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Progetto jazz a Ronchis per la Guerra invisibile

Si intitola “Mi illumino di senso” il progetto musicale di Francesco Bearzatti, sassofono e Angelo Comisso, pianoforte, maestri di fama internazionale della musica jazz, accompagnati da letture di Massimo De Bortoli in programma venerdì 1 dicembre 2017 alla Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea a Ronchis per le 20.45. “Un progetto che – come spiega Comisso – nasce dall’esigenza di realizzare qualcosa per il centenario della Grande guerra che non fosse una triste e malinconica commemorazione”. I diversi quadri rappresentano i vari momenti di una giornata di un soldato al fronte, iniziando con la lettera della chiamata alle armi. Marcia, addestramento e inquadramento alla disciplina militare, quindi la notte in trincea aspettando un ordine di attacco, mentre in lontananza si sentono cadere le bombe. Ma c’è spazio per l’ironia e il sarcasmo: mentre i militi sono carne da macello, gli alti gradi dell’esercito e le alte cariche politiche si lanciano in balli e feste. “Abbiamo scelto – conclude Comisso – un finale un po’ anarchico: un altro ballo, ma stavolta tra i ragazzi dei due fronti che, compresa l’assurdità della guerra, gettano le armi e iniziano a fare festa insieme”.

La GUERRA INVISIBILE è una rassegna organizzata dalla Commissione Cultura del Comune di Ronchis per riflettere e ricordare i fatti della Prima Guerra Mondiale. Una rassegna lunga un anno, dal mese di dicembre 2017 (periodo immediatamente successivo alla disfatta di Caporetto) al mese di novembre 2018 (fine dell’evento bellico), per dare risalto ad aspetti ed episodi sottaciuti, poco noti o poco discussi; alle donne e agli uomini che in quel periodo storico hanno subito, oltre che la tragica realtà della guerra, anche l’affronto dell’oblio postumo, dell’essere stati silenziati dalla Storia, divenendo invisibili e dimenticati.

Una serie di incontri che, trattando temi quali la paura, l’orrore psichico della trincea, lo smembramento della famiglia il disfacimento dei legami, vuole dare voce e concretezza alle vittime di una ferocia insensata, a chi voleva affidarsi alla ragionevolezza contro l’ottusa arroganza dei vertici politici e militari, a chi è stato tagliato fuori dagli obiettivi della Storia.

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