FESTA DELLE DONNE IN MUSEO. Per iniziativa del MiC l’8 marzo 2023 ingresso gratuito per le donne nei luoghi della cultura statali. In Friuli Venezia Giulia festeggiano la donna il Museo di Miramare, il Man di Aquileia e il Man di Cividale con diverse iniziative.
Miramare. Ars Botanica e Castello in fiore
Mercoledì 8 marzo il Ministero della Cultura festeggia la Giornata internazionale della donna offrendo l’ingresso gratuito alle donne in musei, parchi archeologici, complessi monumentali, castelli, ville e giardini storici e altri luoghi della cultura statali. Collegata alla mostra Ars Botanica. Giardini di carta allestita in Castello, a Miramare si potrà fare la visita al percorso museale con l’invito a cercare negli arredi e nelle decorazioni i fiori e i dettagli botanici nascosti, grazie a un dépliant realizzato per l’occasione. Il percorso espositivo accompagna i visitatori alla scoperta dei libri più preziosi della biblioteca degli arciduchi, approfondendo il rapporto tra botanica e illustrazione e, più in generale, il legame tra natura, arte e letteratura che emerge nella collezione conservata a Miramare.
L’esposizione mette in luce anche il particolare interesse che Carlotta aveva per la botanica, tanto da portare con sé a Miramare i preziosi volumi della collezione Pierre-Joseph Redouté appartenuti alla madre Luisa d'Orléans alla quale il Museo di Miramare dedica quest’anno la Festa della donna. Nelle vetrine si trova anche un libricino dedicato alla “botanica per signore”, una curiosità da scoprire tra fiori di carta e oggetti preziosi.
Con l’iniziativa “Castello in fiore” a conclusione della visita è possibile ripercorrere le sale museali cimentandosi in una sorta di esplorazione botanica alla ricerca degli innumerevoli dettagli vegetali e floreali (in legno, porcellana, metallo, vetro, madreperla...) che si celano fra gli arredi, gli oggetti e gli apparati decorativi della dimora storica.
La soluzione si trova con un QR code che indirizza al sito istituzionale.
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Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Nonsolovino.
DiVinNosiola. Nella Valle dei Laghi. Dal 30 marzo all’8 aprile 2023 è in programma l’appuntamento che ogni anno anima il Garda Trentino e Trento nel nome del Nosiola, vitigno autoctono. Dal Nosiola nasce il Vino Santo Trentino Doc, vino da meditazione, presidio Slow Food, con un prezioso patrimonio di tradizioni legate alla lavorazione di quest’uva.
Tra degustazioni e assaggi nelle cantine, trekking nella natura e proposte culturali, il progetto “DiVinNosiola, quando il vino si fa santo” offre la possibilità di:
assistere al Rito della Spremitura
visitare il museo enologico Casa Caveau Vino Santo
prendere parte all’appuntamento Storie di Vini: il Vino Santo ospita 4 Vini Presidi Slow Food del mondo
aderire al laboratorio Nosiola: un grappolo e tanti vini”
addentrarsi tra i vigneti con una passeggiata nel Sentiero Etnografico della Nosiola, dove il Vino si fa Santo
Il passito dei passiti
Valle dei Laghi, vallata situata tra il Lago di Garda e Trento, costellata da ben 7 laghi alpini e piccoli borghi rurali immersi nel paesaggio di frutteti e vigneti.
Dopo la raccolta delle uve in ottobre gli acini d’uva per mesi restano su dei graticci (arèle) posizionati perlopiù nelle soffitte, dove sviluppano delle muffe nobili. lLOra del Garda, il vento pomeridiano che soffia costantemente da sud sulla Valle dei Laghi, ricopre un ruolo fondamentale nel fare appassire l’uva e dare al vino e ai suoi derivati un aroma unico e inconfondibile. L’attesa dura fino alla Settimana Santa: proprio in quest’occasione viene effettuata la pigiatura dell’uva, uno tra i momenti simbolicamente più importanti, che segna il passaggio dall'appassimento alla vinificazione, a cui è legato lo stesso nome del vino, il passito dei passiti.
