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I premiati al Concours Mondial de Bruxelles

Tenuta Ca'Bolani Pinot Grigio Aquileia 2013 Friuli Aquileia DOC  Casa Vinicola Zonin; Refosco dal Peduncolo Rosso Riserva 2009 Friuli Aquileia DOC  Società Agricola Valpanera; Alma Rosso Valpanera 2008 Friuli Aquileia DOC  Società Agricola Valpanera;  Romio Pinot Grigio 2014 Friuli Grave DOC Caviro; Case Sugan Pinot Grigio 2013 Friuli Grave DOC San Simone di Brisotto; Pinot Grigio I Feudi di Romans 2014  Friuli Isonzo DOC  Az. Agr. Lorenzon Enzo & C. Tureis IGT Venezia Giulia 2012 un bianco riserva dell'azienda Pitars di San Martino al T. Sono questi alcuni dei vini della regione FVG premiati al Concours Mondial de Bruxelles 2015. Elenco completo sul sito ufficiale. Tutti i risultati sono disponibili on line.

Ancora una volta il Concours s’impone come rivelatore delle ultime tendenze del pianeta vitivinicolo di cui fornisce una panoramica  annualmente aggiornata. Quest’anno il concorso si è svolto nella città balneare italiana di Jesolo nelle date 1, 2 e 3 Maggio. Oltre 8.000 vini provenienti da 45 paesi produttori sono stati analizzati da alcuni tra i migliori degustatori di tutto il mondo. Masters of Wine, sommelier, enologi, buyers, importatori, giornalisti e scrittori di vino – in tutto 299 degustatori da 49 nazionalità diverse si sono riuniti per una entusiasmante maratona durata 3 giorni. La diversità sia dei prodotti che dei profili dei degustatori rappresenta proprio una delle principali peculiarità di questa competizione che nell’arco di pochi anni  è riuscita  a diventare un vero «campionato del mondo» della degustazione di vini.

Allo scopo di aiutare il consumatore nelle sue scelte di acquisto, sono state attribuite tre tipi di medaglie: Gran Oro, Oro e Argento. Oltre alle medaglie, il Concorso conferisce anche premi speciali ai vini che hanno ottenuto il miglior punteggio nella loro categoria. Ecco la lista :

•    Best Sparkling : Champagne Charles Heidsieck Rosé Millésimé 1999 (Francia, Champagne)
•    Best White : Kleine Zalze Family Reserve Chenin Blanc 2013 (Sudafrica, Stellenbosch)
•    Best Rosé : Cote des Roses 2014 (Francia, Languedoc-Roussillon)
•    Best Red : Nican 2008 (Italia, Abruzzo)
Altri premi speciali
•    Best Cava : Juvé & Camps Reserva de la Familia Gran Reserva Brut Nature 2010
•    Best Spanish wine : Muro Reserva 2006 (Rioja)
•    Best Chilean Wine : Sol de Chile Reserva Cabernet Sauvignon 2014 (Valle del Maule)
•    Best Portuguese Wine : Quinta da Sequeira Grande Reserva Tinto 2009 (Douro)
•    Best French Wine : Château Grand Pontet 2012 (Saint-Émilion)
Rivelazioni 2015:
•    Portogallo: Kopke Porto 1941 (Porto Colheita)
•    San Marino: Sterpeto 2009 (Vini Tipici Di San Marino)
•    Italia: Sichivej 2011    (Piemonte)            
•    Croazia : Korlat Merlot 2011 (Dalmatinska Zagora)
•    Stati Uniti: Beringer Founders Estate Chardonnay 2012
•    Repubblica di Macedonia: Kamnik Cuvée de Prestige 2013 (Povardarski)


La 23ª edizione del Concours Mondial de Bruxelles si svolgerà dal 29 aprile al 1 maggio 2016 a Plovdiv (Bulgaria). Un’occasione per scoprire la diversità dei vini bulgari e la ricchezza di Plovdiv, capitale culturale europea nel 2019.

Creato nel 1994 il Concours Mondial de Bruxelles può annoverarsi tra i «campionati del mondo» del vino e della degustazione.  Insieme, gli oltre 8 000 vini in competizione provenienti da tutto il mondo rappresentano diverse centinaia di milioni di bottiglie commercializzate. Dal 2006 il Concours Mondial ha deciso di affermare il proprio carattere internazionale e si svolge fuori dalle sue frontiere. Lisbona, Maastricht, Bordeaux, Valencia, Palermo, Lussemburgo, Guimarães, Bratislava, Jesolo sono state tutte cornici prestigiose alle degustazioni.

Composta unicamente da esperti di vino, la giuria del Concours Mondial de Bruxelles riunisce 299 degustatori internazionali professionisti di primo piano di ben 49 nazionalità diverse, una diversità che contribuisce al carattere unico dell’evento. Al termine del Concorso solo i vini che avranno ottenuto i migliori risultati potranno ambire alle prestigiose medaglie che guideranno la scelta dei consumatori di tutto il mondo.


