piano – 1). 10 vini provenienti da sei regioni e guidata da Ian D’Agata, autore del pluripremiato volume Native Wine Grapes of Italy. I vini, provenienti da vigneti, in gran parte, ottuagenari o addirittura più vecchi, offrono una panoramica ampia della ricchezza e della biodiversità del patrimonio viticolo italiano.  «Fino a ora, la logica del reimpianto – dice Ian D’Agata - ha privilegiato le maggiori quantità d’uva dei vigneti giovani a scapito della complessità e finezza, al timbro unico e distintivo trasmesso al vino dalle viti molto vecchie». Una strategia su cui vale la pena riflettere. 
Un approccio a cui la presidente delle Donne del Vino, Donatella Cinelli Colombini, ha voluto dare il significato di una riflessione sui vantaggi del restauro del vigneto storico italiano e sulla diffusione delle pratiche capaci di allungare la vita delle piante: «Un approccio rivoluzionario – ricorda la presidente - rispetto alla pratica dei reimpianti frequenti applicata in modo massiccio negli ultimi 50 anni, pratica che presenta indubbi vantaggi produttivi ma priva i vini del timbro unico che ricevono da viti molto vecchie».  
Ecco chi sono le Donne del Vino e le loro cantine nella degustazione:
Annalisa Zorzettig (Cividale del Friuli, Friuli Venezia Giulia), Zorzettig, Malvasia Myò Vigneti di Spessa doc Friuli Colli Orientali 2016
Gilda Martusciello Guida (Quarto, Campania), Salvatore Martusciello, Ottouve Gragnano della Penisola Sorrentina doc 2017
Elisabetta Donati (Mezzacorona, Trentino Alto Adige), Azienda Marco Donati, Teroldego Rotaliano doc Sangue di Drago 2015
Eliana Maffone (Pieve di Teco, Liguria), Tenuta Maffone, Ormeasco di Pornassio Superiore doc 2015
Gaetana Jacono (Acate, Sicilia), Valle Dell'Acate, Cerasuolo di Vittoria docg "Classico" 2014
Silvana Raniolo (Vittoria, Sicilia), Tenuta Bastonaca, Etna Rosso doc 2014
Restituita Somma (Bacoli, Campania), La Sibilla, Vigna Madre doc Campi Flegrei, Piedirosso 2013
Elena Bonelli (Serralunga d'Alba, Piemonte), Ettore Germano, Barolo docg Lazzarito Riserva 2011
José Rallo (Ragusa, Sicilia), Donnafugata, Ben Ryé Passito di Pantelleria doc 2015
Michela Marenco (Strevi, Piemonte), Marenco Vini, Passrì di Scrapona Strevi doc Moscato Passito 2013

Nella realizzazione del programma di Vinitaly 2018, le Donne del Vino sono state affiancate dalla Vetreria Etrusca 

Sabato 3 marzo è social Festa delle Donne del vino

Sabato 3 marzo 2018 è “social” Festa delle Donne del Vino. Sono moltissimi eventi sul web con diffusione di video e filmati, ma anche cantine aperte e un’alleanza con il Women of Wine Festival di Hong Kong . Saranno eventi soprattutto virtuali che inonderanno i social di filmati e video con il vino al femminile. È questa la principale novità della Festa delle Donne del Vino 2018, seconda edizione, in programma sabato 3 marzo con il tema: “Donne vino cinema".