L’evento ha inizio all’Enoteca Provinciale del Trentino, che sarà aperta giovedì, venerdì e sabato, dalle 17.00 alle 22.00 per far conoscere le numerose declinazioni di questo interessante vitigno bianco autoctono e del mondo del passito trentino, con la degustazione di vino Nosiola, di grappe monovitigno di Nosiola da vinaccia di Trentino DOC Vino Santo.
Venerdì 31 marzo, alle 15.30 si potrà assistere al Rito della Spremitura nell’azienda agricola Francesco Poli, a cura dei Vignaioli del Vino Santo Trentino con la Confraternita della Vite e del Vino. Un Rito che diventa occasione di incontro e di condivisione di saperi, memorie e passioni per un vino frutto di un lavoro corale, di quanti credono che sia ancora necessario attendere il giusto tempo per le cose buone.
Venerdì 31 marzo dalle 16.00 alle 19.00 sarà aperta Casa Caveau Vino Santo in Padergnone (TN), un museo enologico nato per riqualificare l’antico appassitoio.
Sempre a Casa Caveau Vino Santo, sabato 1 aprile dalle 18.00 si potrà prendere parte a “Storie di Vini: il Vino Santo ospita 4 Vini Presidi Slow Food del mondo”
La Nosiola: un grappolo e tanti vini in programma mercoledì 5 aprile è un laboratorio di degustazione in collaborazione con ONAV Trentino una serata didattica e di degustazione in abbinamento a prodotti trentini.
Sabato 8 aprile: alle 14 ci si può addentrare nel “Sentiero Etnografico della Nosiola, dove il Vino si fa Santo”, suggestiva passeggiata tra i vigneti, per andare alla scoperta dei coltivi di Nosiola. La prima parte del percorso accompagna verso l'abitato di Padergnone per poi costeggiare il lago di Santa Massenza tra i tipici muretti a secco e i terrazzamenti. Si continua alla scoperta del paese, capitale della grappa artigianale, con la più alta concentrazione di distillerie in Italia.Il percorso prosegue verso il lago di Toblino con l'omonimo castello, raggiunge l'abitato delle Sarche e continua verso Ponte Oliveti accanto alle coltivazioni della vite, che s’inerpicano anche sul promontorio verso Calavino. Il rientro è a Casa Caveau Vino Santo, per il rito dell’aspersione, accompagnato dalle note del coro Valle dei Laghi.
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Scritto da redazione qbquantobasta il . Pubblicato in Nonsolovino.
Vini bianchi del Collio. Quindici produttori della celeberrima zona ad alta vocazione vitivinicola segnalati con punteggio da Berebene, rubrica del Gambero rosso, per un ottimo rapporto qualità prezzo.
Noi ve li elenchiamo, poi per chi vuole approfondire lasciamo in fondo il link di riferimento:
Le Donne del Vino del Friuli Venezia Giulia inaugurano i programmi transfrontalieri con la Slovenia al Festival Malvasija di Portorose, Domenica 5 e lunedì 6 Marzo 2023 l'Associazione sarà presente con uno spazio istituzionale nell'ambito del Festival Internazionale "Malvasija, gusto raffinato del Mediterraneo". Un'occasione importante per degustare alcune tra le migliori Malvasie di Istria slovena, Goriška brda, Carso, valle di Vipava, Istria croata e Italia.
Il festival è aperto al pubblico e attira oltre 2.000 visitatori ogni anno provenienti da tutta la Slovenia e dall’estero; in due giorni di durata del festival, ai possono degustare le malvasie suddivise in sei categorie: spumanti, malvasie fresche, malvasie mature, malvasie macerate, malvasie con residui di zucchero e malvasie aromatizzate.
Si tratta della prima attività del 2023 delle Donne del Vino FVG che si inserisce nei programmi dedicati a "Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura 2025", che si svilupperanno anche in collaborazione con le Donne del Vino della Slovenia.
