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Ecco a voi il Refosco bianco

Refosco bianco, uno degli antichi vitigni ritrovati in FVGRefosco bianco, uno degli antichi vitigni ritrovati in FVG

Dal numero di qb quantobasta di gennaio: i vini del passato a confronto con i vini del futuro, soprattutto le varietà resistenti. "Non stupitevi se parliamo di un libro nelle prime pagine e non nelle consuete rubriche finali", è l'incipit del pezzo.  "Prima di tutto alla presentazione abbiamo assistito di persona in quel di Cividale: la passione trasmessa dagli autori, in particolare dall’Indiana Jones delle viti Carlo Petrussi (sue anche le foto in pagina), presentati nella consueta modalità coinvolgente da Enos Costantini, ha fatto breccia. Ma queste poche righe (vi consigliamo di procurarvi il volume – a cura di Paolo Sivilotti, Carlo Petrussi, Marco Stocco - edito da Ersa) sono il punto di partenza per un confronto fra passato e vini del futuro. Per prima cosa abbiamo cambiato il titolo “Le viti dimenticate”. Le viti ritrovate indica meglio, a nostro parere, il senso dell’opera e della ricerca: per sapere che cosa trovare devi anche sapere che cosa cercare…
212 foto. 35 mappe. 95 grafici. 28 profili sensoriali. Vecchi vitigni ritrovati, descritti uno per uno, fotografati nei grappoli e nelle foglie. Siamo stati trasportati a un tempo in cui in Friuli i vitigni erano almeno 600 e la Ribolla veniva fatta con 20-30 vitigni sapientemente mixati; ci è stato fatto intravedere un paesaggio in cui 'le viti non erano schierate tutte ordinate come tanti soldatini' (cit. Petrussi) ma si arrampicavano sugli alberi, erano protagoniste di bersò, porticati, tettoie davanti alle case; avevano un apparato radicale straordinario grazie ai vignaioli che sapevano rispettare la terra; le potature avvenivano ogni, 2, 3, 5 anni. Erano i tempi in cui c’era molto lavoro per le guardie campestri indispensabili per proteggere le viti dal furto, visto che la legna mancava per fare fuoco.  Il grappolo nella foto in alto è una vera rarità, una sorta di  ossimoro della viticoltura locale: Refosco bianco! Gli altri vitigni a bacca bianca trattati nel libro sono: Aghedene, Bianchella, Blancjas, Cilia bianca, Cividin, Durina, Mòcula, Pelena, Polposa, Ruacit, Sagrestana,
Sbulcisa, Siora, Venere, Vubola. Nella sezione a bacca nera sono stati ritorvati Berzamino Brambana, Cjanòrie, Ciavalgjàn, Codelungje, Cordenossa, Cremin Cuneute, Curvin, Fumàt, Gragnelut, Gran Rap Neri, Negràt, Nerata Nigrut, Palomba, Peverina, Piçule, Pignoletta, Rosa Buttrio, Sbulzina, Tintoria, Vinoso rosso".

Una vite antica ritrovata in Fvg, dal volume "Le viti ritrovate" a cura di Ersa FVGUna vite antica ritrovata in Fvg, dal volume "Le viti ritrovate" a cura di Ersa FVG

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Endrizzi 2005: wine tasting delle qbiste

