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La Delizia: le bollicine di Casarsa piacciono ai francesi

La Delizia: il presidente Bellomo annuncia il raddoppio delle superfici produttive. "Fatturato in crescita, siamo riusciti a vendere il Prosecco anche in Francia". “Il mio massimo impegno per il bene della cantina”: parola di Flavio Bellomo, da tre mesi nuovo presidente de La Delizia dopo il passaggio di consegne con Denis Ius (ora vicepresidente), scelta maturata all’unanimità all’interno del consiglio di amministrazione e in continuità nelle scelte operative e progettuali. Bellomo è l’esempio dei valori cooperativi della cantina, nella quale ognuno dei 450 soci dà il proprio contributo per il raggiungimento degli obiettivi: socio dal 2003, nel consiglio d’amministrazione dal 2009 e vicepresidente dal 2010. “Siamo tutti componenti fondamentali di questa grande azienda - ha spiegato riferendosi alla base sociale -: partendo dal gruppo storico e maggioritario di soci casarsesi ora abbiamo una dimensione regionale con soci che vanno da Pordenone fino alla provincia di Udine, territorio dove abbiamo anche la nostra azienda agricola a Pantianicco”.  Leggi anche La Delizia: Flavio Bellomo nuovo presidente


In questo 2016 gli obiettivi da raggiungere sono ben chiari, proseguendo nella strada di risposta alla domanda del mercato che richiede sempre più Prosecco e spumanti insieme al Pinot grigio. “Dopo i 38 milioni di fatturato dello scorso anno - spiega Bellomo - puntiamo a crescere ancora superando i 40 milioni. La qualità de La Delizia è apprezzata sia in Italia, dove ormai la nostra rete di agenti copre tutte le regioni, sia all’estero, destinazione del 60% della nostra produzione, in particolare negli Stati Uniti, Germania e Regno Unito. Basti pensare che la linea di spumanti Naonis nel settore Horeca ha segnato il più 40% di vendite. Se poi aggiungiamo che stiamo riuscendo a vendere il nostro Prosecco perfino in Francia, terra delle bollicine per antonomasia, si capisce come il grande lavoro messo in atto in questi ultimi anni stia dando i suoi positivi frutti”.

La prossima vendemmia vedrà il raddoppio delle superfici produttive con il completamento della nuova area dell’ex Friulvini a Orcenico Inferiore di Zoppola lungo la strada Pontebbana. “Puntiamo a completare i lavori per il prossimo agosto - ha concluso  Bellomo - e ad avere così pronti gli spazi per la vinificazione e stoccaggio di ulteriori 90 mila ettolitri, fondamentali per rispondere alle richieste del mercato. Un passaggio strategico e anche simbolico per i nostri primi 85 anni di storia, i quali ricorrono proprio quest’anno e che festeggeremo con tutti i nostri soci, anima de La Delizia e parte del suo futuro”.






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2015 anno da record per l’export del vino italiano

Il 2015 è stato un anno da record per l’export del vino italiano che vale 5,39 miliardi di euro (+5,4% sul 2014), confermando pienamente le previsioni rilasciate dall’Osservatorio del Vino nei mesi scorsi. I vini spumanti sono i veri protagonisti di questo successo, con un valore di 985 milioni di euro (+17%) e un volume scambiato pari a circa 2,8 milioni di ettolitri (+15%). La voce che comprende il Prosecco guida questa domanda con un incremento del 30% a volume (oltre 1,8 milioni di ettolitri) e del 32% a valore (oltre 660 milioni di euro). Questi i dati dell’Osservatorio del Vino relativi all’export 2015 del comparto, elaborati su base Istat da Ismea, partner dell’Osservatorio.
“L’Osservatorio del vino, come confermano questi dati definitivi già preannunciati e analizzati nei mesi scorsi, è uno strumento strategico e affidabile, commenta Domenico Zonin,  su cui poter contare per avere un quadro attendibile del panorama vitivinicolo e pianificare le necessarie azioni da mettere in campo, dal punto di vista aziendale e da quello istituzionale afferente alle politiche del vino con l’obiettivo di avere risposte concrete e tempestive rispetto alle esigenze di un settore complesso in continua evoluzione come questo”.
“Il dato complessivo che più colpisce – conclude Domenico Zonin – è il sempre maggior apprezzamento del nostro vino di qualità da parte del mercato internazionale, che evidenzia come la cultura del vino stia crescendo e, soprattutto, come il lavoro delle nostre aziende in termini di innovazione, sviluppo e ricerca sia ben percepito e stia finalmente portando gli sperati frutti, che auspichiamo ripaghino degli investimenti operati in tal senso durante questi anni”.