Un tema che si presta a un’edizione più moderna della festa: «Molti video verranno diffusi per raccontare la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio – spiega Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’Associazione nazionale Le Donne del Vino che promuove la festa. Questa è un’autentica novità e un tentativo di usare i moderni strumenti di comunicazione per sovraesporre il ruolo delle donne come produttrici, comunicatrici e consumatrici di vino. Tutte possono partecipare con testimonianze e racconti video, anche chi non è Donna del Vino. Il progetto è di creare una nuova tendenza, una sorta di Women of Wine pride». La diffusione online e durante gli eventi farà conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante e in crescita. Sabato 3 marzo è solo la data d'inizio degli appuntamenti che proseguiranno per tutto l’anno e coinvolgeranno tutte le donne del vino e le winelover d’Italia. L'alleanza tra la Festa delle Donne del Vino e il Women of Wine Festival (WOW) di Hong Kong rende l'evento un network internazionale. «Con la Master of Wine Debra Meiburg – spiega la presidente Cinelli Colombini – abbiamo creato un legame tra la nostra festa e il Women of Wine Festival che si svolgerà il 1° marzo a Hong Kong per celebrare la giornata internazionale delle donne e i maggiori successi femminili nel vino. Durante la prima edizione il festival ha raggiunto, attraverso i media 4 milioni di wine lovers». Debra Meiburg è uno dei wine expert più noti al mondo: è il primo Master of Wine in Asia ed è 7° fra le donne del vino più influenti del mondo nella classifica del Global Ranking, il suo show televisivo trasmesso nei taxi cinesi ha 70 milioni di utenti al mese. 

Video e social dunque, ma anche una parte più “tradizionale” del programma che riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi, mini lezioni sul vino, brindisi diffusi, inviti in cantina, appuntamenti a cena. Eventi diffusi in tutta Italia: dal Piemonte alla Sicilia, dall’Emilia Romagna alla Puglia, dalla Campania alla Sardegna fino alla Toscana e all’Abruzzo. E naturalmente anche in Friuli Venezia Giulia. Tutti gli eventi si possono scoprire QUI 
Hashtag dell’evento: #festadonnedelvino2018 #donnevinocinema #donnedelvino #womenofwine

 

Le Donne del Vino festeggiano i loro 30 anni

Partono da Palazzo Vecchio a Firenze le celebrazioni per il 30° anniversario dell’Associazione Le Donne del vino. E' stata infatti presentata nei saloni dello storico palazzo la Festa delle Donne del Vino in programma sabato 3 marzo 2018 con eventi diffusi in tutta Italia a tema “Donne vino e cinema”. Non a caso Firenze: la città dove Le Donne del Vino sono nate alla fine dell’inverno di 30 anni fa, il 19 marzo 1988, su iniziativa di Elisabetta Tognana. L’associazione Donne del Vino ha sempre perseguito lo scopo di promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella società e nel comparto enologico. Oggi conta 770 associate: produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste ed esperte. La Festa delle Donne del Vino avrà il suo clou sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia. Degustazioni al cinema, video racconti, inviti in azienda. Una festa in versione film che accende i riflettori sui personaggi femminili che creano, vendono, promuovono le grandi bottiglie italiane.


Con il tema “Donne vino e cinema” l’iniziativa anticipa la festa della donna e «mira ad accendere i riflettori sul comparto enologico rivolgendosi in prima battura proprio all’universo femminile» ha detto la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini.La scommessa è quella di cambiare i luoghi e i modi per raccontare il vino ponendo le donne come protagoniste. Sono in programma degustazioni di bottiglie d’autore nelle sale cinematografiche mettendo “più sapore nel piacere del film”.  Verranno autoprodotti video che raccontano la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio. Una sorta di racconto a più voci, spesso cucito da registi e video maker, dove le protagoniste si mostrano in momenti della loro vita quotidiana. La diffusione on line e durante gli eventi fa conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante.  La parte più tradizionale del programma riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi e mini lezioni sul vino. Fra gli invitati un posto privilegiato va alle associazioni femminili con cui le Donne del vino puntano a consolidare i rapporti oltre, ovviamente, a diffondere la cultura del buon bere.  La Festa delle Donne del Vino costituisce il primo esempio di un comparto produttivo che apre le porte in modo coordinato e diffuso per far conoscere il proprio lato femminile.


DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO Secondo i dati Unioncamere del 2015 il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile.  Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif).