I vini in degustazione
Nell'ambito del Festival Malvazija Malvasia nelle sale dell'Hotel Slovenija di Portorose si potranno degustare nove Malvasie di diverse aree del Friuli Venezia Giulia e Istria
Nella stagione dei carciofi, il dilemma è spesso scegliere il giusto vino in abbinamento. Dall'Alto Adige ci arriva un suggerimento interessante e collaudato, oltre a una gustosa ricetta.L'ideale per la nostra rubrica Stappo alla regola.
Insalata di carciofi, pere e scaglie di pecorino
Ingredienti
6 carciofi spinosi
1 mazzetto di basilico
1 limone
1 arancia
2 pere
0,125 g di zafferano in polvere
120 g di pecorino stagionato
60 g di misticanza
olio extravergine di oliva sale e pepe
Preparazione
Sbucciare le pere, privarle del torsolo e tagliarle a spicchi, cuocere in padella per 5 minuti con poca acqua e con lo zafferano.
Tagliare la scorza dell’arancia a julienne, sbollentarle per un minuto in acqua bollente e scolare.
Pulire i carciofi, privarli della barba interna e tagliarli a spicchi, aggiungere il basilico a julienne, condire con olio, sale, pepe, succo di limone e arancia.
Disporre i carciofi nei piatti di portata con le pere, la misticanza e completare con il pecorino a scaglie sottili e con la scorza dell’arancia a julienne.
In genere insalate e carciofi sono difficilmente abbinabili. Il Gewürztraminer con la sua natura carezzevole – dovuta alla minima quantità di zuccheri residui - è il perfetto accompagnamento di questo antipasto. In particolare, sono ideali le varietà della Valle Isarco che, non essendo eccessivamente intense, presentano un’adeguata acidità.
Terlaner Alto Adige DOC. Un Terlaner più maturo, pieno e morbido, che si armonizza con le note amarognole dei carciofi.
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Scritto da Giuseppe Cordioli il . Pubblicato in Nonsolovino.
Barolo e vini del Piemonte in tour. Incontro di successo negli spazi dell'Antico Caffè San Marco di Trieste. Il Barolo, vino dei re e perciò re dei vini, è stato uno dei protagonisti.
La Strada del Barolo era presente con un banco a degustazione libera con quattro cantine: La Biòca, Aurelio Settimo, Sordo, Le Strette.
L’evento, organizzato con Alvaro De Anna di Pilotagreen (ora in partenza per il Giappone con la rassegna Vini da terre estreme), ha seguito un più ampio percorso nelle terre delle Langhe e del Piemonte con la presenza di sedici cantine piemontesi con i loro banchi assaggio, per oltre 120 etichette in degustazione.
Cantine ospiti
Oltre alle cantine piemontesi (molto interessante il Ruchè di Castagnole Monferrato della Tenuta Montemagno, grande personalità e intensità) sono state ospiti dell’evento cinque cantine provenienti dalla Slovenia, dall'Istria (la cantina Kabola di Mominao d'Istria ha proposto una Malvasia macerata in anfora) e dal territorio del Carso triestino, in ungioco di confronto tra differenti territori. Interessante la comparazione una barbera piemontese e una prodotta nella Valle del Vipacco.
È stato il giornalista/storico Stefano Cosma a condurre le due Masterclass in programma, la prima con alcune etichette di grandi classici e denominazioni uniche, rivolta a ristoratori, enotecari e giornalisti; la seconda incentrata sull’identità del territorio rivolta ai numero si appassionati del vino. .
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Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in QB Pink.
Si aprono oggi 1 marzo le Giornate delle Donne del Vino 2023. Fino al 12 marzo in Italia e nel mondo. Donne, vino: un mondo unito. È all'insegna di questo claim che si svolgono le Giornate organizzate in occasione dell’8 Marzo, per trasmettere un messaggio comune di unione, dialogo e apertura a un network internazionale di donne per incrementare la cultura del vino e la valorizzazione femminile nel settore vitivinicolo.