Wine tasting cantina Endrizzi per il mensile qbquantobastaWine tasting cantina Endrizzi per il mensile qbquantobastaPremessa: le #qbiste sono un gruppo affiatato e competente di sommelier e giudici di analisi sensoriale rigorosamente al femminile, Guidate da Liliana Savioli, fanno riferimento al mensile di gusto e buongusto #qbquantobasta  e ovviamente anche al quotidiano on line www.qbquantobasta.it  I loro nomi? Luisa Alzetta, Ada Regina Freire, Loredana Carla Gaviglio, Emanuela Santi, Antonella Zanello. Il loro è un modo di degustare fatto soprattutto di emozioni, colori, musica, suggestioni visive, tattili. Il qbtasting seduce sempre di più per l'allure particolare che conferisce a degustazioni rigorosamente eseguite. Qui vi proponiamo un'orizzontale (2005) di alcuni vini della cantina Endrizzi in un confronto fra Trentino e Toscana. Il testo della degustazione è stato scritto da Liliana Savioli. "Ricevo dagli Endrici delle pregiate e preziose bottiglie, tutte del 2005: l’occasione ideale per una grande orizzontale. Urge un’altra riunione delle qbiste (oramai lo sapete chi sono e chi siamo: le fans di qbquanto basta). Non solo uve diverse ma anche territori e terreni diversi. Trentino e Maremma. 2005: un’annata disturbata da un andamento climatico piuttosto difficile, specialmente nei mesi di agosto e settembre, con una primavera e inizio estate siccitose e calde. Secondo Carlo Ferrini, uno degli enologi più affermati, “il 2005 è stata un’annata che ha premiato soprattutto le aziende dove si è lavorato bene il vigneto”. Ma dopo 8 anni che sorprese ci riserva? Teroldego Rotaliano Maso Camorz Superiore Riserva

Denota ancora segni di gioventù il suo colore rosso rubino con riflessi violacei. Dal bicchiere fermo percepiamo note di polvere da sparo, caffè, cuoio e fieno. Poi, ossigenandolo lentamente, esce la parte dolce con la confettura di prugna e ancora china e inchiostro. Al gusto i tannini sono setosi, armonizzati da una giusta morbidezza contrastata dalla freschezza e sapidità. Non un gran corpo, tipico del Teroldego, vitigno che viene dal freddo. Lo pensiamo abbinato a una buona zuppa di montagna con speck. E se fosse una persona? Lo vediamo come un elegante intellettuale seduto in un caffè a Montmartre.
Masetto Nero Antica Cuvèe di famiglia uve Cabernet Sauvignon, Merlot, Lagrain, Teroldego
Un’unghia granata su un rosso rubino spento. Quasi oleoso, ti sposta il bicchiere con la rotazione, le lacrime sono fittissime e calano lentamente. Già alla vista denota un gran corpo. Al naso la complessità ti spiazza. Note dolci di frutta scura, susine, ma anche di vaniglia e burro. Sembra di essere in cucina nel momento in cui sforni una crostata. Poi arrivano le ciliegie sotto spirito, il muschio, la terra, la menta, la liquirizia, il cioccolato e ancora china. Il gusto gioca tutto sull’eleganza. Tannini da manuale, ma
anche morbidezza e freschezza. Lungo e persistente. Coerente in tutto. Non è sferico, crea nella mente un disegno sinusoidale. L’abbinamento, dopo la degustazione, è stato perfetto con tagliatelle al Teroldego condite con un ragout di capriolo tagliato al coltello. Se fosse una persona? Un maschio sicuramente, un
dandy inglese intento a godersi gli ultimi raggi di sole, fumando la pipa con tabacco conciato al whisky.
Dono Morellino di Scansano Riserva
L’uva Sangiovese ha acini piccoli: il colore ne guadagna in profondità. È fitto fitto, quasi impenetrabile. Al naso percepiamo la violetta, la mela cotogna, la carruba. Ma anche note fresche di cardamomo, curry, sottobosco, erba luigia e polvere. Elegantemente combinati. Un vino educato, come i suoi tannini, ben
presenti, ma non invadenti. Lievemente sapido e fresco. Masticabile, tipicissimo, assolutamente non internazionale. Sferico e stratificato. Lo abbiniamo a formaggi semistagionati con composta di fichi caramellati e noci. Se fosse una persona? Una signora matura, seria e per bene. Di altri tempi…
Mèria Podere Maremmello Da uve Merlot, Cabernet Sauvignon, Sangiovese
Quando si dice un vino “nero”… questo lo è. La tonalità è scurissima con riflessi violacei ma difficili da cogliere considerando quanto è spesso. Che cosa ci regala il naso? Subito idrocarburi e gasolio che spariscono velocemente per lasciare il campo ai frutti rossi, alle marasche sotto spirito, al mirto, al rabarbaro, alla liquirizia amara e alle note salmastre delle olive nere. Il nero domina in questo vino. I tannini sono quasi giovani ma non sgraziati, asciugano totalmente la nostra bocca, senza renderla
arida. La lunghezza è importante e ci lascia con tanta liquerizia. Pensiamo che l’abbinamento ideale sia con selvaggina in salmì. E se fosse una persona? Senza dubbio una Dark Lady. Dobbiamo dar ragione all’enologo Ferrini: gli Endrizzi sanno lavorare bene i vigneti. Anche in questa annata, considerata
non eccelsa, sono riusciti a creare dei prodotti dove l’eleganza e l’armonia creano un mix vincente.