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Cantine cooperative al top in FVG

vivai cooperativi rauscedo vivai cooperativi rauscedo Confcooperative Fvg: ottimi risultati di bilancio per Cantina di Rauscedo – prima in Italia per crescita del fatturato – e per Cantina La Delizia. «La rappresentanza del settore vitivinicolo deve rafforzarsi, perciò è stato avviato un percorso di coordinamento unico all’interno dell’Alleanza delle Cooperative Italiane (Aci) tra Confcooperative, Lega delle cooperative e Agci», dice il responsabile regionale vitivinicolo di Fedagri Fvg-Confcooperative Fvg, Denis Ius. «Nell’incontro del settore vitivinicolo di Fedagri nazionale, tenutosi di recente – aggiunge –, sono state evidenziate pure le problematiche legate alla necessità di arrivare, quanto prima, alla registrazione delle varietà di vite resistenti alle crittogame, messe a punto dai Vivai Cooperativi di Rauscedo, e di sburocratizzare il settore, tema bene in evidenza nell’agenda del ministro Maurizio Martina».

In Fvg, le cantine cooperative rappresentano il 42 per cento del vino prodotto (450 mila ettolitri), con due strutture di assoluto rilievo: la Cantina di Rauscedo che, nel 2014 – dopo l’operazione di fusione con la Cantina di Codroipo -, ha fatto registrare il miglior risultato di fatturato italiano del settore con un incremento di oltre il 40 per cento e la Cantina La Delizia, di Casarsa, che ha visto crescere il proprio fatturato del 34%.

In Italia, le prime tre posizioni nella classifica della aziende vitivinicole con maggior fatturato, sono occupate da imprese cooperative. A livello europeo, tra le prime dieci cooperative vinicole per fatturato, 7 sono italiane, mentre, nel mondo, la cooperazione rappresenta il 60 per cento del vino commercializzato.

 

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Prorogato bando per Friulano in corto

Prorogati al 31 maggio 2015 i termini per l’iscrizione a FRIULANO IN CORTO, il concorso di produzione di cortometraggi promosso da ERSA e organizzato da Pro Loco Buri con il sostegno del Comune di Buttrio in occasione della 83a Fiera Regionale dei Vini di Buttrio in programma il prossimo 6-7 e 13-14 giugno.

 “Wine and roots” ossia Vino e Radici , il sottotitolo di Friulano in Corto aperto a videomaker residenti in Italia, Austria, Slovenia e Croazia, per  raccontare con gli strumenti del cinema le eccellenze del mondo vinicolo del Friuli Venezia Giulia, le storie familiari e le esperienze umane, la terra e i vitigni, le eccellenze del mondo vinicolo del Friuli Venezia Giulia.
Tra tutte le candidature pervenute (singoli o gruppi) all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., verranno selezionati entro il 12 giugno 2015 10 videomaker a cui verrà chiesto di produrre un video originale, di durata compresa tra i 6 e gli 8 minuti, con riprese effettuate sul territorio della regione Friuli Venezia Giulia.
I video prodotti dovranno pervenire agli uffici della Pro Loco Buri entro e non oltre il 1 settembre 2015. I dettagli del regolamento e la scheda di iscrizione sono disponibili a questo link Bando concorso Friulano in corto.

I lavori saranno valutati da una giuria di esperti presieduta dal celebre direttore della fotografia di origini carniche Dante Spinotti, da anni al fianco dei più grandi registi americani. Insieme a lui Paolo Vidali direttore del Fondo Audiovisivo FVG, Federico Poilucci presidente di Film Commission FVG, Ana Lampret dello Slovenski Filmski Center, Arianna Floreanini Assessore alla Cultura del Comune di Buttrio e Paola Coccolo  Direttore servizio promozione di ERSA Agenzia Regionale per lo sviluppo Rurale  della Regione Friuli Venezia Giulia.
In palio un premio di di € 3.000,00 (tremila/00)  euro per il vincitore e un rimborso spese di €500,00  euro ai dieci selezionati.

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Concluso il Concours Mondial de Bruxelles

Finali del Concorso Mondiale dei vini a JesoloFinali del Concorso Mondiale dei vini a JesoloSi conclude il Concours Mondial de Bruxelles 2015,  oltre 8000 le etichette di vino iscritte al concorso, più di 300 i giurati,  provenienti da 49 nazioni diverse. In una tre giorni di degustazione dai ritmi serrati, 55 commissioni da 5 o 6 membri ciascuna hanno degustato oltre 8000 campioni di vino provenienti da 45 nazioni diverse. Una maratona ormai giunta alla 22esima edizione. Presenti oggi all’annuncio Marin Raykov, Ambasciatore della Bulgaria in Italia (la bulgaria ospiterà l'edizione 2016), Nikolina Angelkova, ministra del Turismo, Vassil Grudev, Ministro dell’Agricoltura, Daniela Saveklieva, VP of the Standing Committee of Economy & Toursim, e Angelina Topchieva, Segretario Generale della Municipalità di Plovdiv che hanno dato il benvenuto al Concorso sottolineando l’ospitalità bulgara e la sua lunga tradizione vitivinicola.

