Mostra sulla filatelia fiumana

francobollo 2 dicembre 1918 francobollo 2 dicembre 1918

Fiume 1850-2018. La filatelia fiumana fra mito, storia ed economia 1918-1924 è una mostra realizzata dall’Associazione per lo studio e la promozione della filatelia e della storia postale fiumana in collaborazione con il Comune di Monfalcone. Visitabile fino al 26 settembre 2021 al MU.CA. / Museo della Cantieristica. On. avv. Carlo Giovanardi, presidente dall’Associazione, comm. dr. Bruno Crevato-Selvaggi, curatore scientifico.

L'esposizione consta di dodici pannelli nei quali, attraverso francobolli, lettere, cartoline, pacchi, vaglia e altri documenti postali vengono rappresentati i passaggi politici, sociali, economici, linguistici e culturali di oltre un secolo, fino a oggi. Di fatto si apre il 2 dicembre 1918, quando venne utilizzato il taglio ungherese da 20 filler raffigurante una scena di mietitura sulla quale fu apposta per la prima volta la parola “Fiume”.

Il percorso: 1. Fiume “corpus separatum” 1850-1918; 2. La guerra e l’inizio del dopoguerra; 2 dicembre 1918, l’avvio della filatelia fiumana; 3. Prosegue la prima emissione fiumana; 4. Le emissioni successive; 5. Il primo periodo dannunziano; 6. I francobolli di D’Annunzio; 7. La Reggenza italiana del Carnaro; 8. Lo Stato libero di Fiume; 9. L’annessione e la provincia del Carnaro; 10. Fiume e il Fiumano-Kupa 1941-1943; 11. Fiume tra Rsi e “Künstenland” 1943-1945; 12. Da Fiume a Rijeka a Rijeka-Fiume, 1945-oggi.

 Orari: venerdì, sabato, domenica, lunedì dalle 10 alle 19) con ingresso libero (necessario il “green pass” come da normativa in vigore).

 

Il contesto storico

Nel 1918, anno conclusivo della Prima guerra mondiale, la città di Fiume, all’estremità orientale dell’Istria, apparteneva al Regno d’Ungheria. La stragrande maggioranza della popolazione nel centro e nell’immediata periferia era costituita da italiani. Nel Patto di Londra la città non era stata rivendicata da Roma dunque, alla fine del conflitto, non venne occupata come l’Istria. Localmente si costituì un Comitato nazionale italiano che chiese l’annessione; anche la neonata Jugoslavia la reclamava.

In questa situazione d’incertezza, il 12 settembre 1919 Gabriele D’Annunzio, alla testa di un gruppo di legionari, ne prese possesso e la tenne sino al Natale del 1920. Fu costretto a lasciarla dal Governo italiano; si costituì lo Stato libero di Fiume, che durò sino al febbraio del 1924, quando venne annesso al Regno d’Italia. Il 3 maggio 1945 la città fu raggiunta dall’Esercito di Tito e il 15 settembre 1947 unita alla Jugoslavia. Oggi è parte della Croazia.

Tutti questi passaggi, compreso il periodo di sovranità austriaco-ungherese, sono documentati dai francobolli, considerati importanti simboli. Prima vennero sovrastampati con la parola “Fiume” quelli ungheresi, poi arrivarono produzioni specifiche, alcune delle quali propongono l’effigie del “Vate” o suoi emblemi. Cambiarono ancora con lo Stato libero, quindi vennero adottati i valori italiani, quelli d’occupazione, jugoslavi e ora croati.

 

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