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Buttrio capitale italiana degli autoctoni

Con ViniBuoni d’Italia in Friuli la capitale degli autoctoni: Regione, Ersa, Comune di Buttrio e Consorzio delle Doc
Sarà il Friuli Venezia Giulia a ospitare la prima Fiera nazionale dei vini da vitigni autoctoni. Il titolo già in sè riassume il significato di questo importante progetto promosso dalla guida Vinibuoni d’Italia del Touring. Vino e vitigno (Wine&Vine) riassume l’impegno della guida che in questi primi 12 anni di attività, unica in Italia si è dedicata a promuovere la cultura vitivinicola della Penisola in stretto rapporto con la storia e le vocazioni tipiche del territorio. Nel progetto ci hanno creduto la Regione Friuli Venezia, Ersa (l’Agenzia di promozione regionale per lo sviluppo rurale), il Comune di Buttrio e il Consorzio delle Doc.
La Fiera Regionale dei Vini che si terrà dal 6 al 14 giugno, sarà il momento cruciale dell’ affermazione di Buttrio come capitale italiana dei vini autoctoni.

Perché il Friuli ?
Proprio nella Regione, dove grazie alle intuizioni della famiglia Nonino, nacque quel grande movimento di opinione che portò in seguito alla riscoperta e alla rivalutazione del patrimonio nazionale dei vini da vitigni autoctoni.
E perché proprio Buttrio?
Perché a Buttrio, all’inizio degli anni ’30 del Novecento, alcune persone, tra le quali spicca il conte Florio, si impegnarono per creare le condizioni per dare maggior rilievo possibile al “fare vino” in maniera valida e efficace e per creare uno spazio di confronto e dibattito tra produttori per arrivare a qualificare sempre di più il vino prodotto, determinandone l’affermazione sul mercato.
Sempre a Buttrio e negli stessi anni era presente un vigneto ampelografico sperimentale, creato e voluto per gli stessi motivi: studiare le varietà di vitigni presenti, catalogare e sperimentare.
Durante la manifestazione di giugno, Vinibuoni d’Italia si impegnerà per creare i presupposti necessari per dare avvio al progetto di Buttrio capitale italiana degli autoctoni.

Vinibuoni prima ed unica guida dedicata agli autoctoni
Vinibuoni d’Italia, l’unica guida italiana dedicata esclusivamente ai vini prodotti da vitigni autoctoni, per prima ha saputo cogliere il legame inscindibile e indiscusso tra i vini autoctoni ed il territorio che li produce. Un legame che permette ai vini di essere ambasciatori speciali del territorio e al territorio di diventare vetrina per la promozione delle sue attrazioni turistiche e culturali.
Vinibuoni d’Italia ha scelto Buttrio, già da alcuni anni, per lo svolgimento delle selezioni regionali del Friuli Venezia Giulia per i vini che andranno inseriti nella guida del Touring Editore. E da tre anni Buttrio e Villa Di Toppo Florio sono sede anche delle selezioni a livello nazionale per l’assegnazione delle Corone e delle Golden Star ai migliori autoctoni, decretate dalle Commissioni della guida e dalle commissioni esterne di giornalisti, sommelier, consumatori raccolti nell’evento “Oggi le Corone le decido io”.

Una rassegna unica in Italia
Durante la Fiera di giugno a Buttrio saranno presenti tutti i vini regionali selezionati, in un’eccezionale rassegna in cui saranno presenti i migliori prodotti enologici autoctoni presentati dalle aziende e selezionati dalle commissioni.
Vinibuoni d’Italia proporrà per la Fiera 2015, l’allestimento di un banco degustazione nazionale con la presenza dei vini selezionati per la guida edizione 2015 e la presentazione delle nuove annate provenienti da tutta Italia. A Buttrio, capitale degli autoctoni d’Italia, saranno presenti quindi i vini di tutta la Penisola, a disposizione del pubblico, tecnici, esperti e curiosi, ma anche occasione di incoming e luogo di incontro con i buyer.

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Metodo classico pas dosè Butussi

Nella suggestiva cornice della Terrazza di Giulietta a Verona lunedì 23 marzo 2015 anteprima della Linea Superior dell’Azienda Butussi, insieme ai prestigiosi partner Calvisius Caviar e Baldassarre Agnelli. Una cena importante in un palcoscenico ideale per presentare i quattro nuovi vini della cantina friulana. Vini realizzati con materie prime di assoluta qualità, rispetto dell’ambiente e delle tradizioni, all'insegna di strategie di viticoltura sostenibile si traducono in una nuova immagine originale e di gran pregio.