DDV in Parlamento: obiettivo wine manager

Il presidente Commissione Agricoltura della Camera Luca Sani tiene a battesimo i corsi sul wine marketing a misura di donna e sui Consorzi di tutela per accrescere la presenza femminile nei CDA. Luca Sani, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, apre le porte di Montecitorio alle Donne del Vino per presentare il calendario delle prime sei master class destinate alle wine manager. Corsi intensivi di 7 ore incentrati sulla comunicazione commerciale e i Consorzi di tutela; qualcosa che porta un vento nuovo nel mondo del vino e punta «a trasformare l'alto livello di formazione delle donne presenti nel comparto enologico in una carta di sviluppo immediatamente spendibile» ha detto l'onorevole Sani. Due gli obbiettivi principali: aumentare le donne nel CDA dei consorzi di tutela, che attualmente sono meno del 10%, e potenziare il marketing del vino puntando sullo storytelling. La crescita di una classe dirigente femminile parte dunque dalla formazione e dalla consapevolezza che uomini e donne hanno cervelli diversi, che comunicano in modo diverso: lui per obiettivi, lei creando relazioni, come recentemente sottolineato da Vincenzo Russo dell’Università IULM. Circostanza che può essere trasformata in un punto di forza, «uno stile femminile di vendere il vino che usa meno i contenuti tecnici e più il racconto dei luoghi e delle persone cioè lo storytelling» sottolinea la presidente delle Donne del Vino, Donatella Cinelli Colombini.

Oltre ai corsi sulla comunicazione ci sono quelli sui consorzi di tutela, cioè le organizzazioni che gestiscono DOC e DOCG sui territori. Si tratta delle prime master class mai realizzate in Italia per formare chi aspira a fare parte della leadership del vino. Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif) eppure nei posti dove viene decisa la politica del vino, come i CDA dei Consorzi di tutela, scendono sotto il 10%. Una circostanza che dipende principalmente dalla scarsa propensione delle donne a candidarsi. I corsi, che stanno per iniziare, hanno anche lo scopo di motivare una maggiore partecipazione. Avere donne nei CDA dei consorzi, vero cervello delle denominazioni, dovrebbe suscitare un trascinamento in alto delle carriere femminili nell’intero comparto enologico.
Possono partecipare ai corsi sulla comunicazione produttrici, ristoratrici, sommelier, enologhe, giornaliste, wine blogger, responsabili di marketing e comunicazione di aziende vinicole. I corsi sui consorzi sono invece destinati solo a chi lavora nelle cantine. L’invito a iscriversi va, in prima battuta, alle 770 socie delle Donne del vino e si allarga poi a tutto l’universo enologico femminile. Classi di 25 persone al massimo per giornate full immersion, dalle 10-18 con una piccola pausa per un light lunch.


MASTER CLASS SULLA COMUNICAZIONE DEL VINO
I docenti arrivano da WinePeople-WineMeridian una delle migliori agenzie italiane sulla formazione dei manager enologici: sono Lavinia Furlani, counselor filosofica e coach aziendale, esperta di comunicazione e di percorsi identitari e Andrea Pozzan, esperto di risorse umane e di percorsi di vendita.
Gli argomenti dei corsi:
• La comunicazione della propria azienda passa dalla creazione della propria identità: come essere riconoscibili?
• Il personal branding di una donna del vino: come costruire una immagine efficace
• La vendita: come passare dal “fare il venditore all’essere un venditore”
• Costruire un percorso di riconoscibilità aziendale per affrontare il mercato in continuo cambiamento
• La comunicazione come strumento di vendita
Date e luoghi dei corsi di Comunicazione
23 febbraio, Nord Veneto Cantine GIV Verona
11 maggio, Centro Toscana Tenuta Il Corno San Casciano Val di Pesa (Firenze)
26 ottobre, Sud Puglia
MASTER CLASS SUI CONSORZI
Saranno tenute da Fabio Piccoli, direttore responsabile di Wine Meridian, esperto di marketing del vino e di comunicazione internazionale e da Stefano Campatelli, esperto di gestione e direttore di Consorzi di tutela.