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Sauvignon Bleu ediz.limit. di Villa Russiz

Il Sauvignon Bleu Limited Edition è la novità dell’inverno 2014. La bottiglia renana, dallo stile retrò, porta sull’etichetta lo stemma aziendale, che richiama le nobili origini dei suoi fondatori: i conti Elvine, nata Ritter von Zahony, e Theodor de La Tour en Voivre sul cui blasone spiccava il profilo di un leone rampante. Dalla fine del Ottocento a oggi la passione per la viticoltura è più che mai viva a Villa Russiz dove, dei 100 ettari che compongono l’azienda agricola, 50 sono coltivati a vigneto. I vini della Fondazione Villa Russiz, bianchi e rossi, di origine autoctona e internazionale, sono selezionati e premiati costantemente da prestigiose guide e riviste nazionali e straniere. Il provento della vendita del vino è la prima fonte di sostegno della Fondazione che gestisce al suo interno Casa Elvine, una Casa Famiglia che accoglie minori con situazioni di problematicità familiare.
La scheda:
Grand Sauvignon Bleu 2011, vendemmiato la seconda decade di settembre 2011, proviene da vigneti selezionati posti sul colmo della collina, prospiciente il centro della Fondazione, con esposizione prevalentemente rivolta a nord-est/sud-est. Il terreno è marnoso. Il numero di ceppi per ettaro è di 5.500 ottenuti con allevamento a doppio capovolto (o cappuccina) e guyot. Le uve vengono interamente raccolte a mano: a perfetta maturazione prediligendo le ore più fresche del mattino. In pochissimo tempo giungono in cantina dove viene fatta una pressatura soffice delle uve intere. Il mosto fiore così ottenuto, dopo un primo travaso, viene collocato in botticelle di rovere da 224 litri, dove porta a termine la fermentazione alcolica, per poi rimanere sulle fecce nobili per 16 mesi, ai quali seguono altri 5 mesi di affinamento in bottiglia. Veste di colore giallo paglierino dai luminosi riflessi verdognoli. Si presenta con un ventaglio olfattivo complesso ma delicato che allude alla pesca a pasta bianca, il pompelmo rosa ed il
fiore di sambuco. In bocca si dimostra sin da subito un vino importante, caratterizzato da una grande struttura ma, al contempo, elegante e vellutato. In equilibrio tra i sentori classici del Sauvignon e l’affinamento in barrique. È vino di grande longevità. Bevuto subito, ben si accompagna a primi piatti dal gusto deciso e aromatico, ottimo con il pesce al forno o con i crostacei.
Grand Sauvignon Bleu 2011, V.Q.P.R.D. Collio, 100% uve Sauvignon, 14,5°
prodotto in 1.155 bottiglie renane.