I giurati hanno potuto conoscere bene il territorio e i suoi vini attraverso visite in cantina, degustazioni e seminari tecnici sulle varietà autoctone. Proprio quest’ultima è stata una delle novità più apprezzate: in molti infatti hanno aderito ai 6 laboratori organizzati per illustrare alcuni tra i più importanti vitigni italiani, Nebbiolo, Sangiovese, Montepulciano d’Abruzzo, Primitivo, Nero d’Avola, Vermentino. Un’ulteriore occasione per diffondere la cultura del vino italiano oltre confine.

La ventiduesima edizione del famoso Concorso ha raccolto anche numeri da record. Oltre 8000 campioni - un migliaio in più rispetto alla precedente edizione italiana, in scena a Palermo nel 2010, più di 300 giurati e ben 160 persone che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione sul territorio. Una macchina organizzativa eccezionale ha mosso questo prestigioso e storico concorso, frutto in questa edizione di una partnership tra l’organizzazione belga diretta da Thomas Costenoble e il Comune di Jesolo.

I campioni sono arrivati soprattutto dai tre maggiori paesi produttori ovvero Francia, Spagna e Italia. In Italia la regione che ha inviato più campioni a giudizio è stato il Veneto, seguito dalla Sicilia e dalla Puglia.

Una kermesse unica che assegnerà 3 riconoscimenti alla qualità dei vini degustati: Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro, Medaglia d’Argento.

E a proposito di risultati e vini premiati, quest’anno le medaglie verranno comunicate in tempi record: già il 15 Maggio nel padiglione belga dell’Expo.

Sebbene la conoscenza del premio in Italia sia principalmente di dominio degli addetti ai lavori, il riconoscimento dell’importanza di esso inizia a farsi strada e dimostrazione ne è, probabilmente, anche la massiccia partecipazione delle cantine italiane negli ultimi anni. In un decennio il numero dei campioni è praticamente raddoppiato.

Le medaglie del CMB sono garanzia di qualità per il consumatore. Lo guidano nell’acquisto e lo aiutano a discernere la qualità nelle sue sfumature, all’interno di un’offerta molto variegata. La serietà del regolamento, la metodologia di giudizio e la professionalità con cui vengono affrontate le varie sessioni di degustazione e analisi sensoriale sono rinomate. L’organizzazione del concorso ha infatti, nelle sue diverse edizioni, messo a punto un sistema di controllo esteso a tutte le fasi della manifestazione: nelle degustazioni proprio per garantire un giudizio equo vengono effettuati controlli incrociati per verificare che il degustatore sia in grado di riprodurre lo stesso giudizio sullo stesso campione. Oltre a ciò, il Concours Mondial de Bruxelles è l’unico concorso internazionale ad avere attuato un valido e costante controllo posticipato dei campioni premiati al fine di garantire la legittimità dei risultati. Infatti, una selezione dei vini medagliati verrà sottoposta ad un’analisi chimica, fisica e sensoriale in modo da comparare il campione presentato con il prodotto immesso sul mercato.  Il Concours Mondial de Bruxelles ha anche messo a punto un sistema per definire con precisione la coerenza e la ripetibilità del giudizio dei propri degustatori: uno strumento di valutazione, sviluppato in collaborazione con l’Istituto di Statistica dell’Università Cattolica di Louvain, che opera con simulazioni matematiche che vengono effettuate sulle schede di degustazione di decine di migliaia di vini. Questi studi ogni anno contribuiscono a confermare e garantire la validità del sistema adoperato e l‘affidabilità dei premi attribuiti.

 Uno dei capisaldi del Concorso risiede proprio nelle competenze e nella professionalità espresse dalla giuria: più di 300 degustatori, provenienti da 49 paesi, divisi tra giornalisti (50%), tecnici (enology e sommelier) (25%), buyer (15%). Tra i giurati, quest’anno, erano presenti alcuni Master of Wine (ad esempio Cees Van Caasteren e Jo Aherne), André Dominé (autore di un manuale ormai considerate un classico di settore: “Wein”), Ezio Rivella (considerato uno dei padri dell’enologia italiana), Bern Burtschy (giornalista a Le Figaro), Daniele Cernilli (che è passato dal dirigere la guida del Gambero Rosso alla “sua” guida), David Cobbold (giornalista e scrittore), Adam Lechmere (giornalista). Presenti anche molti rappresentanti dagli altri continenti: ad esempio, Subhash Arora giornalista indiano, Rebbeca Leung giornalista di Hong Kong, Jaques Orhon dal Canada, Wonkuk Seol buyer dalla Corea.
Nato nel 1994, il Concorso negli anni è cresciuto enormemente e ha amplificato il suo prestigio. Itinerante dal 2006, ha toccato varie capitali del vino e in Italia solo Palermo, fino ad oggi, aveva avuto l’onore di ospitarla. Il 2014 ha visto pervenire 8060 vini da 58 paesi che sono stati valutati durante 3 giornate intense di degustazioni da 310 esperti provenienti da 51 paesi, fidati consiglieri dei consumatori. La Francia resta il primo paese partecipante con 2.428 vini presentati, seguito dalla Spagna (1.615), dall’Italia (1.153); il Cile resta il paese più rappresentato dell’emisfero sud.