Ecco gli argomenti del corso:

• Le normative nazionali e comunitarie per la produzione dei vini italiani
• Il funzionamento dei Consorzi dei vini italiani
• Le produzioni di vino e i mercati del vino in Italia e nel mondo
• La valorizzazione e la protezione dei marchi collettivi dei vini italiani
• Come costruire una identità territoriale e come comunicarla
Date e luoghi dei corsi sui Consorzi:
27 aprile, Nord Cantine GIV Verona
22 giugno, Centro Toscana Tenuta Il Corno San Casciano Val di Pesa (Firenze)
30 novembre, Sud Puglia
COSTO DEI CORSI:
Il costo per le non associate è di 200 euro più iva, per le Donne del Vino è di 150 euro più iva.
Il costo per la seconda persona della stessa azienda è di 100 euro più iva
È inoltre richiesto un contributo di 15 euro per il pranzo.
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

DDV presentano i calendari delle masterclass

Il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati On. Luca Sani, le socie e la Presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini saranno a Roma nella Sala Stampa di Palazzo Montecitorio il 31 gennaio 2018 alle 13 per la presentazione del calendario delle master class sul wine marketing di genere e per i consiglieri dei Consorzi di tutela dei vini, organizzati in collaborazione con WinePeople-WineMeridian. La pari dignità fra i generi, sancita dall’articolo 3 della Costituzione Italiana, ha nella formazione uno strumento di fondamentale importanza, soprattutto nel comparto vino che, per 8.000 anni è stato sostanzialmente di predominio maschile. Le Donne del Vino presentano due proposte formative innovative e capaci di dare nuove opportunità al settore enologico femminile. I corsi sul wine marketing a misura di donna trasformano lo stile femminile di comunicare, incentrato sulle relazioni, in una caratteristica vincente del profilo professionale.
I corsi sui Consorzi sono i primi in Italia mai realizzati destinati alla classe dirigente delle denominazioni. Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis-Crif) eppure nei posti dove viene decisa la politica del vino, come i CDA dei Consorzi di tutela, scendono sotto il 10%. Una circostanza che discende principalmente dalla scarsa propensione delle donne a candidarsi. I corsi mirano a motivare una maggiore partecipazione e a innescare un processo di crescita nelle carriere femminili.
Il calendario delle prime sei master class riguarda Veneto, Toscana e Puglia con inizio il 23 febbraio a Verona. Potranno partecipare, in prima battuta, le 770 socie delle Donne del vino e poi tutto l’universo enologico
femminile. Altre informazioni QUI  Mercoledì 31 gennaio 2018 alle ore 13,00 Ingresso da Via Della Missione, 4 - Roma Confermare la presenza entro il 26 gennaio a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

D.One stella Michelin e Donne del Vino Abruzzo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo: D.One, ristorante neo stella Michelin, e le Donne del Vino d’Abruzzo alleati per un “Pranzo da star”. Eccellenze enogastronomiche abruzzesi al ristorante diffuso di Montepagano. Vini autoctoni al femminile e cucina da star. I piatti creati da Davide Pezzuto, talentuoso chef salentino neo stella Michelin, che propone una cucina fusion abruzzese-pugliese e una selezione di vini abruzzesi dell’Associazione nazionale Le Donne del Vino sono stati gli ingredienti di un pranzo all'insegna dell'eccellenza nel suggestivo ristorante D.One di Montepagano, la più antica frazione di Roseto degli Abruzzi (Te), domenica 17 dicembre 2017. Per l’occasione i piatti di Pezzuto sono stati accostati ai vini autoctoni al femminile, che hanno esaltato il valore della proposta culinaria. Ecco il menù del “Pranzo da star”: Bollicine di benvenuto, Cantine Mucci Spumante Extra-dry, e finger food; Cannolo di ricciola, emulsione al placton e verdure in agro-dolce abbinato a Chiusa Grande - "Vinosophia" Cococciola Bio 2015 ; Tonno marinato alla soia, maionese al wasabi e cipollotto al coppo accompagnato da Rabottini - "Per Iniziare" Trebbiano d'Abruzzo 2013; Cappuccio di seppia e spuma di patata di Avezzano con Stefania Pepe - "Cuore Di...Vino" Trebbiano d’Abruzzo Bio 2011; Granetti, jus di panocchia, burrata e crema di cascigni insieme a Tenuta I Fauri - Pecorino 2016; Raviolo di brodetto al nero di seppia e Bosco Nestore - Cerasuolo d'Abruzzo Superiore 2016; Fondente di vitello, sedano rapa ed erbe spontanee con Barone Cornacchia - "Vizzaro" Montepulciano d'Abruzzo Bio Docg Colline Teramane 2013 e Croccante al cacao, spuma al Cointreau e gelato al caffè degustato con Rabottini - "Per concludere" Passito Rosso. In assaggio libero i Vini Monti.

