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Zupa de pesse Maranese

Zupa de pesse maranese

A Marano, con i go’, ma anche con altri pesci di laguna di dimensioni più piccole come piccole passere, piccole sogliole e cefali viene fatta la Zupa de Pesse  Maranese. Questi pesci, di scarso interesse commerciale, dopo essere stati puliti squamati ed eviscerati, vengono fatti soffriggere in olio ed aglio o cipolla, aromatizzati con aceto (che può essere sostituito da vino bianco secco)

e l’aggiunta di acqua ed una foglia di alloro; sale q.b. e pepe nero a piacere! Dopo almeno un’ora di bollitura, il brodo di pesce viene passato manualmente al colino ed è così pronto per essere servito. Una particolarità: i pesci di laguna ed in particolare i go’, conferiscono al brodo della Zuppa il tipico colore verde-marron.

Per godere a pieno di questa emozione plebea, la Zuppa deve essere consumata con crostini di pane raffermo e tostato (eventualmente profumato d’aglio) oppure, con l’aggiunta di una manciata riso, per ottenere una minestra. La caratteristica di questa densa minestra è quella di essere senza spine ed in virtù di ciò può essere proposta ai bambini oppure a chi non ama mangiare il pesce proprio perché ha le spine.

Questa Zuppa potrebbe essere proposta nei menù del territorio anche come Zupa de San Biagio (protettore della gola) ricordando  che le nostre nonne istro-venete usavano invocare San Biagio quando succedeva che a qualcuno della famiglia andasse una spina di pesce in gola. In tutte le parti della costa Alto Adriatico l’invocazione al Santo risuonava più o meno così: “Meti in boca (mastìga, para zò) un toco de pan vecio (duro) e prega San Biajo (San Biagio)”.

 

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