Nel corso della cena verrà mantecato nella "pentola d'oro" il “Risotto al mango, Butussi pas dosè con scampo reale". Un  metodo classico  senza utilizzo del liqueur d'expédition, in quanto la filosofia dell'azienda è che "un grande vino nasce semplicemente dal rispetto del terroir e dalle uve migliori". L'idea del suo particolare packaging è frutto di mesi di preparazione e di ricerca di artigiani di eccellenza nel mondo del macramè, del vetro di Murano e dell'oro a uso alimentare che, insieme, consentono al prodotto di punta dell'azienda di esprinmere al meglio il gusto italiano. L’oro è stato inserito all'interno di gocce di vetro di Murano soffiate a bocca singolarmente e successivamente inserite all’interno di sacchetti di macramè. Un risultato estremamente elegante e raffinato.

Gli altri vini che saranno presentati nel corso della serata accanto al Metodo classico Pas Dosè Butussi:
Il Sauvignon Genesis, vendemmia 2014, Genesis inteso come nascita e origine, il punto dal quale la filosofia dei vini Butussi prende forma. Il vino rappresenta la massima complessità aromatica territoriale dai molteplici profumi, dai fiori di sambuco, alla frutta esotica, dalla pesca bianca al bosso; in bocca un ingresso pieno, minerale con finale vellutato e morbido. Grande vino della tradizione friulana che in questo terroir raggiunge la sua massima espressione.


Il Pinot Grigio, vendemmia 2014, deriva da una mutazione gemmaria del Pinot Nero che predilige climi freschi e trova il suo habitat ideale in Friuli. Dopo una minuziosa cernita le uve vengono vinificate parzialmente in bianco. Di colore paglierino intenso, con leggera nuance rosa antico è di profumo intenso fruttato con spiccate note floreali e, al gusto è pieno, asciutto, morbido nonchè particolarmente armonico.


WhiteAngel, vendemmia 2014, studiato e voluto da Angelo Butussi, riassume anni di tradizione e ricerca. Un vino concettuale, unione di uve diverse ma tra loro complementari, una regressione dei caratteri varietali a semplice espressione territoriale. Questa linea interpreta sicuramente la forte passione che è alla base di grandi prodotti.

Azienda Agricola Valentino Butussi
Via Prà di Corte, 1
33040 Corno di Rosazzo (UD)
Tel. +39 0432.759194
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Coltivare il vino secondo Gravner

presentazione libro gravnerpresentazione libro gravnerColtivare il vino. E' il titolo del libro dove Josko Gravner parla del suo mondo, della sua filosofia, del suo modo di essere, di concepire la vigna e il vino. Parla di COLTIVARE IL VINO. Il racconto è di Stefano Caffarri: “La chiave di tutto è l’identità: vigna e vino sono le parti di tutto. E se il vino è parte e non figlio della vite, se vino e vigna sono fatti  della stessa materia, il vino va coltivato. Come la vigna, come la vite, come la vita: giorno per giorno.
Ogni volta che le mani si avvicinano alla pianta, nude o impugnando attrezzi, sono guidate dal medesimo pensiero, informate dallo stesso progetto. Ogni mossa, taglio, legamento, tocco, carezza che sia, ogni movimento dell’uomo attorno alla vite è un’ipoteca su bicchiere futuro. Il vino cresce con la vite e nella vite, ancora prima del frutto che lo contiene. Coltivare il vino con la vite significa gettare un sasso avanti nel tempo, come se fosse uno specchio d‘acqua appena increspato dalla brezza dell’Ovest. E il tempo è il luogo dove si attende che i cerchi s’infrangano a riva” .
Poesia, che altro dire. In una chiesetta di Verona, adornata con eleganza, sobrietà e gioia sommessa si è svolto oggi sabato 21 marzo 2015 un rito dal sapore quasi ancestrale. La presentazione è stata emozionante, pacata, piena di sorrisi veri, abbracci sinceri, amici felici, condivisione di pensieri e parole. Poche parole, quasi sussurrate.  Sono le immagini in bianco e nero di Alvise Barsanti a riportarci a terra.  Quella terra che Miha Gravner, a cui è dedicato il libro, non può più calpestare ma che sicuramente vigila dall’alto. Dopo 7 anni degustiamo la Ribolla. 2007+7. Dopo 7 anni Josko sente di essere all’inizio di un periodo buono. Negli ultimi 7 anni ha avuto paura di alzarsi, di vedere il sole. Ora il ciclo è finito. E inizia la gioia.