 

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Confraternita del vin nostran a Latisana

A Latisana è nata la “Confraternita del Vin Nostràn”, un'associazione, senza scopo di lucro, che vuole  "promuovere la conoscenza, la valorizzazione, e la diffusione della produzione viticola del latisanese e in particolare modo quella legata al vino Nostràn; sviluppare, ed esaltare le migliori tradizioni della Bassa friulana della cultura vitivinicola, oleicola ed enogastronomica; di individuare prodotti alimentari e vinicoli le cui modalità di produzione sono legate a un territorio, nell’ottica della salvaguardia della biodiversità, promuovendone la conoscenza e le produzioni eco-sostenibili" ecc. ecc. Ma soprattutto la  Confraternita vuole valorizzare il vino Nostràn, le uve che concorrono alla sua produzione e il suo territorio d’origine. Il Vin Nostràn, vino di Latisana, gode ancora di credito secolare, testimoniato da immagini e ricordi e immortalato nella famosa villotta “ Volin bevi, tornà a bevi, di chel vin ch’al è tant bon: al è vin di Latisane vendemat su la stagion”.

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Wine lovers in cantina Pittaro

Azienda vigneti Pittaro, a Codroipo, circa 70 ettari di storia del vino nel cuore della pianura friulana. Appuntamento imperdibile. Il nostro gruppo di wine lovers è praticamente al completo. La tradizione vitivinicola della famiglia Pittaro si tramanda da diversi secoli, ma è dagli anni ‘70 circa che viene studiata e rimodernata la cantina.
Nel pianificarla sono stati lungimiranti: innovativa, moderna e soprattutto ancora attuale. Con il tempo la cantina Vigneti Pittaro si è specializzata, nella produzione di ottimi spumanti metodo classico che fanno onore alla nostra regione (e anche in questo caso la scelta degli spumanti si è rivelata lungimirante!).
A riceverci, nella sala tappezzata da una collezione di centinaia di bicchieri e bottigliette in vetro soffiato, c'era l'enologo Stefano Trinco, che ci ha accompagnato in cantina alla scoperta di tutte le fasi di vinificazione. Siamo tutti affascinati dal trovarci fra decine di migliaia di bottiglie coricate orizzontalmente, divise in cataste a seconda dell'annata e tipologia di vino, che aspettano solo il momento ottimale di maturazione prima di essere vendute (normalmente riposano sui lieviti per almeno 36 mesi).

Stefano Trinco, enologo delle Cantine PittaroStefano Trinco, enologo delle Cantine Pittaro
L’enologo ci ha raccontato nei dettagli le diverse fasi della spumantizzazione e soprattutto il funzionamento della macchina utilizzata per la sboccatura, per l'introduzione del liqueur d'expedition (formula segreta di ogni azienda) e la tappatura finale dello spumante. Prima di degustare è d’obbligo una visita al Museo del Vino, orgoglio del signor Pietro Pittaro, dove vengono conservati più di 5.000 "pezzi", moltissimi dei quali recuperati dallo stesso proprietario durante i suoi frequenti viaggi. Una visita che vi consigliamo vivamente!
Eccoci nella sala degustazione. Iniziamo con l'ultimo nato di casa Pittaro, una Ribolla gialla, metodo classico 24 mesi sur lies, prodotto fresco, equilibrato sia al naso che in bocca. Ritrovo gli aromi e profumi varietali tipici di questo vitigno autoctono. Si passa poi ad assaggiare una carrellata di spumanti, sempre metodo classico cioè con presa di spuma in bottiglia, fatti con uve di Pinot bianco, Pinot nero e Chardonnay. Il primo è un brut, etichetta argento, sboccatura 2014, con un fine e costante perlage. Il mio naso percepisce sentori di frutta, in particolare di mele golden, e in bocca ha una buona persistenza.
Della linea Etichetta oro ci è stato proposto un 2007, sempre sboccatura 2014, pezzo forte dell'azienda.
Qui le catenelle erano fini e persistenti e al naso ho avvertito note di crosta di pane e lievi sentori di lievito; nonostante i suoi sette anni di invecchiamento, era ancora molto fragrante, ben strutturato e molto persistente. Restando sempre sulla linea oro, Stefano Trinco ci ha poi aperto un 2004, sboccatura 2011, dove ho avvertito profumi di crostata ma anche una delicata mineralità, rimanendo in bocca pulito, armonico e morbido.
Dall'annata 2002 note ancora più marcate di pasticceria e spezie dolci con un ottimo corpo rotondo e caratterizzato da un retro-olfatto di note spinte di burro, con una sensazione quasi tattile. Trinco ci ha spiegato che lui preferisce aspettare una maturazione aromatica completa a discapito dell'acidità, per dare un carattere più marcato, più friulano, con un corpo più armonioso e pieno.
Gli ultimi due spumanti sono stati al di sopra delle aspettative. L'etichetta oro del 2000, al naso, presentava delle finissime note minerali che col tempo evolvevano in meglio. In bocca, invece, una sostenuta acidità che equilibrava la nota dolce. Il tutto ritrovato anche nell'annata 1992, che ha chiuso la verticale straordinaria, risultando ancora un vino perfetto.