 

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Sorgente del vino live a Reggio Emilia

Alla scoperta della vera natura del vino: dal 15 al 17 febbraio alla Fonderia di Reggio Emilia i vini di 150 vignaioli naturali.  Vini naturali, di tradizione e di territorio prodotti da vignaioli che hanno scelto di lavorare seguendo solo le leggi della natura. Sono questi i vini che si possono assaggiare da sabato 15 a lunedì 17 febbraio 2014 alla Fonderia di Reggio Emilia dove si svolge la 6a edizione di Sorgentedelvino LIVE, la manifestazione nata tra le mura del castello di Agazzano (PC) che quest'anno sceglie come scenario la sede della Fondazione Nazionale della Danza – Compagnia Aterballetto a ribadire ancora una volta che il vino è sempre stato e deve continuare a essere cultura e non un mero prodotto di consumo.
A Reggio Emilia in questi tre giorni si danno appuntamento 150 vignaioli da tutta Italia e da alcune regioni europee: nomi eccellenti dell'enologia e piccole aziende emergenti selezionate per la qualità dei loro vini e la serietà del loro lavoro, zone di produzione blasonate accanto a territori, altrettanto vocati, ancora da scoprire. Oltre 800 i vini in assaggio e vendita diretta, un'occasione imperdibile per godere della più ampia panoramica sulla produzione enologica naturale italiana e tornare a casa con le proprie bottiglie preferite dopo averle assaggiate insieme al produttore. “Abbiamo attraversato l’Italia – raccontano gli organizzatori - scoperto vigneti, visitato cantine; abbiamo parlato e assaggiato molto in questi anni senza smettere mai di stupirci o di imparare. Ci sono vini che abbiamo visto nascere nelle prime vendemmie che abbiamo seguito negli anni e che oggi possiamo gustare insieme a chi li ha fatti, a chi li porterà a casa sulle proprie tavole e a chi li proporrà nelle sale dei propri ristoranti.”
Accanto a questi vini autentici, i sapori non omologati di produttori alimentari presenti con formaggi e salumi, olio e conserve, pasta e dolci realizzati in modo artigianale con una scelta accurata delle materie prime. Il programma dell'evento è inoltre arricchito da degustazioni guidate e momenti di approfondimento. Gli orari di apertura degli stand sono: sabato 15 febbraio dalle 14 alle 19, domenica 16 febbraio dalle 10 alle 19 e lunedì 17 febbraio dalle 12 alle 18. Ingresso 15 euro incluso calice da degustazione.
Sorgentedelvino LIVE è pensato e realizzato dall’associazione culturale Echofficine.

 

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Previsioni 2014 di The Wine Advocate

Robert Parker nella foto di Napoli newsRobert Parker nella foto di Napoli news

Le “profezie” 2014 di “The Wine Advocate”. Sarà, tra le altre cose, l’anno in cui salterà il banco dei vini cosiddetti “naturali o autentici”, quello in cui (dopo il caso del falsario Rudy Kurniawan) esploderà la bolla delle contraffazioni di grandi bottiglie nelle aste, il “millesimo” che vedrà i vini di Spagna, Sud Italia e Francia dominare nell’alta qualità sotto i 20 dollari, l’anno in cui si pretenderà definitivamente che nelle
etichette del vino siano riportate calorie ed ingredienti, e quello i cui i “populisti” del vino avranno la
meglio sugli “insopportabili snob”. QWuesto secondo il profilo Twitter di Robert
Parker Jr (@RobertMParkerJr), una delle voci più influenti del vino nel mondo. Quindici i tweet-previsioni di Parker concentrati sugli States. dove si assisterà a un boom del Prosecco e del Cava, che per Parker continuerà a “rubare” un po’ di profitti, ma anche “glamour”, allo Champagne. I cosiddetti vini
“naturali o autentici” Parker li definisce una “indefinibile truffa” che sarà svelata, poiché “la maggior
parte dei vini “seri” non hanno additivi”.  A livello di consumi, negli States, per Parker vanno
segnalate due tendenze che si affermeranno nel 2014: “il boom delle trattorie e dei bistrot che
permettono di portare il proprio vino da casa, in risposta a ricarichi eccessivi degli altri ristorante”, e
quello dei “camioncini di cucina etnica da strada, che inizieranno a offrire anche vino, oltre al cibo”.