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Concorso internazionale di packaging


Duecento i campioni da Argentina, Cile, Croazia, Grecia, Italia e Spagna verranno sottoposti al giudizio della qualificata commissione del 19° Concorso Internazionale Packaging di Veronafiere, presieduta da Alberto Alessi. Un premio alla creatività in funzione marketing, aperto da quest’anno anche ai distillati diversi dall’uva, ai liquori e all’olio extravergine di oliva. Trattasi dell'unica competizione internazionale che dal 1996 premia l’abbigliaggio delle bottiglie di vini e distillati a base di uve, vinacce, mosto o vino e, novità di quest’anno, anche gin, rhum, whisky e altri distillati diversi dall’uva, dei liquori e dell’olio extravergine di oliva.

Rispetto ai 160 campioni complessivamente iscritti al Concorso nel 2014, la volontà di aprire la competizione anche ad altri segmenti del mercato premia la riconoscibilità internazionale del Concorso, che diviene autentico punto di riferimento per i produttori, la stampa specializzata e le agenzie creative e si eleva a piattaforma di discussione internazionale nel mondo della grafica, del design e più in generale del packaging, non solo del vino.
La scelta di esperti di chiara fama e competenza ha dato nel tempo autorevolezza alla competizione.

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Magnum Emopoli con Ersa a Vinitaly

emopoli spumante sboccaturaemopoli spumante sboccaturaNe abbiamo già parlato spesso: sia qui on line sia sul mensile cartaceo: Emopoli è un innovativo progetto che porta le bollicine Metodo Classico a Scuola. L'Istituto Tecnico Agrario Isis Brignoli Gradisca d'Isonzo porterà a Vinitaly 2015 due magnum di Spumante Metodo classico, frutto di un innovativo progetto dalla cantina all'aula. L'Ersa ha scelto questi vini per l'inaugurazione del padiglione domenica 22 marzo alle 12.

"Tutto è iniziato lo scorso novembre, quando il dirigente scolastico del Brignoli, il professore Marco Fragiacomo (già mio professore negli anni ’80!), mi ha contattato per parlarmi di un progetto didattico interessante e innovativo in cui veniva richiesta la mia partecipazione in aula (sarebbe meglio dire “in cantina”), spiega l'enologo Alessandro Dal zovo, che ha frequentato da allievo la stessa scuola.

Un’idea molto concreta per insegnare agli studenti del terzo anno tutta la pratica per la produzione di uno spumante metodo classico.  Abbiamo deciso di valorizzare allo stesso modo il vitigno internazionale più classico, lo Chardonnay, per la spumantizzazione e un vitigno autoctono, la Ribolla gialla,   che legasse il vino a questa terra. Emopoli è il nome del progetto: riporta la città di Gradisca d’Isonzo alle sue origini: quando la si sarebbe voluta chiamare con questo nome in onore del capitano della repubblica di Venezia Angelo Emo. Ci è sembrato il modo migliore per radicare un progetto che guarda al futuro di questi ragazzi e alla storia secolare di questo territorio. 
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L'America scopre le Espressioni dell'Amarone

Amarone 2008Amarone 2008L'America scopre le espressioni territoriali dell'Amarone.The Wine Advocate di Robert Parker ha recensito 8 vini di Cantina Valpolicella Negrar, accordando maggior favore all'annata 2008 Amarone Espressioni, progetto della cantina Cooperativa volto a scoprire le diversità e l'originalità delle vallate della Valpolicella classica.Terroir determinante anche in tempi di cambiamento climatico globale, Cantina Valpolicella Negrar ne parla a Vinitaly 2015 (Pad. 5 - C3)
 
Abituati all'estrema quantità di vini regionali e locali disponibili, gli italiani, peccando forse un po' di etnocentrismo, faticano a capire la difficoltà con cui i consumatori degli altri Paesi, specie non europei, si approcciano al panorama viticolo italiano. Essenziale, a questo riguardo, il lavoro di aiuto nella comprensione della differenziazione dei terroir di professionisti e riviste del settore, tra cui spicca l'americana Wine Advocate (WA), pubblicazione fondata da Robert Parker, probabilmente il critico di vini più influente nel mondo. Che, attraverso il naso e il palato di Monica Larner, la degustatrice per l'Italia di WA, lo scorso febbraio ha recensito  - con buonissimi punteggi - ben 8 vini di Cantina Valpolicella Negrar, apprezzando in modo particolare l'annata 2008 Amarone Espressioni Domini Veneti, progetto condotto dalla cantina Cooperativa in Valpolicella Classica per carpirne, nel bicchiere, differenze e originalità di territorio.