La responsabile della delegazione Abruzzo, Jenny Viant Gómez, spiega che questa iniziativa si inserisce nel progetto di divulgazione del patrimonio vitivinicolo regionale, attraverso la realizzazione di eventi e partnership con cui accrescere il valore dell’indotto enogastronomico e turistico abruzzese. “Questo appuntamento giunge a conclusione di un anno che ha visto le donne della filiera del vino abruzzese impegnate in azioni di charity a sostegno dei pastori danneggiati dal terremoto di Amatrice. Successivamente la delegazione ha preso parte a svariate attività di promozione e formazione, come il Master in Wine Export Management. Ritrovarsi a fine anno, in luogo così significativo come il ristorante D.One, ci dà lo spunto per continuare a riflettere sull’indirizzo delle nostre prossime iniziative, che avranno come filo conduttore la sinergia con altri protagonisti dell’ambito culinario e turistico locali, indipendentemente dall’appartenenza di genere”. Dichiara la delegata regionale Viant Gómez.
Il D.One è un progetto realizzato dall'imprenditrice Nuccia de Angelis ricreando il modello di struttura diffusa, adottato nel borgo di Santo Stefano di Sessanio. Questa volta, il criterio è stato rivisitato in chiave gastronomica e turistica. 

Il Personaggio dell'Anno per le Donne del Vino

Il 16 novembre 2017 nella settecentesca Tenuta Palazzona di Maggio di Ozzano Emilia (Bologna) premiazione del “Personaggio dell’anno” delle Donne del Vino. Il premio andrà al Maestro Gualtiero Marchesi, primo promotore del progetto SicurezzAtavola (progetto che riguarda le pratiche antisoffocamento che consentono di salvare, soprattutto i bambini, mediante una corretta preparazione degli alimenti e la tempestiva attuazione della disostruzione). Il progetto verrà presentato durante la premiazione insieme a una dimostrazione di intervento di salvataggio. L’evento è realizzato con la collaborazione della Delegazione Emilia Romagna.

 

Alcune idee dal convegno DDV a PortoPiccolo

Dal convegno "Un sommelier per amico" che le Donne del Vino hanno proposto a Portopiccolo (Sistiana) nell'ambito della manifestazione La Vite è donna dell'8 luglio 2017, sono emerse alcune interessanti osservazioni e suggerimenti che vi consigliamo di leggere per intero su http://www.cinellicolombini.it/blog/forum/le-donne-del-vino-vogliono-piu-abbinamenti  