 

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Dol Gin: premiatissimo!

il Gin Dol di Florian Rabanseril Gin Dol di Florian RabanserDopo tante bollicine, il primo giorno dell'anno si festeggia con un gin strepitoso! La quintessenza del gin è nell’area vacanze Alpe di Siusi (Seiser Alm/Südtirol), dove è stato creato il premiatissimo Dol Gin di Florian Rabanser. Chi l’avrebbe mai detto che uno dei migliori gin del mondo è stato creato tra le Dolomiti ? Non siamo mica in Olanda o in London city, ma nel cuore dell’area vacanze Alpe di Siusi. Sorpresi? Florian Rabanser albergatore e oggi premiato produttore di distillati, dopo aver trasformato il maso Plunhof di Siusi da rifugio del XIV secolo in un complesso agricolo modello, ha intrapreso un lavoro certosino, fatto di ricerca e di passione, per creare la propria distilleria. Ha consultato i maggiori esperti di tutta Europa, intraprendendo un’ingegnosa sperimentazione sulle erbe, le spezie e le bacche che crescono tra le rigogliose Dolomiti. Così nella sua “stratosferica” cantina, piena di alambicchi in rame cesellato, calderoni, botti ed utensili di ogni tipo, seleziona, macera e lavora le erbe per trasformarle in distillati dagli aromi divini. Si tratta di grappe, quintessenze di frutta, aceto balsamico, alchimie naturali ed artigianali, che hanno visto già prestigiosi riconoscimenti in manifestazioni come la Distillata di Vienna e Salisburgo e l’Alambicco d’Oro in Italia. Ma il premio più ambizioso Florian Rabanser l’ha vinto con il gin. La sua recente creatura da assaporare senza dubbio con piacere, il “Dol Gin”, ha ricevuto il punteggio massimo nella categoria argento dalla giuria dell’International Wine & Spirit Competition di Londra, essendo dichiarato il migliore tra centinaia di eccellenti degustazioni alla cieca. Un risultato che definire strepitoso è poco. La ricerca del “giusto aroma” è durata circa 2 anni, fino a quando Florian ha trovato il raffinato equilibrio del Dol Gin in 24 ingredienti aromatici: tra questi radice di genziana, achillea di montagna, anice selvatica, fiori di sambuco, radici di angelica, cumino e rosa canina. Questi cosiddetti “botanicals” distillati sono solo bacche, spezie ed erbe che crescono nelle Dolomiti, con l’unica eccezione della buccia di limone, che proviene dal Lago di Garda.

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La Crystal Head Vodka dei Rolling Stones