Premiata la non-omologabilità dei 5 vini Amarone Espressioni. L'indubbio grande vantaggio di Cantina Valpolicella Negrar di avere vigneti in tutte le cinque vallate della Valpolicella storica (circa 700 ettari per 230 soci ), ha reso possibile l'ottenimento di cinque diversi cru Amarone che portano il nome dei vigneti di produzione: Villa (Negrar), Castelrotto (San Pietro in Cariano), San Rocco (Marano), Mazzurega (Fumane) e Monte (Sant'Ambrogio). Stessa annata e stesso metodo di produzione, a rendere ognuno dei cinque vini Amarone Espressioni riconoscibile e autentico sono le caratteristiche di tipicità dei diversi terroir.

"E' per noi una grande soddisfazione constatare che WA ha dato valore alla non-omologabilità del nostro progetto, frutto di un lavoro ultradecennale dei nostri soci, è un segno tangibile di come stia evolvendo il mercato americano e di come sia possibile per noi affrontarlo dando spazio a quella che consideriamo  l'interpretazione moderna di essere Cooperativa: valorizzare le diversità produttive come molteplicità di terroir", dichiara Daniele Accordini, direttore ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar.

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Grandi distillati, grandi bottiglie: Tosolini

amaro Tosolini amaro Tosolini Dopo la prestigiosa vittoria agli Spirits Master Awards di Londra, la Bepi Tosolini si presenta a Vinitaly (pad. 6 stand C) con una importante collezione di bottiglie per i suoi distillati e per l'Amaro, dalla Magnum alla Rehoboam. I legni, il Most parlano di autentica storia friulana per l'acquavite nel segno dell'arte della distillazione. Vi consigliamo di assaggiare l' acquavite MOST Barrique Amarone, ottenuta da uve fresche di vendemmia, pressate delicatamente dopo essere state deraspate. Le uve provengono da tre vitigni diversi, Rondinella, Molinara e Corvina, la cui polpa dolce e fragrante viene trasformata in un'essenza memorabile.

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Le Donne del Vino a Vinitaly tra profumi e gioielli


ristorante ddv a vinitalyL’Associazione Nazionale Le Donne del Vinoristorante ddv a vinitaly, guidata da Elena Martusciello, sarà presente a Vinitaly 2015 con un interessante programma e un suo ristorante (nell’area H “Cittadella della Gastronomia”). Lo stand istituzionale lo troverete nel Centro Servizi Arena, Galleria tra i Pad.6/7.  Una novità particolare è costituita dall’allestimento definito “impasto”, offerto dalla Cooperativa Avanguardia di Verona.

Il coordinamento del Ristorante, gestito da una socia, è affidato alla consolidata regia di Marina Ramasso per la cucina e di Piercarla Negro per i vini.  Menu composto da quattro piatti: uno di pesce (trota salmonata), uno di carne (battuta di Fassona al coltello), un piatto “vegetariano”, un primo piatto (agnolotti di magro) e una proposta di dolci.  Al centro della sala tre veloci punti “golosi”: punto forno, (pane, grissini ,taralli, dolci);  punto salumi; punto formaggi  (assortimento di formaggi tipici regionali).  Oltre cento etichette provenienti da tutte le regioni italiane nella carta dei vini.

 Lunedì 23 marzo alle 11.30 – presso la sala C del pad. 10 - 1° Piano – si svolgerà un talk show con degustazione di vini dal titolo “Profumo di Donna: viaggio nel senso ancestrale”, condotto da Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del Bere e in collaborazione con la “Compagnia di Produzione del Sughero”. La degustazione  vedrà protagoniste otto Donne del Vino e altrettanti grandi vini scelti per il loro livello qualitativo e per l’affinità con il tema. L’evento ruoterà attorno al mondo dei profumi e del loro potere educativo, avvicinando le suadenti essenze dell’alta profumeria, i cui segreti saranno raccontati da Lorenzo Dante Ferro, numero uno del settore. Il servizio dei vini sarà a cura dell’A.I.S. delegazione del Veneto.

