“Biologico”, ovvero una delle paroline magiche di questi tempi per avere successo sul mercato, con il business del bio che cresce, in controtendenza al resto del settore. E ora anche il vino, dal 2012, dopo la decisione dell’Unione Europea, potrà fregiarsi a pieno titolo dell’aggettivo “biologico”. Una buona notizia per l’Italia, che se è leader nella produzione di cibi biologici tout court, è il Paese n. 2 al mondo per vigneti coltivati
1 cantina italiana su 3 è guidata da donne. Proporzione che si mantiene non solo tra le produttrici, ma anche tra le degustatrici visto che, ha detto il presidente dell’Associazione Italiana Sommelier, Antonello Maietta, il 30% dei soci è donna. E allora l’8 marzo ha un motivo in più per festeggiare le donne all’insegna del buon bere. Tante le occasioni, dai ristoranti che saranno riservati con sconti sul menu a iniziative come quelle della Donne del Vino Toscane che propongono 8 vini firmati da donne
Serata di calda atmosfera, nonostante il gelo esterno e la minaccia di bufera di neve in arrivo, nella sala dell’azienda Marinig in Prepotto. Non capita spesso di incontrare, almeno a chi scrive, tutti insieme tanti produttori (non tutti i 33 associati bien sûr) apparentemente rilassati attorno a un tavolo, con le loro bottiglie e i bicchieri davanti; in realtà appena un filino emozionati per la presentazione del loro vino, lo Schioppettino appunto, a Delphine Veissière, sommelier e degustatrice, che per Gilbert&Gaillard cura una prestigiosa guida di vini quadrilingue (due delle lingue in oggetto sono giapponese e cinese, in vista del mercato globale) e che è arrivata accompagnata da PierPaolo Penco con l’indispensabile gubana di ordinanza.
C’è anche fra i produttori l’agronomo Carlo Petrussi che conosce palmo a palmo queste terre di una valle chiusa, non solo per il clima, ma anche per un'unica matrice dei terreni alluvionali di un unico torrente, lo Judrio. Il valore più vero, afferma Flavio Basilicata de Le due Terre, è puntare sui vitigni più vecchi. Ma la frase che ha più spesso ribadito e che mi sono diligentemente appuntata è: non diciamo che lo Schioppettino non è un vitigno autoctono, affermiamo solo che questo è il luogo migliore dove può crescere questo vitigno. Fra apprezzamenti per i tannini fini e deleganti, valutazioni sull’acidità del vino, qualche rimando alla difficoltà del rilascio del colore come per il Nebbiolo, ma anche a Col Duron, dal bicchiere uscivano spezie, mora e ciliegie. La frase del titolo “Centro ettari per dieci anni” è stato lo slogan-sintesi della serata.
Il progetto di riciclaggio dei tappi in sughero lanciato della Amorim Cork Italia, per la prima volta in Fvg
Corno di Rosazzo è il primo Comune della regione che aderisce al progetto “Etico” per il riciclaggio dei tappi in sughero, lanciato dalla Amorim Cork Italia, azienda portoghese leader mondiale nel mercato del sughero, con una sede a Conegliano Veneto. «“Etico”, spiega il sindaco di Corno, Loris Basso ,
300 mq per 3 giorni tutti dedicati alla promozione dei vini regionali: Dal 4 al 6 marzo una rappresentanza delle realtà vitivinicole regionali coordinate da Ersa presentata sul mercato tedesco
Al via domenica 4 marzo, a Dusseldorf, nel cuore della Germania, l'edizione 2012 di Prowein, forse la più esclusiva tra le manifestazioni fieristiche riservate al settore vitivinicolo e dei distillati che si organizza nel Nord Europa e che, in cifre, significa oltre 3.400 aziende provenienti da 51 paesi di Europa, America, Africa, Asia ed Oceania per un’affluenza di pubblico che è stimata intorno ai 36.000 visitatori internazionali.
Ersa, l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia, ha ottenuto di occupare un’area quasi raddoppiata rispetto a quella dell’edizione precedente, che ora risulta dislocata nel padiglione 3, stand G40. L’allestimento, che utilizza il medesimo concept comunicativo di Vinitaly (Verona, 25 – 28 marzo 2012) e della London International Wine fair (Londra, 22-24 maggio 2012), si presenta articolato in singole
In un mondo afflitto da crisi economiche, il tema della biodiversità passa in secondo piano, ma la ricchezza rappresentata dalla variabilità vegetale (e animale) è un patrimonio inestimabile. Per gli aspetti relativi all’ambiente viticolo si è introdotto un nuovo concetto, quello di connettività o di corridoio ecologico,
E' con immenso piacere ed onore che ho partecipato, sfidando una bora gelida e cattiva, al panel di degustazione per designare la miglior Malvasia, il miglior Refosco e il miglior Cipro della manifestazione VINOL che si svolgerà sabato 11 febbraio 2012 a S. Anton, vicino a Bertoki a Capodistria in Slovenia. Un panel professionale composto da enologi,
Le déjeuner d'HuitreIl clima ha dato segnali inequivocabili del suo cambiamento, con evidenti ricadute sulle caratteristiche principali di molti dei vini più importanti del mondo. È il caso dello Champagne che, secondo la ricostruzione del professor Attilio Scienza, ordinario di viticoltura all’Università di Milano, è quello che siamo abituati a bere, anche grazie ai mutamenti climatici che hanno segnato la sua storia fin dalle origini. Nella Champagne, fino alla fine del XVII secolo si producevano vini rossi fermi, peraltro modesti, ottenuti da Pinot Noir; poi, nell’ultima fase della “piccola glaciazione” che colpì l’Europa, subì gli effetti del clima di allora, e dovette trovare una soluzione. Grazie al miglioramento delle tecniche di pressatura, iniziò così la produzione dei vini bianchi da uve rosse (“blanchiment”) che, rifermentati in bottiglia con una tecnica nata nel 1662 in Inghilterra, diventavano vini “mousseux” (spumanti). Nasce così lo Champagne, dipinto per la prima volta dal pittore francese François de Troy, nel quadro “Le Déjeuner d’Huitre” del 1735, che raffigura un tappo che vola e, accanto alle ostriche, alcune bottiglie di Champagne.
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Sarà perché dal 1 gennaio 2012 la procedura per il riconoscimento delle nuove denominazioni è passata a Bruxelles, ma nell’arco di soli 5 anni il numero dei vini italiani a denominazione d’origine o che beneficiano dell’indicazione geografica tipica, sono passati da 350 a 527. Viene da chiedersi se il riconoscimento della Doc sia ancora un punto di partenza
“Con 5 miliardi di euro l’anno e 3 milioni di turisti, dopo anni di crescita continua l’enoturismo è pronto per diventare un asset importante della voce turistica italiana. Ma serve coordinamento a livello centrale tra tutte le forze in campo dell’offerta enoturistica, con strumenti unitari di promozione e di analisi”. Così Chiara Lungarotti, presidente del Movimento del Turismo del Vino, che,
Grande giornata, sabato 28. Tutta all'insegna del vino. Sin dalla partenza in treno: per risolvere una semplice equazione "tanto sta l'impero di Roma al vino come gli Stati uniti alla Coca Cola" (non l'ho ancora risolta, non ho ancora finito di leggere il libro di Giovanni Negri "Roma Caput vini") per arrivare poi a Verona alla manifestazione Anteprima Amarone, magistralmente promossa dal Consorzio di Tutela dei Vini del Valpolicella. Quest'anno siamo ritornati al Palazzo del Gran Guardia di fronte all'Arena, il cuore di Verona. Si inizia con il congresso. Dopo