LE GIORNATE DELLE DONNE DEL VINO 2023 SI APRONO NEL SEGNO DI UN MONDO UNITO
«UN’ALLEANZA INTERNAZIONALE PER ACCRESCERE LE OPPORTUNITÀ E LA CONDIVISIONE DI ESPERIENZE»
Decine di eventi, convegni, dibattiti in tutta Italia e un’iniziativa social dove saranno proprio le foto delle Donne del Vino, il punto di forza per un effetto virale nella rete.
Ogni foto ritrae una donna con un mappamondo simbolo scelto sul logo per rappresentare il tema 2023. Partecipano all’iniziativa anche le donne del vino di dieci Paesi del mondo: Amuva (Argentina), The Fabulous Ladies’ Wine Society (Australia), 11 Frauen und ihre Weine (Austria), Donne del Vino del Cile, Wow (Croazia), Femmes de Vin (Francia), Baia’s Wine (Georgia), Vinissima (Germania), Women in Wine (Nuova Zelanda) e Las Damas del Pisco (Perù).
Le Giornate delle Donne del Vino sono un tassello del network internazionale di cui l’associazione italiana è capofila.
«Dal 2019 abbiamo costituito una rete internazionale - conferma la presidente nazionale delle Donne del Vino Daniela Mastroberardino - con dieci associazioni femminili simili a noi in altre parti del mondo con cui a novembre abbiamo siglato un patto internazionale di collaborazione. Stiamo lavorando per creare una solida alleanza capace di accrescere le opportunità e l'internazionalizzazione usando lo sharing, la condivisione di esperienze, contatti, formazione e comunicazione.
Le Giornate delle Donne del Vino saranno il primo tassello di un’identità comune di questa rete di associazioni di cui l’italiana è capofila, in virtù del fatto che abbiamo promosso l’idea e siamo la più grande e organizzata associazione femminile del mondo e, dunque, sentiamo forte la responsabilità di guidare il movimento».
L’Associazione, fondata nel 1988, compie quest’anno 35 anni.
Festeggiare l’8 marzo con le amiche, regalandosi qualche ora di relax fra SPA sorseggiando un insolito aperitivo. Questa la proposta della Vinum SPA del Castello di Spessa Resort di Capriva del Friuli, che per la Festa della Donna prolungherà l’orario e resterà aperta anche la sera fino alle 21.30.
AperiVinum
L’AperiVINUM - Festa della Donna edition prenderà il via alle 18.30, dando la possibilità di godersi il benessere con le amiche dopo l'orario lavorativo fra bagno turco, saune, docce emozionali, percorso Kneipp, bagni nella piscina interna con idromassaggio. Come corollario il relax sui comodi lettini della sala panoramica, con i vini della tenuta come aperitivo in accompagnamento a gustosi stuzzichini.
Alle partecipanti sarà fornitolo lo SPA KIT e sarà offerto un omaggio. Posti limitati, assolutamente consigliato prenotare.
Menfi Città del Vino 2023 svela il suo programma. Un anno di eventi. E ritorna Inycon, la grande kermesse enologica di Sicilia, un'ouverture a fine aprile e poi tre giorni a giugno subito dopo il solstizio d’estate
Distese di vigneti abbracciano oltre la metà del territorio di Menfi, dalle spiagge fino alle dolci colline i lunghi filari raccontano l’essenza del territorio: agricoltura di qualità e turismo enogastronomico ed esperienziale, oggi considerati il vero valore aggiunto di un areale dove il vino è motore propulsore dell'intero comprensorio.
Nelle nuova sede di Mandrarossa è stato presentato il calendario di attività (che sarà incrementato in itinere) per Menfi Città Italiana del Vino 2023: presenti i Comuni della valle del Belìce e diverse Città del Vino, gli agricoltori, i viticoltori, gli operatori del settore ricettivo ed enogastronomico ma soprattutto le cantine, vera anima di un territorio che oggi racconta una Sicilia legata alle tradizioni ma con un continuo sguardo al futuro.
