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La pete friulana ai semi di papavero

Da piccola me la portavo a scuola. La custodivo gelosamente dentro a un fazzolettino di carta e, quando l’assaggiavo, chiudevo gli occhi per gustarmi meglio il profumo, la sofficità e il “sacro” momento. Da sempre, nella mia famiglia, la Pasqua e l’arrivo della Primavera hanno coinciso con la preparazione della pete, tipica focaccia non salata, una soffice brioche che solo le mani più sapienti di nonne e zie sapevano confezionare. Non c’era fretta: pochi giorni prima di Pasqua la cucina si riempiva di grembiuli svolazzanti, cestini pieni di uova fresche, aromi di arancia, zucchero vanillinato, cubetti di lievito custoditi in veline leggere. Il tocco in più che arricchiva la pete potevano essere semi di papavero, cedrini o uva passa.
Il tutto veniva impastato a mano con la farina del proprio sacco e fatto lievitare con amorevole cura, dedizione, attenzione e calma. Poi la cottura, rigorosamente lenta, nel forno a legna dello spolert. La casa si riempiva subito di quell’aroma inconfondibile. Ed era per questo che la mia piccola porzione di pete del giorno dopo, o addirittura del dopo Pasqua e Pasquetta, era così importante per me: in quel dolce, un inno alla femminilità, alla rinascita e al risveglio, c’era la memoria e l’amore di tutte le donne della mia storia.




Ingredienti: * 500 g di farina di tipo “0” per pane * mezzo cubetto di lievito di birra fresco * 150 – 160 ml d’acqua fredda oppure latte * 4 cucchiai di zucchero * 1 uovo intero * 80 g di olio di semi di girasole * 2 cucchiaini scarsi di sale * la scorza di un’arancia * una puntina di semi di vaniglia * 1 cucchiaio di semi di papavero * qualche cucchiaio di latte per spennellare * 1 cucchiaio di miele stemperato in 1 cucchiaio d’acqua bollente.

Preparazione: Setacciate la farina e versatela in una ciotola capiente. Mescolatela allo zucchero, alla scorza d’arancia, alla vaniglia e ai semi di papavero. Sciogliete il lievito di birra nell’acqua fredda e unitelo alla farina assieme all’olio. Incominciate a impastare bene il tutto. Aggiungete il sale, trasferite l’impasto su una spianatoia e lavoratelo per almeno una decina di minuti. Infarinate una ciotola capiente, riponete la palla d’impasto al suo interno, coprite con un telo da cucina e lasciate lievitare
per almeno 3 ore. Quando l’impasto della pete avrà raggiunto il doppio del suo volume, trasferitelo sulla spianatoia, dividetelo in 2 filoni lunghi almeno 50 cm l’uno e intrecciateli. Dopo aver ottenuto una lunga treccia, avvolgete la treccia su se stessa a chiocciola, senza stringerla troppo. Trasferite la focaccia su una teglia, copritela con un panno e lasciatela lievitare ancora per almeno 1 ora. Scaldate il forno a 180°C., spennellate la pete con il latte e infornatela. Cuocetela per 30 – 40 minuti. Una volta pronta e dorata, estraetela dal forno. Stemperate 1 cucchiaio di miele con un cucchiaio d’acqua bollente e spennellate la focaccia ancora calda per lucidarla. Lasciatela raffreddare prima di servirla.

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