“A poco più di settimane dal via della 50ª edizione di Vinitaly, i numeri mostrano un settore vitivinicolo in continua crescita sui mercati esteri, forte di qualità e tipicità territoriali di Dop e Igp – afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere.
Vini e mosti nel complesso fanno registrare ottime performances nelle esportazioni 2015. In primis, gli Stati Uniti confermano la fiducia verso il nostro vino, con un incremento in valore del 14% per un corrispettivo che sfiora 1,3 miliardi di euro, e oltre il 7% anche in volume (3,2 milioni di ettolitri). Per il Regno Unito l’export vale 750 milioni di euro (+13,3%) mentre la Germania fa registrare un -6,7% in volume e un -1,5% in valore. Buone notizie anche dall’estremo oriente dove sia in Giappone sia in Cina il vino italiano cresce in valore
rispettivamente del 3,4% e del 18%. Per quanto riguarda l’export dei vini spumanti, la domanda è guidata dal Regno Unito con incrementi di 46% in volume e 51% in valore (oltre 270 milioni di euro), ma anche per gli Stati Uniti sono da sottolineare il +25% a volume e il +28% a valore, per corrispettivi di oltre 190 milioni di euro. Bene anche i Paesi Scandinavi con incrementi a due cifre per le bollicine italiane sia in Svezia sia in Norvegia.

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Città del Vino: Casarsa della Delizia si gemella con Magione

CITTÀ DEL VINO: CASARSA DELLA DELIZIA SI GEMELLA CON MAGIONE (UMBRIA). In occasione della 68ma Sagra del Vino di Casarsa dal 21 aprile al 2 maggio  si potranno degustare vini, oli e sapori della cittadina umbra che si affaccia sul lago Trasimeno. Un’occasione per promuovere reciprocamente l’enoturismo di qualità. Manca meno di un mese all'inizio della tradizionale festa di primavera ed è ufficialmente partito il conto alla rovescia. Tra le prime anticipazioni quella del gemellaggio tra Città del Vino, che ogni anno porta a Casarsa una realtà che fa parte dell’omonima associazione nazionale di cui pure la stessa cittadina di Pasolini e la sua Pro Loco sono membri.

Quest’anno toccherà a Magione, antico borgo in provincia di Perugia, situato sulle colline che circondano il lago Trasimeno. Qui la coltura della vite è antichissima perché le alture favoriscono l’esposizione della vite ai raggi del sole e il clima lacustre mitiga i rigori dell’inverno. Tra i vini più noti il Greghetto, bianco fresco e fragrante.

“Una terra antica e dalle eccellenze enogastronomiche uniche - ha dichiarato Lavinia Clarotto, sindaco di Casarsa della Delizia, questo nuovo legame aggiunge un tassello in più alla “mappa” dei gemellaggi del vino che permettono a Casarsa, anno dopo anno, di stringere rapporti sempre più stretti e proficui con varie realtà italiane aderenti all’associazione nazionale. Da parte nostra mostreremo alla delegazione di Magione storia ed eccellenze casarsesi, i nostri vini e le memorie culturali legate alla figura di Pasolini: crediamo nel valore, anche culturale, dell'enoturismo”.

La delegazione umbra sarà presente a Casarsa della Delizia il 23 e 24 aprile 2016. I suoi vini saranno degustabili nell’enoteca della Sagra, i sapori in uno stand nell’area dei mercatini e, clou del programma, la sera di sabato 23 aprile all’hotel ristorante Al Posta si terrà una cena con l’intero menù dedicato a Magione. Oltre ai vini, saranno protagonisti altre due specialità del borgo sul Trasimeno: l’olio e il pesce del lago.

