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Crescono i vini bianchi della Riviera friulana

Crescono i vini bianchi della Riviera friulana. La “Selezione di Aquileia” segnala una sempre maggiore aderenza dei produttori alle esigenze del mercato. Tra i rossi, primeggia il Refosco. Giovedì 25 agosto 2016, nella barricaia della Tenuta Ca’ Vescovo a Terzo di Aquileia, si è svolta la cerimonia di consegna dei riconoscimenti relativi alla 55^ edizione della Selezione del Vino di Aquileia e della Riviera Friulana, che premia i migliori vini delle zone Doc Friuli Aquileia, Friuli Latisana e Friuli Annia, divisi in 8 categorie. Con la regia del presidente del Consorzio Tutela Vini Doc Friuli Aquileia, Marco Rabino, sono stati premiati i produttori che hanno ottenuto i massimi punteggi nelle diverse categorie: 3 per i vini bianchi, 1 per i vini spumanti o frizzanti, 3 per i rossi, 1 per i dolci.

Nella foto di Claudio Fabbro da sx a dx: Cristiano Shaurli (Assessore regionale risorse agricole e forestali), Evio Cadorin (Le Favole), Luca Marcolini (Valpanera), Francesco Tarlao (Az. Tarlao), Paolo Gerion (Az. Gerion), Gabriele Carboni (Tenuta Ca’ Bolani), Giorgio Bertossi (Mulino delle Tolle), Michele Tibald (Sindaco Terzo di Aquileia), Marco Rabino (Dir. Tenuta Ca’ Bolani e Pres. Cons. DOC Aquileia).

I vincitori 2016
- Categoria A – Friulano
Doc Friuli Annia 2015 – Le Favole – Carlino.
- Categoria B - Vini bianchi fermi
Chardonnay Doc Friuli Aquileia 2015 – Mulino delle Tolle – Bagnaria Arsa.
- Categoria C - Vini bianchi aromatici
Traminer aromatico Doc Friuli Aquileia 2015 – Mulino delle Tolle – Bagnaria Arsa.
- Categoria D - Vini bianchi dolci
Verduzzo friulano Doc Friuli Aquileia 2013 –Valpanera – Villa Vicentina.
- Categoria E - Vini bianchi frizzanti o spumanti
Prosecco Doc Spumante – Le Favole – Carlino.
- Categoria F - Cabernet franc
Doc Friuli Aquileia 2014 – Tenuta Ca’ Bolani – Cervignano del Friuli.
- Categoria G - Vini rossi (Merlot, Cabernet sauvignon, Rosso)
Merlot Igt Venezia Giulia 2015 – Gerion – Terzo d’Aquileia.
- Categoria H - Refosco dal peduncolo rosso
“Mosaic Ros” Doc Friuli Aquileia 2012 – Tarlao – Aquileia.

Premio “Marco Gottardo”
Il premio speciale per la miglior azienda, dedicato a Marco Gottardo (scomparso prematuramente nel 2015, ex consigliere del Consorzio Doc Friuli Aquileia), è stato assegnato all’azienda con il miglior punteggio medio: Mulino delle Tolle di Bagnaria Arsa.
Il presidente Rabino ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti, che riflettono un aumento della qualità della produzione diffusa in tutta l’area di competenza delle zone a Doc della Riviera Friulana, e ha aggiunto: «La percentuale di vini bianchi in degustazione ha raggiunto il 65% e tra questi, il 18% sono frizzanti e spumanti, in linea con le attuali tendenze del mercato. Molto bene le varietà aromatiche: Sauvignon in primis e poi Traminer la cui coltivazione, nella Riviera Friulana, ha una lunga storia. Sul totale dei vini rossi degustati il Refosco dal peduncolo rosso ha raggiunto il 35%, a conferma della forte vocazione del territorio per questa varietà. Bene il Merlot che, tra i vitigni “internazionali”, si conferma il più gettonato».
Tutti i vini che hanno superato la soglia degli 80/100 nel corso della Selezione –  tenutasi presso l’Hotel-Ristorante Patriarchi di Aquileia, il 19 maggio scorso, e alla quale hanno preso parte oltre 50 tecnici degustatori –  rappresenteranno i 3 Consorzi di Tutela nei prossimi eventi promozionali. Nello specifico, sono stati selezionati 110 vini: 9 spumati/frizzanti, 54 bianchi, 42 rossi e 5 dolci.
A fine serata, i numerosi intervenuti hanno avuto la possibilità di degustare i vini vincitori della 55° edizione della Selezione enoica, accompagnati da prodotti tipici regionali.