a) Prima di tutto puntare sugli abbinamenti: introdurre gli abbinamenti nei menù accanto ai piatti tipici e proporli in sala con il servizio al bicchiere. b) Il sommelier <<deve essere anche un intrattenitore, saper usare i social media, avere la leadership del suo staff>> ha detto Gerard Basset -Master of Wine e Master Sommelier – intervistato da Alessandra Fedi. c) Le donne scelgono il vino sulla base di due concetti principali “ a cosa serve”, “piacerà alla persona che lo beve?”. << L’aumento di clientela femminile che sceglie il vino al ristorante e del personale femminile che lo propone, consentono di puntare sugli abbinamenti con migliori prospettive di soddisfare i clienti e dare risultati economici ai locali>> ha precisato la delegata delle DDV del Friuli Venezia Giulia Cristiana Cirielli, che ha fortemente voluto il convegno e l'evento. «Le donne sono circa il 30% dei sommelier italiani e continuano ad aumentare nei corsi per chi assaggia e serve il vino così come fra gli studenti delle scuole alberghiere. Tuttavia la presenza femminile fra chi si occupa del vino nelle sale dei ristoranti è ancora scarsa specialmente fra i “main chef sommelier” cioè i manager di strutture grandi, segnala la presidente nazionale Donatella Cinelli Colombini. Le donne – continua la presidente - sono più attente all’abbinamento cibo-vino, regola che potrebbe svilupparsi al ristorante cambiando vino a ogni portata». Il sommelier Gianluca Castellano spiega: «I sommelier italiani sono i più bravi nel costruire gli abbinamenti, sono ricercati in tutto il mondo proprio per questa loro capacità. L’abbinamento non è solo tecnica: è anche emozione. Quindi bisogna concentrarsi soprattutto sugli abbinamenti che sorprendono recuperando anche l’importanza dell’aroma e della contrapposizione per arrivare a toccare anche il cuore». Alessandra Fedi, wine educator sottolinea che il sommelier deve interagire con il cliente e non deve fare la primadonna cioè non deve essere supponente». Una cosa è certa: «I millennials saranno la generazione degli sperimentalisti». Pia Donata Berlucchi ha raccontato la storia di chi serve il vino: un viaggio da Ganimede coppiere degli Dei al Rinascimento quando il vino esce dalle coppe di metallo e entra nel vetro. «La parola sommelier nasce in Francia dalla parola soma, legata agli animali che trasportavano il vino. La figura del sommelier è sempre stata importante nella storia, spesso più di quella del cuoco». Intervenuta da New York la chef Lidia Bastianich: «Le donne sommelier in America si stanno facendo avanti ma la strada è ancora lunga». Eppure le donne possono dare un tocco vincente al lavoro di chi sceglie e serve i vini al ristorante: mettere in campo il loro intuito psicologico, cioè quel colpo d’occhio che aiuta a entrare in empatia con i clienti".  La provocazione di declinare al femminile “sommeliera” arriva da Rossana Bettini Illy. Provocazione decisamente bocciata qui a quantobasta dove la direttrice di testata si firma direttore.

 

Cambio al vertice per l'Albeisa

Marina Marcarino nuova presidente dell'AlbeisaMarina Marcarino nuova presidente dell'Albeisa

Sarà Marina Marcarino a guidare Albeisa, l’associazione fondata nel 1973 per riunire i produttori dell’Albese attraverso l’utilizzo della caretteristica bottiglia. La Marcarino, proprietaria dell’azienda vinicola Punset, ha commentato: “La mia presidenza sarà volta a rendere Albeisa ogni giorno di più un mezzo di comunicazione con e del nostro territorio”.  Messaggio che troverà innanzitutto una divulgazione nazionale, con l’obiettivo di diffondere nel resto del Paese l’unicità della bottiglia Albeisa. Fra i primi impegni della nuova presidenza ci sarà la creazione di un progetto volto a incrementare i dati legati alla produzione della bottiglia Albeisa. Ottimi risultati sono stati ottenuti nel corso degli anni, ma l’obiettivo è migliorare ancora le cifre raggiunte. Parallelamente, Marina Marcarino si impegnerà per portare avanti la campagna di comunicazione Albeisa B.O.C.G. (Bottiglia di Origine Controllata e Garantita) avviata da Montezemolo e che pone sotto i riflettori la bottiglia in sé (nata nel 1700) e lo stretto legame che simboleggia tra i vini delle Langhe e il loro territorio di origine.