“Per la prima volta da quando abbiamo iniziato i gemellaggi - ha spiegato Venanzio Francescutti ambasciatore delle Città del Vino, viticoltore casarsese di casa a Magione dove amministra degli uliveti  - potremo degustare del pesce, quello della cooperativa di pescatori di Magione, abbinandolo ai vini, tra i quali vanno ricordati anche il Trebbiano e diversi interessanti uvaggi. La Pro Loco di Magione proporrà inoltre i noti sapori della norcineria umbra e grande spazio avrà il loro pregiato olio extravergine di oliva, che per il suo sentore fruttato e il basso grado di acidità viene considerato tra i migliori di Italia. Quello dei gemellaggi è un bel modo per conoscere ed esplorare la nostra meravigliosa Italia”.

Durante i dodici giorni di festa della sagra saranno proposti come sempre appuntamenti culturali e culinari, con un unico grande protagonista: il vino. Il gruppo organizzatore è al lavoro per un ricco calendario di eventi che sarà presto ufficializzato; più che sicura la seconda edizione della Selezione Filari di Bolle che incoronerà i migliori spumanti del Friuli Venezia Giulia e l’ottava Maratonina Terre e Città del Vino del 1° maggio. La Sagra del Vino è promossa dalla Pro Casarsa della Delizia insieme alla Città di Casarsa della Delizia con il sostegno della cantina viticoltori friulani La Delizia e varie realtà pubbliche e private.

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Il Sauvignon stupisce ancora

Ormai dovrebbe essere routine per me, ma il Sauvignon ogni volta riesce a stupirmi. Lo fa dopo ogni sorso, lo fa dopo aver ascoltato la storia del produttore, lo fa ogni volta che leggo passione e consapevolezza nello sguardo di chi lo ha visto nascere. Lo fa tutte le volte che se ne parla. Ospite di ENOPordenone, ho avuto l’onore di parlare di 2 varietà che in Friuli Venezia Giulia trovano il posto ideale per poter esprimere tutte le loro potenzialità, il Sauvignon e il Traminer aromatico.
Due aziende, Quinta della Luna e Tenuta Fernanda Cappello, due Donne del Vino che hanno trasmesso attraverso la loro storia e i loro vini, tutta la passione e l’amore per la loro terra. Una  terra, la loro, caratterizzata dai sassi, confinante con il gretto del Cellina l’una e del Meduna l’altra. Due donne straordinarie, Monica e Fernanda pronte ad accogliere la sfida che la terra ti offre e pronte a vincerla.

Lo scenario è quello di un grande ristorante, come La Torre di Spilimbergo che ai fornelli ha uno chef solido e creativo insieme come Marco Talamini.

Brindisi d’apertura con il Pordenone, blend di alcuni vitigni autoctoni sia bianchi che rossi vinificati in bianco del Friuli Venezia Giulia. Ogni volta cambiano le percentuali, non esiste una regola fissa, dipende dall’annata, da quanto e da che cosa ogni produttore decide di conferire per poter ottenere ogni volta il risultato desiderato. Si tratta di un metodo Charmat che presenta un perlage fine e persistente e un spettro olfattivo talmente ampio ma allo stesso tempo elegante.


Il Sauvignon 2014 di Quinta della Luna accompagna un piatto di un equilibrio straordinario: Pasqualina 2016, un uovo cotto a bassa temperatura per 1h in nido di kataifi, erbe del tagliamento e tartufo nero friulano. Sentori di foglia di pomodoro iniziali lasciano subito il posto alla pesca matura e a note di pompelmo. La freschezza del Sauvignon esalta ogni percezione derivata dal piatto, lasciando successivamente una bocca piacevolmente pulita.


“Il Gnocco”, uno gnocco di patate ripieno di Formadi Frant al cren, fonduta e zafferano friulano incontra invece la giovinezza e l’impulsività del Sauvignon 2015 di Tenuta Fernanda Cappello. Fresco, giovane, carezzevole al palato, con evidenti sentori dovuti alla fermentazione come la banana, subito sostituita dall’ananas e dai fiori di sambuco.
L’abbinamento con “Il Maialino” tocca l’apoteosi. Adagiato su una purea di finocchi, composta di arance alle fave tonka e profumo di liquirizia viene accarezzato da due Sauvignon straordinari, il Sauvignon Selezione 2013 Tenuta Fernanda Cappello e  Bianco ‘Marco Giallo’ 2011 Quinta Della Luna. Non è solo l’annata a sorprendermi, ma la scelta coraggiosa delle due produttrici: affinare in legno un vino che sembrerebbe non essere adatto a questa scelta.

