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Gibanica (pr.ghibanizza)

Quando sono stanca, come in questo periodo, devo cucinare… Ma non le solite cose. Devo eseguire una ricetta difficile, che mi impegni mentalmente nella ricerca degli ingredienti e nell’esecuzione. Questa volta la scelta è ricaduta sulla Gibanica (Ghibanizza). Un tipico dolce sloveno che ho mangiato con gusto molte e molte volte. Trovata la ricetta, via alla caccia degli ingredienti. Abitando a Trieste ho deciso di andarli a reperire nella vicina Slovenia. Provo in un supermercato a Sezana. Ricordavo che la pasta utilizzata viene chiamata “pasta tirada” e mi sembrava di averla vista già pronta. Conosco solo 4 parole di sloveno, è una grave mancanza lo so, pertanto non capisco nulla di quello che trovo scritto nelle confezioni. Con la mia “faccia da tolla” individuo chi mi potrebbe aiutare. Una signora diversamente giovane, carrello senza verdure (ha sicuramente l’orto in casa), mani potenti. Le dico che desidero fare la "ghibanizza". Parla poco l'italiano ma, meglio di una personal shopping, mi porta in giro per tutto il supermercato ad acquistare i prodotti che utilizza lei per farla. Pasta tirada confezionata, yogurt acido, noci macinate, semi di papavero macinati, miele quello giusto, burro di qualità, le uova “no quelle per pasta”, mele piccoline “nove con tanto sugo”.   Questa è la ricetta che ho utilizzato.
Per la prima base impastare 300 g di farina, 1,5 dl di latte, 1 tuorlo, 2-3 cucchiai di burro fuso e un pizzico di sale; lasciare riposare per un'ora, dopodichè tirare bene col mattarello e foderare il fondo di uno stampo imburrato con questa base. O acquistare la "pasta tirada" già pronta!
Intanto preparate i ripieni.
Primo ripieno :
150 g di semi di papavero tritati, 80 g di miele,  1dl di latte, 3 cucchiai di burro fuso. Versare sui semi di papavero abbastanza latte bollente da ottenere una massa di consistenza cremosa, il miele e lo zucchero vanigliato, mescolare bene e lasciare riposare. Quando si sarà intiepidito, aggiungere i tre cucchiai di burro fuso.
Secondo ripieno :
500 g di ricotta fresca, 1 dl di latte, 100 g di zucchero, 2 tuorli, una manciata di uvetta. Mescolare la ricotta, il latte, lo zucchero, i tuorli e l'uvetta precedentemente ammorbidita finchè il composto risulti abbastanza morbido da poter essere spalmato. Se la ricotta è com'era la mia, grossolana, passarla al setaccio. L’uvetta ammorbidirla nella grappa.
Terzo ripieno :
250 g di noci tritate fini, 80 g di miele, un cucchiaino di cannella, un dl di latte. Tritare le noci per farle divenire fini, aggiungere gli altri ingredienti e mescolare bene.
Quarto ripieno :
500 g di mele, 30 g di zucchero, la scorza grattugiata di un limone, un cucchiaino di cannella, Sbucciare e grattugiare le mele, poi unirle agli altri ingredienti.
Tagliare la pasta tirada della grandezza dello stampo, in tanti fogli per coprire ogni strato. Preparare mezza tazza/q.b. di burro fuso con cui ungere le sfoglie di pasta  e procedere alla composizione del dolce.
Sul primo strato, già sistemato nella teglia, spalmare il composto di semi di papavero, coprirlo con un foglio di pasta e spennellarla di burro fuso. Versare sopra questa il ripieno di ricotta e livellarlo. Continuare alternando una sfoglia  spennellata di burro, l'impasto di noci, di nuovo una sfoglia, il ripieno di mele e concludere con l'ultima sfoglia di pasta  ben spennellata di burro.
Questo permetterà alla pasta di rimanere morbida.
Infornare a 180° per un'ora.
Servire il dolce spolverato con lo zucchero a velo e tiepido.
Risultato ottimo con grande soddisfazione mia e della mia famiglia. Grazie alla signora che mi ha consigliato gli ingredienti.  Il suo consiglio migliore però è stato quello di "avere qualcuno che ti aiuta". Io ho avuto un fratello pescatore tradito dai pesci... perfetto.

PS: Nel marzo 2010, la Prekmurska gibanica ha ricevuto dall’Unione europea la denominazione STG (Specialità Tradizionali Garantite).

 

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