ITALIA IN ROSA Chiaretto-Rosati-Rosé

ITALIA IN ROSA Chiaretto-Rosati-Rosé Edizione del Decennale: 2-4 giugno 2017 Moniga del Garda (Bs). Taglia il traguardo decennale la prima vetrina italiana dedicata ai rosé: un’edizione da record in programma nel castello di Moniga del Garda. Sono 141 le cantine attese in fiera, per un totale di oltre 200 etichette in degustazione nella grande area del Castello di Moniga, che risale al periodo tra il XIV e il XV secolo con un emozionante panorama sul lago di Garda. Moniga, nel cuore della Valtènesi, è il borgo rivierasco che ha dato i natali al Chiaretto, il tipico rosédella Riviera del Garda le cui origini sono legate al senatore veneziano Pompeo Molmenti, che nel 1896 codificò ufficialmente nella sua cantina di Moniga del Garda il metodo produttivo di un vino già da tempo diffuso sul territorio. Oltre alle 40 aziende della Valtènesi, a rappresentare la vocazione del territorio alla produzione di rosé, spicca la presenza
della Puglia con ben 26 cantine: una partecipazione quest’ultima che rafforza l’asse strategico Valtènesi-Salento, sancito quest’anno dalla collaborazione fra Italia in Rosa e Roséxpo, in programma a Lecce dall’8 al 10 giugno. A Moniga parteciperanno infatti i 18 produttori riuniti nell’associazione deGusto Salento, mentre il Consorzio Valtènesi sarà ospite a Lecce con un gruppo di una quindicina di produttori. Cospicue anche le adesioni di Lombardia (18 insegne tra cui sette dalla Franciacorta), Veneto (17 cantine), Toscana (che sarà presente anche con l’associazione Rosae Maris- Vini Rosati di Maremma e Fivi per un totale di 18 aziende), Sicilia e Piemonte (rispettivamente sei e sette), oltre che di importanti realtà come Le Donne del Vino, il Consorzio Oltrepò Pavese, i Vignaioli Veneti.
Tra le novità di questo decennale il lancio del nuovo concorso “Italia in Rosa Packaging”, dedicato all’etichetta più accattivante ed organizzato da Sanfaustino Label con la partecipazione di esperti nazionali; anche la Regata storica del Garda è esplicitamente dedicata all’evento. Non potrà mancare un momento di commemorazione per Sante Bonomo, past president del Consorzio Valtènesi recentemente scomparso e fra i primi sostenitori della manifestazione: durante Italia in Rosa verrà presentata una borsa di studio per studenti degli istituti alberghieri
a lui esplicitamente dedicata.


Degustazioni guidate da esperti, giornalisti e sommelier (gratuite ma con prenotazione obbligatoriaa Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al 370-1108423).L’ingresso costa 10 euro



ROSATO PIZZA E DONNE DEL VINO

La scommessa di Sorrento Rosè: puntare in alto è la parola d'ordine del primo festival dei rosati delle DDV. Crescere in qualità e considerazione, diventare un vino «gastronomico» in abbinamento con la pizza: sono due dei must lanciati da Sorrento rosé. «Al bando i luoghi comuni come quello che il rosato sia un vino estivo, adatto a palati poco esperti e incapace di invecchiare» ha sottolineato la presidente dell’associazione Donatella Cinelli Colombini al convegno moderato da Luciano Pignataro, che ha fatto il punto sui rosati «Ecco che le nuove tipologie nascono come vini premium e spesso maturano in fusti di rovere, sono insomma da prendere molto più sul serio».  
L’aumento dei consumi è costante, soprattutto negli Stati Uniti(+ 6,8% nel 2016), ha confermato Lidia Bastianich, madrina della manifestazione delle Donne del Vino.  «In Usa c’è ancora spazio per il rosé, anzi chiamiamolo rosato all’italiana» ha proposto.  Una bottiglia su 10 consumata nel mondo è rosé; quattro bottiglie su 10 vengono consumate oltre i confini della nazione di produzione. «Il rosato è un vino con la valigia» l’ha definito Donatella Cinelli Colombini.


La proposta di “vino gastronomico” che arriva da Sorrento Rosè riguarda l’alleanza tra pizza e rosati e ha nel pomodoro l’anello di congiunzione.
«Gli americani – ha proseguito Lidia Bastianich - amano tutto quello che è made in Italy, il cibo e il vino in particolare, ma sono curiosi, vogliono capire, imparare. Sono pronti ad ascoltare le vostre storie, di come fate i vini e di come fate la pizza». A parlare di filosofia della pizza Antonino Esposito, chef pizzaiolo sorrentino che non ama le scorciatoie: «La pizza è fatta di farina, acqua e sale. Tutto il resto è moda».  Un’affermazione che sembra minimalista e invece sottende l’uso di materie prime eccellenti e lievitazioni lunghe.  Tutti d’accordo che la coppia pizza-rosato possa essere vincente nei prossimi anni: Luciano Pignataro, giornalista e grande conoscitore della vera pizza napoletana, Tania Mauri e Luciana Squadrilli, autrici del libro “La Buona Pizza”, e Nicoletta Gargiulo, presidente Ais Campania e Lorella Di Porzio delegata delle Donne del Vino.
Le Donne del Vino provano a rilanciare il rosè anche in Italia, dove i consumi di rosato sono ancora deboli: «Sorrento Rosé è un punto di partenza – dice Sabrina Soloperto, coordinatore del festival – ora dobbiamo creare alleanze con ristoratori, pizzaioli e sommelier: spiegare loro che il rosato punta all’eccellenza qualitativa, si può bere anche d’inverno e accompagna magnificamente un grande numero di piatti».