Già nel 2014 durante la conferenza di apertura del Concours Mondial du Sauvignon a Bordeaux, si parlò tanto dei sentori di cui il Sauvignon si arricchisce se passato in legno. Il primo Sauvignon sosta 8 mesi in legno di terzo passaggio, i sentori sono discreti, ma avvolgenti, la freschezza sempre presente. Il secondo Sauvignon sosta invece ben 18 mesi in barriques nuove; la nota speziata è più marcata e sfacciata, ma si armonizza con la struttura del Sauvignon.
Un piatto come questo, dove i sapori si rincorrono e si fondono insieme, dove la liquirizia si scioglie in bocca e arriva al palato poco prima che la speziatura della fava tonka si sprigioni in tutta la sua forza. Due Sauvignon scelti entrambi per un unico piatto perché dove arriva l’uno non arriva l’altro e viceversa, due Sauvginon che si completano a vicenda come se fossero le facce di un’unica moneta. Una dualità che trova piena realizzazione nel piatto.
A chiudere la serata una cheesecake di formaggio Asìno con sorbetto di mele e zenzero accompagnato dal Traminer Aromatico ‘Primo’ 2013 Tenuta Fernanda Cappello. Quasi in punta di piedi il Traminer aromatico vinificato dopo una vendemmia tardiva, arriva sul dessert aprendosi poco alla volta, con la forza di ripulire la bocca dopo le meravigliose sensazioni lasciate dal formaggio e le note irruente dello zenzero. Ogni nota olfattiva, ogni sfumatura riporta ai veri attori della serata: i vini, le aziende e le elaborazioni gastronomiche dello chef e tutto ciò fa da contorno a quanto si vuole comunicare: Territorio.

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Giornate del Pinot nero 2016 28ma edizione



Oltre 100 Pinot nero in degustazione dal 30 aprile al 2 maggio a Egna e Montagna in alto Adige. l Protagonisti del programma: i Pinot neri dell’Oregon e il Trattmann di Cantina Girlan in verticale.  Egna e Montagna, i due piccoli centri della Bassa Atesina, in provincia di Bolzano, rappresentano il cuore della produzione altoatesina del Pinot nero, grazie ai meravigliosi vigneti posizionati sull’Altopiano di Mazzon (Egna) e nelle località Glen e Pinzon (Montagna), che dominano dall’alto la Valle dell’Adige. E' atteso un pubblico di appassionati, esperti, enologi e vignaioli da tutta Italia e dai paesi di lingua tedesca. Sempre apprezzata la formula del confronto fra i vini della medesima annata, quest’anno il 2013,

SABATO 30 APRILE, alle 16, si comincia con una degustazione verticale di altissimo livello, BEST OF TRATTMANN: sei annate di Pinot nero Riserva “Trattmann” della Cantina Girlan di Cornaiano (BZ). Si tratta del vino che ha vinto le due ultime edizioni del Concorso Nazionale del Pinot nero. Le annate in degustazione sono: 2008, 2009, 2010, 2011, 2012 e 2013. La degustazione sarà condotta dall’enologo Gerhard Kofler, che presenterà anche campioni di botte dell’annata 2015 provenienti dalle uve dei diversi vigneti di Pinot nero della Cantina, ovvero Pinzon, Girlan, Mazzon e Mazzon Vigna Ganger.  (In lingua italiana e tedesca, solo su prenotazione – Posti limitati)

DOMENICA 1 maggio, alle 9.30, degustazione guidata di Pinot neri provenienti dallo stato dell’Oregon. Condurrà la degustazione Martin Kössler – Weinimport (D), uno dei maggiori esperti del settore.  (In lingua italiana e tedesca, solo su prenotazione – Posti limitati)