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Grappa simbolo d'Italia, le foto vincitrici

Sessanta scatti per tre categorie in gara, dedicate alla grappa dalla produzione alla sua presenza nei momenti conviviali. Sono state selezionate nei giorni scorsi fra i sessanta scatti pervenuti le nove foto vincitrici del primo concorso fotografico “Grappa, simbolo d’Italia”, promosso da Anag Umbria con tre categorie. Per la prima, dedicata alle fasi di produzione della grappa, sono state scelte le foto di Giovanni Menicucci, “Un’ottima annata”; Michele Gavazza, “Crogiolo” e Valentina Velin, “Rilassante dolce riposo”. Per la seconda categoria, dedicata alla grappa come regina di momenti conviviali e festeggiamenti, sono state selezionate le foto di Paolo Nicolini “Incontro, confronto”; Marco Monacchia e Filippo Gallina “Fine gloriosa”. Nella terza e ultima categoria, dedicata alla grappa come spirito in quanto unisce, è generosa e “spiritosa”, hanno vinto le foto di Alessia Cogato, “La grappa ovunque e comunque”; Barbara Versiglioni, “La Grappa è spiritosa: bevo come una bestia” e Off. Fot. Udine “Contrasto dello spirito”. Tutte le foto in gara sono disponibili sul sito di Anag, www.anag.it, all’interno della sezione dedicata alla regione Umbria.  

“L’iniziativa - spiega il presidente di Anag Umbria, Massimo Tortoioli Ricci - è nata per valorizzare la grappa come simbolo dell’Italia unita e come uno dei prodotti di eccellenza del nostro Paese, tutelato dall’Unione europea e che, da sempre, accompagna momenti importanti della nostra storia e fa parte della nostra cultura e convivialità: era grappa quello che scaldava l’animo dei nostri soldati impegnati nelle dure battaglie in trincea durante il primo conflitto mondiale ed è grappa quella che non può mancare oggi alla fine di una cena con amici o in altre occasioni di festa e socializzazione. Grazie al concorso fotografico aperto a tutti, abbiamo potuto vedere il mondo della grappa con altri occhi e sotto punti di vista diversi, esaltando le fasi della produzione dei distillati, dalla lavorazione della vinaccia alla degustazione nel bicchiere, e la presenza nei momenti conviviali, con la capacità di unire e socializzare in maniera ‘spiritosa’”.

Scoprire il distillato con un assaggio consapevole, con Anag. Anag è un’associazione senza scopo di lucro fondata nel 1978, con sede presso la Camera di Commercio di Asti, attiva e presente in diverse regioni e con numerose delegazioni provinciali per promuovere una “cultura del bere” dove qualità e tradizione si uniscono a competenza e  diffusione di un prodotto considerato eccellenza nazionale. I suoi obiettivi prioritari sono divulgare un metodo di valutazione della grappa e delle acquaviti che consenta al consumatore scelte obiettive e ponderate tra prodotti di qualità; stimolare i produttori verso un costante miglioramento dei propri distillati e valorizzare grappe e acquaviti di qualità ottenute secondo usi e tradizioni locali. Negli anni l’associazione si è consolidata come un luogo di confronto e di scambio di passioni comuni e di conoscenze legate al mondo dei distillati alcolici, sia italiani che esteri, ma anche come punto di riferimento per chi vuole imparare a degustare i distillati, con corsi di degustazione ed eventi formativi.