Crystal Head Vodka 50th anniversary gift Set Rolling StonesCrystal Head Vodka 50th anniversary gift Set Rolling StonesCrystal Head Vodka, la vodka ultra premium creata da Dan Aykrod, il distillato ufficiale dei Rolling Stones, è disponibile anche in Italia nella versione  50th Anniversary Gift Set, edizione limitata dedicata alla celebre band inglese. La collaborazione tra Universal Music e Crystal Head Vodka ha infatti reso possibile la creazione di un cofanetto, una splendida teca con una vera e propria cerniera, che riprende la copertina del leggendario album Sticky Fingers pubblicato dalla band nel 1971.
Al suo interno sono custoditi l'inconfondibile bottiglia-teschio di Crystal Head Vodka, personalizzabile con un adesivo della band, un tappo-gioiello al cui interno è inciso il  logo dei Rolling Stones e 2 compilation di brani live registrati in esclusiva per questa particolare edizione. La speciale confezione sarà prodotta solo fino al termine del 2013, rendendola un vero pezzo da collezione per tutti gli appassionati di musica Rock e di vodka di alta gamma. Un progetto firmato Dan Aykroyd e Rolling Stones e nato grazie alla sinergia che unisce i mondi dei due protagonisti, per cui passione e creatività sono il segno distintivo. Nel 1989 gli Stones sono infatti stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame e nel 2013 Crystal Head Vodka di Dan Aykroyd è stata premiata con la Medaglia d'oro al Salone PRODEXPO di Mosca, battendo quindi le migliori vodke russe. Crystal Head Vodka, distribuita in Italia da Distillerie Francoli, è acquistabile anche online sul nuovo sito www.crystalhead.it
Nasce dal grano della migliore qualità e dalle acque incontaminate di Newfoundland in Canada. E' distillata quattro volte, poi filtrata sette volte di cui tre attraverso i Diamanti Herkimer. In Crystal Head Vodka non ci sono additivi, oli, zuccheri. Il risultato è uno straordinario SPIRITO PURO.
Perché Crystal Head Vodka è unica? Creata dal noto attore, musicista e sceneggiatore, Dan Aykroyd. La bottiglia è disegnata dall’artista americano John Alexander. Imbottigliata a mano. Nessun retrogusto oleoso o chimico. Certificata Kosher.

I Premi ottenuti

Medaglia d’oro Taste Moscow ProdExpo 15th International Tasting Contest 2013

Best Luxury Spirit Australian Liquor Industry Awards, 2012

Miglior nuovo prodotto dell’anno Australian Liquor Industry Awards, 2012

Top 10th percentile among All Expert Rated Vodkas Proof66.com, 2010

Doppia medaglia d’oro San Francisco World Spirits Competition, 2011

Medaglia d’argento Special Jury Award for Unique Packaging LA Spirits & Wine Competition, 2009

Tracce registrate LIVE dai Rolling Stones in esclusiva per il doppio Album Crystal Head Vodka:

1 – Brown Sugar

2 – Let’s Spend The Night Together

3 – Shattered

4 – Paint It Black

5 – Gimme Shelter

6 – Wild Horses

7 – Shine A Light

8 – Rocks Off

9 – Miss You

10 – Beast of Burden

11 – Angie

12 – Under My Thumb

13 – Start Me Up

14 – Jumpin’ Jack Flash

15 – Honky Tonk Woman

16 – (I Can’t Get No) Satisfaction

17 – You Can’t Always Get What You Want

18 – Sympathy For A Devil

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Gerardo Cesari per The Wine Advocate

Gerardo CesariGerardo CesariUn debutto “impressionante”, così lo ha definito lo stesso “The Wine Advocate” nell'articolo di ottobre firmato da Monica Larner. Sono infatti 7 i vini prodotti dalla cantina di Cavaion Veronese recensiti nelle pagine di celebre magazine di critica enologica, con giudizi di tutto rispetto e punteggi che vanno da 90 a 95 punti. Un risultato inaspettato quanto entusiasmante, che premia il lavoro fatto in questi anni dalla Cesari per la valorizzazione dell'intera Valpolicella. Dall'Amarone al Ripasso, dal Recioto al Valpolicella Classico, fino alla Corvina, tutte le principali tipologie prodotte dalla cantina hanno infatti ottenuto giudizi estremamente positivi, riassunti nel commento che “The Wine Advocate” riserva all'azienda: “Franco Cesari è l’attuale presidente dell’azienda fondata dal padre Gerardo Cesari nel 1936. L’azienda possiede vigneti in Valpolicella e Lugana con 4 storici vigneti : Bosan. Il Bosco, Jèma e Cento Filari. Lo stile della cantina tende al lato più internazionale dell’Amarone. I loro vini sono eccezionalmente puliti e bilanciati e rivelano personalità uniche a tutti i livelli. Nei dieci anni in cui ho assaggiato Cesari, non ricordo di aver mai trovato quelle qualità eccessive di appassimento o ossidative che qualche volta si trovano nell’Amarone. Questa degustazione con eccellenti scelte delle annate 2010/2009/2007 e 2005 fa sì che il debutto su queste pagine sia impressionante”. Un successo che denota soprattutto l'attenzione della Gerardo Cesari al territorio, per valorizzare l'immensa ricchezza offerta dal patrimonio vitivinicolo veronese. Tutti i punteggi dei vini Gerardo Cesari secondo “The Wine Advocate”
2007 Cesari Amarone della Valpolicella Classico Il Bosco 95 points
2005 Cesari Amarone della Valpolicella doc Bosan 94 points
2010 Cesari Valpolicella Ripasso Superiore Bosan 92 points
2009 Cesari Amarone della Valpolicella Classico 91 points
2009 Cesari Corvina Jèma 90 points
2010 Cesari Recioto della Valpolicella Classico 90 points
2011 Cesari Valpolicella Ripasso Superiore Mara 90 point

