Confettura di cinorrodi (in friulano picecui)
Per ottenere una buona confettura i cinorrodi (o pseudo bacche di rosa canina, da noi in Friuli note come picecui) dovrebbero avere preso almeno due ghiacciate per essere particolarmente molli; ma se in questi giorni di autunno ne trovate durante le vostre passaggiate potete ugualmente cimentarvi nell'impresa.
Confettura di cinorrodi
PROCEDIMENTO
Cominciate grattugiando la buccia di due limoni dopo averne eliminato la parte bianca, mettete la buccia da parte.
Pulite le pseudo bacche da eventuali rametti e togliete il bottone scuro dove erano attaccati i petali (non serve togliere la peluria perché nella cottura essa sparirà, e anche perché è operazione praticamente impossibile da fare, comunque fidatevi: se ne va).
Mettete i cinorrodi in una casseruola, aggiungete del vino bianco e pochissima acqua e fate bollire a fuoco moderato fino a che si spappolano.
Passate il tutto con il mixer. Se il prodotto è troppo denso aggiungete dell’acqua calda per ammorbidirlo, quindi passatelo al chinoise o con un passino a maglie strette.
Qui servirà la vostra pazienza: il lavoro è lungo ma ne vale la pena.
Vi rimarrà una purea da pesare prima di aggiungere lo zucchero nella proporzione del 60% del peso della purea se volete conservare la confettura, del 40% se la consumate in pochi giorni.
Aggiungerete quindi il succo dei due limoni. Portate a ebollizione, a fuoco medio, fino alla densità desiderata.
Qualche minuto prima di spegnere, aggiungete la buccia dei limoni grattugiata.
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