Ricette: dello Chef, della Tradizione, dei Lettori

Patate alle erbe aromatiche

Una ricetta che più semplice non si può! La patata, preparata in questo modo, si mantiene morbidissima dentro e croccante fuori. Questo tipo di preparazione permette di utilizzare i condimenti più vari. È infatti possibile cospargerla di lievito alimentare in scaglie (o grana per la versione vegetariana), pomodorini secchi, capperi e olive nere. Il mix perfetto per una patata…alla mediterranea.
INGREDIENTI
* 4 patate biologiche di media dimensione * un mazzo di erbe aromatiche a piacere (rosmarino, timo, maggiorana) * 8 cucchiai di olio extravergine di oliva * sale grosso q.b.
PREPARAZIONE
Scaldare il forno a 220°. Infilzare la patata cruda, compresa la buccia, dopo averla lavata, con uno stecchino lungo. Il punto esatto è appena sotto la metà, con la patata posizionata in orizzontale. Tenere salda la patata con lo stecchino e iniziare a effettuare i tagli a circa 3mm l’uno dall’altro. Lo stecchino aiuterà l’operazione, in quanto permetterà al coltello di fermarsi a 3/4. Nel frattempo, preparare il condimento unendo l’olio extravergine a un trito di erbe aromatiche e a qualche granello di sale grosso. Con l’aiuto di un pennello, iniziare a spennellare le patate con l’emulsione facendo pnetrare bene il condimento tra i tagli della patata. Infornare le patate per 45 minuti finché saranno belle dorate e cotte al punto giusto.

La ricetta è stata pubblicata nel numero di ottobre 2018 del mensiele qbquantobasta.

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Polpette di patate e spinaci dal cuore filante

Le polpette di patate e spinaci sono semplici e molto gustose. Il cuore filante le rende ancora più stuzzicanti. Perfette per un aperitivo in compagnia, possono essere accompagnate da altri fritti come le semplici verdure pastellate o (per la versione vegetariana) le mozzarelline fritte.
INGREDIENTI
* 3 patate biologiche di medie dimensioni lessate * 120 g di spinaci già cotti * 1 uovo grande o due piccole uova * 3 cucchiai salsa di soia * 30 g di lievito alimentare secco (formaggio grana per versione vegetariana) * pane grattugiato q.b. * 30 g di mandorle sgusciate * 100 g di mozzarella di riso * sale / pepe * prezzemolo * olio di semi di arachide per friggere.

PREPARAZIONE
Schiacciare le patate (già lessate in precedenza) con uno schiacciapatate e ridurle in purea. Aggiungere alle patate gli spinaci cotti, l’uovo, la salsa di soia, il prezzemolo tritato, il lievito alimentare secco e le mandorle tagliate grossolanamente. Salare e pepare a piacimento. Lavorare bene il composto e aggiungere il pane grattugiato affinché si riescano a formare delle palline piuttosto compatte. Con il composto formare una sorta di polpetta “aperta” in cui verrà inserito un bel cubetto di mozzarella di riso. Compattare la polpetta con le mani, passarla nel pane grattugiato e lasciarla da parte. In una casseruola profonda, scaldare l’olio di semi di arachide e attendere che arrivi alla giusta temperatura. Una volta caldo, immergere le polpette. Poche alla volta per evitare che si uniscano tra di loro e perdano la forma tonda. Cuocere le polpette per 7-8 minuti fintanto che diventeranno dorate e leggere. Asciugarle con un panno di carta assorbente e servirle calde (o anche tiepide). 

La ricetta è stata pubblicata sul numero di ottobre del mensile qbquantobasta 

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Paste insolite per il Pasta Day

pennette di farina di piselli con ragu di tacchino pennette di farina di piselli con ragu di tacchino

Oggi 25 ottobre è il Pasta day, la Giornata Mondiale della Pasta. Pasta che sempre più spesso - per motivi salutistici o di moda, ma anche di arricchimento dei sapori a tavola-  è fatta con ingredienti diversi dal grano e con farine alternative. Sul numero di ottobre 2018 di qbquantobasta abbiamo messo in copertina  le pennette di farina di piselli con ragù di tacchino. E abbiamo proposto alcune ricette. La prima è una "carbonara" di spinaci con formaggio di fossa 

carbonara di spinaci con formaggio di fossacarbonara di spinaci con formaggio di fossa