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Malvasiadi, olimpiadi della Malvasia

Nel clima olimpico di queste settimane non è mancata in Friuli una Olmpiade delle Malvasie: esattamente la 6^ MALVASIADE.  15 grandi Malvasie, vendemmia 2015,  a confronto nel  tradizionale wine tasting cormonese. Sul Monte Quarin e più precisamente presso la chiesetta di S.Maria (o Santa Apollonia ) alla Tenuta Dario Raccaro  da  sei  anni ha preso corpo la cosiddetta “Accademia della Malvasia”,  laboratorio  informale in cui viticoltori  e degustatori della regione si confrontano per valutare i progressi tecnologici di tale importante varietà che ha trovato terreni e microclimi ideali sia nelle colline goriziane che in aree limitrofe e nella stessa “ Riviera friulana”.

Il 22 agosto 2016 nella sala di degustazione dell’ Enoteca Cooperativa di Cormons degustatori altamente professionali si sono cimentati nella valutazione organolettica (ribattezzata “Malvasiade”) di 13 Malvasie  vendemmia 2015 ( zone DOC Collio, Colli Orientali, Isonzo, Carso e Aquileia ) più due istriane fuori concorso. Gli assaggi dei campioni, rigorosamente anonimi,  sono stati coordinati dall’enologo Claudio Fabbro e dalla segretaria dell’ Enoteca, Elena Orzan. Come precisa il presidente dell’ Enoteca di Cormons, Dario Raccaro, uno dei pionieri nel recupero di tale  preziosa varietà data prematuramente per dispersa, “le finalità di questo tipo d’incontri  tecnici non sono quelle di distribuire medaglie bensì di raccogliere utili elementi ed esperienze  agronomiche ed enologiche  per migliorare sempre di più la qualità della Malvasia al fine di candidarla a varietà bandiera di un territorio che può dare il meglio partendo dal di dentro, innovando seriamente le proprie radici senza prestare il fianco a ricorrenti mode varietali d’importazione, bollicine comprese. Interessante registrare la presenza all’incontro cormonese di giovani assaggiatori  new entry e di diversi ambiti territoriali, in perfetta armonia e condivisione sulle finalità da raggiungere per la crescita comune della viticoltura locale.

Da sx Muzic Sgubin RaccaroDa sx Muzic Sgubin Raccaro
Il punteggio più elevato è andato all’Azienda SGUBIN (Pradis- Cormòns), seguita a ruota dalle Aziende  MUZIC di San Floriano del Collio e RACCARO, Rolat di Cormòns.

Le foto sono di Claudio Fabbro.

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Ribolla gialla esclusiva regionale FVG

Confagricoltura FVG: la Ribolla gialla, esclusiva regionale. Trovato un accordo positivo con i veneti e i trentini.  «L’impegno per la salvaguardia della Ribolla gialla che ci eravamo presi, assieme al presidente regionale della nostra organizzazione Claudio Cressati, quando siamo entrati nell’Ats la quale, con esponenti della regione FVG, del Veneto e della provincia di Trento, ha costruito il progetto della Doc “Delle Venezie” per il Pinot grigio, l’abbiamo portato a termine», dice con soddisfazione Roberto Felluga, responsabile della Sezione economica vitivinicola di Confagricoltura Fvg. «Fin dal momento della costituzione dell’Associazione temporanea, raccogliendo pure le sollecitazioni di molti produttori regionali, con convinzione abbiamo messo sul tavolo il tema della salvaguardia del nostro vitigno autoctono. Non è stato facile trovare un punto d’intesa comune, ma nell’incontro del 22 agosto, abbiamo raccolto i frutti di un intenso e costante lavoro di sensibilizzazione. Così, veneti e trentini sono ora d’accordo che, nella modifica dei disciplinari delle Igt che interessano il nostro territorio (“Delle Venezie” che diventerà “Tre Venezie” e “Venezia Giulia”), la coltivazione della Ribolla gialla sarà possibile elusivamente nelle province di Pordenone, Udine e Gorizia. Un risultato importante che verrà sancito nell’audizione pubblica di martedì 30 agosto 2016 a Verona», conclude Felluga.