Decine di appuntamenti a Menfi e nelle Terre Sicane
“Gli eventi che abbiamo presentato oggi sono un punto di inizio e non di arrivo - sottolinea il Sindaco di Menfi e Presidente della Fondazione Inycon Marilena Mauceri - Per la prima volta siamo riusciti, grazie a tutti i partner coinvolti a realizzare un calendario unico che abbraccia gli appuntamenti più importanti delle Terre Sicane”. Degustazioni, corsi, convegni ma anche importanti eventi in programma:
il 4 Marzo Menfi ospiterà la Giornata Nazionale Donne del Vino alla presenza della neo presidente Daniela Mastroberardino
il 19 Aprile l’Unione Italiana Vini propone un convegno dal titolo Il vino alla sfida del cambiamento
28-29-30 Aprile l’Overture di Inycon
in maggio il XXI Concorso Enologico Internazionale Città del Vino 2023 e molti altri eventi anchenelle Città partner del progetto come Sambuca di Sicilia, Santa Margherita, Sciacca, Caltabellotta e Contessa Entellina.
Grande attenzione rivolta al territorio di Menfi con le sue cantine Barbera, Planeta, Settesoli, Serra Ferdinandea, Feudi del Pisciotto, Tenuta Stoccatello, Masseria del Carboj)ma anche con la sua DOC di riferimento, nata nel 1995 su spinta del Cavaliere Diego Planeta, che oggi è considerata tra le più interessanti del panorama enologico e sesta per produzione nell’isola.
A Menfi l’agricoltura ha saputo realizzare un modello integrato di economia che, salvaguardando e valorizzando le colture tipiche locali, è riuscita ad aprire nuove opportunità e prospettive: tra i riconoscimenti più importanti che oggi la rendono meta turistica apprezzata sicuramente le diverse Bandiere Blu (per il mare pulito) e Verdi (per le spiagge a misura di bambino).
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Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Nonsolovino.
I Feudi di Romans, la rivelazione: ecco la nuova Ribolla Gialla in anfora, longeva e primordiale. Svelata la nuova etichetta che la tenuta Lorenzon (DOC Friuli Isonzo) presenterà al Vinitaly 2023: si tratta della nuova Ribolla in anfora I Feudi di Romans, un vino macerato, naturale, da uve in avanzato stato di maturazione e con lieviti indigeni.
Un vino coinvolgente, che emoziona. Prodotto in edizione limitata - solo 1000 bottiglie - sarà disponibile da aprile 2023
La bottiglia satinata nera, senza etichetta, debutterà per la prima volta in Italia al prossimo Vinitaly (Verona, 2-5 aprile) per la linea più prestigiosa della cantina Lorenzon. Le viti nascono nei terreni solcati dalle acque dell’Isonzo, in provincia di Gorizia, in una terra di confine, crocevia di culture diverse e oggi coniderata anche patria degli orange wines.
Lunga macerazione sulle bucce in anfore di ceramica microporosa fatte a mano e fermentazione spontanea da lieviti indigeni per un vino che si distingue per la sua longevità. Il colore, giallo ambrato, ricorda ilmiele di castagno. La Ribolla Gialla I Feudi di Romans è intensa, elegante, delicata; al naso spiccano le note di confettura e albicocca candita con una leggera suggestione di liquirizia. In bocca è intensa, decisa, ma allo stesso tempo armonica ed equilibrata. Dal sorso lungo, piacevole e persistente, la sua complessità colpisce e invoglia a berne ancora.
