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Vittorio Locchi e il cane Isonzo

Vittorio Locchi e il cane Isonzo Vittorio Locchi e il cane Isonzo Vittorio Locchi e il cane Isonzo. Storia di un’amicizia nella Grande Guerra è il titolo del libro di Serenella Ferrari, terzo classificato al premio Firenze 2022, che sarà presentato nella cantina Castel San Mauro, Loc. Castel S. Mauro 1 (Gorizia) 

È la storia (vera) dell’amicizia fra un soldato dell’esercito italiano e un cane. Il 28 giugno 2023, nella ricorrenza dell’inizio della prima Guerra mondiale con l’attentato di Sarajevo, attraverso la storia di Vittorio Locchi e di preziose testimonianze fotografiche, scopriremo l’importante ruolo dei cani a fianco dei soldati.

Un soldato italiano e un cane si incontrano l'8 agosto 1916 in una Gorizia devastata dai bombardamenti durante la sesta battaglia dell'Isonzo. L’incontro lo racconta una fotografia: uno è Vittorio Locchi, poeta soldato arruolato come responsabile postale nel Regio esercito italiano, l'altro è un cane di cui si conosce solo il nome: Isonzo. Non un semplice incontro tra un militare e un cane, ma la storia vera e commovente di un'amicizia.

Sarà allestita per questa occasione a Castel San Mauro anche una mostra fotografica. Sarà allestita per questa occasione a Castel San Mauro anche una mostra fotografica. L'evento è gratuito e a ingresso libero. Per chi lo desidera successivamente i sarà possibile partecipare, con un contributo di € 20, alla degustazione dei vini prodotti dall’azienda in un momento conviviale sotto gli ulivi della tenuta, ai partecipanti in regalo il
bricco di Storia e Vino sotto il Sabotino.

Appuntamento alle 19. 30 in  Località Castel San Mauro 1 a Gorizia. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

vittorio locchi e il canevittorio locchi e il cane
Sembrava che i due fossero sempre connessi: un legame invisibile e profondo univa il cane a quel poeta soldato, come se il loro incontro fosse stato preparato dal destino con largo anticipo. L’uomo pensava e il cane agiva, l’uomo era turbato e il cane gli si avvicinava leccandogli la mano. Le parole, fra loro, non servivano: sarebbero state superflue.

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