LUNEDÌ 2 maggio, alle 9.30 seminario tecnico, attraverso il quale ogni anno si approfondiscono i metodi di vinificazione e le esperienze fatte con questo esigente vitigno in Francia e in altri luoghi del mondo. Alexandre Hervé, direttore del Laboratorio VALMiS - Université de Bourgogne (F), tratterà di estrazione del colore e uso della barrique per il Pinot Nero.  (In lingua italiana e francese, solo su prenotazione – Posti limitati)

DOMENICA 1 e LUNEDÌ 2 maggio, dalle 13 alle 21, saranno aperti i banchi d’assaggio dedicati al pubblico. Le otto ore di apertura dei banchi d’assaggio e l’accogliente e tranquilla Sala Culturale “Haus Unterland” posizionata nel centro storico di Egna (BZ), con comodi parcheggi adiacenti, permetteranno di dedicarsi con concentrazione alle degustazioni. Consigliate delle piccole pause, da trascorrere fra i portici del suggestivo centro storico di Egna che dista pochi passi.

I 70 Pinot neri in competizione quest’anno saranno valutati alla cieca da una severa Commissione d’assaggio composta da 40 degustatori scelti fra enologi, operatori e stampa del settore vitivinicolo, suddivisi in 20 tavoli. Le due impegnative giornate di assaggi saranno coordinate da Ulrich Pedri del Centro Sperimentale Laimburg, la struttura che ha ideato il metodo di degustazione applicato: ogni coppia darà un giudizio per ogni vino degustato, i 19 giudizi verranno elaborati da un computer, e i vini con un punteggio superiore agli 80 punti (al massimo 15 vini) verranno ri-degustati il giorno successivo per stabilire il vincitore di questa edizione.




Le prenotazioni vanno effettuale con una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e saranno confermate dal pagamento della quota di partecipazione.











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Cinquantesimo Vinitaly in rosa

Le Donne del Vino festeggiano il cinquantesimo Vinitaly con la degustazione inaugurale e il brindisi finale: 10 vini del 1967 e una maxi torta alla Gran Guardia. Le celebrazioni del cinquantesimo Vinitaly vedono protagoniste Le Donne del Vino con la degustazione che aprirà gli assaggi dell’edizione 2016. 10 Donne del Vino offriranno le loro bottiglie del 1967 e di oggi. La degustazione, sarà guidata da Marco Gatti e Paolo Massobrio, e proporrà a 50 giornalisti esteri,  l’evoluzione dell’enologia italiana nei 50 anni dalla prima edizione di Vinitaly. Le cantine sono: Fratelli Berlucchi, Castello di Gabiano, La Scolca, Rivera, Fattoria dei Barbi, Tenuta di Capezzana, Castello di Querceto, Castello Banfi, Lungarotti, Masi.

Durante Vinitaly 2016 Le Donne del Vino  ufficializzeranno il passaggio delle consegne da Elena Martuscello alla nuova Presidente Donatella Cinelli Colombini presentando anche il nuovo Consiglio e le Delegate regionali. Nel programma del prossimo triennio spicca la creazione di un evento nazionale diffuso che avrà luogo ogni anno il sabato prima dell’8 marzo e si chiamerà “Festa delle Donne del Vino”. Un evento rivolto alle nuove consumatrici donne, competenti, appassionate e indirizzate all’alta qualità.

Saranno ancora Le Donne del Vino ad alzare i calici per l’ultimo brindisi dell’edizione 2016 di Vinitaly con il taglio della torta del 50°compleanno al Palazzo della Gran Guardia mercoledì 13 aprile durante una cena di gala in cui saranno servite eccellenze gastronomiche e prestigiose bottiglie delle Donne del Vino di tutte le regioni d’Italia. Regista della serata la chef - Donna del Vino Marina Ramasso.

La serata vuole essere un grazie dell’Italia da parte del vino femminile alla Fiera che in cinquanta anni ha accompagnato il successo della nostra enologia nel mondo.