Perchè la scelta dell'anfora
L'anfora è un contenitore antichissimo che ha fatto viaggiare nel mondo vino, olio e cereali. La scelta di produrre un vino in anfora è dettata dal rispetto delle caratteristiche proprie del vitigno nel suo rapporto con il terroir. «Per anni, durante i miei viaggi, - spiega Nicola Lorenzon, Sales and Marketing Director de I Feudi di Romans - ho assaggiato vini in anfora per capire gli stili e le tipologie e mi sono fatto coinvolgere da questa nuova sfida. Abbiamo scelto di creare un vino versatile, dalla facile beva rispetto ad altri orange wine, in linea con quella che è sempre stata la nostra filosofia aziendale. Nella sua complessità, infatti, è un macerato che si può degustare da solo, come vino da meditazione, o con un piatto, e questo lo abbiamo voluto proprio per avvicinare il consumatore al mondo degli orange wine che non sempre sono facili da abbinare. La nostra nuova Ribolla Gialla in anfora, infatti, ti porta a bere il secondo bicchiere. E’ un vino che ha una doppia anima. Un vino coinvolgente, che ti emoziona».
La scelta di affinare la Ribolla Gialla in anfora segue un percorso legato alla sostenibilità iniziato anni fa con la realizzazione di un avanzato impianto di irrigazione interrato nei vigneti che consente alla cantina Lorenzon di risparmiare l’80% di acqua, un impianto fotovoltaico in grado di coprire il fabbisogno energetico di una parte dell’azienda, la creazione di un’oasi per le api, da sempre considerate sentinelle dell’ambiente, l’ottenimento della certificazione SQNPI per l’agricoltura integrata, l’introduzione di bottiglie di vetro più leggere, il lancio di Fysi, un vino biologico e resistente, e ora l’ultima novità con i vini naturali.
«Abbiamo deciso di affinare proprio la Ribolla Gialla in anfora - spiega Davide Lorenzon, Winemaker dell’Azienda Agricola Lorenzon - per le caratteristiche organolettiche del vitigno che sono ideali per questo tipo di vinificazione e in più abbiamo volutamente scelto un autoctono della nostra regione anche per dimostrare quanto possano essere longevi i vini del Friuli-Venezia Giulia. Non è solo l’anfora a rendere unico questo vino. Si parte dal vigneto con un terreno adatto composto da argille nobili, ghiaia e sabbia e con lavorazioni particolari e dedicate. Abbiamo poi scelto una vendemmia tardiva fatta solo a mano dai nostri migliori vendemmiatori, per giungere alla vinificazione e alla maturazione in anfora che consente di conservare e di esprimere al meglio le caratteristiche varietali del vitigno e le sue note minerali. Il 2021, inoltre, è stato un anno propizio per le nostre vigne. Il caldo, infatti, ha dato più struttura e corpo alla ribolla. Sarà un’annata in grado di dare soddisfazioni negli anni a questo vino che ha un potenziale di invecchiamento di 10 anni».
L’Azienda Agricola Lorenzon Srl si trova nel comune di San Canzian d'Isonzo (GO), nel cuore della DOC Friuli Isonzo, a 100 chilometri ad est di Venezia, alla stessa latitudine del sud della Borgogna, del Cognac e dell’Oregon. La cantina, a conduzione familiare, è stata fondata nel 1974 ed è gestita da Enzo Lorenzon, insieme ai figli Davide, Winemaker, e Nicola, Sales and Marketing Director. L’azienda distribuisce ogni anno oltre 500 mila bottiglie in Italia e nei più importanti Paesi esteri.
Merlot e Cabernet La Marca dai terreni argillosi della denominazione Piave D.O.C. Denominazione Piave D.O.C.: un ambiente naturale dal connubio felice tra clima e fertilità per la crescita delle viti e delle uve. Grazie alla presenza dei depositi alluvionali portati dalla “Piave” che si depositano sui terreni argillosi circostanti, la terra risulta ricca di minerali e particolarmente fertile. Si rintracciano testimonianze della vocazione vitivinicola di questa area già in epoca preromana. La combinazione dei vari fattori permette di ottenere uve che esprimono al meglio gli aromi tipici dei vitigni internazionali Cabernet e Merlot, ormai considerati più che autoctoni.