La seconda ricetta (tutte sono state pubblicate sul numero di ottobre 2018 di qbquantobasta) propone Penne 100% riso integrale al ragù di lenticchie

penne 100% riso integrale al ragù di lenticchiepenne 100% riso integrale al ragù di lenticchie

 

pasta di ceci con pesto di noci e salvia pasta di ceci con pesto di noci e salvia

Grano duro, acqua pura, trafilatura esclusivamente al bronzo, lenta essiccazione. Sono gli elementi che caratterizzano da 25 anni la pasta di qualità Dalla Costa. Accanto ai formati tradizionali da semole di grano duro dal cuore del chicco di grano, ci sono quelle che aggiungono altri ingredienti, spezie e/o verdure disidratate che conferiscono sapore, profumo e colore alla pasta, sempre senza aggiunta di coloranti e additivi. Ci sono arrivate in redazione le campionature delle nuove linee gluten free e a base di farine di legumi e abbiamo subito voluto sperimentarle, abbinate a sughi e pesti insoliti.

Ricette , Giulia Godeassi

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Crostata alla ricotta e fichi, profumata al rosmarino

L’ultimo momento buono per gustare i fichi è alla fine dell’estate, proprio all’inizio di settembre, mese in cui si passa da una varietà ortofrutticola prettamente estiva a una più “di terra” e autunnale. Quest'anno la stagione  ci consente di gustarne anche di tardivi. I fichi hanno una storia millenaria a partire dalla lontana Mezzaluna Fertile; storicamente vengono citati in molti testi famosi: secondo l’Antico Testamento non fu la mela il frutto proibito, ma il fico. Nell’antica Grecia, Platone era un famoso mangiatore di fichi e Publio Ovidio Nasone documentò come in epoca romana venissero serviti come buon augurio. Fin dall’antichità si studiavano le molteplici qualità di questo frutto: dalla fortificazione del corpo per i ragazzi, alla fertilità delle giovani donne, dall’uso del suo lattice contenuto nei rami per cagliare il latte al decotto che si faceva con i suoi frutti contro bronchiti, raffreddori e … stitichezza. In tutte le ere, e anche nei giorni nostri, il fico viene apprezzato sia nei dolci ma anche nei piatti salati, basti pensare al buon San Daniele e fichi, a un filetto di maiale rosolato con un sughino agrodolce di fichi, o con i formaggi erborinati.

Ingredienti per la frolla:

  • 200 g di farina di farro
  • 100 g di burro
  • 80 g di zucchero
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 uovo

Ingredienti per il ripieno:

  • 600 g di ricotta ben sgocciolata
  • 2 uova
  • 100 g di zucchero
  • 2 cucchiai di rosmarino tritato + qualche ago per la decorazione.
  • 2 cucchiai di vino dolce
  • Un pizzico di vaniglia
  • La scorza di un limone
  • 6 – 7 fichi freschi
  • Miele q.b.
  • 1 pizzico di sale

Preparazione

Preparate la frolla: radunate in un mixer o in un robot da cucina capiete dotato di lame la farina di farro, il lievito, lo zucchero, il sale e il burro freddo a dadini. Frullate il tutto. Aggiungete quindi l’uovo e frullate fino a quando non avrete ottenuto un impasto omogeneo. Così facendo in pochi secondi avrete ottenuto la froll senza scaldarla troppo con le mani. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. A parte, sbattete le uova per il ripieno assieme allo zucchero. Unite il vino dolce, il rosmarino tritato, la vaniglia, la scorza di limone e la ricotta setacciata con uno schiacciapatate, in modo che non crei grumi. Mescolate bene il tutto e mettete la parte.

Scaldate il forno ventilato a 180° C. Infarinate il piano di lavoro e stendete la frolla. Rivestite uno stampo per crostata da 24 – 26 cm leggermente alto. Versate il ripieno, distribuendolo con una spatola. Ripiegate i bordi e infornate. Cuocete la crostata per 30 – 40 minuti, poi fatela raffreddare a temperatura ambiente. Riponetela in frigo per almeno 4 ore. Estraete la crostata dal forno e decoratela con fettine di fichi freschi, aghi di rosmarino e un filo di miele millefiori. Servitela subito. Si conserva in frigorifero per almeno 4 giorni.

La ricetta è stata pubblicata nel numero di settembre 2018 del mensile qbquantobasta. 

