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Maria Teresa e la penisola teresiana secondo Daverio

Immaginate di srotolare una di quelle carte geografiche che un tempo stavano nelle aule delle nostre classi (solo se avete più di tot anni lo potete fare, in effetti). Immaginate che vi appaiano come in veloci slides le regioni colorate di un atlante storico, regno di Napoli, ducato di Parma Piacenza e Guastalla, Lombardo Veneto. E che improvvisamente si materializzino davanti ai vostri occhi re e regine nella loro vita quotidiana, nei loro giochi di potere capaci di creare e disfare l’Europa, nella loro ricerca di privacy e nelle prime forme di marketing pubblico. Tutto ciò si è verificato in Stazione Marittima a Trieste grazie alle parole di un affabulatore come Philippe Daverio. Lectio magistralis ricca di provocazioni in una città come Trieste che fa del suo - vero o presunto -  DNA asburgico una delle sue cifre distintive.

Il titolo? Spaghetti versus Kartoffeln! Ma non sono le kartoffeln austriache quelle di cui si parla, bensì quelle del re di Prussia, ridotto a una piccola figura di sfondo dal critico, che ha reso immensamente materna e ragionevole, programmatrice e lungimirante Maria Teresa, capace di delineare e plasmare l’Europa, o comunque l’Italia, o almeno Trieste, senza mai essersi sostanzialmente mossa da Vienna. Come le figurine di un carillon che ruotano incessantemente fino a che qualcuno blocca il meccanismo, ruotavano davanti a noi ascoltatori presenti le corone che i giochi diplomatici si trovano in un certo momento a dovere assegnare. Con casualità spesso. Come per caso per la prima volta con Maria Teresa viene applicata la Prammatica Sanzione di Carlo VI che stabiliva, in caso di mancanza di eredi maschi al trono, la successione, in ordine di nascita, alle figlie dell'ultimo imperatore regnante. Insomma una lunga storia che ha fatto la nostra storia quella che Daverio ha chiamato “la penisola teresiana” e che ovviamente è difficilmente sintetizzabile in un numero limitato di spazi.

Ci proviamo cmq con la classica lista del 10 che va di moda sui social. A partire dal numero 1: Gli spaghetti al pomodoro - a partire da Napoli doveva regnava Maria Carolina, una dei 15 figli di Maria Teresa – hanno insegnato a come non morire di fame. 2. Il popolo non doveva morire di fame perché doveva essere sano robusto e forte per procreare. 3. Perché servivano tanti figli e un grande aumento demografico? Per avere sempre a disposizione carne da cannone. 4. Questi principi all’apparenza brutali erano alla base della rivoluzione fisiocratica in base alla quale si riteneva che la ricchezza di una nazione fosse data dal numero di abitanti. 5) Come cresce la popolazione? Grazie a una buona agricoltura che è l’attività economica prevalente per nutrire le persone. 6) L’agricoltura è fondamentale per nutrire i soldati che devono rendere forti gli eserciti. 7) Le kartoffeln del titolo si riferiscono al re di Prussia che le usa non solo per nutrire i soldati ma per donare loro sostanziose razioni di vodka, dalle patate stesse distillata, per renderli più coraggiosi e sprezzanti del pericolo in battaglia. 8) E’ l’Italia di allora, divisa in stati e staterelli saldamente nelle mani degli Asburgo, grazie a un’oculata politica dei matrimoni, che diventa il luogo della sperimentazione fisiocratica di Maria Teresa. 9) A Napoli grazie alla figlia e al genero di Maria Teresa, si inizia a produrre il pomodoro San Marzano, si alleva la bufala, si inventa una macchina di bronzo con i buchi  per realizzare gli spaghetti. Un  piatto che sazierà milioni di persone, fino al momento di essere pronte a morire in battaglia. 10) Poi, certo, lo sviluppo del Porto Franco,  il riordino del Tavolare, la pianificazione urbanistica che ancora a Trieste  resiste nel Borgo Teresiano.

Una sovrana che che ha fatto grande Trieste ma anche Belgrado, Praga, Budapest. Ora al Magazzino delle Idee di Trieste in corso Cavour è aperta una grande mostra “Maria Teresa e Trieste – Storia e culture della città e del suo porto. E’ d’obbligo visitarla.

 

 

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