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I vincitori del concorso Filari di bolle

Premiazione dei vincitori del 1° Concorso Filari di Bolle a CasarsaPremiazione dei vincitori del 1° Concorso Filari di Bolle a CasarsaAnnunciati oggi i 4 vincitori della prima Selezione regionale degli Spumanti del ‪‎Friuli‬ Venezia Giulia alla ‪#sagravinocasarsa‬. Il premio per il Metodo Charmat Prosecco DOC (sponsorizzato da Juliagraf) è stato assegnato al Vino Prosecco Spumante Extra Dry presentato dall’azienda vinicola Fondazione De Claricini.
Il premio per il Metodo Charmat Spumante monovarietale (sponsorizzato da Icas) è stato assegnato al Vino Ribolla Gialla Spumante Brut prresentato dall’azienda Poggiobello - Genagricola S.p.a.
Il premio per il Metodo Charmat Cuvée (sponsorizzato da Ds Smith) è stato assegnato al Vino Rivus Spumante Extra Dry presentato dall’Azienda agricola Ferrin. Il premio per il Metodo Classico (sponsorizzato da Amorim) è stato assegnato al Vino Spumante Talento Pittaro Brut etichetta oro presentato dall’azienda Vigneti Pittaro.
Ai vincitori come premio è stata donata un’opera originale del grande fotografo casarsese Elio Ciol.Grande vetrina per Filari di Bolle, la prima Selezione dedicata agli Spumanti del Friuli Venezia Giulia: in concomitanza con l’inaugurazione della 67^ Sagra del Vino, tradizionale festa di primavera dedicata alla cultura del vino e alla promozione dei prodotti tipici locali in programma fino al 4 maggio a Casarsa della Delizia, sono stati proclamati il 25 aprile i vini giudicati migliori dalla qualificata giuria della Selezione, composta da sommelier, enologi e giornalisti esperti del settore, provenienti da tutta Italia ma anche da altri Paesi europei come la Germania. Tra di essi anche Luca Martini (campione del mondo dei sommelier 2013), Daniele Cernilli (il "dottore del vino", anima dell'omonimo sito doctorwine.it) e Giampaolo Gravina (curatore delle Guide de L’Espresso). Sono state 85 le aziende vinicole partecipanti, provenienti da tutte le zone DOC del Friuli Venezia Giulia, le quali hanno presentato in concorso 150 vini nelle quattro categorie Metodo Charmat Prosecco DOC, Metodo Charmat Spumante monovarietale, Metodo Charmat Cuvée e Metodo Classico (condizione per partecipare era che le uve fossero state coltivate in Friuli Venezia Giulia e che l’azienda abbia sede o un’unità operativa nella stessa regione). Tra questi sono stati selezionati 65 vini finalisti.

- Il premio per il Metodo Charmat Prosecco DOC (sponsorizzato da Juliagraf) è stato assegnato al Vino Prosecco Spumante Extra Dry presentato dall’azienda vinicola Fondazione De Claricini.

- Il premio per il Metodo Charmat Spumante monovarietale (sponsorizzato da Icas) è stato assegnato al Vino Ribolla Gialla Spumante Brut presentato dall’azienda Poggiobello - Genagricola S.p.a.

- Il premio per il Metodo Charmat Cuvée (sponsorizzato da Ds Smith) è stato assegnato al Vino Rivus Spumante Extra Dry presentato dall’Azienda agricola Ferrin.

- Il premio per il Metodo Classico (sponsorizzato da Amorim) è stato assegnato al Vino Spumante Talento Pittaro Brut etichetta oro presentato dall’azienda Vigneti Pittaro.

“Il successo di questa prima edizione - ha commentato Antonio Tesolin, presidente della Pro Casarsa della Delizia, organizzatrice della Sagra e della Selezione - conferma l’intuizione che abbiamo avuto in fase di istituzione della Selezione: mancava una “vetrina” per la produzione spumantistica regionale. Ora questo spazio che premia l’eccellenza delle bollicine del Friuli Venezia Giulia c’è e soprattuto abbiamo i numeri di questo settore in crescita. Un punto di partenza da cui iniziare a ragionare con dati alla mano sulle possibilità di produzione e, soprattutto, di e si aprono per i prodotti trainati dal marchio Friuli, il quale, a detta degli stessi illustri giurati, rappresenta il valore aggiunto fondamentale quale garanzia di qualità per i consumatori: questi sono infatti spumanti che sanno soddisfare e attrarre il mercato. Tra l’altro da giornalisti ed esperti del settore è giunto un suggerimento condivisibile: tutelare quanto di importante c’è già nella regione in campo spumantistico, come la ribolla gialla spumante, ma soprattutto anche cercare di individuare uno spumante friulano in grado di affiancare, nelle preferenze del pubblico, il prosecco”.

Ai vincitori come premio è stata donata un’opera originale del grande fotografo casarsese Elio Ciol.

Per conoscere i membri della giuria leggi qui Sagra del vino di Casarsa con Filari di bolle

Filari di Bolle proseguirà durante la Sagra del Vino con una serie di degustazioni dei vini finalisti nell’Enoteca Salone dei Vini allestita in piazza Cavour, gestita dalla Pro Casarsa insieme ai sommelier dell’AIS del Friuli Venezia Giulia, oltre che nei bar e locali pubblici abbinati a prelibatezze gastronomiche realizzate per l’occasione.