 

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Procede spedito il disciplinare transfrontaliero per il Terrano-Teran

A metà del mese di maggio 2016 il disciplinare transfrontaliero sul Terrano-Teranum potrebbe già essere pronto per essere sottoposto all'approvazione dei Ministeri dell'Agricoltura di Roma e di Lubiana. Dopo la loro ratifica il tutto passerebbe per l'approvazione agli uffici comunitari di Bruxelles. Un incontro positivo e propositivo in tal senso si è svolto tra tecnici del Ministero e della Regione e produttori italiani e sloveni il 17 marzo a Sezana (un giorno prima della kermesse Teranum a Porto Piccolo che ha ottenuto uno straordinario successo e afflusso di pubblico).

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Vino naturale, biologico o biodinamico: le differenze

Si parla di vino industriale, vino artigianale, biologico o biodinamico e vino naturale, ma le etichette non chiariscono i requisiti che il prodotto deve presentare per potersi fregiare dell’una o dell’altra definizione. Durante la serata ONAV tRUESTE e la successiva degustazione si cercherà di far luce su questi aspetti, che non riguardano più un mercato di nicchia ma in continua e forte espansione.

Vini e aziende in degustazione:

Uroš Klabjan, Malvasia 2013

Benjamin Zidarič, Malvasia 2013

Joško Gravner, Ribolla 2007

Cà del Bric, Dolcetto d'ovada 2012

Firriato, Nero d'Avola 2012

Relatore della serata: Robi Jakomin, delegato ONAV Trieste
A fine serata è previsto un piccolo rinfresco. Luogo dell'evento: Albergo-Hotel Sonia Domio 47 San Dorligo della Valle - Dolina

Chi desidera cenare al ristorante dell'albergo dopo la fine della serata di degustazione, può prenotare al numero 040820229!

L'evento è aperto a tutti: costo per non soci ONAV 30 euro, per soci ONAV 20 euro
Per confermare la prenotazione è necessario versare a ONAV Trieste il costo dell'evento.
Le iscrizioni senza il relativo versamento non saranno ritenute valide.


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Visita alla Cantina Rauscedo

Ricominciano le visite formative in azienda della sezione Onav di Udine. Sabato 2 aprile 2016 alle 10 appuntamento alla Cantina Rauscedo: tra passione e tradizione. L'azienda ha appena visto premiare uno dei suoi vini al Concours Mondial du Sauvignon, ottenendo una medaglia d'argento con il Sauvignon 2015. Cantina Rauscedo vanta 60 anni di storia per creare, vendemmia dopo vendemmia, vini di grande qualità che nascono da terre brulle e sassose.

La tradizione ha saputo tutelare il segreto per trasformare un terreno così inospitale nella terra migliore per produrre vini che non hanno eguali in tutto il mondo. A Rauscedo, tra fiumi che sgorgano impetuosi all’improvviso per poi scomparire di nuovo nella terra, diciamo che “l’acqua divide gli uomini: il vino li unisce”. Si verrà accompagnati all'interno dell'azienda per poter conoscere da vicino la passione delle persone che guidano l'azienda Cantina Rauscedo e i loro vini .

Al termine della visita seguirà una degustazione con in abbinamento alcune leccornie della nostra tradizione regionale.

Iscrizione obbligatoria entro il 28 marzo 2016. L’evento è aperto a tutti. L'evento è gratuito per i soci ONAV, costa €10,00 per i non soci.
 

Leggi  l'intervista al nuovo presidente della Cantina Rauscedo Fulvio Lovisa nuovo presidente Cantina Rauscedo

Leggi la nota sul Sauvignon Cantina Rauscedo


 

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Friuli Grave Sauvignon Rauscedo silver medal

Il Sauvignon Rauscedo nasce da un progetto qualità attivato internamente alla “famiglia” della Cantina Rauscedo sulla base di oggettive caratteristiche del vigneto, quali per esempio la posizione (il più a nord possibile), la tipologia di concimazione, la corretta produzione con controllo dei grappoli in vigneto e una corretta irrigazione. Sono questi infatti fattori determinanti per ottenere un patrimonio olfattivo equilibrato e tipico del Sauvignon, che allo stesso tempo mantenga una potenza aromatica in grado di colpire il consumatore finale. Il terreno è un terreno povero, si sa, apparentemente quasi ostile alla coltivazione della vite che però si è ben adattata. E in un patto siglato con l’uomo che la ama e la rispetta sa regalare emozioni
di anno in anno.
L'età media dei vigneti è di dieci anni. La fermentazione in bianco avviene in serbatori d'acciaio a 12°C previa fermentazione pre-fermentativa a freddo. Affinamento in serbatoi d'acciaio. È un vino dal colore giallo con spiccati riflessi verdi. Al naso ricorda la frutta fresca con note tropicali, la foglia di pomodoro, il pepe verde, con notevole mineralità. Al palato colpisce per la sua intensità e fragranza con avvolgenti sensazioni di frutto della passione. Con una giusta freschezza. Ideale come abbinamento a pesce e risotti con pescato.