Il Merlot Piave DOC La Marca
è di un vivace rosso rubino, con delicate sfumature che virano al viola. Al naso presenta un frutto intenso e maturo di lampone, ciliegia e fragole in confettura, accompagnate a una speziatura dolce e a lievi cenni balsamici. Al palato presenta discreta struttura, acidità e profondità sulle note delicatamente erbacee. È un vino versatile che si presta a diversi abbinamenti: dalla pizza alla salsiccia con fagioli, dal rigatone alla gricia, alla polenta e funghi, dal risotto con radicchio agli arrosti.
Il suggerimento: abbinalo con un filetto di maiale glassato al forno con millefoglie di patate e mele. Temperatura di servizio: 18-20°
Ricetta
Filetto di maiale glassato al forno con millefoglie di patate e mele
Ingredienti
1 filetto di maiale di circa 1 kg
Patate 800 g
Mele rosse 300 g
Salvia 2 foglie
Olio extravergine di oliva 3 cucchiai
Vino rosso 75 cl
Zucchero 1 cucchiaio
Sale
Pepe
Procedimento
In una casseruola versate il vino, lo zucchero e un bicchiere d'acqua. Fate sobollire a fuoco lento fino a ottenere un caramello denso e lucido.
Pulite il filetto dalle parti grasse, pareggiatelo e salatelo con cura, spennellandolo con l’olio.
Legatelo con dello spago da cucina, infilandovi le foglie di salvia. Pepate e ungete nuovamente la carne con l’olio.
Rosolate la in padella e poi ultimateila cottura in forno a 170°C per 35 minuti. La carne dovrà riposare per qualche minuto.
Sbucciate e tagliate a fette di 2 mm le patate e le mele, salatele e oliatele.
In una teglia da forno procedete con la stratificazione della millefoglie alternando uno strato di patate e uno di mele.
Cuocete coperte con carta da forno e un peso sopra a 180°C per 20 minuti.
Porzionate il filetto, tagliate la millefoglie in rettangoli e servite nappando la carne con la riduzione al vino.
Il Cabernet Piave DOC La Marca
si presenta nel bicchiere con un colore rubino dalle gentili sfumature violacee. Al naso è gradevolmente varietale, si apre sui piccoli frutti rossi, more, ribes e lamponi, poi si sviluppa tra note vegetali e di spezie, in particolare di pepe. Al palato risulta equilibrato, sapido e con sentori di erba appena tagliata. Da servire leggermente fresco, ben si adatta al tutto pasto; si accompagna perfettamente alla polenta arrostita con soppressa o alla grigliata mista.
Il suggerimento: abbinalo con la Picanha di manzo con fondo bruno al vino rosso e sedano rapa. Temperatura di servizio: 18-20°
Ricetta
Picanha di manzo con fondo bruno al vino rosso e sedano rapa
Ingredienti
Un Codone di manzo con il suo grasso
Aglio 2 spicchi
Rosmarino tritato 1 cucchiaio
Vino rosso 2 cucchiaio
Olio evo 4 cucchiai
Sale grosso 1 cucchiaio
Sedano rapa 1
Latte 50 cl
Pepe q. b.
Procedimento
In una terrina mescolate l’aglio tagliato a lamelle, il rosmarino, il pepe, il vino e l’olio.
Mettete la carne in una teglia, spennellatela con il condimento e lasciatela marinare per un’ora.
In una teglia da forno condite il codone con il sale grosso e cuocetelo per 50 minuti in forno preriscaldato a 130 °C con il lato del grasso verso l’alto.
Estraete la teglia, girate la picanha con il grasso verso il basso e cuocete altri 40 minuti.
Filtrate il liquido di cottura, aggiungete il vino rosso e fate ridurre della metà a fuoco basso.
Mondate il sedano rapa, tagliatelo e cuocetelo nel latte fino a renderlo morbido.
Successivamente scolatelo ed emulsionate aggiungendo sale e olio extra vergine fino a attenere una spuma soffice.
Al centro del piatto posizionate la spuma di sedano, porzionate la picahna in cubi e servite irrorando la carne con il sugo ristretto.