 

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Vincenzo Rapisarda personaggio dell’anno 2016 Donne del Vino

Vincenzo Rapisarda “angelo” dei grandi ustionati è il personaggio dell’anno 2016 delle Donne del Vino. Per sostenere l’azione del Prof. Rapisarda in favore dei grandi ustionati nelle zone più povere del mondo, le Donne del Vino metteranno all’asta le loro bottiglie più pregiate e rare sabato 12 novembre 2016 nelle Cantine Fratelli Berlucchi di Borgonato di Cortefranca (Brescia).

”Donne, Vino e Bellezza”, questo il claim del 2016, espresso da Donatella Cinelli Colombini, Presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Ed è appunto in quest’ottica, che va la scelta del prof Rapisarda, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Plastica e Centro per Grandi Ustionati dell'Ospedale Niguarda di Milano, che con lavoro scientifico e umanitario ripara i terribili danni dell’ustione. La sua opera non si ferma a Milano, ma si apre ai grandi ustionati delle zone più povere del mondo: la onlus ALMaUST, da lui creata in Africa, ne è l’esempio immediato. Con il premio al Prof. Rapisarda, l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino intende riconoscere il suo impegno costante e profondo verso chi è vittima di così gravi insulti alla propria persona, unendo scienza e professionalità aduna profonda sensibilità umana.

Durante la Consegna del premio, il 12 novembre 2016, nelle cantine Fratelli Berlucchi in via Broletto 2 di Borgonato di Cortefranca (BS), dalle 15,00, si svolgerà un’asta di “bottiglie rare e pregiate” prodotte e offerte dalle Cantine de Le Donne del Vino: il ricavato sarà destinato alla onlus ALMaUst, creata dal prof.Rapisarda.

 

 

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La Delizia raddoppia con la nuova area produttiva di Zoppola (Pn)

19 agosto 2016: LA DELIZIA TRA STORIA E FUTURO. Questo il nome dell'evento festoso, ma soprattutto carico di giusto orgoglio professionale, visti gli straordinari riusltati raggiunti, della cantina La Delizia di Casarsa (la sede storica resterà pienamente operativa) svoltosi a Zoppola di Pordenone.

Viticoltori Friulani La Delizia, la più grande cantina del Friuli Venezia Giulia, raddoppia la sua forza nell’anno dell’85° anniversario dalla fondazione:e diventa il più grande polo per la vinificazione e spumantizzazione regionale e uno dei maggiori d’Italia. “La logica con cui si è sviluppato questo nuovo sito - ha spiega il Presidente de La Delizia Flavio Bellomo - è stata quella di affrontare nell’immediato le esigenze produttive e logistiche conseguenti a questi anni di crescita. Ma è una logica legata anche a una visione a medio e lungo termine, predisponendo il tutto per uno sviluppo razionale e organico nei prossimi anni. Questo nuovo stabilimento deve essere un punto di partenza per costruire il nostro futuro, fedeli alle radici del nostro passato che ha come punti di forza la produzione di vino di qualità. Che racconta il territorio friulano in cui nasce e la presenza nei mercati esteri”. Affollatissima la sala, con i tanti soci conferenti, personalità del mondo vitivinicolo regionale e autorità politiche.

Emozionante il momento in cui si è visto in sala l'alzabandiera del vessillo della cantina- alzato dal più giovane dei dipendenti, come ha spiegato il direttore Pietro Biscontin- svettare tra la bandiera italiana, quella eruopea e quella regionale.

Con un investimento di 12,5 milioni di euro La Delizia ha avviato la nascita della nuova area produttiva di Orcenico Inferiore di Zoppola, in posizione strategica sulla strada statale Pontebbana. Un progetto che rappresenta un volano per l’economia locale (nel cantiere hanno operato in questa prima fase 12 aziende) nonché la riqualificazione di un’area industriale dismessa per diversi anni (quella dell’ex cantina Friulvini). Su un’area di 80 mila metri quadri totali, attualmente sono 11 mila i metri quadri coperti (un’ampiezza di quasi due campi da calcio), nei quali trova spazio un impianto di vinificazione e stoccaggio da 90 mila ettolitri di Pinot Grigio e Prosecco, i vini più richiesti del momento. Cuore dell’impianto i 50 “giganti”, serbatoi dalla capacità di 1.900, 1.600 e 900 ettolitri e alti 12 metri, realizzati in acciaio inossidabile austenitico e dotati di un moderno sistema di controllo della temperatura, gestibile anche in remoto dalla sede di Casarsa. Lo sviluppo della sede di Zoppola, che sarà utilizzata già dalla vendemmia 2016, proseguirà nei prossimi anni prevedendo, tra i futuri step, anche la gestione logistica dei vini imbottigliati a inizio 2017.