 

Ricette , Giulia Godeassi, Dolci, Fichi, Rosmarino, Ricotta, Crostate, Pasticceria, Autunno

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SANDWICH DI PATATE RÖSTI E CECI NERI AL ROSMARINO

Piatto di origine svizzera, il rösti veniva preparato per la colazione del contadino e il termine indica, nel dialetto di Berna, qualsiasi pietanza che viene arrostita. Estremamente gustoso e versatile, il rösti viene spesso accompagnato da un cucchiaio di panna acida e completato con il salmone a fette; in alternativa, vengono aggiunti ingredienti come pancetta, cipolle o formaggi di diversa tipologia. Usarlo come contenitore per il sandwich è un’idea di grande successo.
INGREDIENTI
* 3 patate biologiche di medie dimensioni * 125 g di yogurt greco (o yogurt di soia compatto) * 100 g di ceci neri * 8 pomodorini secchi o semi-secchi * valeriana q.b. * rosmarino q.b. * paprika affumicata * olio extravergine di oliva * sale * pepe nero.
PREPARAZIONE
Sbucciare le patate e grattugiarle grossolanamente. Condirle con olio, sale, pepe, paprika affumicata e formare con le mani delle frittelline (che saranno poi i nostri rösti), cercando di compattarle nel miglior modo possibile. Scaldare
molto bene una padella antiaderente con un filo di olio extravergine. Quando la padella sarà ben calda, posizionare i rösti sulla piastra, coprire con un coperchio e lasciare cucinare per una decina di minuti finché saranno belli dorati. Girarli e svolgere la stessa operazione. Nel frattempo scaldare un’altra padella in cui verranno rosolati velocemente i ceci neri con un rametto di rosmarino e un pizzico di sale. Tenerli da parte. Comporre i sandwich iniziando dal rösti di patate che farà da base. Aggiungere un cucchiaio di yogurt greco, una manciata di ceci neri, due pomodori secchi tagliati a listarelle e qualche foglia di valeriana. Posizionare l’altro rösti e servire caldo.

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Insalata di farro con peperoni e menta

L’insalata di farro è un’ottima alternativa all’insalata di pasta o di riso. Il farro ha un buon contenuto di proteine, è ricco di vitamine e sali minerali, con un contenuto irrisorio di grassi. È più digeribile del grano tenero e del grano duro ed è estremamente versatile.

 

Ingredienti 

  • 4 peperoni gialli, rossi e verdi
  • 300 g farro integrale
  • 200 g di mozzarella di riso (mozzarella vaccina per la versione vegetariana)
  • una manciata di noci sgusciate
  • uno spicchio d’aglio
  • olio extra vergine di oliva
  • sale menta fresca

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Mini sandwich di peperoni marinati

Prima che arrivi l'inverno vi consiglio di provare a realizzare questi deliziosi mini-sandwich, perfetti per l'aperitivo o per uno snack veloce. Vi servono 2 peperoni gialli, rossi o verdi a vostra scelta, 2 piadine integrali, 100 g di tofu seta (o crema di formaggio per la versione vegetariana) , 50 g di valeriana, erbe aromatiche a piacere (maggiorana, timo, basilico, origano), uno spicchio di aglio, olio extra vergine di oliva, sale q.b.

Preparazione:  Tagliare i peperoni a grandi falde e sbollentarli in acqua bollente salata per 5 minuti. Scaldare una padella antiaderente con poco olio extra vergine di oliva . Una volta sbollentati, cuocere i peperoni per circa 10-15 minuti a fuoco basso, in modo che si ammorbidiscano ulteriormente. Una volta cotti e leggermente abbrustoliti, salateli, pepateli e posizionateli in una teglia nella quale andrete a disporre un trito di erbe aromatiche a piacimento, l’aglio (facoltativo) e 5-6 cucchiai di olio. Rigirare i peperoni nel condimento, coprendoli e lasciandoli marinare per 2 o 3 ore a temperatura ambiente. Spalmare il tofu seta (o la crema di formaggio) precedentemente condito con olio, sale e pepe su una sola piadina. Aggiungere i peperoni marinati, la valeriana e una manciata di erbe aromatiche possibilmente fresche. Sovrapporre anche l’altra piadina e tagliare il tutto a cubetti di 3cm per lato. Servire freddi.

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Cialda di formaggio con cuore di pera caramellata

Cialda di formaggio Latteria, cuore di pera caramellata e ricotta, una ricetta di stagione pubblicata sul numero di settembre del mensile qbquantobasta. 

Ingredienti

per 2 persone 

Per le cialde:

  • 150 g di formaggio latteria (meglio se di latte crudo) di 60 giorni
  • 50 g di formaggio stagionato (io ho usato il latteria turnaria di Brazzacco)
  • 1 cucchiaio di fioretto di mais “Blave di Mortean”.

