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L'energia di BluEnergy fra corsa e letteratura

A Casa Cavazzini, a Udine, mercoledì 7 settembre 2016 si è svolto l’incontro Insieme per un futuro pieno di energia, ideato e organizzato da Bluenergy Group, in collaborazione con Fondazione Pordenonelegge.it e Maratonina di Udine, con il patrocino del Comune di Udine – Assessorati alla Cultura e al Commercio e Turismo.

Un incontro giocato sulle affinità e somiglianze tra sport e letteratura, legati dalla necessità di essere affrontati con immancabile, programmata ed intelligente energia. Gabriella Paruzzi, medaglia d’oro nella 30 km di fondo a Salt Lake City e Mauro Covacich, affermato scrittore e maratoneta, hanno dialogato su questi temi, rispondendo alle argute sollecitaizoni di Omar Monestier, direttore del Messaggero Veneto.

L’apertura è stata affidata ad Andrea Camovitto, Responsabile Commerciale dell’area Retail di Bluenergy Group, che ha sottolineato come questo evento abbia messo insieme per la prima volta due manifestazioni di ambiti diversi e due città diverse: Udine e Pordenone. “Un evento novità per quest’anno ma che vorremmo far crescere in futuro insieme ai nostri partner qui presenti.” ha aggiunto Camovitto “Perché questo binomio, sport e cultura, è la base del nostro sostegno al territorio. Uno dei principi fondanti  della nostra azienda è infatti la territorialità, il nostro rapporto con il territorio, il sostegno che vogliamo dare a iniziative meritevoli in ambiti differenti.” Infatti è stato riconfermato, da parte di BluEnergy Group, per il secondo anno consecutivo la partecipazione alla Maratonina di Udine ed è stata lanciata la collaborazione con PordenoneLegge.

Sono seguiti i saluti dell’Assessore Venanzi che ha sottolineato la soddisfazione delle Istituzioni per queste collaborazioni perché ”possono tramutarsi in vere opportunità per il territorio”. A ruota Gian Mario Villalta,  coordinatore artistico di PordenoneLegge, che ha messo l’accento sul legame tra corsa e scrittura, per passare poi la parola a Venanzio Ortis, Vice Presidente della Maratonina di Udine, che ha ricordato come la manifestazione stia godendo sempre di più del favore del pubblico anche per tutte le iniziative correlate che coinvolgono diversi ambiti e diversi target.

Con il consueto acume giornalistico, il direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier ha saputo far confrontare Gabriella Paruzzi e Mauro Covacich sulla corsa, la vera passione che li accomuna. Le visioni che sono emerse sono decisamente agli antipodi. Da una parte Gabriella Paruzzi intende la pratica sportiva come un piacere di cui godere sia in solitudine sia in compagnia. Una pratica anche per principianti, la cui unica preoccupazione, in una prima fase, dovrebbe essere solo avere un paio di scarpe da running adatte al piede/appoggio, tutto il resto è optional. Per l’ex atleta professionista la corsa è “una sfida con me stessa, ogni volta la motivazione per correre è diversa ma l’obiettivo finale è quello di trovare un benessere interiore”. Mauro Covacich, invece, oscilla tra l’autodisciplina che la corsa gli impone se vuole raggiungere determinati obiettivi e la sensazione che il raggiungimento di tali traguardi sia qualcosa di autolesionista.L’autore ha confessato che l’ispirazione per il suo romanzo culto A Perdifiato sia nata dalla necessità di “tradurre la complessa sensazione della corsa, l’energia necessaria per praticarla, nero su bianco, perché la scrittura mi serve per capire meglio il mondo e forse anche me stesso”.

Una discussione brillante e dinamica che ha interessato il numeroso pubblico presente, coinvolgendo tutti in una riflessione sull’umanità e sulla cultura dell’impegno, della determinazione, della visione mirata all’obiettivo finale. Il tutto sempre sostenuto da un’immancabile dose di energia da condividere.


Gabriella Paruzzi, tarvisiana, è una gloria indiscussa di una delle più faticose discipline invernali, il fondo, nel quale, per una vita intera e per sedici anni atleta della nazionale, ha saputo coronare con instancabile determinazione il sogno di portarsi a casa la Coppa del Mondo e soprattutto una medaglia d’oro olimpica. E questo senza cedere mai, dosando la sua crescita, perseguendo con metodo i suoi obiettivi fino al raggiungimento finale.

Mauro Covacich, triestino, ha iniziato a lasciar correre la penna sul foglio già all’università riscuotendo poi un ampio successo con il romanzo L’Amore contro del 2001. Ma è nel 2003 che, anche sulla carta, certifica la sua passione per la corsa e per la maratona in particolare, raccontandone i retroscena con un tocco di grande umanità, in A perdifiato che diventa subito un libro di culto. Il suo ultimo La Sposa si è classificato secondo al Premio Strega e al Premio Chiara nel 2015.

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