LA STORIA. Il 7 maggio del 1931 settanta viticoltori decisero di unire le forze in una cooperativa che gli permettesse di dare un futuro stabile alle proprie famiglie: come soggetto unico avrebbero così potuto gestire meglio sia le fasi di produzione che di commercializzazione del vino. Nacque così l’allora Cantina Sociale Cooperativa Destra Tagliamento. Capace di superare sia le prove della Seconda guerra mondiale, nella quale fu bombardata, che quelle del terremoto del 1976 con la rottura dei serbatoi, la cantina continuò a crescere per tutta la seconda metà del Novecento cambiando nome a partire dagli anni Ottanta in Viticoltori Friulani La Delizia dopo l’incorporazione di altre cantine. Investimenti continui nella qualità e tecnologia di produzione hanno infine portato La Delizia a essere una realtà capace di commercializzare il proprio vino a livello internazionale.


I SOCI E I DIPENDENTI. Dai pionieri di 85 anni fa si arriva ai 450 soci attuali, le cui vigne coprono un territorio che va da Pordenone fino a Cervignano del Friuli. Tutti aderiscono al percorso tecnico-agronomico della cantina che punta alla qualità del prodotto e alla gestione rispettosa e mirata dell’ambiente e del territorio. Al loro fianco 60 dipendenti della cantina, che ogni giorno operano con impegno dai controlli in vigna alla vinificazione, dalla spumantizzazione all’imbottigliamento fino alla commercializzazione del prodotto.


LA PRODUZIONE. Nella vendemmia 2015 sono stati lavorati 2 mila ettari di vigneti (compresi quelli dell’Azienda speciale regionale di Pantianicco gestita dalla cantina) nelle zone Doc Friuli Grave e Prosecco (per quest’ultima gli ettari lavorati sono 500), per una produzione di 300 mila quintali di uve. Da esse sono stati prodotti 22 milioni di litri di vino, di cui 8 milioni di Prosecco Doc e altri spumanti, sempre più richiesti dal mercato. L’ultimo bilancio è stato chiuso con un fatturato di 45,5 milioni di euro, +20% rispetto all’anno precedente. Numeri che, per la vendemmia 2016 pronta a partire a fine agosto, sono previsti in crescita visto anche l’avvio della nuova Doc Friuli. Attualmente La Delizia propone 6 linee di vino (Naonis, Naonis Collection, Sass Ter, La Delizia, La Delizia Aquila, Vigneti) con 42 etichette.


I MERCATI. Il 55% della produzione è richiesto all’estero, dove viene venduto in 30 Paesi. Oltre ai canali distributivi consolidati in Usa, Canada, Germania e Regno Unito (dove recenti statistiche di mercato indicano come il Prosecco sia richiesto tanto quanto lo champagne francese), altre aree del mondo stanno iniziando a premiare la cantina friulana come l’Europa dell’Est (con la Russia in primis) e la Cina, alle quali si aggiungono mercati vinicoli emergenti dal Messico al Sudest asiatico. Il 45% della produzione destinata al mercato nazionale è richiesta principalmente dal canale Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café) e dalla grande distribuzione.


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P come Prosecco o P come pesticidi

Questa non è una bella notizia, ma i fatti sono questi. La notizia è ripresa da La stampa.it, l'articolo del 13 agosto 2016, è a firma di Andrea De Polo. "Il punto di non ritorno è stata la processione. Don Antonio, prete «anti pesticidi» di Vidor, 4 mila anime sulle colline trevigiane del Prosecco, ha fermato il Cristo e la croce quando l’elicottero, che doveva irrorare i vigneti più impervi, per colpa del vento ha «spruzzato» la miscela chimica sui fedeli. Una benedizione non richiesta: da quell’episodio a oggi sono passati due anni, l’elicottero dei pesticidi è stato vietato ma i vigneti di Prosecco sulle colline tra Veneto e Friuli si sono moltiplicati (siamo a quota 30 mila ettari, e ormai le viti spuntano anche al mare), assieme alle proteste. Contro l’abuso di prodotti di sintesi chimica in quella che ormai è definita, dai suoi detrattori, una monocoltura «avvelenata».  