Ospite di Sorrento Rosé 2017 anche WOW, la delegazione delle Women of Wine della Croazia che a Zagabria organizzano ogni anno in primavera il Pink Festival, evento di successo dedicato al vino rosé. Da segnalare un pranzo sulla terrazza del Grand Hotel Europa Palace con la regia della chef Marina Ramasso (ristorante Del Paluch di Baldissero Torinese) e dello chef Aniello Valestra. E una cena preparata dagli studenti dell’Istituto enogastronomico San Paolo orchestrati dallo chef stellato Peppe Aversa de Il Buco di Sorrento e dal figlio Federico.
Appuntamento 2018 ancora a Sorrento e ancora con l’accoppiata rosato-pizza con un taglio più enoturistico e un coinvolgimento diretto delle produttrici.


PRESENTI A SORRENTO ROSÉ 2017
Abruzzo: Aurelia Mucci (Cantine Mucci), Marina Cvetic (Tenuta Masciarelli), Caterina Cornacchia (Barone Cornacchia), Valentina di Camillo (Tenuta I Fauri).
Basilicata: Carolin Martino (Casa vinicola Armando Martino), Tiziana Mori (Re Manfredi).
Campania: Milena Pepe (Tenuta Cavalier Pepe), Benigna Sorrentino (Agricola Sorrentino), Daniela Mastroberardino (Terredora di Paolo), Alessia Canarino (Antica Hirpinia), Grazia Formisano (Donna Grazia), Patrizia Malanga (Le Vigne di Raito), Annamaria Famiglietti (Cantine Famiglietti).
Emilia Romagna: Milena Falcioni (Podere dell’Angelo), Gaia Bucciarelli (Santa Giustina).
Friuli Venezia Giulia: Elisabetta Foffani (Agricola Foffani), Alberta Maria Bulfon (I vini di Emilio Bulfon), Elisabetta Puiatti (Villa Parens), Anna Brisotto (San Simone di Brisotto), Antonella Cantarutti (Cantarutti Alfieri), Cristina Della Gaspera (Tenute Tomasella), Giulia Bianchini (Forchir).
Lombardia: Pia Donata Berlucchi (Fratelli Berlucchi), Ottavia Giorgi di Vistarino (Conte Giorgi di Vistarino).
Piemonte: Elena Bonelli (Ettore Germano), Laura Zavattaro (La Scamuzza), Silvia Castagnero (Silvia Castagnero), Ivana Brignolo Miroglio (Tenuta Carretta), Michela Marenco (Marenco), Magda Pedrini (Magda Pedrini), Mariuccia Borio (Cascina Castlèt).
Puglia: Francesca Bruni (Vetrere), Romina Leopardi (Tenute Rubino), Maria Chiara MInoia (Cantine Fiorentino), Sonia Imperatore (Imperatore), Maria Teresa Basile e Marzia Varvaglione (Varvaglione Vigne&Vini), Marianna Cardone (Cardone), Sabrina Soloperto (Soloperto), Renata Garofano (Garofano Vigneti e Cantine), Anna Gennari (Consorzio Produttori Vini), Tiziana Mori (Castello Monaci), Maria Teresa Vallone (Vallone), Marika Maggi (La Marchesa), Roberta d’Arpa (Paolo Leo), Barbara Mottura (Mottura), Lenka Niedobova (Apollonio),

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