Leggi anche l'intervista con il nuovo presdiente della Cantina leggi tutto al link Fulvio Lovisa nuovo presidente Cantina Rauscedo

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Gli spumanti croati Misal

Nel cuore dell’Istria, nei pressi di Visignano, si trova il villaggio Peršurici. Circondata da olivi, vigneti e terra rossa qui vi accoglie la cantina Misal (pronuncia con la “s” dura di messa). Il nome deriva da Missale Romanum Glagolitice, il primo libro stampato in croato. La famiglia Peršuric´ ha una lunghissima tradizione vinicola, ma il primo riconoscimento ufficiale lo ottenne nonno Milio nel 1982 a Lubiana. Forse proprio da quel momento si sono aperte le strade del successo per Điordano, figlio di Milio e padre di Ana e Katarina.
Le due straordinarie sorelle Peršuric´, Ana con il compagno e Katarina con il marito, guidano la cantina con entusiasmo e serietà. La passione e la conoscenza per il vino e i vigneti le hanno ereditate dal padre Điordano, enologo e professore alla Facoltà Agraria di Parenzo.


Ana segue i vigneti, Katarina invece gestisce la cantina e il marketing. Entrambe erano abituate fin da piccole a frequentare il mondo dell’uva e del vino. Anni di sacrifici, insegnamenti, duro lavoro, ricerca, applicazione le hanno portate in vetta e ora sono le donne del vino più influenti in Croazia. Insieme hanno sviluppato l’azienda che oggi si
presenta forte anche nel mercato internazionale e leader per le bollicine nella loro nazione. In Istria non esisteva una vera tradizione degli spumanti. Possiamo dire che le
bollicine sono diventate tradizione grazie a loro. Tutto è cominciato negli anni ’90, quando hanno iniziato a produrre qualche centinaio di bottiglie di una sola tipologia. Già nel 1992 arriva la prima medaglia d’oro. Oggi producono 40.000 bottiglie all’anno in dieci diverse declinazioni. Negli anni, pur essendo così giovani, hanno vinto decine di medaglie d’oro, d’argento e numerosi prestigiosi riconoscimenti.
I vigneti – circa 5 ettari – sono piantati su terra rossa, lavorati con le più nuove tecnologie e grazie alla cura dedicata offrono uve della migliore qualità.
La produzione dei vini di base viene controllata da esperti qualificati per una materia prima di alta qualità finalizzata alla produzione di un metodo classico di eccellenza. Il processo di produzione di uno spumante comincia nei vigneti; per arrivare al prodotto finale servono di norma 2 anni e mezzo.


Cosa provare? Consiglierei di assaggiare tutte le bollicine, ma assolutamente imperdibili sono:
Misal Blanc de blancs – pas dosè – Un metodo classico
prodotto dalla sola varietà Chardonnay. Dorato, con sfumature
ambrate, bollicine fini e persistenti. Forte sentore
di mela verde, ma anche di frutta secca e zenzero. Sorso
ricco e asciutto.


Misal Istra – Prodotto dalla sola varietà di Malvasia
istriana. Il segreto del suo ricco aroma si nasconde nell’unione
di vini parzialmente stagionati in botti di legno di
tre annate diverse. Straordinario e coinvolgente il sentore
di pesca e mandorla dolce.


Misal Noir – Spumante nero con 70% di Borgonja, 20%
di Hrvatica e 10% Terrano. Uno spumante decisamente
particolare e unico proprio per la presenza
del vitigno autoctono Hrvatica,
che cresce solo nelle zone di Parenzo.
Ideale l’abbinamento con cibi grassi,
forti, saporiti.

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