In questi mesi fioriscono i comitati: nei soli 15 comuni del Prosecco Conegliano Valdobbiadene oggi operano gruppi con nomi come «Mamme di Revine», «Rive vive ma io arrivo vivo?», «Colli Puri», «Basta Vigneti». Sono migliaia le persone coinvolte, tanto che per mettere ordine è servito fondare un’altra associazione che raggruppasse tutte le altre: «Fare rete». «La situazione è insostenibile», attacca il referente Massimo Ballali. «Qualcuno non esce più di casa per colpa dei pesticidi. La monocoltura ha causato problemi a tutti: l’aria diventa irrespirabile durante i trattamenti alle viti, e non solo per chi abita nelle immediate vicinanze". 

Ovviamente siamo disponibili a pubblicare tutti i commenti e le eventuali controdeduzioni degli interessati.

La foto è un fermo immagine di vigneti fra Veneto e Friuli tratta dal medesimo articolo citato in apertura.

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La birra di Meni artigianale friulana

Ogni birra un luogo, un colore, un sapore. LA BIRRA DI MENI è il marchio con il quale la ditta CO.E.F. snc di Domenico Francescon & C. produce e commercializza la sua birra artigianale.
Il titolare, Domenico, più conosciuto con il nome di “Meni”, ha cominciato a interessarsi alla produzione della birra già negli anni ‘80 del secolo scorso. Non trovando in commercio gli ingredienti per la produzione, si faceva il malto da solo, usava il luppolo raccolto tra le siepi e il lievito destinato alla produzione dei dolci. La prima birra prodotta da homebrewer aveva abbastanza difetti, ma da buon friulano, per non buttare via il risultato del lavoro fatto, l'ha distillata ottenendo un discreto whisky. Con passione e caparbietà non ha rinunciato alla sfida e insistendo nella ricerca e nella sperimentazione è riuscito a ottenere birre sempre migliori. Nel 2000 ha partecipato a un breve corso tecnico-gestionale sulla produzione della birra presso l’Università degli Studi di Udine, sempre più convinto a proseguire nella sua appassionante avventura.

Assieme ai figli Romano e Giovanni, dopo aver lavorato in edilizia per 45 anni, si è costruito il fabbricato che ospita il birrificio e nel gennaio 2008 è partito con la produzione, passando “dalla malta al malto” come dice scherzosamente. In questi anni ha partecipato a diversi concorsi del settore, ottenendo ambiti riconoscimenti.

Attualmente vengono prodotte 15 diverse tipologie di birre che prendono il nome- in friulano- dai borghi o località dei dintorni di Cavasso Nuovo. La birra prodotta è una birra naturale, rifermentata in bottiglia, non pastorizzata e senza aggiunta di coloranti o conservanti. Classiche, a bassa o alta fermentazione, stile lager o doppio malto, chiara o scura, weisse, stile blanche o India Pale Ale.

Assolutamente da provare le birre speciali stagionali: alle ciliegie o alle castagne, alla zucca o ai fiori di sambuco (nella foto in basso), alle
mele o al miele.

Per maggiori informazioni visitate il sito e naturalmente passate ad assaggiarla e acquistarla direttamente nel punto vendita!


Via Sirivella 4/A  Cavasso Nuovo (PN) Tel / Fax 0427 77028 E-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ORARIO DI APERTURA dal lunedì al sabato 9.00-12.00 / 14.00-18.00

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European Brewery Festival, birra artigianale a Peschiera del Garda

La 2ª edizione della Fiera della birra artigianale si terrà a Peschiera del Garda dal 26 al 28 agosto 2016 Più di 20 birrifici artigianali proporranno le loro etichette, da accompagnare con i prodotti tipici della zona.  L’evento è organizzato da GardaLanding, in collaborazione con il Comune di Peschiera del Garda e il Consorzio Lago di Garda Veneto. Oltre cento le birre in degustazione. Ingresso al pubblico sarà libero e gratuito. Oltre allo spazio espositivo dedicato ai birrifici, l’evento ospiterà anche workshop, degustazioni guidate e spettacoli di musica dal vivo. Saranno presenti stand enogastronomici, alcuni dei quali provenienti da Isola della Scala con specialità a base di riso.


