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Conoscete i befanini toscani?

Befanini della Valle del Serchio courtesy of Il Ciocco Befanini della Valle del Serchio courtesy of Il Ciocco

Conoscete i befanini toscani? Sono i biscotti che "da sempre" in molte zone della Toscana riempiono le calze della Befana di piccoli e grandi. 

La ricetta che vi proponiamo è quella  famiglie della Valle del Serchio, precisaamente quella di Castelvecchio Pascoli (il paese dove visse il poeta** è quello nel quale la tradizione è più forte) e ci è stata suggerita da  Il Ciocco Tenuta e Parco.

Ingredienti: 

per il biscotto

farina 1 kg 

zucchero 700 g

burro 250 g

6 tuorli e 4 albumi

una bustina di lievito

scorza di limone e di arancia grattugiate

per il marzapane

mandorle tostate e tritate 300 g

zucchero 280 g

1 albume e mezzo 

scorza di limone e di arancia grattugiate

alchèrmes, rum, cognac 

befanini toscani  courtesy il Ciocco befanini toscani courtesy il Ciocco FATE COSÌ 

  1. Lasciate il burro a temperatura ambiente. Unite in una ciotola gli altri ingredienti e lavorate bene per ottenere un impasto omogeneo.
  2. Fate riposare l'impasto in frigorifero per almeno mezza giornata. 
  3. Per il marzapane amalgamate tutti gli ingredienti previsti: la pasta deve risultare consistente, non troppo morbida.
  4. Stendete la pasta con un matterello e poi fate i  biscotti di varie forme. Devono essere “pizzettati” (possibilmente con pinzette in metallo) sul lato esterno in modo da lasciare internamente lo spazio per inserire il marzapane.
  5. Inserite quindi il marzapane.
  6. In superficie fate una decorazione con fiorellini, foglioline o altri piccoli ornamenti di pasta. 
  7. A questo punto fate riposare per un giorno, poi procedete alla cottura in forno a 200 °C. 
  8. Appena tolti dal forno, spolverizzate i biscotti con lo zucchero a velo e lasciateli raffreddare. 
  9. In scatole di metallo si mantengono per almeno un mese.

**Castelvecchio Pascoli 

Castelvecchio Pascoli è una frazione del comune di Barga, in provincia di Lucca. Nel borgo il poeta acquistò la casa "Cardosi-Carrara" dove visse con sua sorella Maria, dedicandosi alla poesia e agli studi di letteratura classica. Oggi è una Casa Museo sdove sono visibili le tre scrivanie per lavorare nelle tre lingue, italiano, latino, greco).  L'opera Canti di Castelvecchio è fitta di richiami autobiografici e di rappresentazioni della vita in campagna. 

 

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