 

 

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Doc Friuli Colli Orientali: che annata?

credit foto: Movimento Turismo del vino credit foto: Movimento Turismo del vino Doc Friuli Colli Orientali: un 2013 con meno uva, ma vini equilibrati. Ottimi, in particolare, il Merlot e il Pignolo, secondo il bilancio dell’annata tracciato dai tecnici del Friuli Colli Orientali-Ramandolo. La produzione media delle uve, nel 2013, è stata significativamente inferiore rispetto all’anno precedente, la gradazione zuccherina molto vicina alla media, con una vendemmia che si è svolta in condizioni meteorologiche ottimali. Tra i rossi, molto equilibrati il Merlot e l’autoctono Pignolo. Sono alcune delle considerazioni contenute nell’ottava relazione tecnica, presentata a Corno di Rosazzo (Udine), dai collaboratori del Consorzio a Doc Friuli Colli Orientali-Ramandolo, presieduto da Adriano Gigante. Un gruppo di esperti professionisti impegnati nel fornire informazioni tempestive ai viticoltori del territorio, in armonia con le istruzioni del Disciplinare di difesa integrata regionale in ottemperanza alle linee guida nazionali che, a partire dalla prossima annata, dovranno essere obbligatoriamente adottate da tutti i produttori italiani. Alla vendemmia, è stato raccolto un numero di grappoli per pianta inferiore alla media (il più basso degli ultimi otto anni) con una sensibile riduzione anche del loro peso medio (-30 per cento). La contemporanea riduzione del peso medio degli acini ha permesso di ottenere uve mediamente più concentrate. Il pH è stato molto più basso della media degli ultimi anni, l’acidità totale si è collocata con valori intorno alla media e lo stesso si è verificato con l’accumulo di zuccheri. Per il loro equilibrio del quadro polifenolico, si segnalano il Merlot e il Pignolo. Il 2013 del Friuli Colli Orientali si può definire come un anno termicamente vicino alla media storica, con piogge al di sopra della media tranne che nei mesi estivi. Insomma: c’è stata una primavera assai piovosa con un’estate dal cuore molto caldo. Questo ha determinato uno sviluppo vegetativo ritardato che ha portato, pure, a una vendemmia leggermente ritardata, iniziata ai primi di settembre e proseguita fino a ottobre in condizioni ottimali. Secondo i tecnici del Consorzio, la stagione appena conclusa ha comunque consentito di portare in cantina uve con un’ottima salubrità e un più che buon contenuto analitico di sostanze coloranti e tannini.

La superficie a doc del 2012 si attesta sui 1.875 ettari, per una produzione di 110.000 ettolitri di vino (per il 58 per cento bianco e 42 per cento rosso).

