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Cuori di tacchino, radicchio di Treviso e Gran Morer

La cucina è arte, improvvisazione, estro. E' anche aprire la dispensa e creare qualcosa di assolutamente buono e bello con le poche cose trovate. Ed è proprio quello che ho fatto oggi: domenica piovosa, ora di pranzo, il mio bassottino pisola avvolto dalle sue coperte. Una veloce rassegna al contenuto del frigorifero, un'occhiata di controllo ai vini (eh si, perchè l'abbinamento cibo - vino non può essere improvvisato). Tagliuzzo un piccolo cespo di Radicchio trevigiano e lo faccio appena saltare in padella, affinchè rimanga croccante. Taglio in quattro parti dei cuori di tacchino e li faccio saltare in padella con uno spicchio d'aglio in camicia, un po' di salsa Worchester e una spruzzata del vino che ho deciso di abbinare al piatto, ma ci aggiungo anche due foglie di salvia fresca.
E' giunto il momento di impiattare: letto di radicchio, cuori di tacchino, un po' di glassa all'aceto balsamico e dei granelli di sale di Pirano al Refosco: bellissimo, anche ai miei occhi il piatto piace!


Reduce dal Refuscus Mundi di Isola, in Istria, ho stappato il Gran Morer dell'azienda Zaro, un blend di Refosco, Cabernet Sauvignon e Merlot, vendemmia 2012.  Rosso rubino intenso con unghia violacea. Al naso piccoli frutti neri sotto spirito, lievi note ematiche, balsamico, macis, liquirizia in polvere, leggero pepe, caffè, prugna sotto spirito, sentori di sottobosco, appena accennata la vaniglia. Al sorso è elegante e morbido, la nota alcolica importante senza essere invadente, tannino morbido e finale abbastanza lungo.
Più che soddisfatta del risultato, mi godo in tutta tranquillità il piatto e il calice di vino... Buona domenica a tutti!!


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