Per la crema di farcitura:

  • 50 g di ricotta fresca
  • 1 cucchiaio di latte
  • 1 pera tipo kaiser
  • mezzo cucchiaio di zucchero
  • 2 gocce di succo di limone
  • 2 cucchiai di granella di noci
  • 4 foglie di menta per guarnizione.

Preparazione

Prepariamo la cialda

Grattugiare i formaggi in una bacinella, aggiungere il fioretto di mais e mescolare. Riscaldare una padella antiaderente bassa del diametro di 26-28 cm e spargere il preparato sul fondo; lasciarlo fondere e quando si è formato uno strato sottile, con l’aiuto di una paletta e guanti da cucina, rovesciare la cialda e fare imbiondire l’altro lato. Adagiare velocemente su un tagliere, tagliare a metà quando è ancora caldissima e con i guanti avvolgere a cono; fare raffreddare mantenendo la forma.

Prepariamo la crema

Sbucciare la pera, tagliarla in 8 pezzi, metterli in una casseruola con lo zucchero e il succo di limone e fare cuocere coperto per una decina di minuti a calore basso; mantenere due pezzi per guarnizione, il resto tagliarlo a pezzetti. Frullare la ricotta con il latte in modo da ottenere una crema, spennellare con questa il bordo dei 2 cornetti e fare aderire la granella di nocciole. Sistemare i coni in due bicchieri a calice e farcire la base di crema con una sacca da pasticceria (scegliete magari un beccuccio particolare), coprire con altra crema, un pezzo di pera caramellata e foglie di menta per guarnizione.

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Peperoni al forno ripieni di legumi

Zucchine? Fatte! Pomodori? Fatti! Oggi per la nostra ricetta del lunedì. passiamo dunque ai peperoni, altro tipico ortaggio estivo che ancora in queste settimane esprime il suo sapore. Comincio da un classico: i peperoni ripieni. Ma ripieni di che? Non di carne ma di legumi! Una vera delizia! La ricetta è stata pubblicata sul numero di settembre del mensile qbquantobasta. Questi peperoni gratinati, un po’ come i pomodori ripieni che vi ho già proprosto con riso venere e mandorle 

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si prestano a tantissime farciture: fagioli, ceci, lenticchie e altri legumi sono perfetti per questo tipo di ricetta. Gustateli tiepidi o appena usciti dal forno. Vi stupiranno! Ingredienti * 6 peperoni gialli, rossi e verdi * 280 g fagioli borlotti * 30 g pane grattugiato * 2 cucchiai salsa di soia * 20 g di lievito alimentare secco (formaggio grana per versione vegetariana) * una manciata di capperi sott’aceto * olio extra vergine di oliva * sale * prezzemolo

PREPARAZIONE Pulire i peperoni e tagliare solo la parte superiore in modo da formare una barchetta (lasciare quindi il picciolo). Tagliare a cubetti i ritagli di peperoni scartati e cuocerli per una ventina di minuti in una padella antiaderente con olio e sale. Una volta cotti, unire i peperoni ai fagioli borlotti, insieme ai capperi e alla salsa di soia. Frullare metà composto e aggiungere a poco a poco il pane grattugiato, così da renderlo più asciutto e compatto. Aggiustare di sale e unire il prezzemolo tritato grossolanamente. Farcire i peperoni con il ripieno ottenuto, cospargerli di lievito alimentare secco (o grana per la versione vegetariana) e infornare a 160° per 50 minuti. Per una più veloce preparazione, rivestire inizialmente la teglia con della carta stagnola. Dopo i primi 20 minuti in forno, togliere la carta, irrorare con un filo di olio e terminare la cottura. Per un effetto ancora più gratinato, attivare la funzione grill qualche minuto prima del termine.