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COLLIO & BRDA PATRIMONIO DELL’UNESCO?

DA sx: Venturini, Shaurli, Fasiolo, Sergon, FabbroDA sx: Venturini, Shaurli, Fasiolo, Sergon, Fabbro

COLLIO & BRDA PATRIMONIO DELL’UNESCO? Se ne è parlato a Capriva del Friuli il 6 agosto 2016 nell'ambito di Calici di Stelle. Il percorso lungo e faticoso verso la tentativ list di Parigi è ufficialmente partito. Il Sindaco Daniele Sergon ha dato il via a una tavola rotonda dove non è voluto mancare proprio nessuno, e proprio per il livello degli amici che sono intervenuti, il Sindaco Sergon è fiducioso nel percorso intrapreso: con istituzioni, interessi economici e associazionismo insieme questa terra può sognare il traguardo Unesco. L’unicità paesaggistica, culturale, storica e culinaria sono i presupposti perché questa terra meriti di essere riconosciuta patrimonio  mondiale dell’umanità, e chissà, magari la sua gente, gente unica appunto, possa avere finalmente un riconoscimento ufficiale per quello che hanno dovuto subire negli scorsi decenni per un confine messo dall’uomo a dividere una terra unica, il Collio Brda. A moderare la serata Claudio Fabbro, amico e conoscitore del Collio Brda come nessuno che ha magistralmente condotto il dibattito sotto le stelle.  Sono intervenuti anche Diego Bernardis Sindaco di Dolegna del Collio, Elisa Trani del Club per l’Unesco di Gorizia, Consigliere delegato dal Presidente per il progetto di candidatura, Franco Bocchieri Icomos Italia, Vice Presidente responsabile nord Italia, Robert Princic Presidente del Consorzio Collio, Tina Novak Samec Direttrice Istituto per il Turismo, Cultura Gioventù e Sport Comune di Brda, Mara Černic Vice Presidente della Provincia di Gorizia con delega al Turismo, Tiziano Venturini coordinatore regionale Città del Vino. Conclusioni di Laura Fasiolo Senatrice e membro della Commissione permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare e di Cristiano Shaurli Assessore Regionale alle Risorse Agricole e Forestali. L’Assessore Regionale Shaurli ha indicato alcuni step da perseguire nel brevissimo tempo, già raccolti dai Sindaci che a breve si incontreranno. Il lavoro  di squadra è fondamentale, ed ecco perche a Capriva si sono riunite anche molte associazioni di promozione turistica del territorio, chiamate a dare ognuna il proprio apporto al Sindaco caprivese.

Claudio Fabbro fra Mara Cernic e Tina Samec NovakClaudio Fabbro fra Mara Cernic e Tina Samec Novak

“Un sentito ringraziamento – sottolinea il Sindaco di Capriva Daniele Sergon- a tutti coloro che hanno partecipato e che hanno voluto venire a farci visita a Calici di Stelle Capriva del Friuli. E' stata una splendida serata all'insegna del Collio Brda, terra unica, per paesaggio, cultura rurale, storia, cucina, gente e tradizione. Abbiamo voluto che questo percorso iniziasse assieme a molti amici da Capriva del Friuli e dalle istituzioni unite. Senato della Repubblica Italiana con la Senatrice Laura Fasiolo, Regione Friuli Venezia Giulia con l'Assessore Cristiano Shaurli, Provincia di Gorizia con il vice Presidente Mara Cernic, Comuni del Collio Brda con i suoi Sindaci o delegati: Gorizia, Brda, Cormons, Dolegna del Collio, San Lorenzo Isontino, Farra d'Isonzo, Mossa, la Protezione Civile comunale, Città del Vino FVG, Movimento Turismo del Vino, Icomos, Culb Unesco, Camera di Commercio di Gorizia, Prefettura, Coldiretti..Un grazie ai partner come APT Gorizia, Promo Turismo FVG, Consorzio Collio, Comitato Pro Loco FVG ed alle associazioni che hanno voluto partecipare attivamente alla serata, Collio Bike Team, ONAV Gorizia, Go Rural Woman in Collio, Welcome to Preval, Associazione Incanto per citarne solo alcune. Alla Pro Loco Capriva.it e Autoktona il compito di dare eleganza, qualità e professionalità ai calici sotto le stelle, con le Aziende Agricole Pizzulin, Blazic, Korsic, Humar, Sinefinis e le caprivesi Castello di Spessa, Coceani, Conti Attems, Budignac, Orzan, Pighin, Roncus, Schiopetto, Russiz Superiore, Russian, Villa Russiz, Vidussi, queste ultime riunite tutte quante sotto un unico gazebo. Al Panificio Artigianale Iordan Forno Storico di Capriva del Friuli, al Prosciutto crudo D'Osvaldo e ai formaggi Zoff di Cormons il compito di completare l'offerta enoturistica. La sorpresa del gruppo Cinque uomini sulla cassa del morto è stata la ciliegina sulla torta della serata nell'arena del centro civico abbellita dagli addobbi floreali del negozio di Consuelo Alt adiacente. Come detto, istituzioni pubbliche, interessi economici privati e il volontariato associazionistico insieme sono la formula vincente. Grazie – conclude Sergon- mandi alla prossima iniziativa...Collio Brda “.

