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Conoscete la Città bassa di Gorizia?

Il sottosuolo di Gorizia, menzionato per la prima volta come villaggio nel 1001, riserva ancora molte sorprese. Sinora non sono stati effettuati sistematici scavi archeologici se non funzionali a interventi urbanistici, come quello recentissimo in Corte Sant’Ilario, che ha portato alla luce i resti inaspettati di una struttura ottagonale, documentata in una mappa del 1583 conservata a Vienna, ma di costruzione precedente. La "Città bassa" ai piedi del castello, più antica di quanto appare, è ancora tutta da studiare, compresa l’evoluzione del Duomo dedicato al martire aquileiese Ilario, lo scomparso convento francescano fondato secondo la tradizione da Sant’Antonio, Palazzo Lanthieri, le case degli Ungrispach e dei Prodolone, le fortificazioni e le torri portaie. Gli attuali scavi archeologici, supportati da ricerche d’archivio, possono offrire nuovi spunti e suscitare ipotesi di studio affascinanti sulle origini stesse di Gorizia. Mercoledì 19 febbraio 2020 alle 18 nella sala conferenze di Palazzo Coronini, don Alessio Stasi, notaio della Curia arcivescovile di Gorizia e docente di Storia della Chiesa alla Facoltà Teologica del Triveneto, parlerà della "Città bassa di Gorizia. Ricerche d’archivio e scavi archeologici”, nell'ambito del ciclo di conferenze “Storie goriziane: documenti e voci di un territorio”, organizzato dalla Fondazione Coronini e dall’Archivio di Stato di Gorizia.

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