 

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Erbazzone contemporaneo

E' di Sauro Antonioli, chef di Caffè Arti e Mestieri, Ristorante del Buon Ricordo a San Pietro sulla via Emil, questa invitante ricetta dell'erbazzone contemporaneo. L'erbazzone è una torta salata di schietta tradizione reggiana (Reggio Emilia),  tuttora molto popolare nelle case e nei locali pubblici, dove lo si consuma con estrema naturalezza anche per la prima colazione. L'erbazzone in dialetto viene chiamato ‘scarpasòun’, italianizzato in scarpazzone, perché nella sua preparazione le parsimoniose massaie contadine usavano non solo le foglie della bietola ma anche il suo fusto bianco, vulgo ‘scarpa’, da cui il nome corrente del piatto. L’origine della ricetta è riconducibile alle varie ‘herbolate’ d’antica consuetudine padana: una per tutte, l’‘herbolata de maio’, – “vietole, petrosillo, cascio, ova…” – descritta da Maestro Martino nel XV secolo. L’erbazzone è recentemente è assurto alle cronache locali per la sollevazione popolare seguita alla decisione di escluderlo dalle mense scolastiche, come se fosse di danno alle future generazioni. Lo chef Antonioli ce lo presenta alleggerito nella componente grassa, tanto nel ripieno quanto nell'involucro.  con una doppia salsa, di Parmigiano-Reggiano e di zucca.  La sfoglia tradizionale viene sostituita da una leggerissima pasta ‘kataifi’, che si ottiene tagliando a spessore di capelli d’angelo della pasta ‘fillo’, tipica della cucina mediorentale facilmente reperibile anche tra i prodotti surgelati nostrani.  

Ingredienti per 4 persone

1 kg di bietole lavate e tagliate
300 g di spinaci lavati e tagliati
500 g di Parmigiano-Reggiano grattugiato
sale e pepe
300 g di zucca cotta a vapore
1 porro tagliato a mirepoix
pasta kataifi
olio extravergine d’oliva
burro

Procedimento

Tagliare i porri a mirepoix (piccoli cubetti) e rosolarli nell’olio extravergine; tritare bietole e spinaci grossolanamente e passarli sul fuoco in padella con una presa di sale e una spolverata di pepe, lasciando che gli ortaggi si asciughino del liquido di vegetazione. A questo punto aggiungere la zucca preventivamente lessata e lasciare che anch’essa si asciughi. Aggiungere il formaggio grattugiato e battere con il coltello, stendendo il composto in una placca. Aspettare che questa farcitura si raffreddi e tagliarla a cubi, che andranno accuratamente rivestiti con la pasta kataifi; guarnire ogni piccolo erbazzone con burro e formaggio grattugiato e passare in forno preriscaldato a 190 gradi. Sfornare dopo un quarto d’ora circa e lasciare intiepidire; servire l’erbazzone con una salsa di Parmigiano-Reggiano e una salsa di zucca.

Caffè Arti e mestieri Via Emilia San Pietro, 16  Tel. 0522.432202Tel. 0522.432202

 

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Pane all'aglio

Un pane croccante, profumato, pronto in pochi minuti e sempre apprezzato… Vi presento il pane all’aglio o garlic bread molto popolare nei paesi di lingua inglese ma anche nel Sud Africa, alle Mauritius e in Australia! L’ho infatti scoperto proprio lì, in Australia, dove ritengono che le sue origini siano italiane. Rimanda infatti alle bruschette, solo che loro, gli Aussie, al posto dell’olio d’oliva mettono il burro. Questa baguette aromatizzata e condita con burro all’aglio e prezzemolo viene comunemente servita tagliata a fette, come accompagnamento a carni alla griglia, i tipici Barby (BBQ australiani) ma diventa un passe-partout in tutte le stagioni anche al momento all’aperitivo, assieme ai salumi. Se amate i sapori forti e agliosi, dovete provarlo! Per farne scorta, farcitelo, avvolgetelo in un foglio d’alluminio e riponetelo in freezer. All’occorrenza infornatelo ancora congelato a forno caldo e fatelo cuocere per 10 – 12 minuti in più.

La ricetta è stata pubblicata sul mensile qbquantobasta di luglio 2018. Gli abbonati a qb digitale trovano qui la copia in PDF.

Ingredienti

  • 1 baguette
  • 40 g di burro
  • 2 spicchi d’aglio
  • un mazzetto di prezzemolo
  • un pizzico di sale

Procedimento

Scaldate il forno a 190°C, è indifferente se ventilato o statico. Ammorbidite a temperatura ambiente il burro. Tritate l’aglio, il prezzemolo e uniteli al burro morbido. Salate e mescolate il tutto. Affettate la baguette e spalmate un po’ di burro
all’aglio e prezzemolo su ogni fettina di pane. Ricomponete la baguette e avvolgetela in un foglio di alluminio. Riponetela in forno caldo e cuocetela per 10 – 12 minuti. Una volta pronta, aprite il foglio d’alluminio e servite.