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Il vino oltre il vino

qbquantobasta sempre sul pezzo! Ci arriva questo invito di cui vi diamo i cenni essenziali: chi non potrà essere presente martedì 17 dicembre 2013 a Villa Cedri di Valdobbiadene, può leggere la sintesi dell'interessante ricerca di Astra ricerche su qb cartaceo di dicembre e l'articolo completo qui sul nostro sito. Il vino oltre il vino: Finzi a Good 2013  Ovviamente a Valdobbiadene se ne saprà di più considerando l'importanza del forum.  Il 2° forum “Vinum Loci”, in programma a Villa Cedri di Valdobbiadene (Tv), la mattina di martedì 17 dicembre, dalle 10 in poi. Il Comitato Vinum Loci, fondato quasi undici anni fa, ha lo scopo di studiare, difendere e valorizzare i vitigni antichi italiani e la relativa produzione di vini autoctoni, favorendo studi ed approfondimenti scientifici e, in questo caso, demoscopici.
Il seminario “Il vino oltre il vino” sarà aperto dal presidente del comitato, Paolo Benvenuti, che è anche  direttore dell’Associazione italiana delle “Città del vino”. A seguire il sindaco di Valdobbiadene, Bernardino Zambon, e Antonio Scardaccio, presidente dello sponsor Banca FriulAdria – Crédit Agricole.
Oltre ai dati e alle percentuali statistiche dei consumi raccolte dal sondaggio, l’intervento di Finzi si concentrerà su alcuni aspetti molto interessanti. Se da un lato negli ultimi decenni è sensibilmente calato il consumo pro capite di vino, dall’altro è aumentato il numero dei consumatori e protagoniste, in questa crescita, sono le donne che presto raggiungeranno i maschi. Inoltre, si beve sempre meno vino a pranzo e molto più spesso a cena e fuori casa. Ma da chi accettiamo più facilmente consigli per acquistare e consumare un vino che non conosciamo? Prima di tutto dai familiari e amici, poi dagli esperti, a seguire dalle guide e poi dai ristoranti e questo conferma che l’Italia resta un Paese in cui conta ancora il passa parola, ovvero il cosiddetto marketing virale. Lo studio svelerà quali sono i vini più rinomati e le regioni ritenute produttrici di vini di qualità, quanto conta il turismo enogastronomico e molto altro.
La manifestazione si concluderà alle 11 con un dibattito moderato da Maurizio Tripani, segretario di Vinum Loci, e con una prevedibile degustazione, ma prima sarà riservato spazio al concorso “La selezione del Sindaco”, al premio “Impronte d’eccellenza” e alla consegna degli attestati “Forum degli spumanti”.

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Champagne Mumm: passione e tradizione

Mumm: unìetichetta del 1923Mumm: unìetichetta del 1923Champagne G.H. Mumm una storia di passione e di tradizione per il tuo Natale 2013. La storia della Maison G.H.MUMM e dei suoi vini risale a ben prima del 1827, data della sua creazione. Le radici della famiglia Mumm, la cui dinastia conta baroni e cavalieri, affondano nel lontano XII° secolo. L'essere esigenti per ottenere la qualità è il concetto chiave per descrivere gli Champagne della Maison. Una filosofia che sintetizzata nel motto proclamato da Georges Hermann Mumm: «Solo il meglio». I vigneti appartenenti alla Maison G.H.MUMM si estendono su quasi 218 ettari. Tra i vitigni domina nettamente il Pinot Nero (78%), presente particolarmente nella Montagne de Reims, lo Chardonnay, coltivato a Cramant e ad Avize, e il Pinot Meunier, essenzialmente presente nella Côte des Blancs e nella Vallée de la Marne.
Classificati al 98% nella scala qualitativa dei Cru, i vigneti G.H.MUMM contano 160 ettari classificati Grand Cru, situati in otto villaggi storici, in cui si esprime tutta l'autenticità del territorio della Champagne: Aÿ, Bouzy, Ambonnay, Verzy, Verzenay, Mailly, Avize e Cramant. Scopri lo Champagne fatto per te e manda una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per maggior informazioni

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