Mercoledì 25 marzo alle 19,30 - Palazzo della Gran Guardia – Piazza Bra - Serata di Gala Finitaly. In collaborazione con la Direzione di Vinitaly, verrà organizzato un ricco buffet, curato dalle chef dell’Associazione DDV, che porterà gli ospiti in un viaggio ideale alla scoperta delle specialità gastronomiche italiane. L' aperitivo, al primo piano, sarà curato dall’A.I.S. delegazione del Veneto. La serata prevede anche la mostra di preziosi gioielli creati dall'orafo Gerardo Sacco appositamente per questo evento, gioielli dedicati al vino e alle Donne del Vino.

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Concours Mondial de Bruxelles a Jesolo

conferenza stampa concours mondial de bruxellesconferenza stampa concours mondial de bruxellesIl Concours Mondial de Bruxelles fa tappa a Jesolo dal 1 al 3 maggio. Jesolo ospiterà la XXII edizione del campionato mondiale del vino: a Roma la presentazione nella sede dell’Associazione della Stampa Estera. Il sindaco Valerio Zoggia: «Occasione unica per il nostro territorio per far conoscere la qualità del prodotto vitivinicolo e le potenzialità turistiche di Jesolo». Il direttore del Concours Thomas Costenoble. «Torniamo in Italia e lo facciamo in una splendida località. Ci aspetta una tre giorni piena di appuntamenti. Andremo alla scoperta del territorio e dei suoi tesori, conosceremo la sua gente, le sue cantine, la sua produzione». Confermata dal sindaco anche la presenza di Oliviero Toscani. Il Concours Mondial de Bruxelles torna in Italia e sceglie la città di Jesolo per l’edizione 2015. Festeggia così anche il Veneto l’inizio dell’Expo, proprio in contemporanea all’appuntamento che vede Milano e Venezia con il Padiglione Aquae capitali del grande evento. Dal 1 al 3 Maggio Jesolo accoglierà oltre 320 degustatori da 51 paesi e più di 8.000 bottiglie di vino da 58 paesi. La cittadina sarà così il centro di un programma ricco di degustazioni, visite, laboratori e seminari di approfondimento. Novità assoluta, quest’anno, sono i laboratori alla scoperta di 6 vitigni autoctoni italiani (Nebbiolo, Sangiovese, Montepulciano d’Abruzzo, Primitivo, Nero d’Avola, Vermentino) dedicati ai giurati provenienti da tutto il mondo. Un’occasione importante per diffondere la cultura del vino italiano oltre confine.

A Roma nella sede dell’Associazione della Stampa Estera la presentazione dell’appuntamento da parte del sindaco Valerio Zoggia, dell’assessore al turismo Daniela Donadello, del direttore del CMB Thomas Costenoble e del presidente del CMB Benoit Havoux. Presenti sul palco anche due giurati d'eccezione: l'enologo Ezio Rivella e il giornalista Daniele Cernilli.


«La cultura del vino, sia per Jesolo che per il Veneto in generale, sono una delle espressioni della nostra tradizione nonchè un elemento chiave della nostra identità – ha dichiarato il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia - Il vino è capace di raccontare la storia e la cultura veneta e allo stesso modo caratterizzare il territorio e segnare i paesaggi. Jesolo è una città turistica che da qualche anno ha intrapreso un percorso di rinnovamento della sua identità e nell’offerta per chi la sceglie come meta di vacanza. Non siamo solo spiaggia e ombrelloni, siamo anche sport, spettacolo, bellezza, arte, natura e ospitare una manifestazione di carattere internazionale come quella del Concours Mondial de Bruxelles è per questa amministrazione e per la città che rappresento un motivo di orgoglio e un’occasione irripetibile per dimostrare le potenzialità di questo territorio a tutto il mondo. La conferma della presenza di Oliviero Toscani alla manifestazione dopo il nostro provocatorio invito ci consentirà oltremodo di far conoscere la qualità del prodotto del nostro territorio che va ben distinta dalla quantità del bere a cui si riferiva il fotografo milanese che, da quanto ne so, è un grande intenditore di vino».

Il Concours Mondial de Bruxelles assegna 3 riconoscimenti alla qualità dei vini degustati: Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro, Medaglia d’Argento. Sebbene la conoscenza del premio in Italia sia principalmente di dominio degli addetti ai lavori, il riconoscimento dell’importanza di esso inizia a farsi strada e dimostrazione ne è, probabilmente, anche la massiccia partecipazione delle cantine italiane negli ultimi anni. In un decennio il numero dei campioni è praticamente raddoppiato.