Ricette , Giulia Godeassi

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Raviolini cuor di mamma

Ci arriva dall'Abruzzo questa ricetta che anticipa la cucina autunnale con il suo ingrediente di riferimento, la zucca, La ricetta è dello chef Davide D'Agostino del ristorante Vecchia Silvi di Teramo, ristorante del Buon Ricordo. Sono veramente deliziosi questi raviolini a forma di cuore. E delicatissimi: il ripieno è di ricotta di capra e mandorle, la salsa, leggera in modo da non sopraffare il sapore del raviolo, è di zucca profumata di noce moscata. 

Ingredienti per 4 persone
Per la pasta
• 4 uova
• 500 g di farina
• 10 g di timo
• 10 g. di prezzemolo
• Sale q.b.
Per la salsa
• 50 g di zucca
• 1 carota
• 1/2 cipolla
• 1/2 patata
• Una spolverata di noce moscata
• 30 g di parmigiano
• Sale e pepe q.b.
Per la farcia
• 150 g di ricotta caprino dei Monti della Laga
• 20 g di mandorle tostate
• Sale q.b.

Preparazione
1. Mettere la farina a fontana sul tavolo, incorporare le uova, il sale, un po' di acqua e gli odori. Tirare la sfoglia sottile e mettere il ripieno in piccole dosi sulla sfoglia a distanza di 2 cm. Ricoprire con altra sfoglia e tagliare con l'apposito utensile a forma di cuore.
2. Preparate la salsa di zucca mettendo in una casseruola la zucca a pezzi, la carota, la cipolla e la patata. Fare cuocere a fiamma moderata, aggiungendo un bicchiere di brodo vegetale, per 30 minuti circa. Frullare il tutto, aggiungere il parmigiano, la noce moscata e aggiustare di sale.
3. Lessare i raviolini e versarli nella salsa, amalgamando bene. Servire subito.

Vino in abbinamento: Montepulciano D’Abruzzo.

Ristorante Vecchia Silvi Silvi Alta (Teramo) Circonvallazione Boreale 22  Tel. 085.930141Silvi Alta (Teramo) Circonvallazione Boreale 22  Tel. 085.930141

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Pasta risottata con pomodorini e fior di cappero

Ultima ricetta (per ora) con i pomodori utilizzati per una simpatica idea: quella di risottare gli spaghetti. INGREDIENTI * 140 g di spaghetti o tagliolini * 250 g di pomodorini ciliegini o pachino, * 1 spicchio d’aglio * una manciata di fiori di cappero * qualche foglia di basilico fresco * lievito di birra disidratato (Parmigiano grattugiato per versione vegetariana) * olio extra vergine di oliva * sale.
PROCEDIMENTO
Mettere a bollore abbondante acqua calda. In una padella capiente versare un filo d’olio extra vergine di olive e rosolarvi uno spicchio d’aglio leggermente schiacciato. Quando lo spicchio sarà dorato, toglierlo. Tagliare a metà i pomodorini e cuocerli a fuoco alto per qualche minuto. I pomodorini dovrebbero risultare dorati ma ancora succosi. Aggiungere qualche fiore di cappero tagliato a metà, salare a piacimento e dopo qualche secondo versare gli spaghetti ancora crudi in padella. Iniziare ad aggiungere pian piano l’acqua bollente (o il brodo vegetale, per paste più saporite) e mescolare continuamente, proprio come per la preparazione del risotto. La pasta va cotta a fiamma media, aggiungendo il liquido man mano che esso viene assorbito. Assaggiare di tanto in tanto fino a completa cottura della pasta. Salare se necessario e mantecare la pasta con abbondante lievito di birra disidratato (formaggio grattugiato per la versione vegetariana). Completare con un filo d’olio, qualche foglia di basilico fresco e tre fiori di cappero interi. Servire caldo.
La pasta risottata sfrutta l’amido della pasta per creare un ottimo sughetto. Provate questo tipo di cottura con tanti condimenti differenti, utilizzando prodotti di stagione e sbizzarritevi negli abbinamenti.

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Pomodori ripieni con riso venere e mandorle

Il pomodoro ripieno è un classico della cucina italiana. Il pomodoro ripieno di riso è un classico della cucina estiva. Ho optato per un ripieno classico ma utiizzando il riso venere, con il suo gusto inconfondibile e il profumo di crosta di pane dona al piatto colore e sapore. Provate ad aggiungere anche qualche cubetto di mozzarella o di feta. La ricetta è stata pubblicata nel numero di agosto 2018 del mensile qbquantobasta. 

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