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Da richiedere entro il 10 agosto il coupon promozionale per Calici di Stelle

Calici di Stelle a Grado e Aquileia - organizzato dal Movimento Turismo del Vino FVG - si svolgerà il 12 e 13 agosto 2016. Lo speciale coupon promozionale per entrare in due a prezzo scontato va richiesto QUI entro il 10 agosto. L’accesso alle degustazioni comprende l’assaggio libero di tutti i vini proposti e 5 abbinamenti gastronomici. Durante le serate di Grado potrete chiedere consiglio sugli abbinamenti vino cibo a Mario Zuliani, esperto enologo; a Rita Pugnetti, del ristorante Ai Nove Castelli di Faedis e a Federico Mariutti dell’Osteria Turlonia di Praturlone di Fiume Veneto. Presso il Ristorante Antiche Terme / ingresso principale della spiaggia dalle 20.00 alle 24.00 potrete degustare


    VINI
    Conte d'Attimis Maniago: Friulano DOC FCO 2015, Malvasia DOC FCO 2013, Picolit DOC FCO 2011, Pignolo DOC FCO 2008, Ribula Spumante Brut
    Ferrin Paolo: Friulano DOC Friuli Grave, Pinot Grigio IGT Venezia Giulia 2015, Plebis Rosae vino spumante rosè Extra Dry, Rivus vino spumante bianco Extra Dry, Rosso Majon Refosco p.r. IGT V.G. 2013, Varamus Merlot IGT V.G. 2014
    La Cortine: Pinot Grigio IGP delle Venezie, Prosecco, Prosecco-Ribolla IGP delle Venezie, Refosco IGP delle Venezie
    Luca Fedele: Malvasia 2015, Pinot Grigio 2015, Refosco 2014, Rosato 2015, Spumante Verduzzo Extra Dry 2015
    Petrucco: Cabernet Franc DOC FCO 2014, Friulano DOC FCO 2015, Malvasia DOC FCO 2015, Pinot Bianco DOC FCO 2015
    Rodaro Paolo: Brut Nature Metodo Classico Rodaro, Malvasia Rodaro DOC FCO 2015
    Ronchi San Giuseppe: Franconia IGT Venezia Giulia 2015, Friulano DOC FCO 2015, Sauvignon DOC FCO 2015, Schioppettino DOC FCO 2014, Spumante Ribolla Gialla Brut
    Stanig: Friulano DOC FCO 2015, Sauvignon DOC FCO 2015, Schioppettino di Prepotto DOC FCO 2011, Spumante Ribolla Gialla 2015
    Tenuta Borgo Conventi: Friulano DOC Collio 2015, Pinot Grigio DOC Collio 2015, Ribolla Gialla DOC Collio 2015, Sauvignon DOC Collio 2015

    CIBO

    Carpaccio di manzo marinato con stracciatella di Burrata d’Aviano e olio dei Dogi
    Carpaccio di spada affumicato con julienne di zucchine marinate
    Insalatina con misticanza di erbe aromatiche, lonzino San Marco marinato e scaglie di stravecchio di Venzone
    Salmone Sokeye con mousse di ricotta alle erbe aromatiche
    Tartare di spada al passion fruit e velo d’ananas
    Riso bicolore (venere e basmati) alle verdurine dell'orto con olio d'oliva
    Panna cotta allo zafferano di San Quirino e salsa di mirtilli
    Prosciutto crudo Dorth 1931 e  Montasio Fresco e Stravecchio Latteria di Venzone

Intrattenimento musicale con le note jazz del “TriBlend Project” sabato 13 agosto: Letizia Felluga alla voce, Alessandro Scolz alla tastiera e Mario Castenetto alle percussioni.