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Export e sentiment dei buyer internazionali


Vinitaly ha chiesto ad alcuni buyer dei più importanti e interessanti mercati le prospettive dell’export enologico. A due settimane dalla sua apertura, Vinitaly ha raccolto il sentiment dei buyer di Cina, Vietnam, Corea del Sud, Brasile, Messico, Australia, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Svezia, Danimarca, Olanda, Belgio e Francia. Si tratta di un “assaggio” dei focus sui Paesi target in programma durante la Fiera di riferimento dal 22 al 25 marzo a Verona. Il potenziamento dell’incoming realizzato da Veronafiere garantirà la presenza di delegazioni commerciali da 50 Paesi per incontri b2b programmati con le aziende, e all’arrivo di professionisti del wine&food da 120 Paesi.
«Il contatto con i mercati – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – è fondamentale per capire le tendenze e dare alle aziende le informazioni e i servizi di cui hanno veramente bisogno e per scegliere con cognizione di causa dove potenziare di anno in anno il nostro incoming di buyer, che per il 2015 ha visto un incremento degli investimenti del 34%. Per questo Vinitaly, con Vinitaly International, è una fiera ‘aperta’ tutto l’anno, che da Verona si sposta in Cina, Usa, Canada e in altri Paesi, per poi riportare il suo bagaglio di contatti e know-how. Un’attività inimmaginabile per le aziende, che fa di Vinitaly il momento commerciale più atteso dalle cantine».
Dall’indagine i feedback migliori arrivano dai nostri partner storici, come la Germania, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. L’India, invece, si dimostra a dir poco ostica e la Russia, che pure nel 2014 ha resistito, si trova in mezzo alla peggior svalutazione del rublo degli ultimi anni, mentre il Brasile paga dazi altissimi.
Un mondo a due velocità, quindi, ma in continua evoluzione.

In Cina, ad esempio, è importante sfruttare la debolezza manifestata nel 2014 dalla Francia, «lavorando sulla costruzione di brand forti», come racconta David Chow, di Altavis Fine Wines, perché questa, per i vini del Belpaese «è una nuova era di sviluppo, a patto che si parli di prezzi ragionevoli». Largo, quindi, ai vini «di qualità, come Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino e Amarone della Valpolicella, sempre più popolari in Cina», come dice l’importatore Hideyuky Tsuji, di Enoteca Shanghai Co.


Ma l’Asia non è solo Cina, ed anche i piccoli scalpitano, a partire dal Vietnam, dove, come dice Nguyen Dui Tuan, di Top Wine Director, «il mercato del vino è cresciuto molto velocemente ed i protagonisti sono stati la Francia e l’Italia, ma c’è da fare i conti con una polarizzazione dei consumi, tra bottiglie sotto i due euro e vini sopra i venti». Anche in Corea del Sud «si sta sgonfiando la bolla dei vini francesi, e la gente guarda agli italiani, più accessibili», spiega Mang Shang Woon della World Liquor Co.

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Degustazioni a Bertiolo per le DOC

Anche quest’anno qb quantobasta era presente alla degustazione per il concorso del Vini di Bertiolo organizzato da Assoenologi. Un concorso storico con la presenza di aziende di tutte le DOC del Friuli Venezia Giulia. I numeri? 273 vini presentati  (solo 5 in meno dell’anno scorso) divisi in 6 categorie. Bianchi tranquilli, bianchi aromatici, rossi tranquilli, dolci, spumanti e la sesta (la nuova nata) delle Ribolle gialle spumantizzate. Le commissioni erano 18. Non tutte le postazioni, purtroppo, erano occupate. Ci sono state delle defezioni da parte degli associati alla Assoenologi, più che altro non ho visto facce nuove. Il bravo Matteo Lovo si dà molto da fare, l’organizzazione era ineccepibile ma...chissà perché ai giovani enologi non interessa partecipare ai concorsi. Interessa molto, invece, all’ONAV che era presente con una corposa delegazione. Nessun rappresentante dell’AIS, peccato perché anni addietro si era creata una buona sinergia tra le varie associazioni. Qualche cosa si è rotto, probabilmente. Ma parliamo di vino. Io ero in undicesima commissione. Ho degustato tutti vini del 2013 e di annate antecedenti. Tra tutti è spiccato un grande Pinot Bianco. Come zona? Delle Venezie…Altro non so. Come tutti gli anni i volontari della Pro Loco di Bertiolo ci hanno preparato la cena. Il pasticcio era veramente di altissima qualità. Essere presenti a questi panel è un momento di lavoro ma anche di convivialità. Dobbiamo aspettare il 14 marzo per conoscere i risultati.

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