Organizzatori e partner Organizzazione a cura della Pro Casarsa della Delizia e Città di Casarsa della Delizia, in collaborazione con Associazione italiana sommelier FVG, Assoenologi FVG, Onav FVG, Slow Wine FVG e Associazione Città del Vino. Con il patrocinio e supporto dell’Ersa (Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia), il patrocinio della Provincia di Pordenone e Consorzio delle Doc Fvg. Con il sostegno di Amorim, Juliagraf, Icas, DS Smith, Friulovest Banca, Consorzio tra le Pro Loco del Sanvitese e del Sil e Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia dell’Unione nazionale tra le Pro Loco d’Italia.

 

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Concorso enologico Cornium d'oro e Picolit


Sala dai "cavalirs" a Villa Nachini Cabassi per la selezione del vino Friulano concorso Cornium d'oroSala dai "cavalirs" a Villa Nachini Cabassi per la selezione del vino Friulano concorso Cornium d'oroDall' 8 al 12 maggio 2015 si terrà la 46° fiera dei vini di Corno di Rosazzo, una delle cui cifre distintive è il concorso enologico Cornium d’oro. Il concorso, organizzato in collaborazione con Assoenologi, è volto a  “valorizzare il Friulano, vino fondamentale nell’enologia regionale, mettendone in risalto le caratteristiche, premessa necessaria al riconoscimento completo dell’alta qualità di questo vitigno e a stimolare i produttori e i vivaisti al miglioramento della qualità del prodotto”. Si sono appena svolte le Selezioni: 5 commissioni composte da 30 degustatori tra enologi, onavisti, sommelier Fis e giornalisti. In gara Friulani del 2014 e 2013. Alla fine della degustazione ogni commissione ha identificato i due migliori friulani che hanno raggiunto la finale. Per decretare il vincitore c’è stata la degustazione olfattiva. 10 bicchieri, ovviamente alla cieca, e 30 degustatori. Ognuno ha espresso il proprio voto. La stessa degustazione verrà riproposta lunedì 27 aprile alla Giuria dei Critici che sarà composta dai vignaioli ed esperti del paese. Grande democrazia a Corno di Rosazzo. L’8 di maggio, all’inaugurazione della fiera, verranno svelati i nomi dei vincitori della giuria dei Tecnici e dei Critici. Io non ho fatto parte della giuria dei tecnici per il premio Cornium D’Oro.  Parallelamente, si è svolta infatti, come ogni anno, la selezione del miglior Picolit. Due commissioni composte da 6 tecnici cadauno hanno degustato 20 campioni di varie annate. E a questa selezione ho partecipato. Su 10 vini, dal 2012 al 2009, ho trovato delle vere eccellenze. In particolar modo un 2011. Dal colore ambrato carico ma brillante con riflessi dorati. Un naso pulitissimo e intenso, complesso e intrigante e avvolgente. Spaziava dall’albicocca disidratata al gelsomino, per andare a trovare un favo di miele fresco in mezzo a un prato con covoni di fieno, per poi  entrare in un negozio di fiori strapieno di ginestre e glicini. Al gusto la freschezza  riusciva a contrastare benissimo l’importante quantità di zuccheri presenti creando armonia. Insomma un gran bel Picolit. Chissà di chi sarà e se sarà lui il vincitore. E per non farci mancare nulla alla fine delle degustazioni abbiamo avuto la possibilità di degustare 5 vini bianchi portoghesi. Regalo dell’Azienda Amorin Cork proprietaria anche della Azienda Quinta Nova della valle del Douro. Tutti Vinho Verde (cioè giovane).

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Tacco e spacco 2015: i vincitori

Giuria di tacco e spacco 2015 DDV FVGGiuria di tacco e spacco 2015 DDV FVGSala affollatissima. Giuria schierata in prima fila, partecipe e compresa del ruolo. La Delegata Cristiana Cirielli che dava le ultime direttive controllando la situazione con occhio attento e vigile. Aurora Endrici presentatrice leggiadra e sorridente. Dove? Alla Electrolux Professional di Vallenoncello (PN) per la terza edizione di "Tacco e spacco vs cappa e spada", una sfida giocosa fra le ristoratrici dell'Associazione Le Donne del vino (tre) e altrettanti cuochi maschi. Con piatti del territorio, creatività e naturalmente abbinamenti con i vini delle Socie DDV, scelti e presentati da Donatella Briosi. Mentre i cuochi in gara si affacendavano ai fornelli come fossero un'unica brigata, con familiarità e condivisione, noi pubblico abbiamo ascoltato un susseguirsi di speech assai piacevoli e istruttivi, da Daniele Stangherlin della Amorim cork Italia al responsabile marketing della Electrolux (era presente anche il direttore amministrativo Flavio Della Giustina), da Ennio Furlan, sì il nostro erbologo qbista, ad Alberto Passi che ha narrato la rete virtuosa voluta da Venezia con le sue Ville Venete (oltre 4000!), all'amica Gianna Buongiorno che ha presentato la realtà di alta cucina di Qucinando. Il tutto coordinato dalla presentazione di Aurora Endrici, semplice e sorridente: perfetta. Le DDV  presenti raccontavano brevemente i vini scelti per l'abbinamento i paitti, i cuochi spiegavano il senso della loro ricetta. Purtroppo poi il pubblico non ha potuto seguire i lavori della giuria (e questo è ovvio) ma neanche vedere o assaggiare un "finger" dei piatti (ci era stato preparato un ricco buffet in piedi sempre nelle sale Electrolux, ma ci siamo rimasti un po' male... tanto eravamo stati coinvolti).