Gratuitamente si potranno effettuare con il fummelier Marco Prato del Club Amici del Toscano® degustazioni del "Rinomato Sigaro Italiano" in abbinamento a prodotti di qualità tra cui cioccolato di Modica.

Memo: sabato 13 agosto, a Grado si svolgerà il tradizionale Air Show con le spettacolari acrobazie delle Frecce Tricolori alle 17.

Ulteriori informazioni QUI


 

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Abbiamo assaggiato il primo gin friulano

Federico Cremasco creatore del primo gin friulanoFederico Cremasco creatore del primo gin friulano

Se la nuova tendenza del mercato degli spiriti è quella del legame con il territorio, il FVG c’è. Basta andare a trovare il barman (e alchimista) quarantenne, Federico Cremasco, in quel di Spilimbergo. Dopo alcuni anni di studio e progettazione, nel
2015 ha creato la ricetta e dato avvio alla produzione del primo gin “Made in FVG”, la prima preparazione di un trittico liquoroso che si ispira al mix del famoso cocktail “Negroni”: gin, vermut e bitter.

Ed è commercializzata da Fred Jerbis, in tutta Italia. «Forse non c’è una grande consapevolezza – spiega Cremasco –, ma il Friuli Venezia Giulia e l’Italia vantano una grande tradizione liquoristica. Il territorio offre molte potenzialità a chi lo sa guardare con attenzione e competenza». Ed è quello che ha fatto lui, forte della sua passione lavorativa e della conoscenza del mercato moderno e dell’evoluzione dei gusti, nonché coltivatore diretto di piante aromatiche e officinali a Travesio. E tra le tendenze attuali, c’è la riscoperta del gin che, all’Hemingway, cocktail bar di Cremasco, a Polcenigo, si esprime con un’offerta di ben 90 etichette diverse.

Il gin “43” di Fred Jerbis (prodotto artigianale “tirato” in 3.000 bottiglie da 500 ml, nel primo anno di commercializzazione), ha una colorazione giallo-paglierina data dall’infusione a freddo di fiori d’arancio e zafferano, gradazione alcolica di 43 gradi ed è composto da 43 erbe italiane (il 50% raccolte in regione). Potrebbe essere etichettato come un gin cold compound, un gin fatto per infusione a freddo, senza seconda distillazione. In pratica, al distillato base di cereali e ginepro si uniscono successivamente le altre botaniche a macerare per una decina di giorni. Ma in realtà la sua lavorazione è più complessa. Il ginepro proviene dall’Umbria, la sua distillazione viene fatta ad Aiello e l'imbottigliamento e confezionamento degli ingredienti, a Spilimbergo.

La ricetta “segreta” è stata recuperata da un libro di un aromatiere italiano di inizio Novecento e dà origine a un gin erbaceo e agrumato che si può consumare anche liscio, con qualche cubetto di ghiaccio, oppure con l’acqua tonica o miscelato in cocktail. La stessa filosofia di progetto è stata applicata  per la creazione e produzione del vermut “25” (18 gradi, con colore bruno carico e un gusto erbaceo delicato ma persistente), con 25 erbe e il Verduzzo friulano del Collio e al bitter “34” (25 gradi, profumo rotondo, tonalità aranciate e gusto erbaceo delicato) con altrettante erbe. Questi ultimi due prodotti vengono imbottigliati in confezioni da 700 ml.

«Decisamente i nostri prodotti si possono definire artigianali e vanno spiegati e capiti – aggiunge il barman –. L’obiettivo è quello di entrare e restare in una nicchia degli spiriti italiani di qualità, di fascia medio-alta e, per ora, ci rivolgiamo esclusivamente ai bar. Attualmente stiamo lavorando a un nuovo prodotto che è il bitter aromatico, ma non abbiamo fretta…».

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