Dei piatti quindi non possiamo dirvi nulla: solo il nome dei vincitori e della loro creazione culinaria.

Primo Premio a Paolo Viviani  del Ristorante Cascina Faletta a Casale Monferrato,  con il dolce: DELIZIA PIEMONTESE IN BRODO.
Secondo Premio a Teresa Covaceuszach del Ristornate Sale e Pepe a Stregna, con il dolce: SEMIFREDDO CON CROCCANTE E SUSINE UBRIACHE.
Terzo  Premio a  Luca Plet del Ristorante Al Ponte di Gradisca per il  secondo piatto: PUNTA DI PEZZATA ROSSA IN PASTRAMI CON GIARDINERA LIQUIDA AL CAVOLO ROSSO.
La cucina friulana ha fatto dunque una ottima figura classificandosi al secondo posto con il dolce e al terzo posto con il secondo piatto! Ma i maschi hanno battuto le femmine...

Ricchi premi e cotillons anche per i vincitori di un simpatico quiz, consegnati dalla Delegata DDV FVG Cristiana Cirielli, a ragione soddisfatta e orgogliosa del successo della inziativa!

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Imbottigliamento e tutela della grappa

distillerie polidistillerie poliL’associazione Assaggiatori grappa e acquaviti interviene sul braccio di ferro fra produttori di Grappa IG e Commissione europea. Anag: indicazione dell’imbottigliamento a tutela della grappa e della sua qualità 100% italiana
“A tutela della grappa quale prodotto cento per cento italiano, è indispensabile che l’imbottigliamento avvenga in Italia, nella zona d’origine, e che in etichetta sia inserito il luogo di imbottigliamento, che oggi non è più obbligatorio per nessun prodotto, ma non è neppure vietato”. E’ quanto afferma l’Anag, Assaggiatori grappa e acquaviti attraverso la sua presidente Paola Soldi, a supporto delle istanze avanzate dai distillatori, produttori di Grappa IG (Indicazione Geografica), che da tempo stanno lottando per vedere riconosciuto il fatto che l’imbottigliamento avvenga esclusivamente nella zona d’origine della grappa.

“La legge italiana - aggiunge Paola Soldi - ha inserito questa obbligatorietà, ma si scontra con le leggi dell’Unione europea che, di fatto, ne impediscono l’applicabilità. Siamo di fronte a un braccio di ferro fra le ragioni dei produttori di Grappa IG e la volontà della Commissione Europea, che vede nell’obbligatorietà dell’imbottigliamento nella zona d’origine una violazione alla libera circolazione. La nostra associazione è impegnata, fin dalla sua nascita, nella promozione della Grappa come denominazione protetta in ambito CE dal Regolamento numero 110 del 2008 e il nostro auspicio è che i distillatori italiani si distinguano inserendo il luogo di imbottigliamento, così da poter fornire ai consumatori uno strumento indispensabile di conoscenza e di garanzia della qualità del prodotto”.

Il Regolamento CE numero 110 del 2008 determina le regole relative alla protezione delle indicazioni geografiche delle bevande spiritose e afferma che “è opportuno procedere alla registrazione delle indicazioni geografiche identificando le bevande spiritose come originarie del territorio di un paese o di una regione o località di detto territorio quando una determinata qualità, la rinomanza o altre caratteristiche della bevanda spiritosa siano essenzialmente attribuibili alla sua origine geografica”. Anche se il primo riconoscimento della tutela italiana del nome Grappa è precedente al 2008, questo Regolamento CE protegge l’Indicazione Geografica e indica che la bevanda spiritosa si può chiamare “Grappa” solo se è prodotta in Italia da vinacce italiane.

L’Indicazione Geografica, inoltre, non è solo per la Grappa nel suo insieme, ma anche per alcune Grappe regionali, quali Grappa di Barolo, Grappa piemontese/Grappa del Piemonte, Grappa lombarda/Grappa di Lombardia, Grappa trentina/Grappa del Trentino, Grappa friulana/Grappa del Friuli, Grappa veneta/Grappa del Veneto, Südtiroler Grappa/Grappa dell’Alto Adige, Grappa siciliana/Grappa di Sicilia e Grappa di Marsala. Per ognuna di queste denominazioni di Indicazione Geografica è stata predisposta anche la scheda tecnica, come richiesto dal regolamento CE.

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